
L’ultima riflessione di un grande intellettuale sul tumulto del nostro tempo.
I diritti, quelli individuali e sociali, sono la misura della qualità di una società. È su questo principio che Stefano Rodotà ha costruito la sua vita di studioso, di politico e di intellettuale pubblico. Lo sviluppo della tecnica e i rischi di disumanizzazione della vita, la dignità umana, l’impatto delle nuove tecnologie sull’esistenza delle generazioni presenti e future, la questione dei beni comuni, il diritto al cibo, l’identità in Rete: su questo si riflette e si discute pagina dopo pagina in questo libro. Oltrepassando la prospettiva strettamente legata al diritto positivo, Rodotà riflette all’interno di visioni che hanno una natura culturale e morale. Non a caso al centro pone sempre la persona umana, la sua dignità, il valore della solidarietà. In questo nostro tempo di tumulto, come lo definisce l’autore, «i principi guida devono essere ricercati in una dimensione irriducibile all’economia, prendendo le mosse dal sistema complessivo, fondato sul riconoscimento primario contenuto nell’articolo 1 della Carta dei diritti: La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata».
Il volume dedicato al “Diritto Urbanistico” è aggiornato alle più recenti e più importanti novità normative che hanno interessato tale disciplina ed, in particolare alla l. 27 dicembre 2017, n. 205 (Legge di bilancio per il 2018) ed offre un quadro organico e aggiornato del diritto urbanistico, consentendo una lettura agevole ed completa della disciplina.
Il testo si articola in 3 parti:
la parte prima, dedicata al Governo del territorio e alla pianificazione urbanistica;
la parte seconda, contenente il rapporto tra l’urbanistica e il diritto di proprietà, il regime dei vincoli urbanistici e l’espropriazione per pubblica utilità;
la parte terza, infine, tratta l’urbanistica e la funzione di controllo dell’attività edilizia privata, i titoli all’edificazione, gli abusi edilizi e le sanzioni.
Nuova grafica interna e struttura schematica per facilitare lettura e memorizzazione
Il presente Compendio propone il diritto civile in linea con i programmi delle principali università ma con una sintesi espositiva che, anche grazie all'innovativo format schematico, consente una immediata assimilazione dei contenuti dei singoli istituti.
Il Volume, che ha il merito di esporre in modo semplice e lineare anche le questioni più ostiche, costituisce uno strumento imprescindibile per chi ha la necessità di conseguire una rapida, ma completa, preparazione in vista di esami universitari, concorsi pubblici e prove per l’abilitazione forense, come attestato, peraltro, dal rilievo dato, in ciascun paragrafetto (tramite un sapiente ricorso al grassetto), ad una parola chiave o ad una frase meritevole di memorizzazione.
Il testo è aggiornato ai provvedimenti che hanno inciso, anche indirettamente, sul diritto civile – v., tra gli altri, la L. 4/2018 che ha introdotto l'art. 463-bis c.c. (sospensione dalla successione) – e ai più recenti arresti giurisprudenziali (v., ad es., Corte Cass., sez. un., 1653/2018 in tema di validità dei contratti-quadro per la prestazione di servizi di investimento) – così da risultare indispensabile per il professionista e imprescindibile per chi si accinge alla preparazione di esami e concorsi.
Una particolare cura, infine, è stata osservata nella redazione del dettagliato indice analitico che consente una rapida individuazione delle tematiche di studio.
La progressiva permeabilità del diritto comunitario all’interno del nostro ordinamento impone di ripensare le partizioni classiche del diritto internazionale privato e processuale.
In questo quadro magmatico e stratificato, il presente Compendio traccia un percorso ricostruttivo originale ma schematico, lineare ma approfondito.
Pertanto, ad una trattazione che ricalca il modus procedendi della manualistica classica, si è affiancato un penetrante scrutinio delle fonti comunitarie e dei trattati internazionali, avendo cura di analizzare le ricadute applicative all’interno dell’ordinamento nazionale, mediante l’esegesi della giurisprudenza di legittimità.
Particolare attenzione è stata poi dedicata agli orientamenti di merito, spesso notevolmente agganciati al dato concreto e per questo maggiormente didattici ed esplicativi.
L’opera, arricchita da un utilissimo indice analitico, è aggiornata ai regolamenti comunitari approvati nel corso del 2018 e alla prima elaborazione giurisprudenziale sulle norme del D.Lgs. n. 7/2017, in tema di unioni civili.
Il volume evidenzia i principi di riferimento della materia, enucleati dalla giurisprudenza costituzionale ed europea, al fine di vagliare la congruità del modello normativo dell'accertamento genetico rispetto alla necessità di equilibrio tra sicurezza e libertà.
Il diritto dell'economia appare, nel tempo, presente, "inafferrabile", per: la vastità e varietà dei campi delle attività economiche organizzate in mercati ed oggetto di regolazioni; la sconfinatezza di molti mercati; la velocità dei mutamenti dei sistemi di regole, che "inseguono" le trasformazioni dei mercati, dovute alla telematica, alle evoluzioni tecnologiche e scientifiche ed anche alla geopolitica. Rapide e contraddittorie sono, quindi, le dinamiche dei diritti dei tanti mercati, tra gli interessi economici ed i tentativi dei pubblici poteri, ai vari livelli, di "controllarle". Di qui il titolo del libro ed il tentativo dell'autore di avvicinarsi con metodo giuridico aperto e sincretistico, ma non descrittivo, alle dinamiche in atto.
Valutare la perfetta inquadrabilità delle cause di canonizzazione all'interno del diritto processuale canonico costituisce il fine primario della presente ricerca dottorale. Che le cause di canonizzazione siano sempre state considerate un processo lo dimostra la storia, lo sostiene la redazione codiciale piano-benedettina e lo conferma l'inclusione del can. 1403 all'interno del Libro VII del Codice vigente. L'analisi delle clausole del canone de quo ha rivelato come esse costituiscano lo strumento meta-processuale per l'interpretazione delle medesime cause e come il verbo applicare, comune ad altri canoni (1691 §3, 1728 §1), sottenda un delicato processo giuridico che, previa una valutazione della natura rei da parte del giudice, renda possibile servirsi di istituti di pari natura come, nel caso, quelli di natura giudiziale. A dimostrare la giudizialità di tali cause - e, conseguentemente, la loro "specialità" a livello processuale - vi sarebbero alcuni principi caratterizzanti la normativa peculiare: il realizzarsi di un contraddittorio sostanziale, la piena parità delle parti, il diritto di difesa e l'indipendenza del giudice. È proprio tale natura formale, unita al carattere di pubblicità, a rendere possibile l'applicazione non solo di istituti giuridici propri del contenzioso ordinario, ma anche di altri presenti nel Codice, salva sempre la clausola restrittiva di riferimento.
L’Opera è aggiornata con:
- la L. 27 dicembre 2017, n. 205 (Legge di bilancio 2018) che ha introdotto nuove e rilevanti innovazioni relative alle materie contenute in questo volume;
- la L. 4 dicembre 2017, n. 172, di conversione, con modificazioni, del D.L. 16 ottobre 2017, n. 148 (Decreto fiscale).
In caso di acquisto dell’e-book - in formato epub - si rimanda alla guida www.latribuna.it/ebook-help per il download e la consultazione del volume in formato digitale.
Quest'opera nasce con l'intento di fornire a studenti, professionisti e concorsisti un fondamentale strumento che consente di comprendere facilmente tutte le problematiche inerenti alla disciplina processualcivilistica. In particolare, viene riportato il testo aggiornato del Codice di procedura civile, ogni articolo del quale è spiegato sia con un agile ed esauriente commento che con la giurisprudenza più recente e rilevante. Ulteriore ausilio al lettore è fornito dagli utilissimi esempi pratici che accompagnano i principali articoli del Codice, e costituiscono una chiarissima esposizione della casistica più frequente in materia. Si segnala che questo volume è aggiornato con la L. 27 dicembre 2017, n. 205 (Legge di bilancio 2018).
La rappresentazione della forma della luce richiede una ricerca di soluzioni espressive sempre diverse, sia in ambito visivo sia letterario, che in epoca moderna mettono in discussione il ruolo interpretativo dell'uomo nei confronti del paesaggio. L'indagine della riflessione storico-artistica di Francesco Arcangeli, allievo di Roberto Longhi, consente di delineare una possibile riconciliazione nel rapporto quasi del tutto compromesso tra uomo e natura. Il critico d'arte bolognese, riannodando i fili che legano arte informale e Romanticismo, ha proposto il concetto di "tramando" come riconfigurazione continua della tradizione per formulare inesplorate ipotesi espressive, che si rivela strumento indispensabile per riscoprire le radici del discorso sulla visività degli scrittori italiani tra gli anni Quaranta e Sessanta. Il volume, grazie all'analisi di scambi epistolari inediti, ricostruisce i legami intellettuali tra Arcangeli, il pittore Ennio Morlotti e alcuni "amici scrittori", accomunati dalla volontà di mantenere viva una certa tradizione culturale anche in un'epoca che segna la crisi dell'uomo occidentale sempre in rivolta contro il proprio destino.