Questo piccolo libro contiene la Lectio Magistralis tenuta dal prof. Antonino Zichichi nell'ambito della X Edizione Culturale "La Libreria Editrice Vaticana a Pordenone: Ascoltare, Leggere, Crescere". Vengono messi in evidenza i valori della Scienza per ricordare come questi siano in comunione e in perfetta sintonia con i valori della Fede; quanto sia distante dalla Scienza la Cultura dei nostri giorni. Pone in un confronto logico l'Ateismo, la Scienza e la Fede ed affronta la differenza fondamentale che esiste tra la Scienza e la Tecnica.
In questo libro Antonino Zichichi ripercorre il cammino di Giovanni Paolo II nella sua azione di difesa e promozione della vera grande scienza. Le azioni di Giovanni Paolo II, nel corso del suo lungo e prodigioso apostolato, ne fanno il più grande amico che la scienza abbia mai avuto. Ne sono prova le testimonianze di illustri scienziati tra cui diversi premi Nobel, direttori di grandi laboratori, rettori d'università e presidenti di accademie scientifiche. Nel corso di molti anni la vera grande scienza è stata vittima della violenza politica ed economica senza che una sola voce si levasse in sua difesa. Senza Giovanni Paolo II la scienza avrebbe continuato a essere relegata nelle torri d'avorio e a essere oggetto di scomuniche laiche. Oggi più che mai, c'è bisogno di una grande alleanza tra le due componenti della nostra esistenza: nell'immanente la scienza, nel trascendente la fede. Le radici di questa grande alleanza sono oggetto di attenzione da parte del successore di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI. L'opera di Wojtyla ha in Benedetto XVI il più fedele e convinto sostenitore, come dimostrano le prove portate in quest'opera dallo scienziato che ha avuto la stima e l'affetto del papa amico della scienza.
"LA SCIENZA HA RADICI NELL'IMMANENTE MA PORTA L'UOMO VERSO IL TRASCENDENTE"
GIOVANNI PAOLO II
Il Tempo ha attirato l'attenzione dell'uomo di tutte le epoche e civiltà, ha ispirato poeti, artisti e pensatori. Ma che cos'è, in realtà, il Tempo? in questo saggio il professor Antonino Zichichi si cimenta in una impresa nuova: portare al grande pubblico le conquiste della Scienza sulla natura del Tempo, mettendone in evidenza i valori e le affascinanti problematiche. Il grande fisico di fama mondiale illustra le due componenti in cui si articola la sfida del Tempo: quella mistica sentita da Dionigi il Piccolo, dalla quale nasce il Calendario perfetto, e quella scientifica, derivata dall'atto di fede galileiano che porta al Teorema del Tempo e agli orologi atomici.
Raccontare la vita, le opere, le scoperte e le invenzioni di Galileo Galilei come nessuno ha mai fatto, fino a toccare le questioni più attuali di fisica, ecologia e biotecnologie: è lo scopo perseguito da Antonino Zichichi in questo libro provocatorio per il coraggio di spiegare verità taciute per secoli, volto a promuovere un nuovo modo di intendere il rapporto tra ricerca scientifica e spiritualità. Sfatando il mito dell'ateismo di Galilei, Zichichi dimostra come il "divin uomo", con la sua indagine rivoluzionaria sulla "Logica del Creato", debba essere considerato il padre della scienza. Una figura di grandezza straordinaria che prende corpo in tutta la sua geniale modernità. Il suo insegnamento è alla base delle future conquiste della scienza, da Newton a Einstein, da Dirac e Fermi al Supermondo. Quell'insegnamento, del resto, è anche la chiave interpretativa per un altro tema di ineludibile attualità: il ruolo della scienza oggi. Contestando chi sostiene che la scienza non abbia più nulla da scoprire, il fisico Antonino Zichichi ci mostra, con la chiarezza e il rigore espositivo che ne fanno uno dei massimi esponenti della cultura scientifica moderna, su quali cammini le applicazioni delle grandi scoperte scientifiche debbano essere indirizzate al fine di servire davvero l'uomo, il suo progresso civile e sociale.
"Fra tutte le invenzioni dell'intelletto, quella dell'Infinito è, forse, la più affascinante. Tanto più che nella realtà del mondo fisico, nulla parla d'Infinito. Eppure, dalla matematica alla filosofia, alla poesia, alla pittura, l'uomo, per secoli e secoli, ha cercato di sentirlo. Anzi, di conquistarlo. E, grazie a Georg Cantor, c'è riuscito: si tratta di una delle più grandi conquiste intellettuali di tutti i tempi. Di Infinito ci sono tanti, moltissimi livelli. Non quindi uno e uno solo: unico, come l'uomo aveva creduto per più di tremila anni." (Dall'introduzione)