Sullo sfondo delle crociate, si stagliano le figure di tre eroi dello spirito, che diedero vita a uno dei movimenti più conosciuti nella storia della Chiesa: il monachesimo cistercense. San Roberto, fedele e ribelle; sant'Alberico, umile e radicale; santo Stefano Harding, razionalista e inflessibilmente leale: sono questi i padri dei monaci bianchi, cistercensi e trappisti, che applicarono in tutto il suo rigore la Regola di san Benedetto. La loro intensa esperienza spirituale rivive in queste pagine dove la biografia si sposa al romanzo. In uno stile inconfondibile, M. Raymond offre la possibilità di conoscere le radici di questo fenomeno e di scoprire il senso e la missione dei monaci silenziosi che, a più di un millennio di distanza, fanno rivivere sotto i nostri occhi l'entusiasmo e l'impegno dei loro fondatori.
Nel 1111 uno strano corteo di circa trenta persone si dirige verso il monastero di Cîteaux.Tra di loro vi è Bernardo, il giovane entusiasta che ha convinto fratelli e amici a seguirlo in questa avventura. Li accoglie l'abate Stefano Harding, che non nasconde la sua preoccupazione: "Dove ospiterò così tanti aspiranti monaci?". In questo seguito ideale di "Tre frati ribelli", M. Raymond ricostruisce la vicenda umana e spirituale del santo e dei membri della sua famiglia che lo seguirono lungo il cammino della vita religiosa. Un libro scritto con passione che traccia la stupefacente storia di una famiglia innamorata di Dio.
Dalle sorprendenti e talvolta inquietanti reliquie dell'infanzia (che annoverano persino il latte della Madre di Dio) ai reperti della vita pubblica (tra cui le anfore di Cana, dove l'acqua divenne vino); dalle drammatiche sopravvivenze "fisiche" della Passione (il sacro calice, i chiodi della croce, la veste non divisa, le spine della corona), fino ai teli che fungono da testimoni silenziosi della risurrezione... una corsa nel tempo alla ricerca di quel che è rimasto dei giorni in cui Dio camminò sulla terra come uomo. Un viaggio alla scoperta di Gesù attraverso le testimonianze della devozione.
"Uno dei soldati, con una lancia, gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua", così recita il Vangelo di Giovanni 19,34. Ma chi era il soldato? Che ne fu della sua lancia consacrata dal Sangue di Cristo? Un antropologo ci conduce nel mistero della Passione attraverso la testimonianza singolare dell'uomo che trafisse Gesù il Nazareno. Un libro che racconta la storia del soldato che colpì il costato di Cristo.
In questo volume Jean Delumeau, storico tra i più conosciuti e apprezzati, tratta l’idea di paradiso e delle sue rappresentazioni nel cristianesimo occidentale. L’opera è divisa in due parti: la prima ripercorre il tentativo, durato vari secoli, di localizzare il luogo fisico del paradiso terrestre dal quale, secondo il racconto della Genesi, vennero cacciati Adamo ed Eva. La seconda affronta la tematica del punto di vista della trascendenza.
L’ampia documentazione presente nel volume è funzionale a una meditazione, su base storica, del tema della speranza. Il cristianesimo ha sempre contrapposto alle incomprensioni e ai conflitti del mondo l’anelito a un avvenire d’amore e di comunione. Il paradiso è il luogo del riconoscimento e dell’amore dei nostri cari davanti a Dio. Questa speranza ha saputo resistere al crollo di popoli e di civiltà ed è insita nella fede cristiana nella resurrezione, ma è anche presente nel cuore di ogni uomo.
Destinatari
Un ampio pubblico.
Autore
Jean Delumeau. Nato nel 1923, storico della mentalità religiosa in Occidente, ha indagato in modo particolare sui temi della paura, del bisogno di sicurezza, del perdono e del paradiso. La sua vasta opera è stata tradotta in numerose lingue.Tra i suoi libri ricordiamo: Quel che resta del Paradiso (Mondadori, 2001) e Il peccato e la paura. L’idea di colpa in Occidente dal XII al XVIII secolo (Il Mulino, 2006). Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato La confessione e il perdono. Le difficoltà della confessione dal XIII al XVIII secolo (1992).
Il libro ripercorre attraverso 1001 fatti la storia del cristianesimo, dalla nascita di Gesù alla sua morte e resurrezione fino alla fondazione della Chiesa passando attraverso le crociate, i Concili e arrivando fino ai giorni nostri. Il linguaggio chiaro,brillante,accattivante si sposa alla scelta dei temi trattati che percorrono tutte le tappe principali della vita della Chiesa senza però dimenticare fatti minori o curiosi. Ogni fatto è facilmente collocabile nel tempo e in relazione agli altri fatti presentati. Il volume affronta vari temi religiosi e filosofici come il rapporto tra il vero e la Parola,la nascita della laicità,il difficile rapporto tra scienza e Chiesa e il matrimonio. Un libro che finora mancava nel catalogo degli editori religiosi: un modo nuovo, brillante, intrigante di scoprire le radici del cristianesimo e il suo ruolo nella storia
DESTINATARI Divulgazione, studio, scuola: un’opera a più livelli di lettura; documentazione, percorso storico,tematico,lettura continua.
AUTORE Natale Benazzi è nato nel 1961 a Legnano. Vive a Milano. Teologo, collabora con l’Ufficio beni culturali della Conferenza Episcopale Italiana (ha curato,tra l’altro,l’antologia Arte e Teologiaper i tipi di EDB, 2003). Nell’ambito della storia della Chiesa ha curato l’antologia Archivum.Documenti della storia della Chiesa dal I secolo a oggi (Piemme, 2000). Ha pubblicato tra l’altro:Il libro nero dell’inquisizione (Piemme, 1998); Il caso del monastero indemoniato (Piemme, 2000); La Chiesa non risponde (Piemme, 2002); Il Natale del 1943. Esercizi di cristianesimo sulle lettere di Bonhoeffer da Tegel (Centro Ambrosiano, 2003); Dieci domande scomode a Gesù (Piemme,2005).
“Maledizioni, crudeltà, intrighi politici, vendetta… La vera storia dei templari è più ricca di attrattiva e di fascino di ogni possibile romanzo”. Il 18 marzo 1314 a Parigi, Jacques de Molay, Gran Maestro dei Cavalieri Templari, insieme ad un vecchio e a Geoffroi de Charney, precettore dei Templari in Normandia,viene legato al palo.Prima che il fuoco venga acceso sotto i loro piedi,Jacques de Molay si rivolge alla folla degli spettatori lanciando una maledizione a coloro che lo avevano condannato:“Dio vendicherà la nostra morte…”.Papa Clemente V muore dopo un solo mese e qualche mese dopo,muore durante una battuta di caccia anche il loro principale persecutore,Filippo il Bello Re di Francia:ecco la maledizione del templare.Questo libro ripercorre in modo brillante la storia dell’ordine,dalla fondazione fino al declino e alla soppressione dell’ordine dei Cavalieri Templari, molti dei quali vennero torturati e bruciati vivi e che portò alla nascita di una terza fase:quella del mito e della leggenda.La loro storia viene fusa con quella della ricerca del Graal,rendendoli i custodi di un segreto inconfessabile legato alla Maddalena,scritto in un codice nascosto a Rennes le Chateau nel sud della Francia. L’autrice ricostruisce passo per passo l’intera vicenda, fondando il suo resoconto sui documenti originali.
AUTRICE Evelyn Lorddirige il Master of Studies of Local and Regional History presso l’Università di Cambridge.Ha pubblicato diversi saggi sulla storia locale inglese.Il suo interesse per i Templari nasce da un viaggio personale presso l’Abazia di Denny,nel territorio di Cambridge,uno dei primi ospedali dell’ordine dei Templari in Inghilterra.
Tania Velmans, storica dell’arte di fama internazionale specializzata nell’arte e nella civiltà di Bisanzio, è autrice di numerose opere sulle icone. In questo volume abbandona i panni della ricercatrice accademica per lanciarsi in un’opera narrativa che descrive il mondo delle icone attraverso le vicende di una immaginaria missione archeologica destinata a catalogare il patrimonio iconico mondiale. In questo modo, le emozioni, la bellezza dei paesaggi, gli incontri e le vicende umane si intrecciano con la teologia, la simbologia e la geografia delle icone, offrendo al lettore una sorta di viaggio sentimentale attraverso le reminiscenze artistiche e storiche dell’impero bizantino.
Tania Velmans, originaria della Bulgaria, è una storica dell’arte di fama mondiale. Specialista della storia e della cultura bizantina, insegna a Parigi, in Giappone e negli Stati Uniti. Per la San Paolo, ha scritto la voce Arte Bizantina per il Dizionario di Iconografia e arte cristiana.
La saga del popolo Longobardo,dal 433 al 787 d.C. Scritta da Paolo Diacono dal 787 al 789,l'Historia Langobardorumnarra fra mito e storia le vicende del suo popolo dalla partenza dalla Scandinavia all'arrivo in Italia. Il testo viene presentato in una nuova traduzione che vuole rendere leggibile il testo come un romanzo. Il libro si compone di tre parti: 1) una biografia di Paolo Diacono. Cristiano e longobardo, Paolo Diacono è il maggior intellettuale di quel popolo e le sue opere s’inseriscono nel filone storiografico ad indirizzo nazionale romano (Historia Romani) e ad indirizzo nazionale germanico (Historia Langobardorum).Universale e particolare stanno alla base della cultura europea e pertanto Paolo Diacono ne è uno dei fondatori. Non solo, ma il suo rapporto con Carlo Magno lo pone come uno dei fondatori di quella che viene chiamata rinascita carolingia. 2) la nuova traduzione dell’Historia Langobardorum.3) Note di carattere storico in numero limitato e come guida al lettore per la lettura del testo di Paolo Diacono.
Cosa pensava quell’uomo forte, dai tratti nobili e dal passo deciso, di trentasei anni, il cui nome era Manuel da Nóbrega mentrerisaliva a piedi le pendici della Serra do Mar? Portoghese e missionario gesuita, era arrivato in Brasile, a Salvador da Bahia, il 29 marzo del 1549, insieme ad altri cinque confratelli, inviati alla Terra de Santa Cruz da Ignazio di Loyola su esplicita richiesta del re del Portogallo Giovanni III.La loro missione era l’evangelizzazione dei popoli nativi e il sostegno dell’educazione e dell’identità cristiana dei coloni portoghesi, identità che veniva gravemente minacciata dalla violenza, dalla cupidigia, dalla menzogna di cui loro stessi si erano resi responsabili.
Questo libro racconta l’avventura e la missione di Nóbrega ed i suoi compagni, Juan de Azpilcueta, Leonardo Nunes, Antonio Pires, Diogo Jacomé, Vicente Rodrigues e di tutti gli altri che li seguirono per prodigarsi nello svolgimento delle attività missionarie, specialmente centrate in quelli che erano i ministeri propri dei gesuiti: l’educazione dei bambini, la catechesi, l’amministrazione dei sacramenti.
Un racconto avvincente e drammatico, fino al terribile confronto con il potere coloniale, il dramma delle riduzioni, l’espulsione e il ritorno della Compagnia di Gesù in Brasile.
Marina Massimiè professoressa associata del Dipartimento di Psicologia e Educazione della Facoltà di Filosofia, Scienze e Lettere dell’Università di São Paulo, Brasile. Ha all’attivo numerose pubblicazioni.
Altro che “femminino sacro” (il Codice Da Vinci)! Ecco perché nasce il mito del “Santo Graal”!
Nel 1182 o 83, Chrétien di Troyes scrive Perceval le Gallois o Il Racconto del Graal, su commissione del conte delle Fiandre, Filippo di Alsazia. Dopo il 1215, una seconda ondata offre altri due Seguiti e l’immenso corpus del Lancillotto-Graal che, sul piano del contenuto spirituale, culmina intorno al 1225 con La ricerca del Santo Graal.
Il dato importante sta nel fatto che tutto il ciclo nasce e cresce contemporaneamente alla preparazione e lo svolgimento della crociata contro gli albigesi, cioè la lunga guerra suscitata dal papato romano per sradicare dalla regione della Linguadoca l’eresia catara.
La domanda cruciale che sta alla base del lavoro dell’autore di questo splendido saggio storico è: perché il ciclo del Graal si è sviluppato proprio nel tempo in cui la Chiesa mobilitava le coscienze contro la grande eresia dualista del catarismo?
Il libro cerca di rispondere a questo quesito con una grande attenzione alle fonti storiche e attraverso un linguaggio chiaro e accessibile.
Michel Roquebert, Gran Premio di Storia de l’Académie française, laureato presso l’Académiedes Jeux Floraxe diLanguedoc , è molto conosciuto in campo storico. Ha pubblicato per Perrin una monumentale storia del catarismo, dal 1970 al 1999:Les Catharism, de la chute de Montségure aux cerniere bmcher. Per San Paolo ha pubblicato: I Catari (29G5), 2003; San Domenico (92B45), 2005.
Il volume prende le mosse dalle motivazioni che spingevano i fedeli medievali a mettersi in pellegrinaggio e dal senso di avventura collegato a questa esperienza. Seguono poi alcuni capitoli dedicati ai principali luoghi meta di pellegrinaggio: Gerusalemme, Roma, Santiago de Compostela, Canterbury, Glastonbury, Durham, Walsingham, il Monte Athos.
Attraverso i resoconti lasciati da alcuni personaggi come il canonico Pietro Casola, la mistica inglese Margery Kempe, Giovanni di Gaunt e altri, l’autore ricostruisce gli itinerari e le motivazioni dei pellegrini, senza tralasciare le posizioni scettiche di Erasmo da Rotterdam. Una particolare attenzione è dedicata ai cosiddetti pellegrinaggi armati (le crociate in Terrasanta, la crociata degli albigesi). Chiudono il volume un capitolo sul rapporto tra pellegrinaggio ed epidemie di peste, i viaggi fantastici di sir John Mandeville, il pellegrinaggio allegorico di John Bunyan e un resoconto personale dell’autore dei suoi viaggi in alcuni dei luoghi citati nel volume.
Donna bella, ricca e di straordinaria intelligenza politica, Teodolinda si presenta al lettore avvolta in un alone di mistero, alimentato da leggende popolari e rievocazioni letterarie. Conosciamo infatti la grande regina attraverso la tardiva ricostruzione storica di Paolo Diacono e i magnifici affreschi dei fratelli Zavattari custoditi nel Duomo di Monza.
Il volume racconta con attenzione la vita della sovrana longobarda e delinea accuratamente lo scenario culturale, storico e geografico che portò alla nascita dell’Europa. Teodolinda fu per diversi motivi un fiore all’occhiello della chiesa di Roma. Cattolica, non longobarda, figlia di Garibaldo duca di Baviera, sposò dapprima il re longobardo Autari, e dopo la sua morte Agilulfo, duca di Torino, che divenne re dei Longobardi anche in virtù di questo matrimonio. Fece costruire dal 595 in poi, vicino al suo palazzo di Monza, una chiesa dedicata a San Giovanni Battista, che dotò di rendite e tesori. Teodolinda morì nel 627 e fu sepolta nella chiesa da lei voluta e realizzata. Una lettura piacevole che ricostruisce con passione le radici della nostra civiltà.
Felice Bonalumi, giornalista, scrittore, consulente di relazioni pubbliche, si è specializzato nella gestione di uffici stampa. È docente di un corso integrativo di scrittura d’azienda all’Università IULM di Feltre, presso il corso di laurea in Relazioni pubbliche e pubblicità. Come giornalista si occupa di arte sul quotidiano «Avvenire» e ha pubblicato diverse plaquettes di poesie con il Pulcinoelefante di Alberto Casiraghi, diverse favole con Valentina Editrice e racconti su riviste.
Sullo sfondo delle crociate, nella gloria trionfante della cavalleria, si stagliano le figure di tre eroi dello spirito, cavalieri di Dio, che diedero via a uno dei movimenti più fecondi conosciuti nella storia della Chiesa: il monachesimo cistercense. San Roberto, fedele e ribelle; sant’Alberico, umile e radicale; santo Stefano Harding, razionalista e inflessibilmente leale. La loro intensa esperienza spirituale rivive in queste pagine dove la biografia si sposa al romanzo. In uno stile inconfondibile, Fr. Raymond offre la possibilità di conoscere le radici di questo fenomeno e di scoprire il senso e la missione dei monaci «silenziosi» che, a più di un millennio di distanza, fanno rivivere sotto i nostri occhi l’entusiasmo e l’impegno dei loro fondatori.
«Un libro speciale. M. Raymond è riuscito a scrivere una storia coinvolgente degli uomini che hanno fondato l’ordine monastico cistercense. Il libro consente di gettare uno sguardo all’interno di quel mondo, in particolare nei secoli XI e XII» (www.amazon.com).
Il romanzo è stato riproposto molte volte negli ultimi 40 anni ed ha sempre riscosso un enorme successo di pubblico .
L’autore, monaco trappista, ha scritto numerosi testi di spiritualità monastica e, per San Paolo, il suo secondo romanzo, L’uomo che si vendicò di Dio, giunto nel 2000 alla 16a edizione.
L’opera di Chrétien de Troyes vide la luce nel XII secolo, il grande secolo in cui nacque l’Europa delle cattedrali e delle università, che assisté al ritorno della filosofia di Aristotele nell’Occidente latino dopo alcuni secoli di sostanziale oblio, che segnò una nuova fase nei rapporti tra cristianità e islam e nel commercio mediterraneo, che conobbe con la logica di Abelardo l’avvio della filosofia scolastica e con la mistica di Bernardo di Clairvaux una delle voci ascetiche e poetiche più alte dell’Occidente latino.
Questo volume presenta due degli scritti più noti di Chrétien de Troyes. Nella prima opera, Lancillotto o il cavaliere della carretta, è narrata la vicenda dell’amore tra il cavaliere e la regina Ginevra, e delle numerose peripezie che questi dovranno affrontare per sfuggire alle insidie del perfido Meleagant.
Nella seconda, Perceval o il racconto del Graal, la fantastica storia di Perceval il gallese si intreccia con quella di un altro cavaliere, Galvano, e con la celebre ricerca del Santo Graal.
Elaborando in maniera in un certo senso definitiva e destinata a passare ai secoli successivi il modello antico del romanzo, Chrétien reinterpreta antichi motivi leggendari e li fonde con nuovi temi narrativi, lasciandoci un’opera capostipite di un ricchissimo filone narrativo.
Chrétien De Troyes è nato a Troyes, importante centro mercatale della Champagne, fra il 1130 e il 1135, ed è morto intorno al 1180. Di lui abbiamo pochissime notizie biografiche, desunte da cenni presenti nelle sue opere. Tra esse, Erec ed Enide, Cligès, Lancillotto o il cavaliere della carretta, Il cavaliere dal leone e Perceval o il racconto del Graal.
La storia dell’Ordine di Malta è la storia dello scontro secolare tra cristiani e musulmani, dal Medioevo fino al XVI secolo. Fondato nel 1113 in Palestina, l’Ordine accoglie e cura em pellegrini venuti in Terra Santa fino a quando, nel 1140, diviene un ordine militare. Dopo la conquista d’Acre da parte dei Turchi, em Cavalieri si rifugiano prima a Cipro (1291), poi a Rodi (1309), da dove sono scacciati nel 1522 da Solimano II, e infine a Malta. Continua la loro lotta perenne contro em Turchi fino alla disfatta della flotta a Lepanto (1571). Cacciati da Malta da Napoleone, I Cavalieri fissano fino ad oggi la loro sede a Roma dove assumono in modo esclusivo le loro funzioni originarie in tutti em paesi del mondo.
Prosper Jardin (1907 – 1988) Cavaliere al merito dell’Ordine Sovrano di Malta, titolato di diverse lauree e di un dottorato, pubblica per la prima volta questa storia dei Cavalieri di Malta nel 1974, opera che gli valse il premio Simon-Henri Martin da parte dell’Académie Française, rielaborata e arricchita nella presente edizione nella prima traduzione italiana.
Le Crociate raccontate all’interno della complessa storia dell’Europa e come l’esito dello sviluppo dell’intera società europea nell’arco di cent’anni. Questa è la tesi di fondo del Prof. Phillips, uno tra i maggiori studiosi di storia medioevale, che individua alcune grandi questioni, radicate nella dimensione religiosa e politica, come cause che spinsero i governi e i popoli a rispondere all’appello di Urbano II alla Crociata. Una storia accurata delle motivazioni radicate nel rinnovamento del papato, nel collegamento tra nobiltà e Chiesa, nella spinta ad estendere i confini dell’Europa in Oriente.
Una delle fasi più difficili della storia europea durata tre secoli, tra persecuzioni, operazioni di polizia e massacri in nome della fede, per la quale il Giovanni Paolo II ha chiesto perdono a nome della Chiesa Cattolica durante l’ultimo Giubileo. Questo saggio rappresenta il vertice della ricerca storico contemporanea. In esso si racconta la nascita e la natura dell’eresia Catara, nata in Francia nell’XI secolo; la Crociata lanciata nel 1244 da papa Innocenzo III per abbatterla; l’Inquisizione fondata a Tolosa nel 1233 per sradicare definitivamente i cristiani dissidenti, anche per mezzo del massacro di Verona del 1278. Trattati, rituali, interrogatori e sentenze dell’inquisizione dai documenti originali catari e da documenti quasi sconosciuti.
Michel Roquebert, Gran Premio di Storia de l’Académie française, laureato presso l’Académie des Jeux Florax e di Languedoc, è molto conosciuto in campo storico.Ha pubblicato per Perrin una monumentale storia del catarismo, dal 1970 al 1999: Les Catharism, de la chute de Montségure aux cerniere bmcher.
Teresa di Gesù è una delle figure più interessanti e singolari della storia, capace di attirare l’attenzione sia dei credenti sia degli scettici. José Luis Olaizola si avvicina alla santa come narratore, tracciandone una biografia che va dagli amori giovanili all’inesausto coinvolgimento nella riforma dell’ordine, nell’azione di rinnovamento della Chiesa, nell’esaltazione della Spagna del Siglo de Oro. A tale scopo ha ricostruito la vita della fondatrice mediante le figure che ne hanno incrociato le vicende terrene, dal re Filippo II a san Giovanni della Croce, attraverso molteplici personaggi secondari e per il tramite delle numerose testimonianze scritte, prima tra tutti quella del vice postulatore della causa Juan Betanzos. Ne risulta, oltre che un ritratto a tutto tondo della grande santa, un vivido quadro della società spagnola del XVI secolo.
José Luis Olaizola (San Sebastián 1927) ha all’attivo un’intensa produzione letteraria: nel 1976 ha vinto il premio letterario Ateneo di Siviglia con Planicio; del 1982 è Cucho, il suo racconto per l’infanzia più noto (trad. it. Vita e Pensiero); nel 1983 ha vinto il premio Planeta con il romanzo storico La guerra del general Escobar; del 1991 è La porta della speranza, scritto in collaborazione con il chirurgo Juan Antonio Vallejo-Nágera (trad. it. Vita e Pensiero), che è divenuto un bestseller internazionale; nel 1982, insieme a Giuseppe Romano, ha pubblicato per San Paolo Il Vangelo nel lavoro. Josemaría Escrivá.
Dall’VII al XII secolo d.C., dopo l’approvazione della Regola di San Benedetto e gli adattamenti di Cluny e di Citeaux, il monachesimo si diffonde rapidamente e l’Europa si copre di abbazie e monasteri. La vita monastica diviene un formidabile veicolo di cultura e spiritualità, esercitando un fascino straordinario. In questo libro, un monaco e uno storico ricostruiscono meticolosamente, attraverso mille piccoli fatti, scritti di fondatori e vite di santi, la vita quotidiana dei monaci nei secoli centrali del medioevo, portando alla luce i segreti sull’organizzazione, le gerarchie interne, i riti e le pratiche interne dei monasteri e dei loro membri offrendo così al lettore una sintesi completa e concreta di questo straordinario periodo storico.
Dom Anselm Davril è monaco dell’abbazia di San Benedetto sulla Loira e storico della liturgia.
Eric Palazzo è professore in storia dell’arte all’Università di Poitiers e membro del Centro Studi superiore di civiltà medioevale.