In breve
La Einleitung in die Ethik raccoglie le fortunate lezioni tenute da Edmund Husserl (1859-1938) all’Università di Friburgo nel 1920 e nel 1924 e sono il risultato di una lunga riflessione del fondatore della fenomenologia su etica e morale. Attraverso un confronto serrato con i maggiori filosofi della tradizione occidentale, dagli antichi greci a Thomas Hobbes e ai moralisti inglesi, e mediante un’articolata analisi dei testi centrali di David Hume e Immanuel Kant, Husserl si misura con uno dei tentativi più originali del pensiero moderno: fondare in maniera sistematica un’etica scientifica e rigorosa. La traduzione, a cura di Nicola Zippel e con una introduzione di Francesco Saverio Trincia, è stata condotta sul xxxvii volume della Husserliana (Dordrecht 2004) e completa il quadro delle opere di Husserl di cui il lettore italiano non può fare a meno per comprendere la complessità della ragione fenomenologica.
Indice
Introduzione di Francesco Saverio Trincia - Cronologia della vita e delle opere - Nota al testo - INTRODUZIONE ALL’ETICA - I. Definizione sistematica introduttiva e delimitazione del concetto di etica - II. Le posizioni fondamentali dell’etica degli antichi e uno sguardo generale sull’etica moderna - III. L’etica e la filosofia politica di Hobbes e il suo principio egoistico dell’autoconservazione - IV. Confronto critico con l’etica edonista: l’edonismo come scetticismo etico - V. L’edonismo come egoismo in alcune posizioni dell’etica moderna - VI. Le legalità peculiari dello sviluppo dell’essere spirituale. Il regno della motivazione - VII. La lotta tra i moralisti della ragione e quelli del sentimento nel XVII secolo - VIII. La filosofia morale empirica di Hume - IX. L’etica kantiana della ragion pura - X. La prospettiva di un’etica della miglior vita possibile fondata sulla volontà - Indice dei nomi
In questo fondamentale testo introduttivo alla sua logica trascendentale, Husserl riassume in poche pagine il contenuto delle sue "Ricerche logiche" che Io porterà a fondare in modo magistrale le struttura della riflessione umana. II ruolo del soggetto nel mondo, la stessa costituzione del soggetto nel mondo reale, il suo essere attivo e passivo... Le "Lezioni sulla sintesi attiva" rendono disponibile al lettore italiano il manoscritto F I 39 del lascito husserliano, che costituisce la terza e conclusiva sezione delle lezioni di logica tenute da Husserl presso l'univeristà di Friburgo nel semestre invernale 1920-1921.
Il volume accoglie le lezioni tenute da Husserl nel semestre invernale 1919-20 durante le quali il filosofo austriaco ha posto le basi del suo sistema filosofico e di buona parte della filosofia del Novecento. Husserl pone il problema del senso, dello statuto e dell'oggetto stesso della filosofia, il cui ambito di lavoro viene individuato in un campo di "esperienza trascendentale". Si tratta di portare alla luce il terreno in cui si radica la razionalità nel suo complesso. A questo fine è elaborata la teoria della riduzione fenomenologica.
L'episodio della collaborazione fra Husserl e Heidegger per la stesura dell'articolo "Fenomenologia" destinato all'Enciclopedia britannica rappresenta un momento fondamentale nella storia della filosofia del Novecento. A partire da quella collaborazione e dalla successiva divaricazione teorica sono sorti alcuni orientamenti di pensiero che hanno segnato la riflessione filosofica contemporanea. Dopo un'esposizione storico-critica che presenta il confronto fra i due filosofi in forma analitica e documentaristica anche sotto il profilo biografico, vengono presentati, oltre al testo della voce "Fenomenologia", numerosi materiali utili per la contestualizzazione di quel dibattito.
Il manifesto programmatica della fenomenologia come unico percorso filosofico che rende possibile fondare le scienze della natura senza incorrere nello scetticismo relativista, e le scienze dello spirito senza incagliarsi nelle secche dello storicismo. Questa edizione è arricchita dalle note che Husserl apportò sulla sua copia originale.
La tematica teleologita è indubbiamente uno degli aspetti fondamentali della fenomenologia di Edmund Husserl e rappresenta al tempo stesso una delle più importanti chiavi di lettura della sua filosofia. L'idea teleologica infatti, a suo avviso, è il motore di ogni attività impulsiva e ideale e l'assoluto fondamento e principio della storia. Eppure, secondo Husserl, la filosofia, nelle sue varie espressioni storiche, non è stata mai in grado di riconoscere e tematizzare questa evidenza, venendo così meno alla propria missione primaria, laddove invece è proprio suo compito ri-conoscere e ri-comprendere la teologia immanente nella storia della filosofia e in ogni singola azione umana, come presupposto e punto d'arrivo di ogni sua indagine...
Nel 1929 Husserl tenne a Parigi due conferenze sulla fenomenologia che avrebbero accresciuto notevolmente la sua fama e la diffusione del suo pensiero. Il testo delle lezioni è rappresentato dai "Discorsi parigini", mentre la loro rielaborazione sistematica è data dalle "Meditazioni cartesiane" che costituisce uno dei libri chiave della filosofia husserliana. Questa edizione italiana presenta entrambi i testi.
Le Idee per una fenomenologia pura e per una filosofia fenomenologica rappresentano
un momento fondamentale della ricerca filosofica di Husserl. In nessun altra opera
la fenomenologia è dispiegata con la stessa ampiezza, in modo da fare emergere il
progetto complessivo e le ambizioni di una teoria della ragione logica e pratica, radicata in un’analisi delle strutture fondamentali della coscienza. In Idee I questa teoria
fenomenologica della ragione è delineata nelle sue coordinate generali, attraverso
una presentazione dei concetti fondamentali della fenomenologia. Qui Husserl
analizza gli essenziali passi metodologici che renderanno possibile, nei successivi due
libri, la descrizione delle caratteristiche strutturali delle principali regioni ontologiche del nostro mondo circostante, mettendo in luce le radici «sensibili» della costituzione fenomenologica e dei processi originari, associativi e precategoriali, che sono
alla base del suo procedimento. Ogni riflessione sulla fenomenologia dovrà dunque
sempre prendere avvio da quest’opera considerata nella sua pur stratificata unità; e
ad essa dovrà tornare come essenziale punto di riferimento per confrontare e analizzare i successivi sviluppi del pensiero husserliano.
Rispetto a un lavoro cosí decisivo, la precedente edizione italiana, basata com’era
su un testo non approvato da Husserl, in cui venivano inglobate annotazioni che
l’Autore stesso non aveva ritenuto di dovere inserire nelle riedizioni avvenute mentre
egli era ancora in vita, e gravata da scelte di traduzione che era necessario riconsiderare, restava da molti punti di vista arretrata rispetto alle nuove acquisizioni filologiche. Di qui l’inevitabile decisione, per poter meglio comprendere un’opera di straordinaria importanza per la filosofia del Novecento, di ritradurre interamente
Idee I, in modo da permettere allettore italiano di disporre del testo originario
delle Idee e, a piè di pagina, delle annotazioni di Husserl ai suoi esemplari d’uso.
Le Idee per una fenomenologia pura e per una filosofia fenomenologica rappresentano un momento fondamentale della ricerca filosofica di Husserl. In nessun'altra opera la fenomenologia è dispiegata con la stessa ampiezza, in modo da fare emergere il progetto complessivo e le ambizioni di una teoria della ragione logica e pratica, radicata in un'nalisi delle strutture fondamentali della coscienza. Se in Idee I la teoria fenomenologica della ragione è delineata nelle sue coordinate generali, attraverso una presentazione dei concetti fondamentali della fenomenologia, in Idee II e III Husserl, proseguendo la descrizione delle caratteristiche strutturali delle principali regioni ontologiche del nostro mondo circostante, mette in luce le radici «sensibili» della costituzione fenomenologica e dei processi originari, associativi e precategoriali, che sono alla base del suo procedimento. Ogni riflessione sulla fenomenologia dovrà dunque sempre prendere avvio da quest'opera considerata nella sua pur stratificata unità; e ad essa dovrà tornare come essenziale punto di riferimento per confrontare e analizzare i successivi sviluppi del pensiero husserliano.La nuova traduzione di Idee I, che restituisce allettore italiano il testo definitivo dell'opera husserliana, ha reso necessaria anche una profonda revisione di alcune scelte terminologiche relative agli altri due libri, comportando, di conseguenza, una radicale revisione della precedente traduzione italiana. In questo modo si presenta, con Idee II e Idee III, un lavoro fondamentale della filosofia contemporanea che è non soltanto da rileggere, ma soprattutto da rimeditare e riscoprire.