Questo libro evidenzia i benefici che lo studio dei beni culturali ecclesiastici può offrire alla didattica contemporanea. Nasce dall'esperienza di un laboratorio interdisciplinare di arte religiosa svolto presso alcuni istituti scolastici secondari di secondo grado che ha permesso di verificare l'incidenza positiva dello studio dei beni culturali sul processo di apprendimento degli alunni. Il testo mostra come i beni d'arte religiosa riescono a stimolare l'interesse, la creatività, la fantasia degli studenti, favorendo lo sviluppo di facoltà metacognitive (come la capacità degli alunni di autovalutare il proprio operato, o di comprendere i propri punti di forza e di debolezza, rendendo possibile la collaborazione tra più discipline {interdisciplinarietà}, e tra gli studenti che possono accrescere competenze trasversali attraverso lavori di gruppo e laboratori. Il libro mostra come l'introduzione a scuola dello studio dei beni culturali ecclesiastici\religiosi può favorire un apprendimento più efficace e maggiormente approfondito degli argomenti trattati, rendendo possibile il passaggio dalla scuola delle conoscenze, a quella delle competenze, in cui gli studenti sono in grado di calare nella realtà il proprio bagaglio conoscitivo e di integrarsi più adeguatamente nella loro società di appartenenza.
GIANLUCA LOPRESTI è insegnante di religione cattolica. Ha conseguito la Laurea Magistrale in Scienze Religiose presso I'ISSR "Donnaregina" di Napoli e la Laurea in Giurisprudenza presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Napoli "Federico I1". Ha ottenuto un Diploma di Master sulle fonti del Cristianesimo antico. È stato Cultore della Materia in Storia del Cristianesimo e in Diritto Ecclesiastico. È stato docente di Legislazione sui Beni Culturali.
Pubblicazioni dell'autore affini per tematica al presente volume sono i saggi: Diritto dei beni culturali d'interesse religioso. Storia e legislazione; Arte Cristiana e catechesi Piccola Galleria d'arte, storia e cristologia.
In questo testo il cui titolo è ripreso dall'espressione che San Francesco rivolse alla Madonna nella notte in cui fu istituito il così detto "Perdono di Assisi", l'Autore vuol dimostrare che anche alla Madonna si confà questo particolare titolo, avvalendosi del metodo multidisciplinare. Infatti basandosi sui testi kerygmatici si attinge poi alla Tradizione, alla Patristica, alla teologia, alla filosofia, all'agiografia, alla letteratura sacra e profana, alla storia, al diritto ed all'antropologia. Ne risulta una sorta di arringa che si articola in quattro momenti fondamentali e che diviene sempre più stringente e persuasiva quando man mano si avvicina alla conclusione e alla perorazione finale. L'assunto dell'autore intercetta, fra l'altro, le aspettative non solo di gran parte della comunità degli oranti, ma anche la richiesta presentata esplicitamente a Benedetto XVl da alcuni cardinali che vorrebbero venisse definito un quinto dogma riguardante la Verità su Maria dopo i quattro già da tempo definiti e che nel testo (salvo quello della Immacolata Concezione) sono spiegati in maniera al quanto dettagliata e con espliciti ed opportuni riferimenti che si sono rivelati di volta in volta necessari.
Non si può fare i cristiani.
Si può solo essere cristiani.
Perché si può solo essere di Cristo.
E non si può appartenere a una persona che per schiavitù, o per amore.
Tertium non datur.
Essere Cristiani vuol dire innamorarsi di Ges√π.
E per farlo non c'è altra possibilità che incontrarlo, che vedere il suo volto e ascoltare la sua voce, mettersi a tavola con lui...
Ed è questo per essere cristiani: rendersi conto che tutto ci√≤ √® possibile.
Gesù è ancora vivo.
Questo libro è un accorato e scanzonato invito a Cristiani e a non Cristiani, perché si torni a fissare gli occhi sull'unico vero cuore della fede; così da poter tornare a guardare la vita per, con e in Cristo con meraviglia, curiosità e passione
Questo libro si offre come introduzione e approfondimento al manoscritto I dodici gradi del silenzio della mistica carmelitana francese Suor Maria Amata di Gesù (1839-1874).
L'attuale contesto di dialogo interreligioso, favorito dalla ortodossa interpretazione del Concilio Vaticano II alla luce della Sacra Tradizione - così come costantemente ribadito nel Magistero di Papa Benedetto XVI e di Papa Francesco - trova maturi i tempi per una spiritualità cattolica, da decenni presente nei gruppi della meditazione cristiana, vissuta nel silenzio interiore della propria anima al cospetto del Dio vivente e in dialogo consapevole con la diversità propria delle meditazioni orientali.
Spiritualità dalle radici antiche e profonde, radicata nella Sacra Scrittura e nell'esperienza soprannaturale dei padri del deserto, dei Padri della Chiesa, dei mistici medievali, moderni e contemporanei, la pratica del silenzio interiore ci permette di accedere in modo sicuro all'esperienza del Dio presente in noi e di ristrutturare mente e corpo dai disagi del vivere anti naturale promosso dalla società globalizzata.
Questo testo si propone come strumento didattico per apprendere a celebrare, in modo dignitoso e fedele alle norme liturgiche, la S. Messa nelle due forme dell'unico Rito Romano. La sezione relativa alla forma straordinaria, data la complessità e l'estensione della materia, si concentra su una sola tipologia di celebrazione: la Messa letta, la più semplice per chi accosta per la prima volta a questa forma del Rito. La sezione relativa alla forma ordinaria, invece, si propone di fornire a ministranti, seminaristi e sacerdoti un manuale esauriente e allo stesso tempo sintetico per la celebrazione di una S. Messa domenicale o solenne nella quale il celebrante è affiancato da più ministranti, eventualmente un Diacono e nella quale si fa uso dell'incenso. Per entrambe le forme del Rito, anziché fornire lunghe spiegazioni discorsive, si è dato spazio a schemi e immagini per rendere immediata la fruizione e facilitare la comprensione.
L'Autore iniziò a lavorare su queste poesie nel 1900con tre brevi pezzi, mentre era impegnato in IL LIBRO DELLE ORE; all'inizio del 1912, mentre RIlke soggiornava a Duino, l'amico pittore Heinrich Vögeler lo invitò a pubblicarle. Rilke esitò inizialmente, in quanto considerava i tre testi esistenti datati e lontani dai suoi attuali interessi, ma la convinzione che la sua opera fosse in qualche modo dettata "dall'alto" ebbe la meglio sui suoi dubbi; le quindici liriche che compongono il libretto si situano a uno snodo nevralgico della produzione e della poetica di Rilke e preludono alla seconda, grandiosa fase della sua opera, quella che sarebbe culminata, esattamente dieci anni dopo, con la stesura delle Elegie duinesi e dei Sonetti a Orfeo. Da queste poesie traspaiono evidenti la meraviglia e il mistero contenuti nella profonda convinzione di Rilke della presenza di una Saggezza transpersonale a cui ogni uomo ha accesso, e che media tra l' Io e il Sé Superiore. INDICE DEL LIBRO: - La "Vita di Maria"., Incontri e commiati sul crocevia di Duino - La vita di Maria di Rainer Maria Rilke - La nascita di Maria - La presentazione di Maria al Tempio - L'annuncio a Maria - La Visitazione - Sospetto di Giuseppe - Annuncio ai Pastori - Nascita di Cristo - Sosta nella fuga in Egitto - Sulle nozze di Cana - Prima della Passione - Pietà
«La Dottrina Sociale non è una premessa di carattere moralistico, entra nel vivo dei problemi che sono in questione e porta un orizzonte, un occhio, una preoccupazione che rende più concreta la lettura dei fenomeni e la loro eventuale soluzione (…) occorre recuperare il protagonismo della perso- na in tutte le sue articolazioni, anche la vita delle società è una articolazione della persona per la Dottrina Sociale, perché la società nasce dall’esercizio che le persone e i gruppi fanno dei loro diritti fondamentali quindi la società non è un dato meccanico che precede la persona, la società è il frutto dell’esercizio che la persona fa dei suoi diritti fondamentali a capo dei quali sta la libertà».
S.E. Mons. Luigi Negri (tratto dalle Conclusioni)
In ogni tempo e cultura la tentazione “settaria”, rappresentata dall’aspirazione a distinguersi dalla folla indistinta, sia civile che religiosa, attraverso la creazione di una nuova entità sociale rassicurante e motivante, al punto da immergervi gradualmente la propria identità più profonda, ha costituito una cifra comune e ricorrente. In particolare l‘'epoca moderna, caratterizzata da una società sempre più frammentata e da una religiosità frantumata, per la caduta delle ideologie forti di riferimento e per la crisi delle istituzioni religiose tradizionali, rappresenta un terreno particolarmente fertile per proposte culturali e spirituali alternative in generale. Questo libro intende offrire un quadro organico e documentato, a livello multidisciplinare, non solo del complesso e variegato mondo dei gruppi settari in generale e dei movimenti religiosi alternativi in particolare, ma in primo luogo delle motivazioni che spingono l’uomo contemporaneo ad aderire a proposte “religiose” talvolta bizzarre e spesso pericolose.
Il confronto fra la Chiesa Cattolica e la Massoneria coincide con la nascita stessa dell'Istituzione Muratoria, agli inizi del 1700, e fin dagli albori è stato improntato ad uno scontro reciproco che ha segnato di sé le stagioni della storia mondiale degli ultimi due secoli. L'Italia, in particolare, è stata il cuore di questo conflitto, che si è esteso al mondo intero, ma che nel nostro paese, anche a causa della presenza del Vaticano, ha assunto dopo il 1945 un significato storico e politico del tutto particolare. Questo saggio ripercorre quindi 250 anni di una "lunga lotta" che continua ancora oggi.
L’esplosione della “nuova religiosità” e di forme molteplici di sètte e movimenti neospiritualisti è da tempo al centro dell’indagine di teologi, psicologi, storici delle religioni. Il limite di larga parte di questa diffusa trattatistica è che essa si pone dall’esterno del problema, limitandosi ad una sua valutazione ed interpretazione a distanza.
Questo saggio di interpretazione teologica del fenomeno della “Patologia del Sacro”, sulla base di una vasta erudizione filosofica e di una forte competenza teologica, nasce al contrario dall’interno di una pluridecennale esperienza di incontro, colloquio e discussione con il mondo del neospiritualismo.
Le ragioni della tradizione cristiana cattolica vengono quindi confrontate ed esaltate da un confronto dall’interno con l’ideologia dei maggiori movimenti parareligiosi contemporanei, alla ricerca di una miglior risposta alla domanda di Sacro che, inesausta, assume talvolta forme patologiche.
Fin dal proprio sorgere, la Massoneria individuò nella Chiesa Cattolica la garante di antichi equilibri religiosi, sociali e politici da mutare radicalmente: da qui il ruolo propositivo della Massoneria all'interno di tutte le Rivoluzioni dei secoli XVIII e XIX, dalla Rivoluzione Francese al Risorgimento italiano. La risposta della Chiesa non si fece attendere, e Papa Leone XIII, il grande Pontefice codificatore della Dottrina Sociale Cattolica, attraverso l'Enciclica Inimica Vis vergò una scomunica contro la Massoneria che è nel contempo una completa risposta alle tesi ed agli scopi massonici. L'Enciclica rappresenta un fonte essenziale per comprendere da un lato i fondamenti dottrinali di quella che viene definita la "setta massonica" e nel contempo le motivazioni che condussero la Chiesa Cattolica - in una condizione di fortissima pressione politica e poliziesca da parte delle giovani istituzioni dell'Italia appena unificata - ad impegnarsi in una battaglia culturale e spirituale contro la potentissima organizzazione segreta.