"Il lavoro intellettuale come professione" è il titolo scelto da Max Weber per raccogliere i testi di due celebri conferenze, "La scienza come professione" e "La politica come professione", da lui tenute all'Università di Monaco tra il 1917 e il 1919. La riflessione del grande filosofo è incentrata da un lato sulla situazione della Germania uscita disastrosamente dalla Grande Guerra e dall'altro sulla figura e il ruolo dell'intellettuale, scienziato e politico, sui limiti intrinseci delle due discipline e sull'inevitabile conflitto tra la scienza, la cui autorità riposa sul suo essere del tutto avalutativa, e la politica, che nella definizione e nella scelta di gerarchie di valori ai quali la realtà deve adeguarsi trova la propria ragion d'essere. I due testi costituiscono un'opera unica, la cui «grandezza problematica» è ben sottolineata dall'ormai classico saggio di Massimo Cacciari, qui presentato in una versione aggiornata.
"La città" è uno dei nuclei più compatti e originali sviluppati da Max Weber in vista della costruzione complessiva di "Economia e società". In questo testo l'attenzione ai dettagli storici, politici ed economici si staglia sullo sfondo di un imponente piano di lavoro teorico, in cui il percorso multidisciplinare sotteso al filo dell'esposizione weberiana si propone come una ricostruzione, al tempo stesso storica e ideale, delle tappe attraverso cui si è venuto formando quell'unicum della storia del mondo rappresentato dalla civiltà occidentale moderna. L'analisi degli sviluppi della storia umana, e il tentativo di individuare la linea specifica che ha dato origine alle vicende dell'Occidente moderno raggiungono nella riflessione sul modello urbano uno dei punti più alti, e costituiscono un esempio perfetto dell'ampiezza e dello spessore dello sguardo comparativo di Weber, capace di padroneggiare le diverse epoche storiche, dalla Grecia a Roma, dal medioevo alle civiltà orientali, fino alla nascita del capitalismo moderno. Trattato incompiuto, il testo del grande pensatore tedesco non rinuncia a quella profondità ermeneutica espressa nelle decisive intuizioni che hanno influenzato la successiva ricerca specialistica: il rapporto tra mercato e fortezza signorile, la tensione militare della polis democratica greca, la costituzione di una consapevolezza politica nella borghesia del medioevo italiano.
Caso unico dell'enorme laboratorio aperto da Max Weber attorno al progetto di Economia e società, il volume sul Diritto è interamente condotto sui manoscritti originali che fanno parte del lascito dell'autore. La complessa costruzione sociologico-giuridica weberiana viene qui proposta in una veste del tutto inedita, che restituisce finalmente al lettore la disposizione dei testi pensata dallo stesso Weber per Economia e società. La trattazione del nesso tra le formazioni sociali e le istituzioni giuridiche si rivela come un'officina in cui alla vulcanica creatività di Weber si affianca il suo approccio metodologico rigoroso. Il volume si apre con il testo "L'economia e gli ordinamenti", in cui l'autore definisce le categorie di costume, convenzione e diritto, mostrando la genesi dell'obbligazione giuridica dal tessuto delle comunità storiche; a esso, che funge quasi da introduzione, segue la celebre "Sociologia del diritto", qui intitolata, con maggiore fedeltà alle intenzioni dell'autore, Le condizioni evolutive del diritto. In questo denso contributo teorico, l'origine storica del razionalismo formale occidentale viene ricostruita in una sintesi di singolare chiarezza, attenta alla genesi sociale, economica e politica degli istituti giuridici e ai conseguenti effetti del diritto nelle più diverse epoche. Testo critito della Max Weber-Gesamtausgabe. Edizione originale a cura di Werner Gephart e Siegfried Hermes.
Nei sei anni che separano il 150° anniversario ormai trascorso della nascita di Max Weber (Erfurt 21 aprile 1864), dal 100° della sua morte (Monaco 14 giugno 1920), sarà completata la gigantesca edizione critica della sua opera omnia. A quel punto la Weber-Forschung disporrà di tutti gli elementi per realizzare in concreto i propositi di "ripensamento", "riesame", "nuovo sguardo" che si sono infittiti negli ultimi anni, sull'onda dell'opera pionieristica di W. Hennis negli anni '80, che rivelò l' esistenza di questo Grundriss 1898, unico testo di Weber sull'Economia politica generale "teoretica", rimasto sconosciuto per circa un secolo. la sua pubblicazione anastatica nel 1990, e la sua riedizione critica nel 2009, hanno posto fine al macroscopico omissis nella "biografia dell'opera" che ha avuto enormi conseguenze distorsive sull'interpretazione del pensiero complessivo di Weber.
DESCRIZIONE: Vi sono categorie che, per la loro suggestione, sono diventate presto dei luoghi comuni. È il caso di «politeismo dei valori», subito associato al nome di Max Weber. Ma attorno a questa categoria si condensano, come mostra persuasivamente questa antologia ragionata, le altre categorie chiave del pensiero weberiano: la scienza tra «constatare» e «comprendere», l’agire tra intesa e conflitto, la scelta tra Dio e il diavolo, il contrapporsi e implicarsi di etica della convinzione ed etica della responsabilità. Come se nel politeismo dei valori si mostrasse, nella sua purezza, il disincanto tragico di Weber: l’uomo non può non scegliere, ma il risultato che ne consegue non è in suo possesso, proprio perché la storia oscilla tra il caos insensato e un possibile ordine – esso stesso dilaniato tra i valori a cui si votano gli uomini.
COMMENTO: La prima raccolta degli scritti di Max Weber sul tema del pluralismo dei valori. Un libro per capire i dilemmi e i conflitti politici e culturali dell'oggi.
MAX WEBER è stato uno dei maggiori sociologi del ’900. Tra le sue opere presso le Edizioni Comunità: Saggi sul metodo delle scienze storico-sociali; La scienza come professione. La politica come professione; Economia e società; Sociologia della religione.
FRANCESCO GHIA svolge attività di ricerca presso l’Università di Trento. Sul pensiero di Weber ha pubblicato due monografie (L’arte come professione. L’estetica di Max Weber, Dell’Orso 2004; Max Weber und die Kunst. Versuch einer Rekonstruktion der Weberschen Ästhetik, Dr. Kova 2004) e numerosi saggi. Ha inoltre curato l’edizione di scritti di E. Troeltsch (L’autonomia della religione, Loffredo 1996; Scritti scelti, Utet 2005) e di W. von Humboldt (Scritti sulla Bhagavadgîtâ, Morcelliana 2008), nonché tradotto testi di E.-W. Böckenförde e H. Küng.
«Ciò che distingue il capirtalismo moderno è che la ricerca del profitto non solo avviene attraverso un calcolo sistematico e razionale, ma soprattutto si concentra nella sfera della produzione per il mercato. Definire in questo modo il capitalismo moderno e cercare di capirne le origini significa chiarire la specificità dello sviluppo storico dell'Occidente».
Raccolta di tutte le opere filosofiche e scientifiche di Rene' Descartes. Con testi latini e francesi a fronte.