L’ARTE UNIVERSALE
In due volumi, una ricca introduzione alle tradizioni artistiche dell'umanità
Venticinque grandi autori tracciano il filo rosso dell’arte occidentale dall’arte greca sino all’epoca contemporanea quando, anche a causa della diffusione del mercato dell’arte, il linguaggio artistico occidentale diventa globale. L’opera si affianca al volume I mondi dell’Arte, dedicato alle tradizioni artistiche non occidentali, e con essa forma uno straordinario dittico enciclopedico sull’arte di tutti i tempi.
Nel 1938 Salvatore Fancello, giovane artista sardo formatosi alla scuola monzese dell'ISIA, realizza il "Disegno ininterrotto", opera in cui gli elementi portanti della sua poetica trovano un primo, felicissimo momento di sintesi: lo sguardo alla natura colta nella sua dimensione aurorale, la capacità di attingere alla tradizione della sua terra d'origine innervandola di istanze nuove, la propensione ad intessere temi narrativi complessi, ad un tempo immersi in una dimensione mitica ed intrecciati al contesto sociale. Cinquant'anni più tardi, Costantino Nivola vicino al compimento della sua parabola di artista e di uomo, riprenderà l'opera di Fancello nell'ambito dell'installazione affidatagli al Palazzo del Consiglio Regionale Sardo.
Dal sottotitolo la partenza del Rinascimento sembrerebbe prematura. Eppure questa opera, a più autori che fra loro hanno lungamente discusso, ci mostra un Rinascimento che inizia a Oriente, nel mondo bizantino, in particolare nei Balcani. È un Rinascimento presente nel mondo arabo islamico e dei Mamelucchi, anche se tenuto a freno dai governanti. La grandiosità del gotico nel Mediterraneo, così carico di istanze umanistiche, ci porta in seguito a quel Quattrocento che del Rinascimento tra Italia e Fiandre, sino a Napoli, ci darà l'ideologia di partenza che segna la storia dell'arte occidentale.