I gemelli giornalisti vanno in pensione, ma non per questo le avventure finiscono. Anzi! È l'occasione per un viaggio mozzafiato. Passando per la coloratissima Barcellona, raggiunta con la Nave dei Libri, il nostro piccolo protagonista andrà alla riscoperta dell'antica Etruria, piena di misteri, storia e luoghi incantati. E tutto questo a bordo di un fuoristrada nuovo di zecca! Età di lettura: da 11 anni.
"La cosa poetica precede la poesia, indispensabile antefatto. È terra terra, nella maggior parte dei casi. Ma con un peso specifico dieci volte superiore al terriccio comune. Al suo interno c'è un nucleo prezioso, un brillantino, un luccichio che non tutti siamo in grado di distinguere. Mentre con un po' di allenamento e di arditezza, tutti ci potremmo riuscire. Questa educazione alla poesia è il primo gradino, stretching dello spirito." Così Ennio Cavalli scava nella terra di nessuno tra realtà e scrittura, vita e arte, pensiero e rappresentazione. Su quel crinale, in sequenze preletterarie singolari e vagabonde, poeta e lettore giocano ad armi pari, fianco a fianco, lettori entrambi del Grande Libro della vita. Come si fa a proiettare quel luccichio "al di qua dei confini e dei copioni? Quale irreprensibile carato può definire il peso, il valore di una cosa poetica e la sua idoneità a trasformarsi in poesia?". "La cosa poetica", ovvero "Le avventure di un detective dell'imprevisto" rispondono a molti quesiti e rivoluzionano altrettanti luoghi comuni, a favore di chi scrive, di chi legge, di chi recita o traduce.
"Paolina, adesso ti spiego cos'è successo", azzarda a un certo punto Ennio Cavalli. Ed è il racconto di un istante, il "precipitato" insolubile di una morte improvvisa. Da lì inizia una nuova dimensione, la vita incrocia l'indomabile assenza dell'amata. Ma nulla è asimmetrico o cauterizzato. "Il poeta non si permetta di saltare un risveglio e un assopimento senza un pensiero a lei", scrive Erri De Luca nella postfazione, "senza l'ascolto teso che vuole cogliere un cenno di presenza, una sillaba di Paola, staccata a goccia dalla tenuta stagna della morte. È lui Euridice che va dietro a Orfeo, al suono che la estrae dagli assenti, solo per la sua musica e non per nostalgia di vita. Non è poeta Orfeo, ma Euridice". "Trattativa con l'ombra" diventa così un canzoniere d'amore sottratto al lutto e l'ombra non è un abito fatto con scampoli di memoria, ma il misterioso e costante riflesso del nostro esistere. "Per un lettore, per chiunque abbia conti in sospeso con un'assenza mai giustificata", conclude Erri De Luca, "queste pagine fanno da supplenza. Gli offrono le parole, il tono e la tenacia di una resistenza".
Questa volta le avventure dei gemelli giornalisti approdano a Stoccolma, tra la cerimonia dei Premi Nobel e le magiche atmosfere natalizie: “cervelloni” e mercatini, finestre sul futuro e leggende vichinghe, per la trasferta più eccitante dell’anno!
"Il mio problema è senza scappatoie. Ho paura della parola Buio con tutto quello che può starci dentro:mostri, fantasmi, scheletri e vampiri!".
In questo racconto l’autore narra di quella speciale paura, regina delle notti di molti bambini, che è la paura del Buio, tanto avvolgente quanto apparentemente invincibile. Quando cala il silenzio ed il mondo perde tutti i suoi colori, proprio quando risulterebbe impossibile distinguere una pianta di melo da una sedia, il piccolo protagonista decide di provare ad affrontare tutto quel nero abitato da creature sconosciute, attribuendogli un nome amico... ma un tale espediente potrà funzionare anche con la spaventosa paura del buio? E non è forse nel capire che "non c’è trippa per temibili spettri" che si inizia a diventare grandi?