Nell'era dell'inter-dipendenza si possono riscrivere i valori della democrazia? L'importanza di un nuovo coefficiente: la fraternità.
L'edificazione di un unico Stato liberale nazionale italiano, l'importante contributo del pensiero cattolico liberale.
Cosa provoca quella particolare forma di violenza politica denominata "terrorismo"? E cosa hanno a che fare con questo atteggiamento radicalmente bellicoso le fedi e le religioni? Perché i conflitti più cruenti e sanguinosi si collegano in modo così diretto al fanatismo religioso e tendono ad assumere la veste di guerre sante? A partire da questi interrogativi, oggi più che mai attuali, e ponendosi in un filone di ricerca che sembra procedere controcorrente, queste pagine riflettono sulla violenza politica e sui principali fenomeni rivoluzionari prodotti dall'Occidente rintracciando un lungo filo rosso per cui in molti momenti topici la visione del mondo propria dell'escatologia apocalittico-millenaristica è venuta alla luce risultando presente e attiva in tutte le culture e ideologie politiche (anche quelle apparentemente "secolari") influenzate dalle tre grandi religioni del ceppo abramitico.
Con il termine di "responsabilità sociale d'impresa" si intende l'insieme dei comportamenti socialmente responsabili che un'impresa tiene nei confronti della collettività. Tale tema è divenuto attualissimo dopo gli scandali di alcune grandi corporations americane, come la Enron e la Worldcom. Che cosa si intende per responsabilità sociale d'impresa? È responsabile l'impresa che consegue il profitto nel rispetto delle leggi o lo è di più quella che mira maggiormente al benessere della comunità in cui opera, anche a scapito della propria competitività? Partendo dalle diverse teorie elaborate a riguardo, L'Autrice analizza il concetto attraverso un approccio interdisciplinare offrendo nuove e originali piste di riflessione.
Un'analisi storica alla ricerca delle basi di una societa' democratica e liberale.
La distinzione consapevole ed esplicita tra fazioni e partiti, e con essa la moderna idea dei partiti, risale al costituzionalismo inglese del XVIII secolo, segnatamente ad Edmund Burke ed alla sua rivendicazione di “onorevoli connessioni” per il buon funzionamento del sistema politico. Un'idea, quindi, legata alla storia, alle istituzioni, alle procedure di quel governo rappresentativo e responsabile che, come nuova prassi costituzionale, aveva segnato l'esperienza dell'Inghilterra di Walpole. Invece in Francia si considerano i partiti "parti" contro il "tutto": alla cultura politica dell'illuminismo francese il modello inglese parve fondamentalmente legato alla court, lontano dal country, ristretto ad una oligarchia imperniata sulla corruzione parlamentare, povero di tensione ideologica. Di qui uno dei più irriducibili motivi di antitesi fra "evoluzione" inglese e "rivoluzione" francese: da un lato l'esigenza dei partiti, dall'altro lato l'avversione ai partiti. L'Autore ne ha ricostruito i diversi aspetti, anche alla luce di quel che ha significato la riflessione sui partiti nella storia del liberalismo e della democrazia
Valide ed inedite piste di riflessione sulla responsabilità sociale d'impresa.
Gli anni Settanta rappresentano per l'Italia un decennio difficile dal punto di vista sociale, politico, economico e religioso. Sono anni delicati anche per la Chiesa e il mondo cattolico che vivono le turbolenze del postconcilio. L'Autore ricostruisce la storia dell'Azione Cattolica tra il varo del nuovo statuto nel 1969 e la IV assemblea del 1980, avvalendosi di una documentazione in parte inedita proveniente dallo stesso archivio dell'Azione Cattolica; anni in cui l'Associazione, di fronte al mutare dello scenario ecclesiale, sociale e culturale, si interroga sulla sua identità, tra l'opzione negativa (riduzione dell'impegno nel temporale) e la connotazione positiva (impegno pastorale, educazione permanente, ecc.) alla ricerca di un nuovo modo, adeguato ai nuovi tempi, di essere laici formati e presenti nella Chiesa italiana.
Struttura e sovrastruttura. Realtà economica e realtàsocio-politica. Sono i due poli attorno ai quali ruota il presente studio. Con l'intento di confutare la posizione marxista, secondo la quale si deve cambiare prima la realtà economica per poi cambiare la realtàsocio-politica, Pezzimenti intende dimostrare che la "sovrastruttura" giuridica e morale non è solo una conseguenza ma anche una condizione preliminare che consente la nascita e lo sviluppo dell' economia stessa la quale, mano a mano che si sviluppa, può perfezionare e arricchire il diritto e la morale. L'Autore sviluppa tale tesi, dopo aver dimostrato che è stato spesso così nei periodi di sviluppo politico ed economico, anche nel lontano passato (nel Mondo Antico, nel Medioevo e nella Rivoluzione Industriale inglese).
Fin dagli inizi il cristianesimo ha dimostrato un forte interesse per l'attività lavorativa il Nuovo Testamento attinge continuamente al linguaggio del lavoro per spiegare il messaggio di Gesù; tale attenzione continua negli scritti dei Padri della Chiesa dal I secolo in poi; nel Medioevo il mondo monastico offre esempi concreti che valorizzano e nobilitano il lavoro. Con il tempo la riflessione sociale del cristianesimo assume i caratteri e lo statuto epistemologico di disciplina specifica, che va sotto il nome di «dottrina sociale cristiana». Il presente volume vuole essere un'introduzione generale all'argomento, di carattere filosofico e scientifico. Nella prima parte, di tipo metodologico, l'Autore affronta il tema dell'identità e del metodo della dottrina sociale cristiana. La seconda parte è prevalentemente storica: svolge il filo del concetto di lavoro dall'antichità al Novecento.
Nella società contemporanea, caratterizzata da una concezione scientifica e meccanica della vita, è profondamente cambiato l'approccio alla morte: non più evento naturale e ineluttabile da vivere con rassegnazione come nel mondo antico;. non più momento di passaggio e apertura alla vera Vita come nella cultura ebraico-cristiana, la morte appare all'uomo postmoderno come un evento assurdo, irrazionale, da negare e da ridurre sotto il proprio dominio. Contro questo atteggiamento, all'origine di fenomeni quali l'eutanasia e l'aggressività terapeutica, è necessario costruire una nuova cultura che invece di negare la morte e di medicalizzarla... insegni ad integrarla nella vita. E' la proposta che in queste pagine l'Autore indica con il nome di eubiosia (letteralmente, la buona vita): si tratta di una cultura del dono (alla base, ad esempio, della pratica del trapianto di organi) e della biosolidarietà fondata sul rispetto della dignità dell'uomo in ogni fase della vita.
Crisi ambientale, crescente povertà relativa, difficoltà della teoria economica di descrivere e comprendere i comportamenti reali delle persone, ma anche diffusione di nuove esperienze di agire economico come il volontariato, il nonprofit, il risparmio etico, il commercio equo e solidale: l’economia mondiale appare oggi, anche agli occhi dei non addetti ai lavori, una realtà estremamente complessa e dinamica. All’interno di questo scenario culturale e sociale l’Economia di Comunione - nata da un'ispirazione originale di Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei Focolari - dà vita ad imprese che, pur restando tali (dunque efficienti e competitive), trasformano la loro vita economica in un luogo e strumento di solidarietà e di condivisione. Una sfida senz'altro, ma anche una realtà concreta: oggi le imprese che aderiscono a questo rivoluzionario progetto sono già più di 700 in tutto il mondo
È recente l’acquisizione che i rapporti sociali costituiscono una rilevante risorsa, un capitale sociale. Ma è vero anche in economia? Partendo da questo interrogativo e dalle teorie economiche sull’argomento, Simona Di Ciaccio analizza il capitale sociale in rapporto allo sviluppo economico nei paesi poveri. A sostegno dello studio viene riportata una ricerca svolta dall’Autrice a Manila. Le interviste sottoposte agli abitanti di 6 quartieri della città hanno evidenziato l’esistenza di un ricco capitale sociale locale che genera rapporti solidaristici, di fiducia e cooperazione, con effetti positivi sul miglioramento dei servizi, delle infrastrutture sociali e della qualità della vita. Lo studio, dimostrando l’incidenza del capitale sociale nello sviluppo economico, offre un contributo significativo per la nascita di una teoria che definisca in termini economici e valorizzi la categoria della reciprocità.
Nella riflessione filosofica, a partire dall'Ottocento si assiste alla graduale trasformazione del rapporto tra politica e religione. Di fronte ad un crescente interesse per la prassi, si incomincia a configurare una diversa visione di Dio e della sua realizzazione con il mondo: la religione non è più una dimensione staccata dalla realtà, il Regno di Dio non è più fuori dal tempo ma si realizza nella storia, grazie all'impegno e all'azione dell'uomo. Questa nuova visione della fede e della storia nel pensiero filo sofico occidentale - con Lessing prima, poi con Hegel e Marx - ha come immediata conseguenza la convinzione che la verità non è data una volta per tutte (come sostiene la religi.one), ma si fa nella storia; l'Assoluto, Dio è nella storia dell'uomo. Partendo da queste premesse e riperconendo la storia del pensiero filosofico dall'Ottocento ad oggi, l'autore evidenzia come si sia realizzato nella modernità il processo di secolarizzazione.
strategie e bilancio secondo il metodo RainbowScore
E' sempre lecito cio che e tecnicamente possibile? Secondo quali principi e valori valutarlo. Un testo di bioetica che si rivolge anche a quanti intendono avvicinarsi per la prima volta alla materia.
La bioetica è una nuova disciplina o piuttosto un conoscere interdisciplinare, che costituisce il luogo di incontro di altri settori culturali quali il diritto, la medicina, la filosofia, la psicologia e la teologia? La bioetica si pone forse come un'etica dei tempi nuovi, più idonea dell'etica tradizionale a rispondere ai pressanti interrogativi posti dallo sviluppo della tecnica moderna? Sono solo alcuni degli interrogativi attorno ai quali il libro svolge la sua riflessione, nel tentativo di chiarire i contorni di un sapere che è ancora alla ricerca del suo statuto epistemologico. L'autore si avvale di una accurata analisi delle questioni che maggiormente alimentano il dibattito bioetico di questi ultimi anni: l'ingegneria genetica, la clonazione, i trapianti d'organo, la procreazione assistita, l'eutanasia, l'aborto, la sperimentazione sugli embrioni, l'ecologia e l'animalismo, mantenendo sempre come unico filo conduttore il tema delle relazioni intersoggettive. È in questo la maggiore novità del libro: l'idea che l'elemento moralmente regolativo, in campo etico e bioetico, sia il principio di intersoggettività come reciproco riconoscimento.
Contributi di vari esperti su relazionalita, ben-essere ed Economia di Comunione.
«In questa opera Giordani dimostra come le norme evangeliche siano state via via applicate alla vita sociale, e le conseguenze che da queste applicazioni derivarono. Espertissimo conoscitore della letteratura cristiana delle origini, la valorizza per trame le conclusioni necessarie al caso specifico, e si giova delle copiose pubblicazioni moderne al riguardo. Ma un lavoro così organico ed esteso a tutti gli istituti e forme dell'attivittrci prima di lui non era stato compiuto. Egli getta così le basi per la costruzione di quella scienza di cui oggi si sente acuto bisogno: il sociologo del cristianesimo che ancora ha da venire, dovrà fermarsi dinanzi a questo libro di Giordani e considerarlo in tutte le sue parti. Il materiale ch'egli ha raccolto con molta oculatezza è sceltissimo, le conclusioni cui giunge sono chiare, precise, corroborate abbondantemente da riferimenti storici. È un lavoro di interesse attuale e di aggiornamento su questioni modernissime, che mette in rilievo la sensibilità di Giordani di fronte alla situazione mondiale moderna».
Il presente volume e composto da 71 conversazioni e brani di Karl Rahner su: rivoluzione, liberta, disarmo, poverta, ateismo, il passato nazista e la questione ebraica, la donna nella Chiesa...