Nei confronti dell'economia industriale, delle forme moderne di organizzazione della produzione, più in generale del mercato, i cattolici hanno avuto da sempre un atteggiamento di cautela se non di diffidenza. Solo di recente, con la "Centesimus annus", questo rapporto è stato posto in termini più costruttivi. Il libro ripercorre per la prima volta la lunga e tormentata storia di questo rapporto a partire dall'inizio dell'800 studiandolo in termini rigorosi. Nelle considerazioni conclusive Barucci e Pezzotta dimostrano quali siano i fecondi sviluppi che questo atteggiamento può avere e la sua positiva attualità.
Il libro descrive L'evoluzione del pensiero economico successivo alla "Teoria generale" (1936) di Keynes. ponendolo in relazione con le vicende delle economie e le scelte di politica economica. Nel corso dei decenni post-bellici le idee economiche hanno subito un mutamento radicale: la problematica keynesiana. che aveva favorito un ampio intervento dello Stato nell'economia, ha lasciato il campo a un'economia politica critica della mano pubblica e sostenitrice dell'efficienza dei mercati. Ricostruendo questa trasformazione, il volume narra una vicenda unitaria, il cui esito segna il nostro presente. La trattazione storica facilita la comprensione dei grandi problemi economici contemporanei, evitando nella misura del possibile i tecnicismi.
Il denaro non fa la felicità: questa massima della cultura popolare è oggi confermata dalle indagini sulla felicità che sottolineano il ruolo determinante dei beni relazionali. Eppure le scienze sociali continuano a proporre modelli riduzionistici della persona (dall'homo oeconomicus a quello sociologicus ecc.). È necessaria pertanto una rifondazione della persona che tenga conto di tutte le sue dimensioni. La prima parte del volume prende in esame gli studi sulla felicità per individuare gli elementi essenziali che fondano la felicità umana; nella seconda parte sono evidenziati i paradossi di una visione parziale dell'uomo che non integra tutti gli elementi costitutivi; infine si considerano alcune esperienze dell'economia sociale responsabile che, cercando di riportare la dimensione del "dono reciprocante" rappresentano esperimenti e tentativi di integrare il piano dell'essere e del fare, collegando operosità sociale e realizzazione della persona.
La più grave crisi che abbia mai colpito il mondo occidentale è servita. Banche che falliscono, borse che crollano, risparmi che vanno in fumo. Come è stato possibile? La storia non è così complicata. Semplicemente, c'è qualcuno che ha giocato sporco, approfittando delle tante zone grigie che il sistema finanziario racchiude. Dall'altra parte, poi, c'è qualcuno che ha sbagliato i suoi calcoli. E portando all'estremo i rischi ha finito per rimanere schiacciato. Carlo A. Martigli chiarisce come si è arrivati a questo punto usando un linguaggio semplice e procedimenti logici alla portata di tutti. Per comprendere come agiscono i maghi della speculazione finanziaria non è necessaria una laurea ad Harvard. Mutui subprime, cartolarizzazioni, derivati, opzioni, fondi di investimento: è facile capire di che si tratta. Il problema è che di solito nessuno si prende la briga di spiegarvelo. Martigli fa di più. Oltre a raccontare la crisi, mette in guardia dalle trappole di cui sono disseminate le lande dei mercati finanziari, e non risparmia qualche consiglio per tutelare i propri risparmi nella maniera più accorta e consapevole.
Questo volume si rivolge non solo agli studenti universitari delle Facoltà di Economia, Scienze politiche, Giurisprudenza ma anche a tutti coloro che desiderano conoscere il funzionamento delle "Istituzioni economiche internazionali", i problemi da queste affrontati e le riforme poste in essere o proposte per renderle quanto più possibile in grado di affrontare le sfide dalla globalizzazione. Il processo di integrazione dell'economia e della finanza internazionale di questi anni e la crisi globale con cui ci stiamo confrontando hanno inciso fortemente sulla realtà nella quale queste organizzazioni si trovano ad operare rendendola notevolmente diversa da quella specifica del momento della loro istituzione. Ci si chiede, perciò, all'interno e all'esterno delle stesse istituzioni se esse possano considerarsi in grado di rispondere alla attuale domanda di beni pubblici globali (come la stabilità finanziaria internazionale) che proviene dalla collettività o se, a questo fine, esse debbano procedere ulteriormente nel processo di adeguamento della loro struttura e della loro governance.
Riuscire ad affrontare con equilibrio le sfide della vita, confrontarsi con la carenza e l'iperflessibilità del lavoro, sentirsi inadeguati davanti ad un futuro denso di incognite, convivere con l'ansia di raggiungere il successo. Questo volume consente di valutare con consapevolezza i meccanismi fondamentali del sistema economico post-capitalista e i suoi effetti sulla società, individuando cosa c'è alla base del successo e dell'insuccesso personale nella gara di adattamento alla vita.