Perché papa Pio XII non andò mai al di là dei generici appelli alla pace, delle deplorazioni per le rovine e i lutti causati dalla guerra, e non parlò apertamente di ebrei e di sterminio? Quali sono i rapporti fra il tradizionale antisemitismo cattolico e il razzismo nazista? A queste domande risponde questo libro di Giovanni Miccoli, che mette in luce le intenzioni, le preoccupazioni, gli oggettivi margini di intervento e le ambiguità del papa, della curia, dei nunzi e degli episcopati nazionali. I dilemmi di fronte a cui si trovarono il papa e la Chiesa erano angosciosi. L'analisi dell'autore ricostruisce la realtà non solo dei fatti, ma degli atteggiamenti mentali che determinarono le azioni e le omissioni.
Andata in sposa al Delfino di Francia, il futuro Luigi XVI, Maria Antonietta viene incoronata nel 1775, ad appena vent'anni, regina dei francesi. Non amata dai sudditi, criticata dalla nobiltà per l'insofferenza all'etichetta e delusa da una vita coniugale poco appagante, Maria Antonietta ritaglia per sé un mondo su misura, consacrato allo svago e al lusso e scandisce le sue giornate tra balli e serate a teatro, pettegolezzi e intrighi di corte, scandali e amanti. Al di fuori di questa realtà sospesa, però, il corso degli eventi non rallenta: allo scoppio della Rivoluzione i membri della famiglia reale sono imprigionati e processati. La regina sarà ghigliottinata nell'ottobre del 1793, nove mesi dopo l'esecuzione del marito.
In questo volume Pasquini non si limita a un semplice excursus, seppure aggiornato alle ultime scoperte e acquisizioni, della vicenda esistenziale di Dante, ma affronta direttamente il testo della "Commedia", nella seconda parte del libro, con una serie di affondi. L'aspetto forse più innovativo di questa biografia è però la lettura della vita di Dante attraverso immagini che si affiancano alle fonti documentarie e le integrano. Un saggio di saggi e di figure, un caleidoscopio che è in grado di restituire e interpretare il labirinto Dante.
A due secoli dalla morte, la personalità di Mozart resta ancora un mistero. Hildesheimer, dopo aver dedicato vent'anni della propria vita alla biografia del gracile e infelice musicista, tenta di tracciare un quadro della personalità di questo genio nella sua totalità, mostrando come la ricchezza e l'intensità della sua musica siano state la maggior rivincita sulla solitudine e sofferenza della sua vita. Biografia e romanzo, analisi psicologica e illuminazione artistica, questo lavoro interpretativo tanto complesso quanto sottile si avvale d'un gran numero di lettere mozartiane (alcune inedite).
Il 6 giugno 1944 - il D-Day - lo sbarco alleato in Normandia diede inizio all'offensiva che avrebbe posto fine all'oppressione nazista in Europa. Stephen Ambrose ha ricostruito con straordinaria passione i preparativi e lo svolgersi dell'invasione, concentrandosi tanto sui grandi disegni strategici quanto sulle vicende degli umili soldati che spesso dovettero improvvisarsi eroi. Basato su anni di ricerche e su oltre 1400 interviste con veterani americani, inglesi, canadesi, francesi e tedeschi, "D-Day" è la cronaca di una delle grandi battaglie della storia.
In questa autobiografia Hobsbawm reinterpreta il Novecento attraverso il personale punto di vista delle sue esperienze, e rivendica con passione la legittimità delle sue posizioni politiche e culturali di sinistra. Nato lo stesso anno della Rivoluzione d'ottobre e cresciuto a Vienna e a Berlino, fu costretto a emigrare in Inghilterra in seguito alle persecuzioni razziali. Comunista convinto senza mai essere dogmatico, è rimasto fedele agli insegnamenti di Marx anche negli anni delle abiure e delle sconfessioni.
Il conflitto in Medio Oriente risale agli ultimi decenni dell'Ottocento, quando nacque il movimento sionista fondato da Theodor Herzl. Eppure di questo rovinoso confronto si è quasi sempre parlato nella prospettiva dell'attualità, senza cercare di approfondire le ragioni secolari. Morris ricostruisce le fasi del conflitto, ne analizza i presupposti ideologici, dà conto delle profonde differenze religiose, etniche e culturali fra gli immigrati ebrei e le popolazioni arabe che da decenni convivono in Palestina. Una una storia di uomini dove giganteggiano personaggi come Haji Amin Al-Husayni, David Ben-Gurion, Anwar Sadat, Menachem Begin.
Da Caporetto al Piave, alla conquista di Addis Abeba, alla disastrosa condotta dell'esercito nella seconda guerra mondiale, agli ambigui giorni tra il 25 luglio e l'8 settembre 1943. Inoltre le speranze di impadronirsi del potere, il brusco congedo da parte dei rinati partiti politici... La storia, tra luci e ombre, di un personaggio che ancora oggi rimane un enigma.
In questo racconto biografico Eberhard Horst analizza l'eccezionale, controversa e discussa personalità di Federico II di Hohenstaufen aggiornandola ai valori più attuali. Rinuncia così a voler vedere nel re di Sicilia un Cavour medievale, già maturo per la concezione dell'unità d'Italia. Certamente mentre combatteva le sue battaglie politiche, contro il Papa o contro le città del nord Italia, Federico attuò l'opera di uno statista che è rimasta il suo monumento più originale. Con sicuro realismo fondò scuole, dette legislazioni, risolse problemi ecologici e chiamò alla sua corte filosofi, eruditi, giuristi, scienziati: quanto di meglio la cultura avesse da offrire, anticipando il Rinascimento.