
Protagonista indiscusso della cultura internazionale, riconosciuto in tutto il mondo per l'originalità delle sue tesi e la finezza della sua scrittura, autore di libri diventati best sellers: è Roland Barthes, uno degli intellettuali più importanti del Novecento. Per primo ha indagato la società dei consumi, dalla moda all'alimentazione, dai viaggi al discorso politico, dall'arte alla fotografia; per primo ha divulgato i principi di una nuova disciplina, la semiologia. Molti suoi concetti si sono rivelati centrali nella cultura contemporanea come le intuizioni sul diffondersi della narrazione e del discorso autobiografico e sentimentale, la centralità del fruitore, la necessità del piacere e di un approccio estetico al mondo quotidiano. La sua opera è un prezioso strumento di rilevazione, una potente messa a fuoco di ciò che oggi va sotto il nome di 'società della comunicazione'.
Conoscere Edith presenta la vita di santa Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein, con accenni al suo pensiero filosofico e religioso.
Il profilo attinge fedelmente dai suoi scritti autobiografici, scoprendo una vita che è un quadro multicolore: dipinto con le dolci tinte degli affetti familiari, i vivaci colori delle amicizie, le intense tonalità degli amori, dei sogni e delle ambizioni.
Una storia di vita vissuta in Germania, in un ambiente colto e borghese, nel cuore dell’Europa novecentesca, segnata dal succedersi di due guerre mondiali, dalla nascita di nuove scienze, dal fiorire di un nuovo pensiero... anche quello di Edith.
Antonella Pezzo è laureata in Scienze Religiose e insegna Religione Cattolica. Da alcuni anni tiene corsi di formazione gratuiti sugli angeli a bambini e adulti.
Si tratta del più completo lavoro che concerne l'Epistemologia Genetica e che insieme a "Biologie et Connaissance" rappresenta le posizioni che Jean Piaget ha assunto nei confronti del problema della costruzione delle conoscenze. Gli scritti piagetiani riportati in questo lavoro sono parte di una vasta opera di 1345 pagine, nella quale hanno scritto alcuni tra i più illustri rappresentanti di varie discipline: dal premio nobel per la fisica Louis de Broglie a Seymour Papert, da Jean-Blaise Grize a Pierre Greco e molti altri studiosi del periodo compreso tra il 1950 ed il 1970. Le pagine di Piaget rappresentano un ottimo raccordo tra le varie forme di conoscenza discusse ed allo stesso tempo propongono un metodo per realizzare un modo nuovo di intendere la conoscenza, fondandola sulle nozioni di complessità, costruzione e dialettica. Da questo punto di vista il presente lavoro, dato alle stampe nel 1967, si rivela ancor oggi di una sorprendente attualità, fornendo suggerimenti ed interessanti ipotesi di lavoro.
i due testi di anton felice marsili che vengono qui riproposti all attenzione degli studiosi sono un documento significativo di quell intreccio di erudizione e di filosofia sperimentale" che connota tanta parte della cultura secentesca, al di la di certe distinzioni troppo rigide ed artefatte. "
Per rispondere a chi si domanda che senso ha leggere ancora la "Retorica" si potrebbe dire che essa si occupa di comunicazione o, più esattamente, di comunicazione persuasiva, argomenti che sono senza dubbio di grande attualità. Ma si direbbe soltanto un lato della verità, e certo non il più interessante: chi si accostasse alla "Retorica" sperando di trovarvi una ricetta per diventare un bravo comunicatore, un persuasore efficace, resterebbe senz'altro deluso. Questo percorre un'altra strada, forse più lunga e accidentata. Ciò che rende la "Retorica" ancora interessante è il fatto che essa ci consegna una visione originale dell'animale umano a partire da un aspetto apparentemente marginale: la sua capacità, sempre esposta al fallimento, di parlare per persuadere, se stesso innanzitutto, e gli altri. Attraverso l'indagine su "ciò che può risultare persuasivo" (è questo, in sintesi, l'argomento della Retorica) Aristotele mette a fuoco questioni ancora cruciali nel dibattito sulla natura umana.
Tradizionalmente tradotto con verosimile o probabile, eikos appartiene a quell'insieme di nozioni della Grecia classica caratterizzate da una densità semantica tale da rendere difficile trovare un suo corrispondente univoco nelle lingue moderne. Il libro ricostruisce la storia di questa nozione nel pensiero greco classico e al tempo stesso ne mette a fuoco la fecondità teorica. Tale ricostruzione consente infatti di inserire in maniera fruttuosa il concetto di eikos all'interno del dibattito contemporaneo intorno a questioni filosofiche cruciali, prima fra tutte quella che ruota attorno alla nozione di verità.
La vita umana ha un senso? E se sì, quale? Da che cosa o da chi proviene? E che senso ha, o può ricevere, la nostra vita, l'unica che davvero ci appartiene? In uno stile chiaro e divulgativo, il testo va alla ricerca di possibili risposte con l'aiuto della filosofia e del cinema, considerate due attività sorelle, in costante e serrato dialogo tra di loro. Sette film famosi (Il Gladiatore; Carlito's Way; Se mi lasci ti cancello; Déjà vu; Oxford Murders; Una settimana da Dio; lo, robot) sollecitano e introducono altrettante riflessioni filosofiche sul mistero dell'esistenza che chiamano in causa Aristotele, Marco Aurelio, Leibniz, Nietzsche, Heidegger, Wittgenstein, e tanti altri ancora. I temi affrontati - la libertà e la necessità, la memoria e la progettualità, l'etica dei principi e quella delle conseguenze, la razionalità e il sentimento - sono argomenti cari al dibattito filosofico di ogni tempo, ma in questo caso sono considerati a partire dalla loro concreta incarnazione nelle vicende esemplari dei protagonisti dei film. Dall'indagine emerge quale filo rosso decisivo il concetto di biografia, una vita che da puro fatto biologico si trasforma in evento propriamente umano, il cui senso è affidato alla libertà e alla responsabilità di ciascuno.
E se un giorno chi detiene le chiavi dell'economia mondiale prendesse le sue decisioni non solo ricercando il profitto, ma lasciandosi guidare da principi morali universali? Forse il benessere sarebbe più diffuso e nei momenti di crisi alla fine si conterebbero meno vittime... Questa prospettiva è decisamente di là da realizzarsi. Ciò non toglie che si possa cominciare a porre le basi ideali per una fondazione morale dell'economia, che abbia al suo centro l'attenzione per l'uomo e - esigenza non più rinviabile - la cura dell'ambiente. In questo libro si apre una riflessione a tutto campo che invita gli attori economici a chiedersi non solo che cosa sia più vantaggioso, ma che cosa sia più giusto fare. Questa domanda fondamentale viene via via declinata in interrogativi più specifici: è vero che tutto può essere comprato e venduto? Bene e utile coincidono? L'interesse di chi bisogna perseguire nella propria iniziativa imprenditoriale? L'avidità è il motore del progresso oppure un vizio? In quale misura sono accettabili le diseguaglianze economico-sociali? Che tipo di uomo vuole essere il businessman? Quale rapporto ha la ricchezza con la felicità? Quali valori sono in gioco nell'attività economica? Che cosa si intende per sviluppo, e lo sviluppo di chi si deve ricercare? Lungo questo percorso, a segnare i punti fermi del ragionamento, si ritrovano alcuni imperativi morali, che intendono offrire un orientamento per capire come rendere eticamente corretto il proprio agire economico. Da questa prospettiva l'etica e l'economia non sono discipline separate o addirittura in competizione tra loro, ma modalità di intervento sulla realtà in dialogo e mutua collaborazione, entrambe dirette verso il «bene», concetto che è tanto più urgente riscoprire quanto più oggi suona fuori moda e privo di significato.
l fenomeno del linguaggio pervade tutta la realtà. Ogni evento può essere raccontato. Ci orientiamo nel mondo dando nomi alle cose. Il linguaggio non è solo uno strumento di comunicazione, ma segna profondamente la nostra esistenza. Questo libro risponde al desiderio di guardare il fenomeno del linguaggio da molteplici punti di vista, non solo nella sua struttura logica, ma anche come luogo dell'interpretazione, della comunicazione e della conoscenza. Pertanto, gli autori presi in considerazione appartengono sia alla tradizione nota come analitica sia a quella che viene definita continentale. Questo sguardo inclusivo riguarda anche la dimensione storica: la risposta ai quesiti che emergono viene cercata infatti sia negli autori classici del mondo antico sia nei contributi dei pensatori contemporanei.
Cosa conta veramente, per noi? Durante la pandemia di Covid-19 abbiamo rinunciato a molte cose, in nome della salute. Eppure, se andiamo a ripercorrere la storia del termine "salute- (dal latino salus), ci accorgiamo che i cristiani hanno deliberatamente modificato il suo significato, spodestando l'accezione di salute fisica in favore del significato di salvezza. Di fronte a quello che abbiamo vissuto nel periodo della pandemia viene da chiederci se essa non abbia accelerato un nuovo cambiamento: il termine salvezza ha perso quasi del tutto la sua rilevanza e la salute del corpo ha riconquistato la sua centralità. Dal punto di vista cristiano non possiamo evitare di interrogarci davanti a questo passaggio, dal momento che siamo chiamati noi stessi a ritrovare, qualora ancora ci fosse, un significato adeguato e valido del termine salvezza, senza di cui la fede cristiana sarebbe ampiamente svuotata della sua consistenza
Ciò che in quest'opera viene preso in esame, nonostante le difficoltà tematiche dei testi raccolti, costituisce un oggetto unico considerato da punti di vista diversi.