È opinione diffusa e condivisa che l'Unione Europea si trovi in un momento costituente e che tale fase abbia avuto inizio con la stesura e la successiva proclamazione della Carta dei diritti fondamentali. Il volume presenta le diverse ipotesi del costituzionalismo europeo e la riflessione sui contenuti di quel documento che più ne dovrebbe sintetizzare la portata politico-simbolica. Il libro è diviso in tre parti: quale Costituzione per l'Europa?; i contenuti della Carta dei diritti; il rapporto della Carta dei diritti e del costituzionalismo europeo con le tradizioni di tutela dei diritti fondamentali degli Stati membri.
Il libro raccoglie saggi di vari studiosi e ha una destinazione prevalentemente, ma non solo, didattica: si rivolge infatti a tutti coloro che si occupano di questioni giuridiche o storico antichistiche (magistrati, avvocati, notai, insegnanti di latino e di storia) e che sono interessati a una ricostruzione di una delle maggiori eredità del nostro passato latino: la sua cultura del diritto. Gli autori dei contributi presentati nel volume sono: Eva Cantarella, Paolo Cappellini, Valerio Marotta, Bernardo Santalucia, Aldo Schiavone, Tullio Spagnuolo Vigorita, Umberto Vincenti.
Nell'acceso dibattito sulle trasformazioni del sistema politico italiano, si è spesso polemizzato, fra maggioranza e opposizione, intorno all'abuso di decreti-legge, deleghe legislative, regolamenti di delegificazione. Il volume ripercorre le trasformazioni verificatesi nell'ultimo decennio relative agli atti normativi del Governo. Particolare attenzione è posta sui regolamenti: fonti del diritto 'secondarie', in quanto subordinate alla legge. Parte del libro è dedicata anche alle riforme Bassanini che hanno comportato un massiccio spostamento della disciplina delle pubbliche amministrazioni dalla fonte legislativa a quella regolamentare, con un ampio impiego della delegificazione.
Tra gli ordinamenti vigenti, quello della Chiesa cattolica è quello legato in maniera più forte al passato - un passato in questo caso monumentale -. Questo manuale è stato pensato come un'organica sintesi della storia del diritto canonico dalle origini a oggi, nel segno di una rinnovata percezione dei complessi legami tra l'evoluzione delle fonti e il più vasto quadro della storia della società, della cultura giuridica e delle correnti di contestazione o di riforma eccelesiastica.
La Chiesa cattolica guida un sesto dell’umanità, grazie a un ordinamento collaudato da duemila anni di storia che trova il suo segno più caratteristico nelle ‘chiavi del regno’ affidate da Cristo a Pietro. È l’unico esempio di governo globale operante nella nostra età, che pure è chiamata a vincere le sfide della globalizzazione. Ha relazioni diplomatiche con 187 Paesi ed è presente nelle maggiori organizzazioni internazionali. Ha rinnovato le sue leggi, al fine di adeguarle agli insegnamenti del Concilio Ecumenico Vaticano II. Il Codice della Chiesa latina del 1983 ha 60 edizioni bilingui ed è tradotto in 17 lingue tra cui il cinese, il vietnamita, il giapponese, l’indonese, il coreano. È una realtà dunque imponente e capillare; eppure se ne parla poco tra i non addetti ai lavori.
Anche a loro è rivolto questo volume, pur prevalentemente indirizzato agli studenti e ai canonisti. Esso si articola in due sezioni: la prima approfondisce quattro specifiche tematiche (la Chiesa e il diritto; la struttura costituzionale della Chiesa; i principi generali del matrimonio canonico; la Chiesa e il mondo), che non sono le uniche ma tra le più indicative del governo della Chiesa, fornendone i principi di base giuridici e storici.
La sezione seconda contiene cinque Lezioni magistrali, pronunciate nel corso dell’anno accademico 2001-2002 da altrettanti Cardinali o Arcivescovi, responsabili di vertice di significativi Dicasteri o Consigli della Curia romana. Esse consentono di apprezzare la tradizione di scienza e di prudenza con la quale i più diretti collaboratori del Romano Pontefice guidano settori istituzionali di primaria importanza: dal governo dei Vescovi, alle terre di missione, all’amministrazione della giustizia, alle relazioni internazionali, alla preparazione e controllo delle leggi.
Ombretta Fumagalli Carulli, coniugata con due figli, si è laureata in Giurisprudenza all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nel 1966. Dal 1975 è titolare di cattedra universitaria (gruppo di discipline: Diritto canonico e Diritto ecclesiastico) alla Facoltà di Giurisprudenza, prima a Ferrara e poi alla Cattolica, dove insegna tuttora. Dal 1981 eletta nelle istituzioni dello Stato italiano: Consiglio Superiore della Magistratura (1981-1986); Camera dei deputati (1987-1996); Senato della Repubblica (1996-2001). Dal 1993 al 2001 è stata componente del Governo italiano: Sottosegretario alle Poste e comunicazioni, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per la Protezione civile, Sottosegretario all’Interno, Sottosegretario alla Sanità. Dal 1999 è presidente dell’Intergruppo internazionale «Parlamentari per il Giubileo». Visiting professor in diverse Università straniere e membro di società scientifiche e di comitati di riviste, è autrice di saggi, volumi, voci in Enciclopedie nelle seguenti discipline: diritto canonico, diritto ecclesiastico, storia della Chiesa, ordinamento giudiziario, procedura penale, diritto costituzionale, diritto di famiglia, diritto processuale civile, dottrina sociale della Chiesa.
Uno studio sui Santuari calabresi e sulla loro notevole importanza dal punto di vista della fede e della devozione. Questo lavoro offre innanzitutto una chiarificazione giuridico-pastorale sui Santuari, nonche su quelle chiese che, per quanto non riconosciute canonicamente, sono definite come tali dalla pieta popolare. Queste ultime possono essere equiparate a Santuari, a norma dei cann. 1230-1234, per un peculiare concorso dei fedeli. E', poi, senz'altro interessante l'idea dell'autrice di suddividere e classificare i Santuari in Regionali, Diocesani, Parrocchiali, Mariani e intitolati a Santi o Beati.
Il volume raccoglie i documenti (in lingua inglese e italiano) relativi alle relazioni sui rapporti tra la Santa Sede e gli Stati dell'Europa Orientale, in particolare con la Repubblica Slovacca.