Non solo la «fuga dei cervelli» priva il nostro paese di giovani promettenti e di un ricambio generazionale equilibrato: una meno attesa ma corposa «fuga di braccia» è in corso presso altri strati della popolazione. Molti addetti dell'industria e dell'edilizia sono stati spinti dalla crisi a cercare lavoro in altri paesi europei, accolti a volte da politiche ostili in materia (vedi Brexit). Nel generale saldo migratorio negativo dell'Italia, una delle regioni con il maggior numero di emigrati è sorprendentemente la Lombardia, area di immigrazione per eccellenza. Nel Mezzogiorno, per effetto delle partenze delle classi in età fertile e da lavoro, si assiste a un vero e proprio «tsunami demografico», mentre i tassi di disoccupazione continuano a mantenersi altissimi. Va poi registrata l'emigrazione di pensionati verso mete con clima buono e costo della vita basso.
Il libro affronta problemi fondamentali come quello dei diritti sociali e la divisione del mercato del lavoro per settori, in relazione ai paesi di origine, al genere maschile e femminile. Dà uno spazio particolare ai temi, in genere poco studiati, dei rifugiati e delle donne immigrate, oltre che delle narrative degli immigrati e dei loro modi di comunicare. Ancora, dà conto delle principali religioni oggi presenti in Italia e delle problematiche connesse con queste nuove realtà e affronta argomenti scomodi come quello della devianza. Il testo è arricchito da un'ampia nota cronologica riferita ai flussi degli immigrati, alla questione dei diritti umani, alla normativa italiana ed europea.
Nel secondo dopoguerra si sviluppa in Italia una diffusa attività di ricerca non accademica legata al bisogno di comprendere la realtà sociale di quegli anni, in profondo mutamento, e soprattutto la condizione delle classi subalterne. Si studiano così i contadini, le comunità locali, gli emigranti meridionali e veneti, gli immigrati nelle grandi città industriali. Il metodo è quello dell'inchiesta, dove ricerca e pratica sociale, lavoro scientifico e impegno per un radicale cambiamento sociale si intrecciano. La pratica dell'inchiesta, ponendo in primo piano la condizione umana e la soggettività delle persone, analizzate nella loro quotidianità, mette a confronto l'approccio dello studioso con il punto di vista espresso direttamente dai soggetti interessati.
Tradizionalmente paese di emigrazione, l'Italia è divenuta di recente paese di immigrazione. Inoltre, specie tra gli anni Cinquanta e Sessanta, è stata interessata da un vasto movimento interno, orientato prevalentemente dal Sud al Nord, dalle zone povere a quelle ricche, dall'agricoltura all'industria. Questo dualismo territoriale si ripropone con la nuova immigrazione, concentrata al Nord, soprattutto nella sua componente più stabile. La vicenda dell'Italia tra migrazioni interne e migrazioni internazionali è dunque molto complessa e riflette le forti peculiarità e le profonde trasformazioni del Paese.
Tradizionalmente paese di emigrazione, l'Italia è divenuta di recente paese di immigrazione. Inoltre, specie tra gli anni Cinquanta e Sessanta, è stata interessata da un vasto movimento interno, orientato prevalentemente dal Sud al Nord, dalle zone povere a quelle ricche, dall'agricoltura all'industria. Questo dualismo territoriale si ripropone con la nuova immigrazione, concentrata al Nord, soprattutto nella sua componente più stabile. La vicenda dell'Italia tra migrazioni interne e migrazioni internazionali è dunque molto complessa e riflette le forti peculiarità e le profonde trasformazioni del Paese.