
Il volume è aggiornato alle novità legislative più recenti. Dalle riforme del Job Act in materia di lavoro (d.lgs. 15 giugno 2015, n. 80 e n. 81, rispettivamente su indennità di maternità e congedo parentale, e sul contratto a tempo indeterminato), alle misure per il sistema bancario e gli investimenti (banche popolari e PMI innovative, l. 24 marzo 2015, n. 33, di conv. del d.l. n. 3/2015); si segnalano poi le novità nella disciplina del falso in bilancio (l. 27 maggio 2015, n. 69). Viene invece, in questa edizione, sensibilmente snellita l'appendice "Locazioni" delle norme complementari, non essendo stato varato il consueto emendamento di fine anno per il rinnovo dell'esecuzione dei provvedimenti di sfratto (d.l. n. 192/14, conv. in l. n. 11/15, Milleproroghe). In materia di persone e famiglia infine, si ricordano le novità del divorzio breve (l. 6 maggio 2015, n. 55), la sentenza della C. cost. sulla fecondazione assistita (sentenza 5 giugno 2015, n. 96) e alcuni interventi correttivi all'ordinamento dello stato civile (D.P.R. n. 396/2000). L'articolato del codice e delle norme fondamentali è aggiornato alla G.U. del 3 agosto 2015, n. 178, con la legge europea 2014 (l. 29 luglio 2015, n. 115). In addenda l'ulteriore aggiornamento a provvedimenti modificativi di rilievo intervenuti subito dopo la stampa del volume, in particolare la conversione del d.l. 27 giugno 2015, n. 83 (fallimento, esecuzione e amministrazione giudiziaria), conv. in l. 6 agosto 2015, n. 132 (G.U. 20-08-2015, n. 192).
Il diritto penale di impresa è stato tradizionalmente un'arma del potere punitivo dello Stato destinata in gran parte a rimanere lettera morta, o a colpire esclusivamente i "pesci piccoli". Complice anche la crisi finanziaria globale oggi non è più così. La grande impresa è chiamata sempre più spesso a fare i conti con la giustizia penale, tanto in chiave repressiva quanto in chiave preventiva. Attraverso l'analisi di una serie di casi esemplari (Parmalat, Cirio, Antonveneta, Bnl-Unipol) il volume, cui contribuiscono alcuni fra i migliori studiosi della materia, fa il punto sulla portata e sul mutamento di ruolo della giurisprudenza nella materia penale economica in Italia, senza tralasciare puntuali riferimenti alla dimensione europea del fenomeno.
Questo volume intende offrire al lettore uno strumento di conoscenza dell'evoluzione dei contenuti e dei metodi delle discipline canonistiche ed ecclesiasticistiche nell'ambito degli studi accademici italiani. Il libro nasce da alcune importanti relazioni presentate a un convegno dell'Associazione dei docenti delle discipline ecclesiasticistiche, canonistiche e confessionali nelle Università italiane (Adec) sotto il titolo "Gl'insegnamenti del diritto canonico ed ecclesiastico a centocinquant'anni dall'Unità". Partendo da quegli spunti e da quelle riflessioni, altri studiosi hanno contribuito ad arricchire il dibattito e a dar forma all'opera, che si completa con saggi di grande interesse con i quali alcuni maestri, negli anni intorno all'Unità d'Italia, avevano preso posizione sui contenuti e sulle reciproche relazioni tra i due insegnamenti dell'antico diritto canonico e del nuovo diritto ecclesiastico. Ne risulta una corposa e articolata ricostruzione, dove non mancano letture originali e dati storici inediti, anche di provenienza archivistica.
A distanza di cinque anni dalla presentazione della seconda edizione de "Il processo civile" e di un solo anno dalla pubblicazione del volume con il quale avevamo già cercato di offrire una lettura sistematica delle riforme che a partire dal 2010 hanno profondamente inciso sulla normativa processuale, la smania riformatrice del nostro legislatore, intenzionato a perseguire ad ogni costo gli obiettivi della efficienza e della rapidità del processo, ma poco incline ad interrogarsi sulle reali cause del dissesto della giustizia civile, ci induce a pubblicare un nuovo volume, destinato a dare un quadro complessivo delle riforme legislative e delle sentenze della Corte costituzionale intervenute nell'intero quinquennio, con riferimento ai diversi modelli di tutela giurisdizionale e delle problematiche concretamente emerse nella loro applicazione.
Questa XVII edizione viene pubblicata ricorrendo all'adozione di accorgimenti grafici (caratteri più grandi, formato di maggiore ampiezza) per offrire una lettura più agevole.
Il presente volume ripercorre le tappe della storia del Diritto Canonico partendo dalle Sacre Scritture e, passando per il Decretum di Graziano, arriva sino al Codice di Diritto Canonico del 1983. Al suo interno è presente anche un esame del periodo storico durante il quale furono introdotte le norme e i precetti per rilevare in che modo il corso della storia abbia influito sulle grandi trasformazioni della Chiesa e nel suo Diritto.
L'interesse del fedele a non essere colpito da pena se non nei casi previsti dalla legge, elevato dal legislatore della riforma al rango di diritto soggettivo, ed il confronto con le esperienze giuridiche laiche aprono nuovi scenari per un ripensamento sul valore del principio di legalità penale nella Chiesa. Il libro, per gli argomenti trattati, è rivolto sia agli specialisti del settore sia a coloro che, affrontando per la prima volta lo studio del diritto penale, desiderano affiancare al manuale istituzionale una lettura complementare utile ad un approccio "utroquistico" alla materia.
Uno degli aspetti più delicati della pastorale familiare è quello della procedura sulla validità e lo scioglimento del vincolo matrimoniale, sulle cause di separazione dei coniugi, sulla morte presunta di un coniuge, ecc. Questo libro tenta di esporre i motivi teologici, pastorali e giuridici che sono alla base dei diversi processi matrimoniali ecclesiastici e dei loro istituti giuridici applicativi. L'Instrumentum laboris per il Sinodo di ottobre 2015 (23 giugno 2015) accenna a diverse possibili modifiche del processo di nullità del matrimonio, delle quali la presente edizione italiana tiene conto per quanto possibile. Queste diverse proposte saranno probabilmente esaminate dall'assise sinodale a ottobre del 2015 e, quindi, sembra logico pensare che la nuova legge sarà successiva ai lavori del Sinodo. Auspico dunque di poter preparare in tempi brevi una seconda edizione mettendola a confronto con la presente, tenendo conto della riforma che interverrà.
La problematica del diritto all’ambiente è talmente ampia che non se ne può fare una esposizione completa se non attraverso un trattato. Il lavoro, poi, sarebbe a rapida obsolescenza perché ogni parte del diritto è ora in forte e continua trasformazione, ma quella dell’ambiente lo è in misura ancora maggiore perché più direttamente coinvolta nella crisi del modello di sviluppo che sta attraversando il pianeta, nei processi di globalizzazione, nella crisi di molte istituzioni e categorie giuridiche tradizionali. Non vi è, inoltre, nessuna delle discipline nelle quali si articola la scienza giuridica che non ne sia interessata: non ci si può occupare di diritto dell’ambiente senza tener conto anche di profili che riguardano il diritto internazionale (particolarmente importante per la derivazione sopranazionale della disciplina), la comparazione fra gli ordinamenti e, sul piano interno, il diritto costituzionale, tributario, penale, processuale, commerciale, del lavoro, e civile in generale. Quanto al diritto comunitario, la materia ambientale conferma che non se ne può più fare una trattazione del tutto separata da quella del diritto interno: la gran parte della normativa nazionale è di attuazione di quella europea. Il diritto amministrativo, nel quale si sono formati gli autori di questo libro, non ha quindi l’esclusiva della materia ma è il settore del diritto che più si presta a darne una visione d’insieme perché non vi sono aspetti rilevanti della disciplina che non comportino esercizio di pubblici poteri o comunque interventi di pubbliche amministrazioni. Inoltre, il diritto amministrativo è, fra le materie giuridiche, una di quelle che in maniera più evi-dente comportano l’esigenza di uno studio integrato con le analisi economi¬che, storiche e sociologiche senza le quali è impossibile comprendere la sola parte giuridica dei fenomeni. Ciò spiega come in tutti i paesi gli studi siano stati effettuati in prevalenza da amministrativisti. Il panorama complessivo degli studi giuridici che si sono fatti sul diritto dell’ambiente o “ambientale”, come altri preferiscono, è molto articolato e di diverso carattere. Come avviene per ogni materia ad alto contenuto di tecnicità, sono prevalenti i contributi di specialisti, elaborati spesso con un linguaggio specifico, densi di dati documentali e per la parte ricostruttiva tendenti per lo più a enfatizzare i profili di novità, come se il mondo e il diritto si dividessero essenzialmente in prima e dopo la questione ambientale. La maggior parte dei migliori contributi scientifici in Italia sono stati espressi in saggi volti a cogliere le problematiche emergenti. Molto ricca, soprattutto nei paesi anglosassoni, e ora è iniziata anche in Italia, è la produzione di lavori monografici che traggono dalle tematiche ambientali occasioni per tentare nuove sistematiche e metodologie o almeno la rivisitazione di concetti dogmatici. Infine vari testi destinati all’insegnamento universitario contengono importanti e apprezzabili ricostruzioni di insieme. Di tutto ciò si darà conto nel corso della trattazione. Lo scopo di questo libro è fornire una chiave di lettura del diritto dell’ambiente in modo da offrire la possibilità di acquisire non solo le informazioni essenziali e di rintracciare agevolmente anche quello di dettaglio, ma anche e soprattutto le capacità di comprensione delle problematiche giuridiche dell’ambiente. Non si effettua, in questa sede, una ricostruzione degli istituti generali del diritto amministrativo (organizzazione, attività, situazioni soggettive, tutele) che comprenda la disciplina ambientale ma, richiamando al più i profili generali, ci si concentra nell’evidenziare la specificità che presenta la materia ambientale; per esempio non si espone la problematica generale del procedimento amministrativo ma si evidenziano i tratti differenziali e specifici che attengono, in tale ambito, ai profili ambientali traendone, quando è possibile, spunti per una riconsiderazione delle categorie generali. A questi criteri risponde l’impostazione del libro che si compone di una parte generale, di una serie di approfondimenti e di una terza parte desti-nata alle informazioni. La parte generale, pur nella difficoltà del contenuto, è quella che pre-senta meno problemi dal punto di vista sistematico perché è volta a fornire delle chiavi di lettura complessive della materia evidenziando anche i profili, che da questa possono trarsi, in termini di approccio generale al diritto. Questa parte è stata scritta con la collaborazione di Giovanni Maria Caruso, Federico Dinelli e Andrea Farì, che hanno inoltre contribuito con Erika Braido alla redazione del volume. La parte sugli approfondimenti non è composta da saggi isolati ma vuole essere un’organica trattazione delle problematiche di maggior rilievo della materia, meglio, appunto, approfondita di quanto si è fatto in quella generale. Qui la scelta contiene un margine di discrezionalità ed è influenzata anche dalla idoneità in temi prescelti a fornire stimoli di carattere generale. I lavori giuridici collettanei sono il più delle volte la somma di contributi individuali; in questo caso si è cercato, di pervenire a un risultato condiviso, quanto meno nel metodo. La parte finale, sulle informazioni, contiene i dati giuridici essenziali dei principali settori del diritto dell’ambiente. La terza edizione si è resa necessaria per tener conto delle novità legislative e giurisdizionali che si sono avute dopo la pubblicazione del libro. L’aggiornamento è stato curato da Andrea Farì. Hanno contribuito ai lavori di aggiornamento anche Annamaria Gigli, Omar Hagi e Francesco Grassi. Lo stesso gruppo di studiosi ha dato vita alla Rivista Quadrimestrale di Diritto dell’Ambiente (www.rqda.it) da me fondata e diretta. Presso l’Università di Roma Tre è giunto alla sesta edizione il Master in diritto dell’ambiente.
Si tratta di un'opera di grande prestigio, che approfondisce e spiega il tema di cui al titolo con acutezza di analisi e sintesi didattica.
Ne risulta un volume di grande utilità sia a scopo universitario, perchè offre una spiegazione autorevole e chiara, sia a scopo scientifico, perchè offre uno spaccato autorevole della dottrina sul punto.
In questa nuova edizione, ai puntuali aggiornamenti legislativi, dottrinali e giurisprudenziali, l'autore ha cercato nei limiti del possibile di semplificare il discorso sulel fonti del diritto italiano eliminando i passaggi non più attuali della relativa problematica ma mantenendo intatta la struttura della precedente edizione e, in particolare, la sua articolazione in parti, sezioni, sottosezioni e paragrafi.
Sempre allo scopo di rendere il testo più scorrevole ed anche più breve l'autore ha preferito eliminare del tutto le note, che ne appesantivano la lettura, antenponendo a ciascuna sezione una bibliografia essenziale per eventuali approfondimenti, ivi indicando gli autori e le opere di riferimento per l'autore.
I richiami fatti nel testo ai diversi autori devono riferirsi alle opere citane nella biliografia della sezione o sottosezione.
L'operatore del diritto si trova ormai sempre più frequentemente disorientato di fronte al materiale normativo che il legislatore riversa di continuo sulle sue spalle, dovendo inseguire per ogni dove i testi delle leggi, le loro modifiche e le modifiche delle modifiche senza riuscire a ricondurre a sistema tutto quel materiale. Si tratta dello sforzo che il giurista, giorno per giorno, deve compiere per dare coerenza al mondo che lo circonda e per orientare le proprie azioni.
Uno sforzo grande che non implica un raggiungimento certo del risultato ma che richiede comunque un tentativo nella speranza di raggiungerlo.
Il progetto di questo manuale è di offrire, in un unico volume, gli elementi fondamentali del diritto pubblico italiano e le nozioni specialistiche relative al sistema dei servizi alla persona. Il lettore potrà ricavare una conoscenza sia del contesto istituzionale e amministrativo generale, sia dell'ordinamento di settore in un percorso unitario che si pone in linea con la struttura di molti corsi universitari (e di tante prove concorsuali) che, pur non essendo specificamente dedicati ai profili giuridici, richiedono una buona conoscenza anche di questi elementi. Il testo è stato concepito assumendo il punto di vista di chi, per motivi di studio o professionali, voglia arrivare non solo a comprendere l'impianto normativo e giurisprudenziale della materia nella sua declinazione teorica, ma anche interpretare in modo concreto le regole e i limiti che, quotidianamente, danno forma al lavoro in questi ambiti. La parte generale sfrutta l'impianto dell'ormai collaudato Diritto pubblico, di R. Bin e G. Pitruzzella, giunto già alla XII edizione, di cui utilizza l'impostazione e i lineamenti fondamentali, ma alleggerendone le parti più strettamente tecnico-giuridiche ed è integrata con una ricostruzione del tutto originale dei tratti fondamentali della legislazione in materia socio-sanitaria e dei principi costituzionali che la ispirano, approfondendo, sia per la sanità che per il sistema di welfare, i modelli, le strutture, le prestazioni e le responsabilità degli operatori.
Quello del diritto è il campo in cui il mondo greco e quello romano si rivelano più lontani. Da una parte, la società greca, dove le città-stato organizzano la loro vita interna per lo più in base a leggi non scritte, tanto che si deve parlare di 'diritti' greci, piuttosto che di 'diritto' greco. Dall'altra parte, la società romana, con una legislazione e una scienza del diritto che hanno dato l'impronta alla cultura giuridica del nostro mondo. Le preziose ricostruzioni di Bretone e Talamanca restituiscono i due diversi modelli di interpretazione e regolamentazione dei rapporti tra individui e istituzioni.