Alberto Melloni, uno dei maggiori conoscitori di papa Giovanni, ci fa entrare con una presentazione nel testo posto a fondamento di azioni e decisioni che hanno cambiato il corso della storia della Chiesa. Vera autobiografia spirituale del "Papa buono", "il Giornale dell'Anima" si colloca all'origine delle meditazioni fatte nel corso dei suoi ritiri. Un soliloquio, come lo chiama egli stesso utilizzando un termine caro a Sant'Agostino. Di fatto l'itinerario dai quattordici agli ottantadue anni di una vita cristiana serenamente radicata nella Bibbia e in una spiritualità sacerdotale dove il Vangelo vissuto prevale su ogni preoccupazione di ruolo o d'immagine. Come ci ricorda nella prefazione il cardinale Loris F. Capovilla, il Giornale "si legge, si rilegge, ci si sente afferrati, tirati fuori dal rumore, dalla confusione, dal pressapochismo del nostro tempo".
Chiesa e sessualità: due termini accostati troppo frequentemente per opporli e che vale la pena rivisitare con l'aiuto della storia e della teologia in uno studio incrociato, e perciò nuovo nell'attuale panorama editoriale. Si tratta di superare i giudizi troppo affrettati e le idee scontate sulle posizioni della Chiesa cattolica e sulla pratica dei cristiani ieri e oggi. Queste pagine introducono un discorso, quello della Chiesa e della tradizione cristiana, che resta solidamente fondato sull'amore, principio di ogni verità personale, e che comprende e ama la sessualità della condizione umana. La teologia cristiana riconosce che la sessualità è al cuore dell'essere umano, determinando il suo rapporto a Dio, all'altro e al cosmo. I capitoli del libro trattano le questioni che riguardano la sessualità umana di sempre e i temi dibattuti nell'attualità: le relazioni prematrimoniali e il matrimonio, la contraccezione, l'aborto e anche la differenza sessuale, la castità e il pudore.
"Questo libro, pubblicato nel 1936, sostiene la causa di una "nuova cristianità", una "cristianità profana" che si oppone alla sacralizzazione della poltica, il male del secolo. Letto e interpretato in modi diversi, spesso incompreso, ma anche ben accolto da un'intera generazione di cattolici, ben al di là dei confini francesi, questo saggio colpisce lo storico del XX secolo per la sua lungimiranza. Viene qui presentato per permettere di comprendere, cosa raramente sottolineata, quanto esso abbia preparato la concezione del concilio Vaticano II sui rapporti tra la Chiesa, i cristiani e il mondo." (Guy Bedouelle)
La riconquista cattolica sul protestantesimo e sull'Impero ottomano dei territori degli Asburgo in Austria è una delle grandi svolte della storia europea sia per l'ampiezza della realizzazione sia per le conseguenze di lungo periodo. A metà del XVI secolo ci voleva molta audacia per immaginare che l'Austria, la Boemia e l'Ungheria potessero ritornare alla Chiesa cattolica, ancora incapace di condurre a buon fine la riforma del concilio di Trento. Ma, verso il 1730, questi territori sono ritornati in larga parte al cattolicesimo. Questo studio analizza questo rivolgimento che ha visto alle prese non solo cattolici e protestanti di tutte le confessioni e sette, ma anche cristiani e musulmani.
Nella storia della pietà in Occidente l'"Imitazione di Cristo" è stato il classico dei classici del cristianesimo, persino oscurando, in qualche momento, gli stessi Vangeli. Per spiegarne il continuo successo, Brian McNeil ne esamina il contenuto con stile vigoroso, ricco di citazioni del testo. Nella discussione circa l'autore di questo testo anonimo, McNeil prende posizione a favore di Jean Gersèn, abate benedettino della prima metà del XIII secolo, piuttosto della classica attribuzione a Tommaso de Kempis, vissuto nel XV secolo. Il volume contribuisce realmente alla riscoperta di quel libretto che si propone come invito a perseguire l'ideale di ogni cristiano e che ha nutrito intere generazioni di cristiani.
Attraverso un percorso storico dalle origini ai nostri giorni, la presente opera offre al lettore un'interessante riflessione riguardo ai laici nella vita della Chiesa. Dalla ricostruzione storica si può meglio conoscere come si è venuto formando e sviluppando lo stato laicale e l'effettiva marginalizzazione della stragrande maggioranza dei suoi componenti.
Il "Cammino di perfezione" di Santa Teresa fu scritto per le carmelitane del monastero di San Giuseppe d'Avila, che la santa aveva fondato nel 1562, nello spirito di un ritorno alle fonti dell'ordine. Questo testo della Riforma cattolica possiede una portata universale, autenticata dalla Chiesa che nel 1970 riconobbe la Madre come uno dei suoi Dottori.