Il mito di Ulisse rappresenta, forse al suo più alto grado, la civiltà del Rinascimento in quanto a esplorazione, avventura nel cosmo fisico e reale da un lato, e ad itinerario psichico di aspirazione verso un ideale morale dall'altro.
Dickens è, per l'autrice, una figura centrale per comprendere l'Inghilterra vittoriana. Egli è, infatti, uomo con interessi, passioni, impegni che spaziano dalla militanza sociale alla scommessa intellettuale e commerciale con il nascente pubblico di massa. E' un opinion maker amato e ascoltato. in tutti i generi in cui si cimenta vuole essere scrittore della sua contemporaneità. In questo volume il nesso fra l'idillio e il romanzo è affrontato come tema cruciale per comprendere questo protagonista dell'Inghilterra nel periodo della sua massima forza espansiva.
Le quattro tematiche di questa raccolta di saggi in onore di Francesca Rivetti Barbò esprimono i moventi e gli snodi del percorso del suo pensiero: l'ispirazione etico-religiosa del discorso, la sua struttura logico-teoretica, il problema del suo valore, la questione della sua destinazione. Gli autori dei contributi sono colleghi italiani e stranieri, suoi amici di lunga data o allievi: fra loro Adriano Bausola e Emanuele Severino.
Dibattiti e discussioni nel mondo universitario hanno portato l'autore, ordinario di filosofia teoretica presso la II Università di Roma, a riproporre in modo nuovo, un sapere che risponda all'interrogativo più pressante: "perché vivo?". I temi che più interessano possono essere scelti subito, da ciascuno. Infatti l'autore ha avuto cura di non disperdere uno dei frutti del dialogo a viva voce: venire incontro alle esigenze e agli interrogativi di ciascuno.
"Tra le lettere di San Paolo, la lettera a Filemone, con la sua estrema brevità e con il suo carattere pratico, è, in un certo senso, atipica: essa interpella più lo storico che il teologo e l'esegeta, perché rivela il comportamento concreto dell'Apostolo di fronte ad un problema che è di estrema importanza per lo studioso del mondo antico:il problema della schiavitù. E' pertanto mia intenzione di affrontare da storica, e soltanto da storica, la presentazione e il commento di questa lettera, dando spazio soprattutto al confronto fra il pensiero di Paolo e il comportamento da lui adottato nei confronti di un problema concreto posto dalla schiavitù (la fuga di uno schiavo e la sua restituzione al padrone) e il pensiero e la prassi del mondo greco e romano" . Dall'introduzione dell'Autore