Franco Mosconi, monaco camaldolese, priore dell'Eremo di San Giorgio di Bardolino, legge e medita ad alta voce uno dei libri oggi meno frequentati della Bibbia, Tobia, che narra la storia di una famiglia ebrea (il padre Tobit, il figlio Tobia, e poi la giovane sposa del figlio, Sara) deportata in Assiria e nella quale Dio interviene per mezzo del suo angelo Raffaele; una storia segnata dalla fedeltà alla Legge, dalla disponibilità al mettersi in cammino, dalla serenità operosa e fiduciosa con cui viene affrontata la vita. Quello di Tobia è il libro della condizione terrestre dell'uomo: esule, in viaggio, che stringe continuamente rapporti umani, che se anche vive in esilio deve vivere come se fosse in patria, perché anche in esilio sono possibili e doverosi la vita di famiglia, il rapporto di fraternità con gli esuli, la compagnia degli angeli, l'invocazione a Dio. Il Libro di Tobia rende testimonianza dell'esperienza umana, e ricorda al cristiano il senso della sua vita terrestre: un cammino verso l'unità nell'amore di Dio, un cammino lungo il quale accogliere con amore il mondo, la storia e l'umanità, quelli che ci sono donati. Prefazione del vescovo di Treviso Gianfranco Agostino Gardin.
Il credente spera. Spera perché ha visto e ascoltato, perché ha sperimentato. Spera perché crede che ciò che ha visto in germe fiorirà, e la fioritura dipende in primo luogo da Dio. Spera perché su questa promessa si gioca la vita, rischia tutto. Sperare non è perciò per il credente l'ultima consolazione, la panacea contro ogni dramma della vita ma è invece il primo impegno, il rischio più radicale. Ma anche il non credente spera. Perché sperare è qualcosa che coinvolge la profondità più viscerale dell'uomo, il suo stesso livello biologico. Ogni vita spera. Per il semplice fatto di nutrirsi, di riprodursi, afferma la propria spinta a vivere, ad attraversare l'oggi verso un domani che vuole migliore, che cerca di costruire, e in questo mette in gioco tutta se stessa. Anche qui si gioca la vita
Don Franco Mosconi, monaco camaldolese, priore dell'Eremo di S. Giorgio di Bardolino (Verona), è uno dei più apprezzati biblisti e conferenzieri italiani. Con linguaggio semplice e vivo commenta in queste riflessioni alcuni dei più importanti passi del Vangelo di Giovanni: "La Samaritana", la "parabola del buon Pastore", "L'Ultima cena", "il Processo" e "Pilato".
Il volume propone i testi rivisti di un ciclo di "lectio divina" tenuto dall'autore presso la Foresteria dell'Eremo di Camaldoli. Gli argomenti trattati sono: Battesimo di Gesù. La missione di Gesù. Costituì dodici. Tu sei il Cristo. Il mistero di Maria. I discepoli di Emmaus. La conversione di Paolo. Paolo ebreo da ebrei. Il cieco di Gerico. La chiesa, luogo della festa e del perdono.