
Il libro raccoglie testi di relazioni e dibattiti della Giornata Accademica, organizzata dalla Facoltà di Diritto Canonico nella Pontificia Università Gregoriana, su di un tema centrale della società contemporanea, oggetto di studio e ricerca di diverse scienze. I contributi offerti e gli argomenti trattati negli interventi sono stati di grande interesse soprattutto per gli spunti di novità e gli impulsi alla ricerca. Pertanto l'organizzatore ha deciso di raccoglierli in questa pubblicazione per dare altri stimoli allo studio e alla riflessione.
Il volume contiene le riflessioni di accademici, magistrati e organismi di uguaglianza sulle sfide che l'orientamento sessuale e l'identità di genere pongono al diritto contemporaneo. Nato dalla conferenza "Eguaglianza e giustizia. I diritti delle persone LGBTI (lesbiche, gay, bisessuali, trans e intersessuate) nel XXI secolo" tenutasi a Firenze nel maggio 2011, il testo affronta, in particolare, questioni che riguardano le coppie LGBTI come la libertà di movimento, il mutuo riconoscimento, la genitorialità e le successioni. Comprende contributi in inglese, italiano e francese.
Quale rapporto esiste tra i concetti di 'bene' e 'giusto'? Quali sono i principi di una giustizia equa, che tutte le componenti della società possono razionalmente accettare e condividere? 'Bene' deriva da bonus, buono, 'giusto' da iustum, conforme al diritto. Nella nostra vita democratica la tensione fra questi due principi è centrale e attraversa problematiche complesse: la crisi della rappresentanza politica, il confronto (necessariamente conflittuale) fra interessi individuali e finalità collettive, il ruolo della norma nella realizzazione dell'uguaglianza, il diritto alla diversità, alla resistenza e alla disobbedienza civile; e infine la possibilità che il nostro sistema democratico sia in grado di riformare sè stesso.
I problemi della giustizia, di cui oggi in Italia tanto si discute, vengono letti, in questo libro, come punta dell'iceberg del ben più complesso problema del rapporto tra "potere" e "responsabilità" nell'età della globalizzazione. La prima parte è dedicata al rapporto tra evoluzione della forma di governo e "costituzione economica". La seconda parte è dedicata ai problemi specifici della funzione giudiziaria. La terza parte è dedicata alle nuove sfide del costituzionalismo, connesse ai processi di globalizzazione e di sviluppo scientifico. L'autore dimostra, in maniera empirica, che oggi - anche in Italia e soprattutto in Italia - i principi dello Stato di diritto si difendono attraverso il primato della politica.
In questo volume viene proposta una ricostruzione delle linee essenziali del pensiero giuridico islamico. Lo scopo principale di questo saggio è di favorire una comprensione della cultura giuridica islamica nella sua complessità e unitarietà, cercando di contrastare sia l'approccio eurocentrico sia il paradigma relativista, tanto comodo quanto ingannevole. Il problema principale nel confronto con l'Islam è, infatti, rappresentato dalla presenza di molti false friends concettuali. Concetti come "tolleranza", "dialogo" o "democrazia" hanno significati diversi nel linguaggio politico dell'Islam e in quello europeo, ma non tanto diversi da poter essere distinti sempre con chiarezza o addirittura contrapposti.
Avvocati, scienziati e docenti universitari si sono avvicendati nell'elaborazione di questo saggio che si pone l'obiettivo di approfondire un ambito relativamente nuovo, quello del crimine ambientale con i conseguenti danni e i possibili rimedi. Con un approccio normativo, tecnico e culturale a largo raggio gli autori disegnano i contorni dell'argomento, dal suo originarsi alle sue conseguenze, dal riconoscimento delle parti lese alla definizione delle responsabilità. Inoltre, in anteprima assoluta, viene pubblicato un ampio stralcio della storica e innovativa sentenza ecuadoregna del febbraio 2011 nella quale per la prima volta un Tribunale condanna una multinazionale del petrolio, la Chevron, a rifondere i danni causati dal disastro ambientale provocato nella foresta amazzonica, a difesa dei diritti della natura e di chi la abita.
In occasione dell'imminente apertura al pubblico dell'archivio della Penitenzieria Apostolica, il presente volume propone una breve storia di quest'organo della Curia Romana, dal XII al XX secolo, ripercorrendo le tappe fondamentali delle sue vicende secolari. L'intento dell'autore (esperto di Storia Ecclesiastica e officiale della Penitenzieria Apostolica) è stato quello di far conoscere, avvalendosi di fonti accreditate, la vita e l'attività di questo prestigioso Dicastero non solo a studiosi e ricercatori, ma anche a semplici appassionati di storia della Chiesa.
Il presente volume raccoglie gli studi e le ricerche della Congregazione delle Cause dei Santi, svolti nell'ambito dello Studium, la scuola istituita nel 1984, dall'allora Santo Padre Giovanni Paolo II, destinata alla formazione specifica dei postulatori e collaboratori, interni ed esterni, della Congregazione. In particolare il manuale risulta organizzato in tre sezioni, rispettivamente di carattere teologico, storico-agiografico e giuridico. Nella prima viene trattato il concetto di santità, dal suo significato ai segni che la caratterizzano, fino al tema della vita spirituale, con ampi riferimenti a fenomeni mistici e soprannaturali. La sezione storica prende in esame il concetto primitivo di culto, le procedure canoniche di accertamento della santità realizzate attraverso i secoli, la letteratura agiografica e il suo sviluppo storico, e infine si sofferma sul concetto di Positio, il suo significato, la sua storia e le strutture schematiche. La sezione di carattere giuridico ripercorre invece l'intero tracciato inquisitoriale e investigativo in ambito diocesano, passando poi alla procedura attuata nella fase romana dalla Congregazione. L'intento del Dicastero, dunque, è stato quello di raccogliere in un unico manuale la propria attività di ricerca e di studio, creando così un sussidio di lavoro per delegati vescovili, promotori di giustizia, postulatori e collaboratori.
Le Relazioni Internazionali si destreggiano tra fattori culturali, economici, politici, religiosi, etnici, giuridici e si innervano nel tessuto sociale, di quella che oggi possiamo chiamare società globalizzata. Ed è questo il motivo principale, per cui le Relazioni Internazionali, suscitano l'interesse e lo studio da parte di una disciplina come la Sociologia, in una sua specializzazione specifica che è la Sociologia delle Relazioni Internazionali, da cui prende il titolo il presente lavoro. Le Relazioni Internazionali, eccedono dal dato giuridico e si legano a tutti questi fattori succitati formando una disciplina originale, obbligata ad intercettare vari segmenti delle realtà internazionali che richiede una vasta indagine su una pluralità di fattori. La prima parte del testo si occupa delle Relazioni Internazionali in quanto scienza autonoma, del nuovo assetto geopolitico e delle mutazioni delle Relazioni stesse, spaziando dall'Europa all'America, dal continente asiatico a quello africano, fino al Medio Oriente. La seconda parte tratta del fenomeno della globalizzazione, del concetto di multiculturalismo e pluralismo, di problematiche quali il fondamentalismo e il relativismo. La terza ed ultima parte affronta il dibattito, ormai almeno teoricamente inarrestabile, su una global governance democratica. L'ultimo capitolo è dedicato alle posizioni e alle riflessioni della Dottrina Sociale della Chiesa in merito alle tematiche affrontate.
Uno dei primi manuali di mediazione giudiziaria a pochi mesi dalla sua introduzione in ambito legislativo.