L'autore propone una serie di "provocazioni bibliche" a partire dallo "scandalo della croce" (1Cor 1,23) per superare una visione ingenua ed edulcorata del messaggio cristiano. Dallo "spettacolo" (Lc 23,48) del Golgota possiamo apprendere che il grande difetto del Dio cristiano è quello di non ragionare come noi, ma di sragionare fino alla pazzia, di non trattenere più niente per sé (neppure la propria divinità) pur di saperci felici e beati. Ogni credente è allora chiamato a iniziare una ricerca che nell'esperienza quotidiana metta alla prova la parola del vangelo e la incarni nel tempo e negli spazi del vissuto attuale: e proprio lì continua a risplendere la verità e la bellezza dell'umano che Cristo ha rivelato nella sua vicenda storica; così tanto umano, così autenticamente umano da essere... divino!
Le ferite della Seconda Guerra Mondiale non sono affatto rimarginate. L'autore ha appena passato i vent'anni, matura la vocazione religiosa e si confronta con i coetanei sul senso degli studi, del lavoro, sul ruolo della Chiesa, sulle responsabilità di ciascuno. Scritto a macchina su fogli sottili, questo testo giovanile del grande biblista Francesco Rossi de Gasperis S.J. è rimasto a lungo in un baule pieno di carte, relitto di uno dei suoi tanti traslochi. Rivede la luce adesso, dopo la morte dell'autore avvenuta nel febbraio 2024, per merito della curatrice, Antonella Carfagna, e viene diffuso esattamente così com'era. Non sembra avere quasi ottant'anni: quelli che nel 1948 sembravano presentimenti si sono poi avverati nel 2024. E molte sfide di allora rimangono tali anche per noi, oggi.
Il libro propone l'approfondimento della figura del «discepolo amato» contestualizzata nel dinamismo della sequela di Gesù nel Vangelo secondo Giovanni. L'approfondimento del profilo letterario e teologico di questa figura enigmatica implica la conoscenza delle linee essenziali del Quarto Vangelo e la sua collocazione nel contesto della letteratura neotestamentaria. L'itinerario - che si compone di otto capitoli che seguono tendenzialmente lo sviluppo narrativo del Vangelo - intende dunque offrire un essenziale percorso letterario e teologico nell'opera giovannea e suscitare il desiderio di riscoprire la straordinaria novità di Gesù di Nazaret e il fascino del suo discepolato.
Dodici personaggi "minori" del Vangelo (il venditore di colombe, il maestro delle cerimonie a Cana, il ragazzo dei pani e dei pesci...) raccontano la loro esperienza di incontro con Gesù. A partire da queste narrazioni l'autore conduce il lettore in un percorso di scoperta interiore, per far emergere alla coscienza quelle parti in ombra di cui non si è consapevoli, ma che nella vita quotidiana possono influenzare atteggiamenti, parole e scelte. Dopo ogni racconto sono proposte attività (individuali o di gruppo) di meditazione e di azioni rituali. Il lavoro può essere ampliato attraverso le indicazioni cinematografiche e letterarie che chiudono ogni capitolo.
Commento delle Regole per il discernimento della Prima settimana degli Esercizi spirituali di sant'Ignazio di Loyola. Negli Esercizi spirituali di sant'Ignazio di Loyola si delineano due linee d'azione: una, la contemplazione dei grandi "temi" biblici, e un'altra, l'esperienza della varietà degli spiriti. Per guidarci in questa esperienza di discernimento dei diversi spiriti, sant'Ignazio ha scritto le sue Regole per il discernimento. L'autore vuole aiutarci nella conoscenza pratica di quelli che, secondo le parole di sant'Ignazio, "sono più tipici della Prima settimana degli Esercizi", attraverso un commento al testo ignaziano, esemplificato con testi di altri autori (sant'Antonio abate; santa Teresa di Gesù; sant'Agostino, ecc.). La lettura di quest'opera è quindi la migliore introduzione all'esperienza del discernimento degli spiriti, sia all'interno degli Esercizi che al di fuori di essi, nella vita quotidiana.
«La faccia che a Cristo più si somiglia»: così Dante magnifica la bellezza del viso di Maria di Nazareth, cogliendovi il riflesso più vivido della bellezza di Gesù, ossia del suo amore incondizionato per il Padre e per l'umanità. Nulla sappiamo della bellezza fisica di questa donna di fede, cantata dai poeti, rappresentata dai pittori, immaginata dai fedeli in preghiera. Rintracciando nella Bibbia la "via della bellezza" dell'amore che salva il mondo, questo libro - nuova edizione, interamente riveduta e ampliata, di "La bellezza di Maria" (2005) - contempla l'esperienza "estetica" e autenticamente umana di colei che lo Spirito ha più perfettamente conformato al Figlio di Dio.
La forza delle pagine bibliche sta nella profonda verità dell'esperienza umana e religiosa che raccontano: l'uomo di fronte al Dio e alla vita, l'uomo con le sue delusioni e le sue speranze.
Uscita in prima edizione nel 1987 e costantemente aggiornata dall’autore, la presente ricerca sul “femminile nell’esperienza religiosa”, e di conseguenza sui “simboli religiosi” che lo inverano, sta a indicare quanto sia attuale un tema che emerge dal crescente bisogno di “dare un’anima” al mondo in cui viviamo, quantomeno nel nostro Occidente. Su un denso sfondo biblico-teologico, l’autore, specialista di temi spirituali fra i più noti e autorevoli, sviluppa una serie di osservazioni sul femminile propriamente umano e il suo rapporto con la mascolinità. Ne esce un quadro in cui il dato psicologico e quello spirituale si intrecciano con singolare efficacia.
Quarta di copertina
«La donna ha la capacità di avere tre linguaggi insieme: quello della mente, quello del cuore e quello delle mani. E pensa quello che sente, sente quello che pensa, e fa quello che sente e pensa. Questo è grandioso!»
(Papa Francesco)
Biografia dell'autore
Antonio Gentili (Carrara, 1937), sacerdote-religioso, licenziato in teologia e laureato in filosofia, ha esplorato le grandi tradizioni meditative con gli studi e la pratica silenziosa, animando centri di spiritualità a Eupilio (Co) e a Campello sul Clitunno (Pg). Destinato a Genova, dove entrò nell’Ordine dei Barnabiti, ha accolto con favore l’imprevista quanto apprezzata iniziativa da parte di laici divenuti «cooperatori nella preghiera» (2 Cor 1,11). Guida corsi di“Preghiera del cuore”, di “Yoga e Cristianesimo” e organizza settimane di “Digiuno e meditazione per la purificazione integrale”. Con Àncora ha pubblicato numerosi libri tradotti in tutto il mondo.
Per sapere chi siamo occorre tornare sempre alla Croce di Cristo. La contemplazione del Crocifisso ha segnato la fede, la vita e la pietà del popolo cristiano. Le riflessioni proposte in questo volume sono i commenti alla lettura della Passione tenuti nella basilica di San Pietro durante la liturgia del Venerdì Santo dal 1980 al 2023, sotto i pontificati di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. Costituiscono una prolungata e amorosa meditazione sul mistero della Croce. Ideali stazioni di una via crucis, che invitano alla contemplazione, all'adorazione, alla sequela.
Un autore contemporaneo e san Bonaventura ci introducono al contenuto di quest'opera che si presenta nuova e originale, ma ampiamente radicata nel terreno biblico dell'Incarnazione e nella grande tradizione spirituale patristica e medievale. L'autore ci porta a scoprire - anche attraverso la proposta di "esercizi" - i sensi interiori, cioè i sensi dell'anima, che costituiscono altrettanti strumenti attraverso i quali opera la Grazia, da quella battesimale alla pratica eucaristica, passando attraverso l'ascolto della Parola, le celebrazioni liturgiche e la venerazione delle sante icone.
Il libro ripercorre alcuni passaggi della vita di Gesù attraverso il Vangelo secondo Luca. Le meditazioni sono incentrare sulla figura del Maestro come modello per annunciare la Parola. L'autore ci riporta poi ai nostri giorni per attualizzare la missione della Chiesa con spunti interessanti e stimoli sempre originali. Testimonianze e citazioni rendono il libro ricco di spunti di riflessione e meditazione.
Nella nostra cultura il corpo ha subito una desacralizzazione violenta: esaltato come «idolo» di cui prendersi cura, ha perso ogni riferimento al sacro. Ne consegue che l'uomo moderno non riesce più a visualizzare i riflessi degli archetipi divini nel proprio corpo. Questo volume, attingendo alla tradizione biblica e alla mistica ebraica, è una mappa che scandaglia la complessa geografia del corpo, nei cui tessuti è inscritta la storia del cuore e dell'anima. Il corpo come santuario, luogo dell'incontro con se stessi e con Dio, dove ogni organo ha valore sacrale e simbolico. Siamo libri di carne nelle cui pagine è inscritto il passato e il futuro, la salute e la malattia, il piacere e la gioia. Un testo impegnativo e affascinante. Alla ri-scoperta del corpo come territorio del sacro.
Gesù cresce a Nazareth, ma non sappiamo nulla della sua vita presso quella città; c’è soltanto un piccolo spiraglio: quando ebbe 12 anni Maria e Giuseppe lo portarono a Gerusalemme e Gesù si “perse” nel tempio. Quello che vale per Gesù vale anche per Maria e per Giuseppe; non erano sconosciuti e nascosti, tuttavia l’identità vera di Gesù, come quella della madre e soprattutto del padre, rimane velata, tanto che, dopo lo “smarrimento” di Gesù nel tempio, Giuseppe scompare letteralmente, non se ne parla più nel vangelo, così da non sapere bene che fine abbia fatto. Il presente volume cerca di dare parola al detto e al non detto circa la figura di Giuseppe per disegnarne un profilo sobrio e tuttavia denso di significato in rapporto alla ricerca evangelica, a quella extrabiblica e alla vita cristiana tutta.
«Mi sono proporsto di sviluppare una contemplazione pasquale del mistero di Cristo e della sua Chiesa» (dalla Prefazione).
L'autore, attingendo ai testi della libturgia, guida il lettore ad accostare i misteri della vita di Gesù - incarnazione, tentazioni, vita pubblica, passione, resurrezione - e a meditare sulla missione della Chiesa alla luce della Pasqua.
Pagine che sanno coniugare la densità del pensiero teologico con la ricchezza della spiritualità.
Ritorna un testo classico per il tempo di Quaresima e Pasqua che raccoglie le meditazioni svolte dall'allora cardinal Ratzinger per Esercizi spirituali tenuti al Papa e ai membri della Curia romana all'inizio della Quaresima 1983, arricchite da alcune riflessioni sul mistero di Cristo, la Chiesa e il sacerdozio.
Il volume tratteggia alcuni personaggi femminili della Bibbia da una duplice prospettiva: quella biblica e quella psicologica. In tal modo queste donne diventano non solo figure della Scrittura da conoscere, ma anche modelli a cui fare riferimento, in positivo o in negativo, nel cammino spirituale del lettore. Pensato come un percorso per la crescita personale di ciascuno, il libro propone an- che, al termine di ogni capitolo, una breve scheda con riferimenti ad altri libri, suggerimenti di passi biblici paralleli e un testo per la preghiera.
Cosa fare nei momenti di crisi della coppia? Bisogna reagire all'incomprensione, alle ferite, ai tradimenti? Fino a che punto dovrò ancora "Perdonare al mio fratello"? Entrando con profondo rispetto in questi passaggi della vita di coppia, il volume vuole anzitutto offrire umo spazio per guardare con onestà e fede a simili interrogativi. Un agile confronto con la Parola di Dio e le vivaci testimonianze degli sposi tratteggiano un itinerario concreto, guidato passo passo, da vivere in coppia o personalmente, ma anche uno strumento agile per un cammino di gruppo sulle vie del perdono.
Abitato dal rumore, stressato dalla frenesia, perso sui marciapiedi del caos, l'uomo d'oggi ha bisogno di riscoprire i sentieri del silenzio per ritrovare la parte più vera di se stesso e per incontrare il Signore. Mezzo privilegiato per fare esperienza di Dio nel silenzio è la meditazione che coinvolge mente e cuore, corpo e Spirito. Gli autori di questo testo, attingendo con sapienza ad alcuni filoni aurei della tradizione contemplativa orientale e occidentale, hanno scelto di insegnare una audace direttissima spirituale per condurre la persona nelle profondità del proprio cuore e aiutarla a scoprire che proprio lì abita Dio.
«In questo libro - racconta l'autore - ho voluto raccontare la vita di Alberto Sordi tentando di mostrarne il lato umano e mettendo a fuoco l'aspetto della fede cristiana. Ho scoperto così una persona discreta, iperprofessionale, attenta al prossimo da amare evangelicamente e ai cambiamenti in atto, capace sovente addirittura di anticipare gli eventi grazie a un acceso spirito d'osservazione». Da questa sorta di "viaggio nell'anima" di Sordi è nata quindi non una semplice biografia, ma un itinerario di riflessione su alcuni temi fondamentali per la vita di ciascuno, mediante la storia di una vita, quella di un italiano che con i suoi film ha ben descritto anche quella del nostro Paese.
I fioretti di un francescano nel cuore delle periferie. Una testimonianza di fraternità sui passi di san Francesco. In questo libro pieno di umorismo e di speranza, frate Jack ci racconta alcune delle sue incredibili avventure. Seguendo la grande tradizione francescana, parte regolarmente in missione con un altro frate nei quartieri svantaggiati, zaino in spalla, senza programma, senza soldi, senza sapere dove dormire la sera. La Provvidenza organizza gli incontri più improbabili... La sua testimonianza ci incoraggia all'incontro con chiunque alla scuola di san Francesco d'Assisi. Una lettura che fa ardere il cuore! Prefazione di Carlos A. Trovarelli.
La corsa come ricerca spirituale e forma di ascesi, la corsa come preghiera. Partendo dalla sua esperienza personale, dal suo correre fin dall’infanzia, l’autore approfondisce il significato teologico della corsa, di alcune eminenti “corse bibliche”, degli aspetti più spirituali e ascetici che riguardano il correre. Suggerisce che questo gesto atletico, vissuto in una determinata maniera, può divenire esperienza spirituale profonda e preghiera integrale, capace di coinvolgere l’uomo nella sua totalità. Una domanda, infatti, percorre tutto il libro: dove va l’uomo che si mette sulla strada e sui sentieri? Qual è la sua meta? Cosa vuole raggiungere attraverso la fatica e la bellezza delle sue falcate? Verso cosa o verso “Chi” sta correndo?
«Ne costituì Dodici che chiamò apostoli, perché stessero con lui e per mandarli a predicare» (Mc 3, 14): questo è il tema centrale degli Esercizi spirituali proposti in questo libro. Nella prima parte si medita su cosa significa oggi «stare con Gesù»; nella seconda su cosa significa «andare a predicare». In altre parole, santificazione personale e azione pastorale. Il titolo del libro vuole mettere in luce, a sua volta, i due aspetti dell'azione pastorale: nutrire con la Parola e i sacramenti quelli che frequentano la Chiesa e andare alla ricerca di coloro che ne sono lontani o se ne sono allontanati. Pastori di pecore e pescatori di uomini, come Gesù ha voluto che fossero i suoi apostoli. Come sottolinea l'autore, questo libro «può essere utilizzato per ogni ritiro di vescovi, di sacerdoti, di candidati al sacerdozio e di religiosi. Dal momento, poi, che i contenuti essenziali della vita cristiana sono gli stessi per tutti i membri del popolo di Dio, oso sperare che esso possa essere di qualche utilità non solo per il clero, ma anche per i laici desiderosi di approfondire la propria vita spirituale».
Un libro sui “fallimenti” di Gesù? Già la semplice enunciazione del tema potrebbe suscitare in qualcuno un po’ di imbarazzo e suonare come una provocazione. Eppure, per chi legge senza prevenzione i Vangeli, la prima sorpresa sarà la costatazione che questi fallimenti sembrano essere numerosi: solo per citare gli episodi più clamorosi, Gesù delude la gente che si aspetta un Messia diverso, come ben documentato nell’episodio della fredda accoglienza dei suoi concittadini quando ritorna a Nazaret; il giovane ricco è il simbolo dell’insuccesso della chiamata al discepolato; il Maestro non è capito dai suoi discepoli, litigiosi per stabilire chi sia il più importante, irriverenti come Pietro che gli intima di non compiere la volontà del Padre e lo rinnega, estremisti come Giuda che lo tradisce; la croce è infine il punto più alto dell’apparente fallimento di Gesù. Rileggendo questi “scomodi” episodi evangelici, don Orsatti concentra l’attenzione sul comportamento di Gesù, vero Maestro capace di insegnarci come affrontare le difficoltà a volte insuperabili, frutto del nostro errore o delle circostanze avverse, che intersecano la vita di ogni giorno.
Biografia dell'autore
Mauro Orsatti, nato a Brescia nel 1949, prete diocesano, è dottore in Scienze Bibliche al Pontificio Istituto Biblico di Roma, con soggiorni di studio a Gerusalemme e Monaco di Baviera. È professore emerito di esegesi del Nuovo Testamento alla Facoltà di Teologia di Lugano (Svizzera) e allo Studio Teologico Paolo VI di Brescia. Autore di oltre una trentina di libri, cerca sempre di coniugare rigore scientifico e chiara comunicazione.
In queste pagine viene presentato un itinerario di nuova evangelizzazione e di rinnovamento spirituale basato sulla Lettera di san Paolo ai Romani. Si tratta di un cammino alla luce della parola di Dio, che vuole essere un aiuto al credente per approfondire il mistero cristiano e le implicazioni del proprio battesimo. «Non basta leggere, studiare, imparare anche a memoria la parola di Dio. Bisogna “mangiarne il rotolo, divorarlo, sentirne l’amarezza nelle viscere e la dolcezza sulle labbra" (cf Ez 3, 1 ss; Ap 10, 12), cioè assimilarla, farla diventare carne della propria carne e sangue del proprio sangue, lasciare che essa ferisca e purifi chi interiormente anzitutto colui che è chiamato ad annunciarla ad altri. È quello che ci accingiamo a fare con il testo dell’Apostolo» (dall’introduzione).
Padre Raniero Cantalamessa, francescano cappuccino, è originario della provincia di Ascoli Piceno. Laureato in Teologia e in Lettere classiche, già professore di Storia delle origini cristiane presso l’Università Cattolica di Milano e membro della Commissione Teologica Internazionale, nel 1979 ha lasciato l’insegnamento per dedicarsi alla predicazione in varie nazioni del mondo. Dal 1980 è Predicatore della Casa Pontificia. È stato creato cardinale da papa Francesco nel concistoro del 28 novembre 2020. Ha condotto per 14 anni, su RAI 1, il programma di cultura religiosa "Le ragioni della speranza". Con Àncora ha pubblicato molti libri di successo, tradotti in tutto il mondo.
Un giorno mi trovavo in compagnia di amici e, notando il mio sguardo perso, uno di loro mi ha chiesto che cosa stessi facendo. «Sto pensando», ho risposto. «Beato te che c'hai tempo». Una risposta che mi ha colpito come un pugno in faccia, e al malessere che il mio sguardo perso nascondeva si è aggiunto quello per il mio amico, che vedeva quel mio pensare come una perdita di tempo. È nato così un viaggio nel mio mondo interiore che è poi diventato una sorta di diario, attraverso continui riferimenti alla mia vicenda esistenziale e a quella delle persone che, nella mia vita da prete, incontravo ogni giorno. In queste pagine troverete il mio personale tentativo di ritornare dentro di me; evitando trappole e ulteriori nascondimenti e perlustrando con attenzione le tappe di un cammino interiore che è il solo che può donare pace. Proprio per questo il libro andrebbe letto con lentezza e senza fretta. Cercando di fare soste prolungate nelle zone ecologiche che vi si trovano, ricordando che «quello che conta è il percorso del viaggio e non l'arrivo» (Thomas S. Eliot).
«Oso dire: Padre», perché mai e poi mai potrei farlo se lui stesso non me lo avesse chiesto. «Oso dire: Padre», perché il mistero dischiuso da questa parola è immenso. «Oso dire: Padre», perché ho scoperto che solo questo nome può rendermi felice. Si è appena concluso il lungo dibattito intorno alla nuova traduzione italiana del Padre Nostro, eppure c'è ancora così tanto da dire in uno scavo infinito dentro un pozzo inesauribile. La lectio di don Bartoli sulla "preghiera del Signore" ci prende per mano e ci aiuta a misurare la nostra preghiera su quella di Gesù, alla scoperta della nostra identità di figli e del volto di un Padre che ci ama al di là di ogni nostra immaginazione.
È tempo di prestare maggiore attenzione a quel miracolo della «natalità» di cui ha parlato Hannah Arendt. È tempo di sondare più in profondità il miracolo dell'essere nati ed il miracolo di aver fatto fronte alla vita e di essercela cavata con essa, quando eravamo bambini, solo bambini. È tempo di scovare meglio le radici di quel portentoso coraggio di essere e di esserci che di continuo ci dona la forza per rinnovare la nostra fiducia e la nostra speranza. È proprio su questa via, infatti, che più felicemente potremo andare di nuovo incontro al Natale: incontro a quella festa che nella fede celebra la meraviglia della nascita al mondo di Dio nel piccolo di Nazareth ed in essa l'offerta a ciascuno di noi della grazia di sempre nuovi inizi, nuove ripartenze, nuovi «natali».
In questa raccolta di meditazioni, che accompagnano il percorso dell'anno liturgico, l'autore esprime la sapienza accumulata nell'incontro col Signore e con le numerose persone incontrate per la direzione spirituale. In queste pagine traspare la consapevolezza della responsabilità del discernimento spirituale e risalta l'invito ad entrare in profondità nelle Sacre Scritture per scoprire le preziose indicazioni per vivere il quotidiano.
Gonçalo Cadillhe rivisita il percorso fatto otto secoli fa e scopre uno dei più grandi viaggiatori della storia del Portogallo: sant’Antonio. Parallelamente al diario di viaggio, si ricrea la vita del Santo e l’atmosfera dell’inizio del XIII secolo: la riconquista cristiana, lo spirito delle Crociate, la guerra civile tra il papa e l’imperatore, l’amicizia con san Francesco d’Assisi. Utilizzando mezzi di trasporto affollati di migranti, salendo per strade terrose a duemila metri di altitudine, attraversando deserti impenetrabili e kasbah minacciosi, lo scrittore-viaggiatore ricostruisce una biografia umana, laica, alle volte polemica, e profondamente documentata della vita di sant’Antonio.
Destinatari
Tutti.
Autore
Gonçalo CADILHE (1968), scrittore e giornalista freelance con una laurea in gestione aziendale, vive a Figueira da Foz (Portogallo). Ha pubblicato diversi libri sul suo girovagare per il mondo ed è autore di documentari televisivi di storia, cultura e viaggi. Appassionato surfista e legato alla famiglia, nei suoi quasi trent’anni di viaggi, ha compreso che il Portogallo è l’unico paese nel quale, ogni tanto, riesce a essere pienamente felice.
Sotto il cielo di Gerusalemme e della Giudea, la Parola diventata vita risuona in un modo unico. Le tappe di un pellegrinaggio non sono solo luoghi della mente: sono incarnazione. Qui le parole acquistano un valore diverso, ci provocano direttamente, perché la nostra fede, in Terra Santa, la possiamo toccare. Questo libro non è una guida per la Terra Santa, ma raccoglie meditazioni vissute in Terra Santa. Dopo Chi mi ha toccato? (Àncora, 2018), dedicato alle rif lessioni vissute in Galilea, Fino alla fine raccoglie le meditazioni sollecitate dai luoghi della Giudea, da Gerico al deserto di Giuda, da Betlemme a Gerusalemme. Cambia lo scenario, non le motivazioni. Pellegrinare in Terra Santa, tornare sui luoghi di allora, lo si fa non per un gusto archeologico, ma per ritrovare l’attualità del Mistero. È proprio in questo fazzoletto di terra che Gesù visse la sua ora terrena, qui egli consegnò la sua vita per amore: «Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine» (Gv 13,1). La sua ora appartiene non al passato, ma al nostro presente. Gesù continua a salvarci e a redimerci: lo fa oggi, e in nessun luogo come Gerusalemme noi possiamo ritrovarlo vivo. Lui, il Vivente (non «il sepolto» di Gerusalemme), è nostro contemporaneo, e ci salva. Questo libro è un invito a incontrare il cristianesimo, non la cristianità; a incontrare Chi ci ha amati, e ci ama, «fino alla fine».
Camminare è un modo per dire vivere. Ecco un kit teologico per lo zaino di ogni camminatore che vuole esplorare il camminare lasciandosi provocare dal Dio che cammina lui stesso con l'umanità, con i piedi e i passi di Gesù di Nazaret, uomo che cammina. Il kit comprende una cassetta degli attrezzi formata da due grandi sezioni: alcune riflessioni bibliche in riferimento a come la Bibbia parla del camminare e alcune riflessioni teologiche e antropologiche che esplorano gli elementi in gioco di ogni camminare: le parti del corpo, i significati socio-culturali e le connotazioni cristiane, buddhiste e islamiche di questa esperienza umana.
Nella Scrittura tanti sono i cercatori di Dio e tra questi Mosè, che all'inizio dell'esodo chiede a Dio di mostrargli la sua Gloria, il suo volto. Si tratta di un desiderio impossibile che Dio non concede, tuttavia qualcosa gli è dato: «Io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano, finché non sarò passato. Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non si può vedere» (Es 33,23). Le «spalle di Dio» sono il sorriso di un amico, l'abbraccio di un bambino, il grido di chi soffre, gli occhi di chi si sente perduto. Le spalle di Dio sono tutto ciò che è stato creato e che rivela bontà e bellezza, capace di affascinare e sorprendere. Le spalle di Dio sono tutto ciò che, per grazia, anche l'uomo ha saputo realizzare nell'arte e nell'ingegno, restituendo pace e armonia. Ripercorrendo l'esperienza spirituale di Mosè, di Elia o della Maddalena, ci potremmo sorprendere anche noi tra i cercatori di oggi, con il dubbio di aver intravisto le sue spalle da qualche parte...
Fin dal suo apparire sulla scena del mondo, l'essere umano è segnato da due bisogni fondamentali cui deve la propria sopravvivenza: l'uno riguarda l'individuo, l'altro la specie. Alimentazione e sessualità interagiscono fra loro secondo natura, cultura e spiritualità, e connotano una vita virtuosa o viziosa (gola e lussuria aprono la serie dei vizi capitali!). Riservando un più ampio spazio al cibo, in questo libro se ne coglie la molteplicità di richiami, dall'opzione vegetariana, illustrata nelle sue motivazioni e nelle diverse modalità proprie delle tradizioni religiose, alla convivialità eucaristica, preludio del banchetto celeste.
Per sapere chi siamo occorre tornare sempre alla Croce di Cristo. La contemplazione del Crocifisso ha segnato la fede, la vita e la pietà del popolo cristiano. Le riflessioni proposte in questo volume sono i commenti alla lettura della Passione tenuti nella basilica di San Pietro durante la liturgia del Venerdì Santo dal 2009 al 2018, a cavallo dei due pontificati di Benedetto XVI e Francesco. Costituiscono una prolungata e amorosa meditazione sul mistero della Croce. Ideali stazioni di una via crucis, che invitano alla contemplazione, all'adorazione, alla sequela.
Un commento ai Salmi che si recitano alla fine di ogni giornata e che aiutano a chiuderla con garbo, deponendola con fede nelle mani di Dio. Tra riflessioni, aneddoti di vita vissuta e citazioni di autori, per andare oltre la tentazione di non chiudere mai il giorno ma di proseguire ad oltranza con il «fare», mentre dobbiamo solo imparare ad attendere come «dono prezioso» il giorno nuovo.
Un'intensa esperienza spirituale sui luoghi di Galilea. Don Paolo Zago ci conduce, tappa dopo tappa, nella regione che Gesù percorse con i suoi discepoli. Seguendo gli incontri e i dialoghi narrati nel Vangelo, prende vita un itinerario che interroga la dimensione, esistenziale e psicologica, di uomini e donne di oggi con il messaggio, attualissimo e sorprendente, della fede. Si può leggere "Chi mi ha toccato?" come contributo (pre o post) a un pellegrinaggio in Terra Santa, oppure come testo di meditazione, per fare esperienza di Gesù vivo, per essere «toccati» da lui, oggi come allora. Il Vangelo ci tocca sempre, ma nei luoghi dove visse Gesù diventa più facile rileggerlo nella sua interezza, assumerlo come un'esperienza di grazia, che ci raggiunge tutti, dentro la nostra vita quotidiana. Noi andiamo in Terra Santa non perché essa sia, in se stessa, un luogo «sacro»: non esistono, nella nostra fede, luoghi del genere, perché «i veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e verità». Ci andiamo, più semplicemente e profondamente, per incontrare Gesù vivo, lì dove un tempo ha camminato e vissuto. Per ascoltare sul posto la Parola, superando ogni distanza geografica. Per lasciarci toccare da Lui. In questo modo la terra che calpestiamo tutti i giorni diventa santa, perché è la terra del Vangelo, la terra di un Dio che assedia i nostri sensi addormentati, fino a sedurci.
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Le proposte bibliche di questo libro ruotano attorno al Salmo 16, che al versetto 2 recita: «Senza di te non ho alcun bene»; una frase che, presa sul serio, trasforma radicalmente l'indirizzo della nostra vita. Il metodo con cui sono svolte le meditazioni è quello della lectio divina, ampiamente illustrato nell'Introduzione; ricollegandosi alla definizione che della lectio dava il priore certosino Guigo II, «Scala Paradisi», l'autore espone le proprie riflessioni percorrendo una sorta di «scala del Paradiso»: da Abramo, modello di aderenza alla Parola, si passa a Mosè, attraverso cui si mostra la fedeltà di Dio al suo popolo. Poi, nel Vangelo di Marco, la chiamata dei Dodici sottolinea come noi dobbiamo essere con Gesù per diventare come Gesù. Si scorrono i testi che esplicitano i fondamenti biblici di un vero servizio alla Parola, e si approda all'episodio della lavanda dei piedi, anticipo del Calvario, e alla parabola degli operai mandati nella vigna, in cui si vede il modo originale con cui il Signore ricompensa i suoi servi. Chiude il volume un Salmo di lode [il 14 6), espressione viva di una fede amante, di una esistenza tutta proiettata sul Signore che ci salva.
Di Maria non si parla molto spesso nel Nuovo Testamento. Tuttavia ella non è assente in nessuno dei tre momenti costitutivi del mistero cristiano, che sono l'Incarnazione, il Mistero pasquale e la Pentecoste. Seguendo Maria in ognuna di queste tre presenze fondamentali - nel Natale, sotto la croce e nel cenacolo - questo libro cerca di tracciare un cammino di vita nuova in Cristo, tutto modellato su quello della madre di Dio. Ogni capitolo comprende una riflessione biblica e teologica su Maria e un'applicazione pratica alla Chiesa e a ogni anima credente. Il passaggio dall'una all'altra è fatto in base alla categoria di Maria «figura» o specchio della Chiesa, in cui la Chiesa stessa deve guardarsi, per diventare, a sua volta, «santa e immacolata». Oltre che per la lettura e l'edificazione personale, il libro può servire come traccia per ritiri ed esercizi spirituali, come sussidio per un rinnovamento della predicazione sulla Madonna e anche in vista del dialogo ecumenico.
Perché l’uomo va in montagna? Che cosa lo spinge a camminare per ore, ad arrampicarsi su pareti impossibili e a rischiare la vita? Chi e che cosa cerca lassù, in quei luoghi alti e austeri? La montagna è il luogo del silenzio, della meraviglia, del limite e il luogo privilegiato da Dio per rivelarsi e parlare all’uomo. In questo libro l’autore opera una sintesi tra letteratura teologica e letteratura di montagna svelando come la montagna parli al cuore dell’umano in modo unico e singolare. L’uomo che ama e va per le montagne cerca di dare un senso profondo alla vita, di placare una sete di spiritualità mai sopita e oggi più viva che mai.
Destinatari
Tutti e in particolar modo gli amanti della montagna.
Autore
Alberto TREVELLIN (Padova 1988), laureato in scienze religiose prima a Padova, poi a Venezia, è insegnante di religione. Sostiene che i bambini salveranno il mondo e che senza di essi non potrebbe vivere. La mattina, quando si sveglia, guarda verso il monte Grappa, per il quale ha un amore smisurato. Ama camminare tra le alte cime delle Dolomiti, correre in mezzo ai boschi, andare per sentieri sconosciuti. È sposato con una donna che crede affidatagli da Dio e ha due bambine bellissime quanto vispe.
«Non è la prima volta che Valentino Salvoldi si inoltra nelle pagine bibliche, spesso scegliendo quelle più "provocatorie". Qohélet-Ecclesìaste lo è, per certi versi in modo estremo e supremo, e percorrerlo esegeticamente e teologicamente è piuttosto arduo. Don Valentino ha scelto di proporre una guida di lettura tematica ricorrendo a una sorta di trittico. Nella prima tavola irrompe il vocabolo-vessillo di Qohélet, hebel/habel, "vanità"; nella seconda si incrociano dialetticamente questa "vanità" radicale con la "grazia" divina assoluta e, infine, nel terzo quadro s'intrecciano eternità e tempo, pienezza e caducità, perfezione e fragilità effimera. Il dettato è limpido, coinvolgente, appassionato e non ha bisogno di tracce che ne guidino la lettura o di analisi esplicative.» (Gianfranco Ravasi).
Nella vita di ogni credente arriva, prima o poi, il momento della grazia: il Signore fa sentire, come a Mosè, il desiderio di vedere il volto di Dio, di incontrarlo faccia a faccia, cioè di fare esperienza di contemplazione. Questo libro - frutto di una lunga esperienza e riflessione dell'autore - si propone come guida alla contemplazione. Non è un libro da leggere, ma da meditare. Uno strumento su cui esercitarsi per diventare capaci di contemplazione nonostante il ritmo logorante della nostra vita. «Si tratta di un mix tra varie tradizioni cristiane d'oriente e d'occidente, aperto a stimoli di altre culture, inquadrato secondo un metodo rigoroso che si rifa agli Esercizi spirituali di Ignazio di Loyola. L'aspetto più nuovo del metodo è il valore che si dà alla corporeità: è nel corpo e mediante il corpo che si prega! E l'incontro che avviene nella preghiera è quel segreto ineffabile che nessuno conosce, se non chi lo sperimenta» (dalla Prefazione di Carlo Casalone e Silvano Fausti).
«Spero che risulti abbastanza chiaro che il centro focale di tutto non è Francesco d'Assisi, ma colui che ha riempito la sua vita e di cui egli è stato un'icona vivente, Gesù Cristo. Non saprei, diversamente, come farmi perdonare da Francesco l'aver osato aggiungere un ennesimo titolo all'immensa bibliografia su di lui». Così l'autore riassume il senso di questo ebook, che raccoglie un saggio su Francesco d'Assisi come genio religioso (inedito in lingua italiana) e diversi scritti più brevi su aspetti particolari della santità del poverello, che coprono un arco di più di quattro decenni: dall'VIII centenario della nascita del Santo, nel 1982, fino all'ascesa al soglio pontificio del cardinal Bergoglio che, per primo nella storia, ha scelto di chiamarsi con il nome del Poverello d'Assisi.
Ormai tutti camminiamo. Per tanti motivi, e non tutti n nobili n spirituali. Alcune mete di pellegrinaggio sono ormai autentici cult: se i nostri fratelli musulmani almeno una volta nella vita devono recarsi in pellegrinaggio alla Mecca, noi non ci toccherà sgambettare fino a Compostela?
San Francesco d’Assisi e i suoi compagni sono stati indubitabilmente grandi camminatori: cosa hanno da insegnarci sull’arte di un pellegrinaggio autenticamente umano e cristiano Come possono aiutarci a vivere un’esperienza davvero profonda e non solo di moda? Ma poi, san Francesco ci è mai stato a Santiago di Compostela? E in Terra Santa?
Vademecum per chi vuole scoprire Dio nella bellezza dei monti. Sono molti i Salmi che ci presentano Dio come la «roccia del nostro cuore», il sostegno incrollabile che dà senso alla vita. L'altezza, la durata e la stabilità delle montagne, che rimangono ferme e immobili, mentre passano le generazioni umane, sembrano farci intuire qualcosa dell'eternità e della pace senza confini, della pienezza di vita cui aspira il nostro cuore. Andare in montagna non è semplicemente respirare aria pura o fare un pic-nic all'aperto. Chi sa gustare il silenzio e la pace della natura, scopre che c'è un messaggio della montagna che bisogna ascoltare e accogliere. Come dice un antico proverbio: "Molte sono le vie che conducono a Dio: una passa sui monti".
Valentino Salvoldi – con la lucidità del teologo e la sensibilità del missionario – afferma che la bellezza e la gioia devono fare da cardine al rinnovamento della teologia morale, il cui fondamento va cercato non semplicemente in una sistematizzazione di principi razionali, quanto nella descrizione di quel vissuto attraverso il quale lo Spirito Santo vuole ammaestrare il popolo di Dio. L’Autore ci presenta riflessioni impregnate del senso biblico e agganciate al magistero; inoltre, rifacendosi alla lunga esperienza d’insegnamento in tante parti del mondo, fa emergere la sensibilità dei fedeli, con lo scopo di dimostrare che lo Spirito Santo è un dono dato a tutti per l’edificazione della Chiesa. Ne risulta una morale narrativa, aperta al dialogo, arricchita dalle differenze culturali; il teologo morale deve saper analizzare tutto, con spirito critico, con la volontà di purificare le culture con la freschezza e la forza del Vangelo (dalla Prefazione).
"Questa esplorazione del Cantico è fatta di sentieri nel folto del bosco, colpi di sonda nell'oceano, aperture verso nuovi cammini. Una meditazione che si fa sorgente di vita." Bruno Forte
In questo libro l'autore percorre le strade delle città contemporanee facendo propria la prospettiva inedita dei poveri che vi abitano: i barboni, gli zingari, le prostitute, i mendicanti. In questo senso la strada "si fa maestra", perché rivela il messaggio profondo di cui i poveri sono depositari e fa amare la loro compagnia. I poveri infatti introducono ai segreti della vita che Dio ha "nascosto ai sapienti e ai dotti e ha rivelato ai piccoli" (Lc 10,21). Compagni di questo viaggio sono le Scritture, alcuni Testimoni delle grandi religioni e la loro sapienza di fede vissuta non al chiuso dei templi, ma nell'incontro con i dolori e le speranze degli umili. Attraverso alcune parole-chiave il libro introduce a una nuova lingua e grammatica della vita che rompe il muro di incomunicabilità fra il mondo dei ricchi e quello dei poveri, una lingua che non può che essere quella dell'amicizia e della misericordia.
Che uso faceva Gesù del suo tempo? Quali erano le sue priorità durante le giornate fitte di parole, volti, incontri? Che cosa possiamo imparare da lui? Cercando le risposte a queste domande nei testi evangelici, Carlo Maria Martini offre preziosi spunti per "mettere ordine" nella frammentarietà e nella dispersione che caratterizzano i nostri giorni. Destinate in origine a preti impegnati nell'attività pastorale, le riflessioni di Martini su come dare unità e senso al nostro agire arrivano direttamente al cuore e alla mente di tutti coloro - preti, laici e consacrati - che sono impegnati nell'annuncio del Vangelo e nell'educazione alla fede." Quali erano le priorità di Gesù? Come gestiva il suo tempo? A me pare che i Vangeli diano una risposta, che vale anche per noi".
Alcuni studiosi si interrogano su come la teologia debba mettersi in dialogo con le sfide della contemporaneità poste dalla biologia evoluzionista, sviluppatasi dalla ricerca di Charles Darwin. In gioco sono questioni di grande spessore antropologico, ma anche la stessa immagine del mondo che abitiamo e la possibilità di abitarlo nella luce della fede. Biologia, filosofia, etica, teologia sono solo le principali aree di analisi per disegnare un quadro ricco e complesso, denso di prospettive per la riflessione.
La tunica dalle lunghe maniche è l'abito prezioso che Giacobbe dona a Giuseppe, il figlio prediletto. È il punto di partenza di una delle storie più belle della Bibbia, un gioiello di letteratura ma anche una vicenda in cui possiamo specchiare le nostre vite. Ci scopriamo così simili ai fratelli di Giuseppe, pieni di invidia e gelosia, presi dalla voglia di primeggiare, incapaci di comprendere che l'unico Padre ama ciascuno di noi in modo differente ed esclusivo. Mons. Bregantini, con la sua capacità di far "parlare" il testo biblico e di calarlo nel vivo delle nostre esistenze quotidiane, offre uno strumento dal linguaggio accessibile a tutti, per la riflessione personale e comunitaria.
Al cuore della fede cristiana. Il Credo della Messa spiegato e commentato. "Quando si vuole attraversare un braccio di mare, diceva sant'Agostino, la cosa più importante non è starsene sulla riva e aguzzare la vista per vedere cosa c'è sulla sponda opposta, ma è salire sulla barca che porta a quella riva. La barca per noi è la fede della Chiesa sulla quale siamo saliti al momento del battesimo e che in queste pagine impareremo, spero, a conoscere meglio."