Il cambiamento radicale della società è stato il sogno di molti intellettuali e filosofi. In questo libro, i grandi maître à penser Foucault, Marcuse, Deleuze... vengono interrogati, in una serie di interviste immaginarie, sul tema della rivoluzione. Tutti conoscono e utilizzano l'opera di Marx, ma non più come corpo dottrinale da illustrare, arricchire o abbattere, semplicemente come materiale essenziale per la riflessione da cui bisogna essere pronti a prendere le distanze. Il rispetto religioso non fa più presa. Il risultato è un pensiero nuovo - ognuno a suo modo - e finalmente contemporaneo. Un percorso nell'immaginario dell'eresia marxista che può insegnarci ad allenare il nostro spirito critico e ad acuire lo sguardo sulla società contemporanea.
Los artículos publicados por Herbert Marcuse entre 1929 y 1931, inéditos hasta el momento en castellano, constituyen un momento de gran originalidad en la filosofía del siglo XX. En ellos puso en diálogo ideas procedentes de la hermenéutica (Dilthey y el primer Heidegger) y del pensamiento crítico (Marx, Korsch y Lukács).
El objetivo de Marcuse en esta original y arriesgada empresa fue repensar las bases filosóficas de la teoría social de matriz marxista, para devolverle un alcance crítico devaluado por el marxismo ortodoxo y por los diversos revisionismos dominantes en su época.
El resultado es una aportación a la teoría social que anticipa importantes aspectos de la teoría crítica de la sociedad desarrollada por Horkheimer y por el propio Marcuse en Nueva York en los años 30. Pero, al mismo tiempo, estos textos escritos por el que fue asistente de M. Heidegger en Friburgo, testifican la permanencia de los problemas heideggerianos como las tensiones que provocaron en su proyecto de renovación crítica de la teoría de la sociedad.
José Manuel Romero Cuevas es investigador del Programa Ramón y Cajal en la Universidad de Alcalá. Entre otros libros, es autor de Crítica e historicidad (2010) y editor de H. Marcuse y los orígenes de la teoría crítica (2010).
Pochi testi come questa discussione del filosofo francofortese con gli studenti della Libera Università di Berlino Ovest restituiscono le atmosfere, la vivacità intellettuale, il desiderio di cambiamento che trovò espressione nei movimenti giovanili del '68. Marcuse discute con gli esponenti del movimento studentesco le forme e le strategie di una opposizione radicale nelle società sviluppate dell'Occidente e come questa possa ricollegarsi alle lotte di liberazione nel terzo mondo, in primo luogo quella vietnamita. Secondo Marcuse la fine dell'utopia non vuol dire che ad essa dobbiamo rinunciare, ma che la trasformazione profonda dei rapporti sociali è divenuta una possibilità resa concreta dal poderoso sviluppo delle forze produttive e intellettuali, che la soggettività dei movimenti è chiamata a liberare dalla gabbia dello sfruttamento e dell'ordine costituito.
Questo testo è il contributo principale fornito da Herbert Marcuse alle ricerche su autorità e famiglia svolte dall'Institut für Sozialforschung di Francoforte. Compito specifico di Marcuse era la ricostruzione del rapporto di autorità e famiglia nella storia delle idee con particolare attenzione al contesto culturale tedesco (Lutero e Calvino, Kant, Hegel e Marx e la crisi del concetto di autorità borghese in Sorel e Pareto). Un'analisi particolarmente efficace delle contraddizioni strutturali della modernità capitalistica in cui il concetto di autorità è ambiguo (diviso tra libertà pratica o interiore dell'individuo e illibertà sociale). Nel rapporto autoritario la libertà e l'illibertà, l'autonomia e l'eteronomia sono quindi simultaneamente presenti, e sono congiunte nell'unica persona dell'oggetto dell'autorità. A partire dalla Riforma l'individuo è diventato una persona insieme libera (nell'interiorità cristiana) e non libera (in quanto membro del mondo esterno, quello della "concupiscenza").
Questo secondo volume degli scritti di Marcuse raccoglie il suo contributo alla rilettura e alla reinterpretazione del marxismo, alla luce della società capitalistica avanzata e in un serrato confronto con le posizioni dei movimenti giovanili, del femminismo e dell'ambientalismo. In questo libro sono pubblicati per la prima volta testi inediti del filosofo francofortese, che toccano i nodi più complessi della società contemporanea. Tra questi, quasi un libro nel libro, le sette lezioni che Marcuse tenne a Parigi nei primi anni sessanta, tracciando un bilancio complessivo del suo rapporto con il marxismo. Un altro materiale per la conoscenza della personalità di Marcuse è il carteggio con Raya Dunajevskaja, una delle intellettuali più in vista della nuova sinistra americana.
Herbert Marcuse e Karl Popper realizzarono un confronto sugli scottanti temi di politica sociale, sui metodi in grado di affrontare i problemi più urgenti e sulle proposte programmatiche di una "nuova società", trasmesso dalla televisione bavarese il 5 gennaio 1971. La verità è che non si trattò di un "confronto" ma di uno "scontro" tra due sostenitori di concezioni differenti, anzi opposte, della società.