Il tema della selva è fondamentale nella "Divina commedia", come tutti sanno sin dai primi versi. Ma se la "selva oscura" è allegorica, dato che è usata per alludere a una condizione di pericolo soprattutto morale, e dipende, probabilmente, dall'imitazione del modello di Virgilio, nel corso dell'opera Dante descriverà altre selve, con particolari ben più realistici, in negativo (la selva dei suicidi) o in positivo (il bosco dell'Eden). In un percorso avvincente fra le varie cantiche, possono essere dunque messi a fuoco non solo i rapporti di Dante con la Natura, figlia di Dio, in particolare con alberi sacri (come quello del Bene e del Male) o inventati, ma per di più i modelli narrativi usati dal poeta per rappresentare l'Aldilà insieme al nostro mondo. Questo breve saggio, firmato da uno dei più illustri conoscitori di Dante, illuminerà da una prospettiva inedita la grandezza della "Divina commedia", un'opera che come nessun'altra contiene spunti per continuare a essere attiva nel tempo: uno dei pochi classici che viene ancora citato e reinterpretato in tutte le arti.
Dante. Un uomo che ancora, dopo secoli, chiamiamo poeta nazionale. Autore della Divina commedia, da lui definita addirittura un «poema sacro», di certo l'opera grandiosa di un uomo tormentato dalle sciagure politiche, cacciato dalla patria e costretto a vagare per le corti italiane in cerca di ospitalità e sostegno. Nelle terzine del poema risuonano con fragore le lotte intestine che dilaniavano i comuni italiani e risplende l'amore del poeta per Dio, per Beatrice e per Firenze, che lo conduce alla contemplazione della più alta verità. La Divina commedia è universale ma è legata a vicende personali e contingenti. Come è arrivata fino a noi e come ha fatto a conservare una tale potenza? Alberto Casadei, intrecciando indagine storica e analisi poetica, ripercorre le tappe del poema, dalla prima circolazione nelle mani di Boccaccio e Petrarca fino alle più recenti interpretazioni, artistiche e persino informatiche. Perché l'eredità di Dante è tutt'altro che esaurita, e la Divina commedia continua a dialogare con l'umanità del presente e del futuro.
Il volume è dedicato alla ricca stagione che la letteratura italiana ha vissuto dall'inizio del Novecento fino alle soglie del Duemila. Tra sperimentalismi, cultura della tradizione e nuove forme letterarie della civiltà di massa e della globalizzazione, sono delineati i caratteri generali del periodo, dando opportuno risalto agli autori di maggior spicco sino agli anni Sessanta, ma segnalando anche i valori ormai accertati del periodo successivo.
Alberto Casadei ha l'obiettivo di tracciare in poche pagine, ordinate secondo una griglia interpretativa essenziale, le grandi direzioni, le coordinate generali della critica letteraria novecentesca, fornendo una guida che consente di valutare il movimento complessivo della scienza letteraria contemporanea e di contestualizzarne i singoli contributi. Casadei distingue gli approcci alla letteratura elaborati nel corso del Novecento in tre grandi categorie: gli approcci centrati sull'autore, quelli centrati sul testo e quelli che mettono in campo il lettore. Dopo averle così raggruppate egli passa in rassegna le correnti maggiori e gli studi più importanti sulle singole opere. L'ultimo capitolo fa il punto della situazione attuale.