L'Autore parte da una scommessa: "La Bibbia è vocazionale in ogni sua parte ed in ogni sua pagina. Non occorre andare a cercare in essa un particolare episodio, poiché essa è tutta una storia di chiamate, tra un Chiamante - che è sempre lo stesso - ed una serie discreta di chiamati, più o meno attenti, consapevoli d'esserlo e generosi nella risposta". Su questa base e seguendo la narrazione dell'Antico Testamento, l'Autore presenta, in maniera originale e con uno stile accattivante, una carrellata di figure bibliche della vocazione, da Adamo al profeta Aggeo, personaggi noti e meno, interpretati in senso spirituale ed esistenziale. In questo modo praticamente tutto l'Antico Testamento viene letto in chiave vocazionale, sottolineando, di volta in volta, il primato di Dio nell'evento vocazionale delle singole storie narrate, le differenti risposte da parte delle persone chiamate, la bellezza e la felicità presenti nell'accadere della vocazione.
La riflessione sulla formazione permanente in corso nella Chiesa e nelle sue istituzioni educative coinvolge consacrati, presbiteri e laici in una sorta di zona mista - sia teorica che pratica - in cui si cercano gli elementi teologico-spirituali in grado di innescare atteggiamenti psicopedagogici. Questo volume invita pertanto il versante teologico a confrontarsi con quello pedagogico e a superare una certa sufficienza un po' clericale che tende a farsi rapire da intuizioni molto elevate, ma anche a sottovalutarne i riflessi educativi. Le due prospettive si sono distanziate progressivamente, anche sul piano epistemologico: da un lato le scienze «architettoniche», deputate per statuto ad affrontare le questioni fondamentali della vita, gli interrogativi essenziali (il senso della vita, della morte, dell'amore, della sofferenza); dall'altro le scienze «ermeneutiche», competenti a spiegare e indicare i cammini esistenziali degli individui, come la pedagogia, la psicologia e la sociologia. Eppure questi due profili non possono restare disgiunti e tanto meno in posizioni conflittuali o di vassallaggio poiché un aspetto non può essere compreso senza l'altro. Più che nell'ambito di una pedagogia «metodologica», impegnata a tracciare percorsi ormai collaudati, oggettivi, con tappe precise intermedie e finali, l'autore si muove nello spazio di una pedagogia «sapienziale» e «strategica», orientata alla contemplazione della verità, alla passione, al desiderio e al sapore dell'obiettivo finale.
«Quello che sta davanti a voi è un uomo perdonato. Un uomo che è stato ed è salvato dai suoi molti peccati. Ed è così che mi presento. Questo "peccatore" vestito di bianco non ha molto da darvi o offrirvi, ma vi porto in dono quello che ho e quello che amo: Gesù, la misericordia del Padre»>.
Papa Francesco si è presentato con queste parole ai detenuti del rigido carcere boliviano di Palmasola, nel corso del suo viaggio in Sudamerica del luglio 2015. In modo analogo, nell'ormai famosa intervista concessa a padre Spadaro per Civilta Cattolica, ha affermato: «Io sono un peccatore.
Questa è la definizione più giusta. E non è un modo di dire, un genere letterario».
Un pontefice che rivendica il primato dell'esperienza del proprio peccato chiama in causa due aspetti dell'identità sacerdotale: la figura del prete penitente, che vive nella verità la consapevolezza della propria fragilità, e quella del prete confessore, che desidera riversare sul fratello peccatore, né più né meno come lui. la misericordia che egli ha sperimentato. Su questi terreni si gioca oggi il senso profondo dell'identità dei sacerdoti e la stessa riforma del clero che prefigura quella dell'intera Chiesa.
Los escándalos sexuales han supuesto para la Iglesia una historia tristísima y una herida que aún permanece abierta.
Pero cabe preguntarse si de verdad ha cambiado algo. Porque muchas de las interpretaciones que se siguen haciendo son banales y a la defensiva. Cuesta asumir la responsabilidad común y entender que la corrupción sexual es a menudo el último eslabón en la cadena de los escándalos.
A lo largo de este libro se analizan las causas y la dinámica de los escándalos sexuales y de los abusos contra menores. Es cierto que la sensibilidad ha cambiado, al menos a nivel institucional, pero otras cosas se resisten tenazmente al cambio; por ejemplo, la idea de que la culpa es de alguien en particular, pero el problema afecta y es responsabilidad de todos.
La propuesta renovada de una formación permanente que acompañe toda la vida, en los momentos serenos y en las crisis, a nivel personal e institucional, ayudará a vivir desde Dios la sexualidad y el celibato. Y a que nadie abuse de nadie.
Amedeo Cencini es sacerdote canosiano. Profesor de pastoral vocacional y de metodología de la dirección espiritual en la Universidad Salesiana de Roma, y de formación para la madurez afectiva en el curso de formadores de la Universidad Gregoriana (Roma).
Il libro affronta un tema particolare, la bellezza, su cui sono presenti oggi sensibilità opposte: da un lato uno scadimento inquietante del senso estetico, dall'altro una sorta di nostalgia della bellezza come esigenza insopprimibile. Il testo costruisce attorno a questa domanda di bellezza, che è assieme ricerca del vero e del bene, la proposta vocazionale, quale risposta a questa nostalgia, che consente al giovane chiamato di realizzarsi nella bellezza del progetto di Dio, Bellezza somma. Perché Dio è bello, e bello è lodarlo e ancor più servirlo. La crisi vocazionale è anche conseguenza dell'averlo dimenticato. Per arrivare a questo traguardo, dopo aver definito le caratteristiche della bellezza (misteriosa e drammatica, luminosa e disarmata), propone una pedagogia generale della bellezza, che consiste in un cammino di evangelizzazione dei sensi, per dare loro un significato autentico e profondo; e poi una pedagogia vocazionale della bellezza, per rendere il chiamato, ovvero ogni credente, sempre più sensibile, evangelicamente sensibile alla bellezza, e capace quindi di fare una scelta di vita ad essa ispirata. Bella dev'esser dunque, non solo corretta e fedele, la testimonianza di chi lo segue e lo annuncia, per testimoniare che seguire Gesù rende belli come lui. La Bellezza salva il mondo e la Chiesa, perché chiama ogni vivente a realizzarsi secondo la propria bellezza: unica, singola, irripetibile.
Che cosa può dire una scienza recente come la psicologia alla secolare elaborazione del pensiero teologico?
In che modo la riflessione psicologica pub arricchire la teologia nel suo stesso formularsi e non solo a livello di attuazione pastorale o di «immediato utilizzo» per fare fronte a disagi o a problemi patologici?
Questo volume illustra ciò che la psicologia descrive, si interroga sul peso da dare alle affermazioni psicologiche e su che cosa è corretto o scorretto chiedere a questa disciplina, indagando le teorie, i modelli, i concetti di mediamone, vita vissuta, mistero, relazione, motivazione e attività simbolica. Il libro indaga inoltre l'intreccio di emozioni e ragioni, il concetto di maturità affettiva, il mondo conscio e inconscio, la dimensione del male e del bene morale, la salute psichica, la struttura delle relazioni, la soggettività e le nuove prospettive offerte dalle neuroscienze.
Prefazione di Hans Zollner.
Con una formula essenziale, si potrebbe parlare della cresima come sacramento vocazionale. Questa proposta è considerata da tre punti di vista: quello dell'identità del sacramento della cresima, quello dell'identità della pastorale vocazionale e quello della pedagogia di tale operazione, con anche alcune indicazioni di metodo.
Los sentidos y la sensibilidad son las vías que tenemos a nuestra disposición para percibir la realidad: desde la realidad más simple hasta la realidad misma de Dios. Nos pertenecen para hacer resonar «realidad y Dios» dentro de nosotros y hacernos volver después a la realidad y a Dios con el corazón dilatado.
Debido a la progresiva desaparición de la sensibilidad de nuestro bagaje espiritual, necesitábamos ser llevados de la mano para redescubrir psicológica, filosófica y teológicamente lo que es más peculiarmente humano. Una base rigurosa, a la vez que de agradable lectura, estructura el libro, cuyo autor nos introduce, gracias a un núcleo de definiciones y clarificaciones, en varias tipologías de sensibilidad y nos hace llegar después a la sensibilidad de Dios. La segunda parte del volumen está toda ella orientada a la formación mediante la invitación a cultivar los sentidos, uno por uno, a la luz y al calor de la espiritualidad, y concluye con la propuesta de un sólido itinerario formativo de la sensibilidad.
La tentación del mundo virtual, la cultura de la apariencia, los retos de lo cotidiano... pueden afrontarse con éxito si enraizamos los sentidos y la sensibilidad en la inteligencia y en la afectividad madura; si alabamos a Dios por los sentidos y por la sensibilidad. Él está con quien «siente» en su nombre; con quien dispensa atención y cuidado en su nombre; con quien teje vínculos de solidaridad, comunión y compasión profunda en su nombre. Con quien ama en su nombre.
AMEDEO CENCINI, religioso canosiano, es profesor de las universidades Salesiana y Gregoriana de Roma y autor de numerosos trabajos de psicología aplicada a la vida cristiana y de formación para la vida religiosa. Entre sus libros publicados en Sal Terrae destacamos: Fraternidad en camino. Hacia la alteridad / Relacionarse para compartir. El futuro de la Vida Consagrada / Virginidad y celibato, hoy. Por una sexualidad pascual / La alegría, sal de la vida cristiana / ¿Creemos de verdad en la Formación Permanente?
La crisis se está convirtiendo en una especie de clave de lectura de la identidad actual de la vida sacerdotal y religiosa, y también de la vida del creyente o de la realidad cristiana en general. Se trata de un componente habitual de la vida humana, que la desestabiliza, que pone en tela de juicio nuestras seguridades, y que afecta a todos, hombres y mujeres, pues todos son susceptibles de experimentar el desierto de la crisis. Este libro hace un repaso a la realidad del mundo creyente, y a sus expresiones peculiares que son la vida sacerdotal y religiosa, con la intención de ayudar a vivir la crisis como una ocasión de crecimiento en el plano humano y como "la hora de Dios", el paso de Dios por la vida del creyente.