Sognare vuol dire aprire gli occhi, scegliere, organizzare, costruire, creare legami e far conoscere. Don Terenzio ci invita a credere che il deserto possa diventare un giardino e ci sprona a trasformare i sogni in azioni concrete, perché la compassione non resti un semplice sentimento ma si traduca in servizio e speranza. Un cammino fatto di responsabilità e di gioia, capace di attraversare la sofferenza per trasformarla in opportunità. La sfida è non sciupare la goccia che può diventare oceano, perché anche nel deserto può sbocciare la vita.
L'antico adagio "Cave a signatis" dice che Dio segnala i frutti del peccato con vistose invalidità. Sono il fumo del demonio e li pone da monito, allontanati da tutti perché i 'cave' sono contagiosi. Goglionisi 1529, città frentana fortificata di passaggio tra Puglie e Abruzzi per cavalieri, religiosi e pellegrini diretti al Sacro monte di San Michele o in oriente. Costa di sbarco per uomini d'arme senza scrupoli e salvezza per slavi, greci e albanesi in fuga dai saraceni. Adamus De Salis è un 'cave' a causa di sua madre, disonorata dalle truppe di Re Carlo VIII nella strage del 1496. Lei l'avanzo dei francesi e lui il 'petracchio del Castello da Capo' che non accetta il suo destino.
23 maggio 2016. Dopo la stipula di un atto di compravendita nel suo studio, al notaio Marcello Angelozzi viene in mente una coincidenza di data. Nello stesso giorno, 27 anni prima, all'ultimo anno di liceo, era angosciato per aver appena saputo che sarebbe diventato padre. Quel giorno del 1989 gli si snoda davanti agli occhi: non sa come informare i genitori, i professori, i compagni di classe, il resto del mondo. Non sa come affrontare il futuro, perché non ha mai saputo farlo. La sua stella polare è Mavi, la sua ragazza, senza la quale si sente perduto. Tutta la vita da allora prende a scorrergli dentro in un flashback: dalle difficoltà iniziali, al momento in cui sembrava perfetta e immutabile, fino al giorno in cui tutto è cambiato. In queste traiettorie ed eclissi di felicità si muove la vicenda di Marcello, costretto a fare i conti con se stesso; col suo smarrimento; con la distanza, che ogni essere umano sperimenta, tra ciò che era, ciò che è e ciò che potrebbe ancora, per la prima volta, riuscire a essere.
Questa è la storia di una vita. O meglio, questa è la storia di due vite. Di come queste due vite si incontrano e si separano nell'intreccio del tempo. Ruotano attorno l'un l'altra, come due astri attratti dalla loro forza di gravità, senza mai sovrapporsi davvero in un'eclissi totale. Il dolore più buio, piano piano - quasi riluttante - si trasforma in luce, una luce imperfetta, che conserva una macchia, ma non per questo meno splendente. Anzi, forse più brillante e vera. Questa è una storia di introspezione, della lotta contro sé stessi e le proprie abitudini, alla ricerca di una svolta, di un cambiamento radicale che spazzi via il passato e le sue imperfezioni incrostate. È anche la storia dell'accettazione di sé, ma solo dopo un lungo percorso che abbia messo in discussione, con fatica e sacrificio, anche l'essenza del proprio essere. Questa storia è un viaggio, non solo nelle pieghe dell'anima, ma anche attraverso luoghi reali, materiali. Ma è un viaggio subito marcato da un eterno ritorno: il paesello, l'infanzia, le origini. È lì che bisogna tornare quando si perde la bussola, verso quel "mondo che non c'è più", che però possiamo vedere, udire, odorare scorrendo le pagine di questo libro. Una realtà morta, fagocitata dalla modernità, e riportata in vita in piedi sulle proprie rovine. Tutto ciò che viene dall'alto, da Dio, è cosa buona. La volta stellata il punto di arrivo finale. Un traguardo cercato in mille modi, che però è sempre stato lì ad aspettare.
Un nipote e una nonna. Il caffè caldo. Sette giorni. Dodici racconti. Due protagonisti appartenenti a generazioni diverse che si ritrovano dopo mesi di lontananza. I racconti hanno un fil rouge che li accomuna: quello del dolore molte volte non creduto e quindi inascoltato. Pensieri faticosi, dipendenza, fine vita, sfregio del cuore, crisi di identità, fede; difficoltà di fare scelte ma anche capacità di stupirsi e della sana ironia. Le esperienze dell'anziana donna e il lavoro singolare di suo nipote consentono di assaporare dialoghi intensi, lasciando emergere in ogni pagina la bellezza e un senso di speranza.
"Fichi di fine estate" è la storia di Anna, della malattia e della sua evoluzione. Una storia segnata dal cambiamento che stravolge la vita della protagonista. Un libro dalla copertina rigida rossa continuamente sullo sfondo. Una narrazione che "cammina in equilibrio sul verosimile. Niente è dichiarato in modo esplicito, eppure, niente è inequivocabile. Ma è anche il desiderio di raccontare una storia normale, come tante, in cui ciascuno possa semplicemente rispecchiarsi". La rabbia, il dolore, l'Amore, i carburanti di un intreccio profondo, umano e spirituale. Una dopo l'altra crollano le finte certezze di Anna a cui restano solo delle domande da seguire: "Tu, chi dici che io sia?".
Si può incontrare Dio? Qual è il suo volto? Queste domande animano il cuore di Astro, un giovane magio e di Giuda, un pastore giudeo. Insieme ai tre Magi sono in cammino verso Gerusalemme per ritrovare Gesù che questi ultimi visitarono 30 anni prima. Si imbattono nelle voci su Gesù e in alcune persone che lo hanno conosciuto. Astro è impaziente e dubbioso, Giuda desidera trovare un roveto ardente. Faranno esperienza di Dio? Cosa troveranno a Gerusalemme?
12 bellissime riflessioni che toccano una varietà di argomenti: il matrimonio, litigi e discordie, la malattia, le delusioni, i desideri, il perdono. Un curioso scambio online di opinioni sulla fede e sulla vita. Nella narrazione si avvicendano tanti interlocutori metaforici, da @ilGesuita a @Citazio, da @Puntodidomanda a @BigBubble, che rispondono, interpuntano e dicono la loro, aggiungendo ricchezza.
L'amicizia, un dono di Dio per non lasciarci soli nei momenti difficili della nostra vita e condividerne anche attimi felici. Lia ha sperimentato su di sé e nella sua anima l'esperienza spirituale di un legame che durerà oltre la vita. Un incontro avvenuto non casualmente - Lia non crede nel caso - ma guidato da eventi divini, una storia che attraversa, nostalgicamente, le quattro stagioni e di cui l'inverno diventerà la metafora di una fredda estate. Lia, la protagonista del racconto, parla del rapporto speciale che ha con A.C. (di cui non svelerà mai il nome) e della sua malattia, che la porterà a lasciare per sempre questo mondo, per entrare nell'eternità.
Siamo nell'autunno del '44, nel territorio della montagna veronese. I fascisti vanno ad arrestare Luigi. Messo in carcere e torturato, colpevole soltanto d'essere il fratello di don Antonio, anch'egli arrestato e portato davanti al plotone di esecuzione. E questo perché aveva voluto mettere al sicuro, in un convento di suore, la figlia di un noto partigiano, di cui i nazi-fascisti volevano servirsi per obbligare il padre alla resa. La potenza del linguaggio accompagna lo snodarsi degli episodi sin dall'inizio, dando spessore ai personaggi e al loro ambiente. Un quadro da cui vengono fuori valori potenti, come la famiglia, la fede, la contrada come cortile educativo, la dignità di ogni persona.
La Fede di un Brigatista Rosso, poi arruolato nella Folgore e che ha operato per lunghi anni nella Sezione Speciale Antiterrorismo dei Carabinieri e in altri Apparati dello Stato, con l'aiuto spirituale della Chiesa e delle focolarine legate a Graziella De Luca, è al centro dei più importanti risultati nella lotta al terrorismo brigatista e alla pacificazione degli anni di piombo. Prefazione di Angelo Picariello.
Una storia straordinaria e vera. La Fede di un Brigatista Rosso, poi arruolato nella Folgore e che ha operato per lunghi anni nella Sezione Speciale Antiterrorismo dei Carabinieri e in altri apparati dello Stato, con l'aiuto spirituale della Chiesa e delle focolarine legate a Graziella De Luca, è al centro dei più importanti risultati nella lotta al terrorismo brigatista e alla pacificazione degli anni di piombo.
Un mazzo di fiori variegati viene raccolto nel grande prato del mondo e tenuto insieme da un nastro rosso: la speranza. È la speranza cristiana la vera ed incondizionata protagonista delle nove storie di donne che vengono proposte. L'intento è quello di dimostrare come il Signore attraverso vie a volte molto capillari, entra nella nostra vita per portarci un'ancora di salvezza, una possibilità di rinascita. Basta un po' di lievito, per fermentare la pasta della nostra umanità e lasciando agire la grazia divina, possiamo diventare come il pane, qualcosa di bello e di nuovo, che non avremmo mai immaginato.
La voce vera e credibile di due ragazzi che decidono di buttarsi nella più vera e pazza, coraggiosa, eroica avventura che un uomo e una donna possano scegliere... Il libro raccoglie le catechesi, tenute a due fidanzati - Marco di Verona e Benedetta di Roma, sposatisi nel dicembre 2020 - ispirate al messaggio di Fatima. Ma raccoglie soprattutto il coraggio e la fede di due giovani che "ci hanno creduto" e si sono fidati di Dio. Anche quando tutto sembrava indicare altre vie e altre soluzioni. Prefazione di Costanza Miriano.
Una sequenza di episodi talvolta divertenti, talaltra dolorosi, momenti di caduta e di rinascita, ispirazioni suscitate dalle fede cristiana, sono narrati in queste pagine per affermare che disperazione e morte non hanno mai l'ultima parola. Fra questi, l'inedito racconto ambientato nella cittadina veneta di Pescantina che vede protagonisti una volontaria dell'Azione Cattolica e un soldato reduce da un Lager nazista. La narrazione è arricchita da citazioni dei classici greci e latini, dei Padri della Chiesa, fino ad arrivare a spunti e riflessioni di alcuni umoristi contemporanei.
Una serie di piccoli racconti manoscritti in bozza da don Romeo e consegnati a un amico speciale. Una singolare corrispondenza tra l'autore e Gesù. Il primo scrive, racconta, abbozza messaggi, storie e vicende. Il secondo legge, corregge, consiglia, conferma, aggiunge e taglia. Un viaggio tra le lettere e le storie di don Romeo che approda a un'amicizia straordinaria e capace di cambiare la vita di tutti.
Tre anziane suore in un monastero benedettino vivono tra di loro rapporti conflittuali, che oscillano tra rassegnazione, gelosia, indulgenza e malvagità. La loro esistenza, scandita da regole severe e mal sopportate abitudini, viene messa in crisi dall'arrivo di una giovane postulante indiana, che con la sua silenziosa riluttanza, turba soprattutto l'equilibrio spirituale e il ruolo rivestito nella piccola comunità dalla madre superiora. Un racconto intenso, avvincente, caratterizzato dalla straordinaria abilità narrativa dell'autrice, che riesce a restituire un disincanto reale e un sentimento autentico, talmente tanto da farla sembrare una storia vera.
I primi capitoli della Genesi riscritti in chiave psicologica e rimodellati liberamente con la fantasia, senza alcuna ambizione esegetica. Una rilettura verosimile della preistoria biblica da un punto di vista sempre interno. Potremo sentire la voce di Adamo che sembra quella di un uomo moderno, e che ci racconta in prima persona i suoi pensieri, la sua meraviglia, il suo disorientamento. E poi, ancora, Caino, Enoch, Noè, Nemrod. Cinque uomini e le loro contraddizioni, le loro relazioni con donne, figli e anche con i loro animali. Tutto ciò in un cammino dove c'è sempre Dio che interviene, interpella e aspetta da noi una risposta.
Dopo una vita dedicata alla famiglia, le giornate di Beppe Rinaldi trascorrono immobili. Non potendo più occuparsi di lui, i suoi tre figli lo hanno fatto ricoverare contro la sua volontà in una clinica per anziani. Ormai chiuso in sé stesso, si rivolge ai ricordi del passato: gli anni della leva militare, delle preziose amicizie e dell'amore per sua moglie Clara, ormai morta. In un susseguirsi di flashback, il passato di Beppe si incrocia con il presente e le vicende dei suoi familiari, che non sembrano comprendere la sua profonda sofferenza. A far breccia nel cuore di tutti ci penserà, però, una toccante celebrazione, il giorno di Natale. Un romanzo coinvolgente, ricco di emozioni intense, capace di creare spunti profondi di riflessione, sia nei giovani che nei meno giovani, su alcune tematiche socio-familiari di assoluta attualità.
Quante volte siamo stufi dei nostri limiti e della nostra vita imperfetta? Emma si dispiace di non essere come vorrebbe e di sbagliare spesso. Un giorno, d'improvviso, mentre scrive nel suo diario sfogando la sua amarezza, si accorge che il suo diario si anima e le risponde. Inizia così una corrispondenza che la aiuterà a guardare in modo diverso sé stessa, gli altri, la vita, e perfino Dio, ad amarsi e amare. Un percorso che culminerà nell'incontro con un personaggio del tutto sorprendente, occasione per scoprire ancora di più la bellezza dell'empatia e dell'essere finalmente imperfetti.
Il testo, attingendo ai vangeli dell'infanzia di Matteo e Luca, nonché alla Lettera apostolica "Patris Corde" di papa Francesco, cerca di "dare voce" al personaggio più silenzioso e discreto del vangelo, nonostante la sua altissima missione di essere posto a custodia del Figlio di Dio: Giuseppe di Nazareth, "uomo giusto", un giovane che sogna il futuro realizzato nel lavoro di carpentiere, affiancato dalla sua donna, Myriam. Il progetto di Dio sconvolge i suoi piani e lo mette in atteggiamento di faticosa ricerca e discernimento, con i relativi dubbi e interrogativi che sorgono nel suo animo. La sua esperienza si gioca su diversi fronti: davanti a Dio, cui vuole essere fedele; davanti a se stesso in quanto uomo; davanti alla sua promessa sposa "trovata" incinta; davanti alla Legge e alla tradizione del suo popolo; davanti a Gesù di Nazareth, Figlio di Dio e Figlio dell'uomo; e non ultimo davanti alla storia dell'umanità, che in Gesù di Nazareth riconosce il suo Messia. Quale sarà la sua scelta?
Una straordinaria storia vera si staglia fra i tragici eventi della Seconda Guerra Mondiale. Alceste sta per concludere il servizio militare quando l'entrata in guerra dell'Italia fascista lo trattiene alle armi. Da quel momento, la sua vita si snoda tra fughe rocambolesche e tragici bombardamenti, fino alla sua cattura da parte dei tedeschi. Alceste tocca con mano l'esperienza atroce della deportazione: tra il gelo, le vessazioni e stenti di ogni tipo, nel lager nazista di Zeithain vive fianco a fianco con la morte. È ormai ridotto a uno scheletro quando il 23 aprile '45 arrivano i russi a liberare lui e gli altri sopravvissuti. Una cronaca incalzante, nata dai ricordi di chi ha vissuto direttamente eventi che ancora ci interrogano.
Terenzio ci aiuta a leggere le situazioni, così concrete, descritte senza filtri che non sia quello dell'amore, unico modo per vedere nel profondo e saper leggere quello che altrimenti è solo "guardare". Si sente tanta aria di casa nel suo modo diretto, affabile, sensibile, con le emozioni, i pensieri, le sofferenze, le inquietudini che condivide. È un libro che ci fa camminare tanto e sempre pieno di Parola di Dio e di vita concreta, di situazioni, una vera narrazione della storia... che permette di trasformare quello che può apparire cronaca e caso, in storia d'amore e Provvidenza di Dio. Cosa diventa il Vangelo senza le storie, i nomi, le situazioni e senza il cuore dei nostri sentimenti? (dalla Prefazione di Matteo Maria Zuppi)
Questo libro parla di santi desideri e di come alimentarli affinché possano tradursi in azioni concrete che ci guadagnino il Paradiso. Un vademecum in cui è contenuta una scintilla di Dio pronta a sprigionare la sua forza. Tante assonanze di esperienze che sicuramente avrete vissuto o che vivrete, dato che tutti siamo alla ricerca di una gioia diversa, che non sia effimera, che non passi. Il punto è: dove la stiamo cercando? L'autrice, con parole semplici, arriva dritto al cuore senza deviazioni.
Il volume ripercorre alcuni vissuti di uomini e donne, che nel tempo hanno scelto per varie ragioni, la strada come posto dove vivere o ci sono finite a causa di un problema particolare. Sono le storie di amiche e amici della strada, spesso considerati invisibili e ultimi. Sono uomini e donne che vagano per Roma, spesso in attesa di un sorriso, un saluto e non solo di una coperta o qualcosa da mangiare. Vite spesso tragiche al margine di ogni confine umano, dove ciò che li sorregge è una fede semplice e una forza, talvolta sconosciute a chi non li frequenta. L'autore rivive alcune delle storie di questi incontri silenziosi dai suoi primi anni in strada alla nascita di Missione solidarietà, dove pane e Vangelo si incontrano in un connubio inevitabile. Ci conduce tra ponti, stazioni, quartieri, dentro storie singolari, che lasciano un segno non solo di dolore ma anche di rinascita. Una lezione di vita e d'amore che proviene dalla strada, per quanti spesso si sentono smarriti.
L'intera vita di Ippolito, un ricco e libertino centurione romano, si sgretola alle dolci parole del diacono Lorenzo, un suo carcerato, appena prima d'essere bruciato vivo su una graticola. La conversione del soldato è rapida, senza tentennamenti, senza rumore di parole. Nella Roma delle persecuzioni, abbracciare la fede merita il martirio. La sua vita da cristiano dura solo qualche giorno... ed è un capolavoro da raccontare.
Si respira necessità di "vangeli vissuti"; di parole non incartate, ma incarnate. E il volume nasce come risposta a domande di testimonianze tangibili. È stata data voce ad alcune persone che, seguendo vie di normalità, hanno dato colore al minimo richiesto dalla Fede. Sono state rilette figure che hanno portato il Vangelo sulle strade del mondo, dai grattacieli di Hong Kong alle periferie di Nairobi, dalle steppe e dalle sabbie dell'Arabia Saudita alle foreste impenetrabili del Brasile. L'autore non pretende di essere esaustivo. Desidera condividere "frammenti di Luce" che il Vangelo fa fiorire qua e là e che la fragilità umana con le sue frenesie quotidiane non aiuta né a intravedere, né a riconoscere. La galleria aiuti a capire come il Vangelo, se ha un solo linguaggio espressivo - l'Amore - può far risuonare le tante voci di una corale. Unità e molteplicità provenienti dalle mille e più piazze del Pianeta.
Vacanze di Natale. Scuole chiuse. In un piccolo borgo i ragazzini si divertono con poco. Marco propone una gita al fiume con le biciclette. Quello che però doveva essere un pomeriggio spensierato si trasforma in tragedia. Andrea, il suo migliore amico, cade a terra e muore dopo aver battuto la testa. L'intera comunità piomba nel silenzio. Marco non esce più di casa se non per andare tutti i giorni al cimitero. Interrogativi, domande e perché senza risposta. Arrabbiato con Dio lo combatte in tutti i modi ma per delle vie misteriose, a distanza di due anni, Marco conosce un ragazzo speciale, Andrea e si ritroveranno dopo alcune vicende, la notte di Natale, ai piedi della mangiatoia contemplando Gesù Bambino e pregando insieme.
Un libro da leggere insieme: piccoli e grandi. Un'incursione tenera e curiosa nel mondo magico e specialissimo del rapporto fra nonni e nipoti. Con i nonni tutto è possibile: entrare in un sogno e portarsi via una conchiglia, imparare a parlare con gli alberi e gli uccelli, scavare nell'orto e trovare un "tesoro", vivere avventure straordinarie. Con i nonni è possibile sentire che tra le loro memorie e il tuo futuro c'è un ponte lungo e solido, da cui guardare la vita sempre con gioia e stupore. Età di lettura: da 6 anni.
Una testimonianza di fede tra canzoni, preghiere e parole. Il cammino spirituale dell'autore lo ha portato a diventare Cavaliere di Maria e a fondare un gruppo di preghiera. Nelle tappe del suo percorso, tra pellegrinaggi a Medjugorje e l'esperienza in convento, ci parla della famiglia, della sofferenza, della castità come risposta alla frenesia della società attuale, della riscoperta della fede e come questa sia la luce che illumina il cammino, del giudizio degli altri che può pregiudicare la ricerca della propria felicità. "Tu non mi giudichi" è un libro che parla di Amore, un messaggio di speranza che giunge alla consapevolezza che il vero amore sia quello divino.