C'è ancora spazio per la libertà dell'uomo in un mondo in cui l'immagine si fa sempre più simbolo vuoto, in cui la tecnologia e le macchine si impossessano sempre di più del nostro quotidiano e i nostri pensieri e i nostri desideri sembrano robotizzarsi ogni giorno che passa? Muovendo da questa fondamentale domanda, Flusser si avventura nell'analisi di una disciplina imprendibile, dai contorni sfumati, in cui il confine tra tecnica e arte, tra riproduzione ed espressione, risulta per definizione ambiguo. Ridotta al mero statuto di duplicazione della realtà, svuotata del suo senso primario di "ricostruzione del mondo", la fotografia è per Flusser l'emblema della pericolosa deriva che oggi rischia di travolgere gli esseri umani: quello di essere schiavi di una tecnica priva di fondamento. Ecco il perché di una filosofia della fotografia: solo attraverso un suo ripensamento l'uomo potrà scongiurare la minaccia di asservimento alle macchine e ridare spazio a quella libertà e a quel senso che nell'era postindustriale sembra avere smarrito.
Rivista quadrimestrale di teologia, n. 1/gennaio - aprile 2006. Il Tempo e le Parole. Ricoeur e Derrida a margine" della fenomenologia. "
Il presente volume offre una introduzione storica, critica e bio-bibliografica sul pensatore e teologo tardomedievale Francesco di Meyronnes, focalizzando l'attenzione sul tema della liberta e della contingenza Dio e libero o no di fare cio che fa? E l'uomo e o non e libero? L'agire divino e o no contingente? Come si rapporta l'uomo a tale agire? Qual e la relazione fra la volonta divina e quella umana? Il volume affronta tali temi alle luce dei pensatori tardo medievali, in particolare analizzando l'opera e il pensiero di Francesco di Meyronnes.
Un contributo insostituibile per ricostruire e comprendere il dibattito sull'anima nel Neoplatonismo dopo Plotino.
Ontologia e storia dell'identita'; relazione in Sartre tra forme e destini esistenziali e dimensioni e rappresentazioni culturali e sociali; la vita come esperienza della vita in Ortega y Gasset; linguaggio del dovere e della necessita'.
Io sono cosciente di me stesso è un pensiero che racchiude già un doppio io. Il duplice io di cui parla Kant svela un'articolata e paradossale nozione di soggetto autocosciente e indica anche due ordini di riflessione, trascendentale ed empirica. Dei due tipi d'indagine, il libro ripercorre alcune recenti acquisizioni del dibattito in filosofia del linguaggio e della mente.