Dopo i devastanti attentati terroristici dell'11 settembre al World Trade Center e al Pentagono, l'identità della nazione americana dimostra tutta la sua forza positiva. Occidente e Oriente vivono insieme nei quartieri delle città americane, e certamente in molti altri stati del globo: non ci sono confini geografici definibili dentro i quali contenere l'altro. Negli Usa le diversità condividono gli stessi spazi e gli stessi simboli politici e questa consapevolezza non può non stupire positivamente.
Il libro riunisce i testi delle "Horkheimer Lectures" tenute da Walzer a Francoforte nel 1998. Come lo stesso Walzer precisa nell'introduzione, il suo intento è avanzare una critica del liberalismo dall'interno, centrata non tanto sulle sfide poste dal comunitarismo (secondo le linee di un dibattito già ampiamente sviluppato), quanto sui problemi connessi alla democrazia sociale. In particolare Walzer sostiene che la teoria liberale non sarà una teoria compiuta finché non avrà riconosciuto l'importanza di questioni determinanti per un suo utilizzo in senso ugualitario: questioni legate al senso di appartenenza, alla gestione del conflitto sociale e al ruolo dell'impegno appassionato in politica.
Il massimo teorico della sinistra liberale negli Stati Uniti delinea, facendo riferimento a casi storici e a problemi pratici, i nuovi significati che la tolleranza va assumendo alle soglie del Duemila. Intrecciando l'analisi delle forme storiche finora succedutesi con quello delle varie modalità con cui gli uomini si sono aggregati politicamente, Walzer giunge fino ai giorni nostri e alle questioni nuove che oggi si pongono per la difesa della tolleranza. Nel far questo, fornisce anche una ricostruzione estremamente penetrante delle tensioni e dei motivi di intolleranza, spesso feroci fino alla strage e allo sterminio etnico e culturale, presenti nelle società contemporanee.
L'autore affronta i problemi della giustizia, della critica sociale e delle politiche della nazionalità, in stretta relazione con la svolta segnata nelle politiche nazionali e internazionali dalla caduta del muro di Berlino. Le idee dell'Occidente hanno vinto la Guerra fredda, ma le strade verso la democrazia sono e restano diverse, nessuna può pretendere il consenso universale. Con l'affermarsi dell'universalismo minimo, quello dei diritti umani, si è fatto strada un particolarismo "massimo".