Il Rosario è la preghiera dei "poveri" che Gesù dichiara "beati": cioè coloro che sono umili, che non pongono la propria sicurezza in se stessi ma in Dio. Quanto più preghiamo il Rosario, tanto più avvertiamo che quella storia, che si dipana nei venti Misteri (della gioia, della luce, del dolore e della gloria) riguarda tutti: nella loro luce si rivela chi siamo veramente, qual è il nostro destino. La meditazione dei Misteri fa scorrere come in un film i principali fatti del Vangelo e le parole più significative di Gesù e di Maria.È una preghiera estremamente semplice, facile, limpida, che ogni persona può vivere quotidianamente senza sforzo. I brevi e chiari pensieri del Rosario sono illustrati da opere pittoriche di grandi artisti (Luca Giordano, Antonello da Messina ecc.).
Comunemente si sente parlare di pena canonica, di processi ecclesiastici tristemente noti come quello effettuato contro l’Or­dine dei Templari o quelli ancora più efferati compiuti dalla Santa In­quisizione, perseguitando le cosiddette streghe, per futili motivi o per superstizioni estremiste, che hanno visto diversi uomini e donne in­nocenti condannati al rogo con sommarie sentenze di eresia o blasfe­mia. Ma occorre soffermarsi su concetti più profondi che definiscono la pena all’interno del diritto della Chiesa, evitando di cadere in facili fraintendimenti, talvolta anche molto fuorvianti. Le pene della Chiesa non sono come quelle degli ordinamenti statuali, dai quali differiscono sostanzialmente. Le pene sono di ordine spirituale e operano nell’am­bito della coscienza.
Dopo un breve excursus storico, l’Autore ben evidenzia questa pecu­liarità, cercando di far comprendere al lettore il vero spirito della norma penale canonica, rilevando come il diritto della Chiesa sia tutto ispirato a suggerire cautela nel comminare le sanzioni. Solo quando ci si sia resi conto che senza l’applicazione di una pena non è possibile che venga riparato lo scandalo, che sia ristabilita la giustizia o che venga emendato il colpevole (peccatore), occorre infliggere la sanzione.
La principale finalità della pena canonica, infatti, rimane la conver­sione del reo, nella speranza che questo accetti la punizione come espia­zione del suo peccato, nella prospettiva della misericordia cristiana.
"Questo testo affronta, con grande agilità e competenza, il tema del ruolo del diritto nella vita della Chiesa, tema che, a un giudizio superficiale, sembrerebbe riservato ad alcuni specialisti; in realtà riguarda, più o meno direttamente, tutti i fedeli. [...] Una pubblicazione sulla dialettica tra i poli del giuridismo e del pastoralismo, o, se si preferisce, tra ambito giuridico e ambito pastorale. [...] l'aspetto della giuridicità debba essere colto, non solo e non tanto come imposizione esterna, autoritativa, espressione della potestas gerarchica, ma anche come sistema dei diritti del fedele e della loro efficace tutela." (dalla prefazione di Emilio Artiglieri)
Francesco d'Assisi appartiene alla categoria degli uomini "dolci e ostinati".
Egli sa che "nessuno mi mostrava che cosa dovessi fare, ma l'Altissimo stesso mi rivelò...".
La sua Regola di vita l'ha ricevuta da Dio, gli è stata ispirata nella forma evangelica di povertà, minorità e fraternità. Mai metterà in dubbio quest'origine divina.
Il Testamento medesimo di S. Francesco è una dichiarazione solenne di tutto ciò che ha ricevuto dal Signore e ha vissuto con fedeltà fino alla fine. Contemporaneamente è un comando rivolto ai suoi frati perché mettano in pratica quelle sue parole con semplicità e purezza per tutto il tempo della loro vita.
La Regola di Vita di Francesco d'Assisi fa parte del grande patrimonio della spiritualità cristiana, portatrice di un'umanità nuova ricreata dal Vangelo di Gesù Cristo.
"Fratelli, ecco la nostra vita e regola, ed ecco la vita e la regola di tutti quelli che vorranno unirsi alla nostra compagnia. Andare dunque e fate quanto avete udito".
"E da quell'ora vissero con lui secondo la forma del santo Vangelo, come il Signore aveva indicato loro".
(Leggenda dei tre compagni)
Questo è un testo di apologetica cattolica. Il titolo riporta la frase rivolta a Bruno Cornacchiola - un ateo mangiapreti che voleva assassinare il papa dalla Madonna nell'apparizione delle Tre Fontane del 1947. È il percorso di verifica della fede dell'autore che si rivolge ai cattolici tiepidi e agli agnostici senza pregiudizi - come dice il sottotitolo - invitandoli a ripercorre insieme il cammino visitando le opere degli apologeti cattolici più importanti e a prendere una posizione chiara di fronte all'avvenimento cristiano.
Una prospettiva pentecostale è un'esposizione basilare della fede cristiana con una completa enfasi sul ruolo vitale dello Spirito Santo nella vita del cristiano, nel culto e nel ministero della chiesa. Questo libro è una presentazione biblica e pratica della dottrina cristiana. Il suo orientamento teologico è pentecostale e con il termine pentecostale, usato in questo lavoro, l'autore si richiama al pentecostalismo classico che ha le sue radici nei movimenti wesleyani e di santità (holiness); tale movimento insegna che, dopo la conversione, il credente dovrebbe ricevere il battesimo (riempimento) nello Spirito Santo e che l'evidenza iniziale di tal esperienza è il parlare in lingue come lo Spirito Santo dà ad esprimere.