"Questo mio libro si propone di narrare la vita dell'uomo Michelangiolo, d'indagare, attraverso le vicende, le amicizie, le inimicizie, le debolezze, le sventure, le ascensioni e le confessioni, l'animo suo, il suo carattere, il suo spirito." Del Michelangiolo sublime artista rinascimentale la storia ci ha consegnato innumerevoli testimonianze, ma cosa s'intravede dell'uomo oltre la perfezione delle sue opere? Una biografia in equilibrio tra la solidità dei fondamenti storici e la cordialità della narrazione, in cui trovano finalmente spazio gli "umani rapporti" di questo titano circondato da amici piacevoli, mecenati devoti, discepoli fedeli e ingrati, collaboratori oscuri e famosi, ma anche nemici, invidiosi e traditori. Giovanni Papini, lo scrittore e polemista più dissacrante della letteratura italiana, si fa "umile storico di un uomo di genio" per incontrare il maestro del Rinascimento e una galleria di personaggi a lui legati ma dimenticati dai biografi del passato.
Il racconto di una vertiginosa avvenuta umana e allo stesso tempo una riflessione sulla fede. Renan, in gusto libro, incrocia gli eventi narrati negli Atti degli Apostoli con altre fonti antiche e ricostruisce magistralmente la vita dell’Apostolo Paolo: dalla sua conversione fino ai viaggi e alla predicazione.
In questa biografia - la cui stesura richiese più di trent'anni - lo storico Carl Burckhardt si sofferma sull'avvento di Richelieu al potere. Delle opposte tesi fiorite attorno alla sua azione politica, questo testo rappresenta non una conciliazione, bensì un sostanziale superamento. Ricco nella documentazione e piacevole nella rielaborazione, "Richelieu" di Burckhardt svela tutti i paradossi e le contraddizioni di un uomo, grande per la lungimiranza politica, implacabile per l'uso della forza.
Un saggio che approfondisce una tematica spesso trascurata dalla ricerca storica e che, dall'antica Roma fino a toccare il XVI secolo, indaga il destino di quegli innocenti, orfani o abbandonati, consegnati alla pubblica carità o alla sorte, e destinati a diventare chierici, schiavi o prostitute. Boswell dimostra che l'abbandono dei bambini ha svolto un ruolo chiave nella pianificazione famigliare e nel controllo demografico e come autorità civili e religiose ne abbiano regolato la pratica. Un lavoro erudito, ma anche denso di umanità che, esaminando varie fonti e testimonianze, tenta di comprendere quali siano state le fasce sociali più colpite dalla tendenza, quali le ragioni e le modalità dell'abbandono, nonché le prospettive di vita che si aprivano ai "trovatelli". Uno studio su un fenomeno nascosto ma tristemente radicato nella società occidentale.
Il cambiamento radicale della società è stato il sogno di molti intellettuali e filosofi. In questo libro, i grandi maître à penser Foucault, Marcuse, Deleuze... vengono interrogati, in una serie di interviste immaginarie, sul tema della rivoluzione. Tutti conoscono e utilizzano l'opera di Marx, ma non più come corpo dottrinale da illustrare, arricchire o abbattere, semplicemente come materiale essenziale per la riflessione da cui bisogna essere pronti a prendere le distanze. Il rispetto religioso non fa più presa. Il risultato è un pensiero nuovo - ognuno a suo modo - e finalmente contemporaneo. Un percorso nell'immaginario dell'eresia marxista che può insegnarci ad allenare il nostro spirito critico e ad acuire lo sguardo sulla società contemporanea.
Huizinga sa raccontare la storia passata in presa diretta. Con la profondità della ricerca sa far appassionare a vicende e personaggi come se si trattasse di un romanzo. Ma cosa pensa questo autore del mestiere di storico? In questo libro Huizinga parla di teoria. Non di un periodo particolare, ma del fare storia in generale. "La storia è la forma spirituale in cui la cultura si rende conto del suo passato". Poche profonde parole, come un grande autore sa fare, definiscono il senso, il bisogno di questo narrare collettivo che raramente, come in questi casi, trova un grandioso interprete.
Un amplissimo arco di quasi quattromila anni, dal primo apparire, con Abramo, della concezione monoteistica alla costituzione dello Stato d'Israele. La storia degli ebrei raccontata da uno studioso che ha vissuto la tragedia della seconda Guerra mondiale. In anni in cui è ancora aperta la ferita mortale dei campi di sterminio, ricostruire una storia unitaria degli ebrei è un gesto forte e denso di memoria. Questo libro testimonia a chiare lettere la lunga vicenda di persecuzione che questo popolo ha vissuto. Una storia che è inevitabilmente anche storia di altissime intuizioni, di grandi realizzazioni e di profonde creazioni e soprattutto di una fede incrollabile nel senso universale degli eventi storici.
Flavio Giuseppe è stato spesso considerato un traditore del popolo ebraico, ma Pierre Vidal-Naquet, storico anche lui e di origine abbranca, ne trae un affascinante profilo di intellettuale: un esempio indicativo di una coscienza che che intende realisticamente sopravvivere in un mondo ostile pur mantenendo integra la propria identità.
Una strana e pericolosa eresia conquista i cuori dietro le mura di Münster, Germania. Il Papa è l'Anticristo, il battesimo dei bambini è un obbrobrio e "un cristiano non deve possedere denaro: il suo argento, e il suo oro appartengono a ognuno" - così afferma Rothmann, uno dei più ascoltati predicatori di quella cittadina tedesca. "Secondo la profezia di Zaccaria" gli eretici di Münster - chiamati Anabattisti - hanno suddiviso la città in tre parti e hanno dato inizio alla purificazione cambiando nome alle strade; hanno anche proclamato un profeta, originario di Leida: Jan Matthys "inviato come Enoch...". Alla sua morte succede Bockelson che diventerà presto il padrone della città, il Re degli anabattisti. Ma il suo regno, che durerà un anno e mezzo circa, sarà sanguinario e folle. Caratterizzata dalla comunione dei beni e delle donne e da una repressione sanguinaria contro chi mette in dubbio la parola e l'autorità del re-profeta, questa vicenda può essere considerata il primo grande esperimento di trasformazione sociale rivoluzionaria compiuto nell'Occidente. Ne è convinto Reck-Malleczewen, che in questo saggio storico tratteggia sconvolgimenti e orrori che hanno caratterizzato la storia rivoluzionaria di Münster e soprattutto la sua sanguinosa repressione.