Tom Sawyer immagina e vive davvero le sue avventure. Va su un'isola deserta, scopre un tesoro, si aggira per i cimiteri a notte fonda, smaschera un assassino. Riesce perfino ad assistere al suo funerale. Chi non vorrebbe essere compagno delle sue avventure? Letto da Pierfrancesco Poggi. Età di lettura: da 10 anni.
Che cosa succederebbe se un rispettabile americano dell'Ottocento si ritrovasse catapultato nella mitica Camelot di re Artù? Hank Morgan sta per scoprirlo. Sta per scoprire che scienza e intelletto sono più potenti di qualunque stregoneria. Davanti agli increduli Morgana, Merlino e ai cavalieri della Tavola Rotonda, Hank applicherà infatti le scoperte del XIX secolo, svelando eclissi e costruendo linee telegrafiche, ottenendo così il favore del re. Età di lettura: da 10 anni.
"La storia del nostro Tom l'ho amata fin dai tempi delle mie prime letture e, dopo, l'ho preso per modello. Posso dirvi in breve che i motivi della mia ammirazione sono due: il primo è lo scorrere di avventure che ti tengono col fiato sospeso, il secondo il grande senso di comicità e umorismo che si trova in ogni pagina." (dall'introduzione di Lia Levi). I classici più amati della letteratura per ragazzi in edizione integrale e, per la prima volta, a leggibilità facilitata. Età di lettura: da 11 anni.
Mark Twain è stato un autore dissacrante, sempre arguto e ironico nei confronti dei codici morali e delle convenzioni che strutturano le consuetudini tradizionali di vita. Nelle storie qui raccolte - scritte nel suo periodo creativo più fertile, dal 1863 al 1895 - la sua verve umoristica e polemica diventa assoluta protagonista. Ed ecco in rapida sequenza: i consigli spregiudicati a bambini e bambine, gli approcci irriverenti alla retorica sui "Padri della Patria" e la graffiante ironia nei confronti della religione e del perbenismo. Ma anche il ribaltamento di trame edulcorate e moraleggianti, cattivi che hanno successo e buoni che falliscono miseramente, un mondo civile e politico messo alla berlina a volte in maniera macabra. Per non parlare poi delle riflessioni al vetriolo sull'ansia di rispettabilità, sull'ipocrisia diffusa, sulla filosofia della "legge e ordine" e degli aspri attacchi al razzismo della società americana... Quella che risuona con vigore in questi racconti è la voce di grande attualità e fuori da ogni schema di Twain: un salutare antidoto ai luoghi comuni e al razzismo. Un grande scrittore libertario.
Nelle Avventure di Tom Sawyer (apparso nel 1876) l’Autore dà voce ai sentimenti, alle storie e alle superstizioni che la sua generazione ancora condivideva nel periodo appena antecedente la Guerra di secessione, dove l’insicurezza e i problemi razziali dipingevano lo scenario emotivo della società americana del Sud. La storia picaresca è incentrata sulle figure di Huck Finn e Tom Sawyer i quali, oltre che nelle “normali” avventure che potevano capitare ai monelli della loro età, si trovano coinvolti in un fatto di sangue, allorquando, intrufolatisi nel cimitero della loro cittadina, diventano muti testimoni del delitto del dottore del paese. La rocambolesca serie di eventi che ne seguirà porterà Tom ad affrontare Joe l’Indiano, ben deciso a eliminare l’unico testimone del delitto. Tom riuscirà a salvarsi e a concludere felicemente l’avventura: da sempre monello, verrà consacrato finalmente eroe del paese!
“Joe l’Indiano infestava tutti i suoi sogni, e negli occhi aveva sempre il segno della sua condanna a morte”
Una sera del 1879 a Parigi un papà che si chiamava Mark Twain raccontò alle due figlie bambine una storia della buonanotte. Gli appunti di quella storia, sedici pagine, furono ritrovati da uno studioso nel 2011 all'Università di Berkeley, dove sono conservati i manoscritti di Twain. Il grande scrittore americano aveva l'abitudine di inventare storie per le sue figlie, ma solo quella del principe Margarina fu trascritta. Philip ed Erin Stead, due personalità eminenti nel campo della letteratura per bambini, hanno messo mano insieme agli appunti, lui completando i passaggi mancanti e lei illustrando scene e personaggi. Ecco la storia di un ragazzino che mangia il fiore spuntato da un seme magico e acquista la capacità di parlare con gli animali: insieme andranno senza paura alla ricerca di un principe bambino scomparso, per scoprire che forse quello che è successo al rampollo reale è ben meritato. Gentilezza e coraggio, capricci e tirannia si impastano in una storia leggera che dall'umorismo iniziale via via assume una tensione avventurosa irresistibile. Età di lettura: da 3 anni.
Nel 1867 Mark Twain salpa da New York per un viaggio che lo porterà in Europa e Medio Oriente. Dai resoconti scritti in questi lunghi mesi, poi riuniti in un unico volume, nasce The Innocents Abroad, che divenne uno dei libri di viaggio più diffusi del suo tempo. Oggi, a 150 anni di distanza, le pagine dedicate alla Terra Santa vengono riproposte in una nuova e appassionante traduzione in grado di restituire a pieno lo stile dello scrittore americano: ironico, scanzonato e spesso 'politicamente scorretto'. Ribaltando le entusiastiche descrizioni dei suoi predecessori, l'Autore stravolge il ritratto romantico e quasi mitico della tradizione letteraria per abbandonarsi a descrizioni anticonvenzionali. Caduta l'aura di sacralità che da sempre circonda questa terra, svelate le 'pie menzogne' dei pellegrini, ecco emergere una Palestina arida, bruciata dal sole, popolata di accattoni e mendicanti. Una terra difficile e 'repulsiva', ma al contempo ricca di testimonianze, in cui lo scettico Twain ritrova gli stessi personaggi, le stesse case, le stesse abitudini del racconto biblico, arrivando a leggerlo sotto una luce diversa. Un ritratto della Terra Santa fuori dagli schemi, inedito e originale che farà sorridere, meravigliare, riflettere ' e talora, forse, indignare ' il lettore moderno.
"Un americano alla corte di re Artù" racconta la storia di Hank Morgan - il più yankee degli yankees: nato ad Hartford, nello Stato del Connecticut - il quale si ritrova inspiegabilmente catapultato nella mitica Camelot, sotto il regno del leggendario re britannico Artù. Hank, uomo dotato di grande abilità manuale e buone conoscenze scientifiche, spirito libero e anticlericale, non prova alcuna soggezione al cospetto di dame e cavalieri, mitici eroi e fate crudeli. Infatti per lui Lancillotto, Morgana o Sagramor non sono che ridicoli cialtroni che si fanno strada a forza di menzogne e pregiudizi immotivati, e per quanto Hank possa provare una certa stima per il re, di certo si fa beffe del suo presunto diritto divino a governare. Tra peripezie e avventure di ogni tipo, il nostro simpatico americano riesce abilmente a farsi largo nell'arcaica società di Camelot scalzando il povero Merlino e creandosi la fama di mago potentissimo - prevedendo eclissi, costruendo linee telegrafiche e applicando la tecnologia del XIX secolo al VI secolo.
Nelle "Avventure di Tom Sawyer" (apparso nel 1876) l'autore dà voce ai sentimenti, alle storie e alle superstizioni che la sua generazione ancora condivideva nel periodo appena antecedente la Guerra di secessione, dove l'insicurezza e i problemi razziali dipingevano lo scenario emotivo della società americana del Sud. La storia picaresca è incentrata sulle figure di Huck Finn e Tom Sawyer i quali, oltre che nelle "normali" avventure che potevano capitare ai monelli della loro età, si trovano coinvolti in un fatto di sangue, allorquando, intrufolatisi nel cimitero della loro cittadina, diventano muti testimoni del delitto del dottore del paese. La rocambolesca serie di eventi che ne seguirà porterà Tom ad affrontare Joe l'Indiano, ben deciso a eliminare l'unico testimone del delitto. Tom riuscirà a salvarsi e a concludere felicemente l'avventura: da sempre monello, verrà consacrato finalmente eroe del paese!