La preghiera del cuore per un nuovo umanesimo e una nuova ecologia Per un ritorno dell'uomo a se stesso e al suo habitat naturale ha un valore significativo l'esercizio della preghiera. Più precisamente la cosiddetta preghiera 'del cuore' che assume un valore 'ecologico' grazie alla sua capacità di operare una trasformazione della persona, con ricadute sul piano personale, sociale e ambientale. La preghiera avvicina uno all'altro e alla terra. Opera un'integrazione e coesione sociale. Allontana i rischi dell'alienazione e della frammentazione. Riallinea lo sviluppo tecnologico e la digitalizzazione con la vita dell'uomo. L'obiettivo è la creazione di un nuovo umanesimo in grado di compiere scelte giuste e lungimiranti per la sopravvivenza dell'ambiente e del genere umano.
Il Rosario è la preghiera dei "poveri" che Gesù dichiara "beati": cioè coloro che sono umili, che non pongono la propria sicurezza in se stessi ma in Dio. Quanto più preghiamo il Rosario, tanto più avvertiamo che quella storia, che si dipana nei venti Misteri (della gioia, della luce, del dolore e della gloria) riguarda tutti: nella loro luce si rivela chi siamo veramente, qual è il nostro destino. La meditazione dei Misteri fa scorrere come in un film i principali fatti del Vangelo e le parole più significative di Gesù e di Maria.È una preghiera estremamente semplice, facile, limpida, che ogni persona può vivere quotidianamente senza sforzo. I brevi e chiari pensieri del Rosario sono illustrati da opere pittoriche di grandi artisti (Luca Giordano, Antonello da Messina ecc.).
Fratelli laici cappuccini liguri
A cura di BENI CULTURALI CAPPUCCINI DELLA LIGURIA
Non è cosa rara che in ogni tempo ci siano persone vissute santamente e che siano stimate tali dalla gente e dalla comunità cristiana. Le fraternità dei Cappuccini, presenti in Liguria dal 1530 a oggi, sono un luogo dove si impara a farsi santi insieme e dove nei secoli si sono succeduti esempi di persone semplici, fortemente radicate nella fede, che attraverso fatiche fisiche e morali sono state perseveranti nel vivere il Vangelo. Leggendo questo libro incontreremo “i Santi della por­ta accanto”; chi sono queste figure, così vicine a noi, così a portata di mano, eppure così lontane per perio­do storico e per contesto geografico di provenienza? Sono 5 fratelli laici, che abbracciano la Regola di San Francesco attraverso la professione dei consigli evangelici (povertà, castità, obbedienza) ma hanno scelto di non accedere allo stato di vita sacerdotale. Godono all’interno della fraternità degli stessi diritti dei chierici, collaborano coi sacerdoti nel ministero pastorale e hanno responsabilità nella gestione pratica o amministrativa del convento.
Il volume ci aiuta a ricordarci di queste umili figure francescane che per il loro esempio possono ancora oggi aiutarci a innamorarci di Gesù per seguirlo con purezza di cuore. I nostri “fratelli laici”, venuti da ambienti agricoli e da attività lavorative artigianali, hanno continuato nella vocazione francescana a esercitare il loro mestiere e a tenere relazioni semplici e familiari con le persone, animati sempre dalla perfetta carità di Cristo.
Comunemente si sente parlare di pena canonica, di processi ecclesiastici tristemente noti come quello effettuato contro l’Or­dine dei Templari o quelli ancora più efferati compiuti dalla Santa In­quisizione, perseguitando le cosiddette streghe, per futili motivi o per superstizioni estremiste, che hanno visto diversi uomini e donne in­nocenti condannati al rogo con sommarie sentenze di eresia o blasfe­mia. Ma occorre soffermarsi su concetti più profondi che definiscono la pena all’interno del diritto della Chiesa, evitando di cadere in facili fraintendimenti, talvolta anche molto fuorvianti. Le pene della Chiesa non sono come quelle degli ordinamenti statuali, dai quali differiscono sostanzialmente. Le pene sono di ordine spirituale e operano nell’am­bito della coscienza.
Dopo un breve excursus storico, l’Autore ben evidenzia questa pecu­liarità, cercando di far comprendere al lettore il vero spirito della norma penale canonica, rilevando come il diritto della Chiesa sia tutto ispirato a suggerire cautela nel comminare le sanzioni. Solo quando ci si sia resi conto che senza l’applicazione di una pena non è possibile che venga riparato lo scandalo, che sia ristabilita la giustizia o che venga emendato il colpevole (peccatore), occorre infliggere la sanzione.
La principale finalità della pena canonica, infatti, rimane la conver­sione del reo, nella speranza che questo accetti la punizione come espia­zione del suo peccato, nella prospettiva della misericordia cristiana.
"Questo testo affronta, con grande agilità e competenza, il tema del ruolo del diritto nella vita della Chiesa, tema che, a un giudizio superficiale, sembrerebbe riservato ad alcuni specialisti; in realtà riguarda, più o meno direttamente, tutti i fedeli. [...] Una pubblicazione sulla dialettica tra i poli del giuridismo e del pastoralismo, o, se si preferisce, tra ambito giuridico e ambito pastorale. [...] l'aspetto della giuridicità debba essere colto, non solo e non tanto come imposizione esterna, autoritativa, espressione della potestas gerarchica, ma anche come sistema dei diritti del fedele e della loro efficace tutela." (dalla prefazione di Emilio Artiglieri)
Francesco d'Assisi appartiene alla categoria degli uomini "dolci e ostinati".
Egli sa che "nessuno mi mostrava che cosa dovessi fare, ma l'Altissimo stesso mi rivelò...".
La sua Regola di vita l'ha ricevuta da Dio, gli è stata ispirata nella forma evangelica di povertà, minorità e fraternità. Mai metterà in dubbio quest'origine divina.
Il Testamento medesimo di S. Francesco è una dichiarazione solenne di tutto ciò che ha ricevuto dal Signore e ha vissuto con fedeltà fino alla fine. Contemporaneamente è un comando rivolto ai suoi frati perché mettano in pratica quelle sue parole con semplicità e purezza per tutto il tempo della loro vita.
La Regola di Vita di Francesco d'Assisi fa parte del grande patrimonio della spiritualità cristiana, portatrice di un'umanità nuova ricreata dal Vangelo di Gesù Cristo.
"Fratelli, ecco la nostra vita e regola, ed ecco la vita e la regola di tutti quelli che vorranno unirsi alla nostra compagnia. Andare dunque e fate quanto avete udito".
"E da quell'ora vissero con lui secondo la forma del santo Vangelo, come il Signore aveva indicato loro".
(Leggenda dei tre compagni)
Con il Dizionario religioso sinonimico semplificatore "Da che pulpito!" è un manuale che descrive le caratteristiche del linguaggio religioso italiano, anche con l'ausilio di una vastissima serie di esempi originali, relativi a molti dei personaggi di riferimento principali della Chiesa degli ultimi anni: sono infatti presenti brani di Giovan Battista Montini (Paolo VI), di Karol Woytila (Giovanni Paolo II), di Joseph Ratzinger (Benedetto XVI), di Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), e di vari prelati. Il volume è pertanto destinato a studiosi ed appassionati di linguistica, al personale religioso di ogni ordine e grado (di cui dovrebbe migliorare la comunicazione), ai semplici fedeli che vogliano meglio comprendere i messaggi religiosi loro destinati.
Il linguaggio di papa Francesco, al secolo Jorge Bergoglio, è un testo che intende far conoscere meglio l'attuale Pontefice, attraverso l'approfondita analisi del modo in cui si esprime. Le varie centinaia di pagine dei testi scritti da papa Bergoglio sono state "scandagliate" alla ricerca degli stilemi maggiormente personali, in modo da presentare al lettore una sorta di summa della comunicazione bergogliana, racchiusa in centinaia di citazioni. Si tratta di un metodo ormai sperimentato, messo a punto dall'autore per ricerche di ambito criminologico, ma che ha dato buoni frutti anche nel campo della comunicazione politica, e religiosa, attraverso i testi "Il linguaggio di Benedetto XVI, al secolo Joseph Ratzinger" (Genova, Erga, 2012), e "Da che pulpito. Manuale sul linguaggio clericale e la comunicazione religiosa" (ivi, 2015).
La preghiera ha sempre necessità di apprendimento. Nonostante l'uomo di oggi sia convinto che la preghiera possa sgorgare spontaneamente dal cuore, è sempre necessario imparare a pregare. Nessun percorso è più vero e alto di quello che Gesù ha indicato ai suoi discepoli, quando gli hanno chiesto: "Signore, insegnaci a pregare" (Lc 11, 1). Queste pagine, senza dimenticare il difficile dialogo con la contemporaneità, intendono prendere sul serio le indicazioni di Gesù: parlare a Dio con le parole con cui Dio ci ha parlato, Lui che è Parola fatta carne nel Figlio. Riandare le parole del Padre Nostro e lasciare che esse si espandano fino a innervare la quotidianità e scoprire in essa la presenza di Dio.
Gesù ha la pretesa di condurci lungo le strade della felicità e vuole essere accolto come Signore della nostra vita. Presenta le sue richieste, traccia dei confini, non ammette neutralità: "o con me o contro di me". La sua parola non lascia scampo: "E per voi, chi sono io?". In questo libro l'autore attualizza i contenuti più importanti della vicenda del Figlio di Dio, per farci riscoprire la continua novità del Vangelo e ritrovare il coraggio di credere.