"Bergson diceva giustamente, con quel tocco di ironia maieutica squisitamente francese: "Un filosofo degno di questo nome non ha mai detto che una cosa sola". E il messaggio di fondo che Seneca ha voluto comunicare si riduce, in modo costante e se si vuole ripetitivo, a questa sola cosa: l'anima dell'uomo è piena di mali, che sono quelli che lo rendono infelice, ma si tratta di mali che si possono curare, almeno se si vuole seriamente farlo. In effetti, i mali dell'anima derivano, pressocché per intero, più che dalle cose stesse, dalla nostra incapacità di capire le cose medesime e di comportarci di conseguenza nei loro confronti." (dalla prefazione di Giovanni Reale)
Un classico della filosofia moderna, al centro di ogni discussione sulla società civile e sulla morale. Esemplificando con un immaginario alveare, l'autore dimostra che la felicità pubblica di una società mercantile è legata non alla virtù, all'avvedutezza e alla parsimonia dei suoi componenti, ma ai loro vizi, ai loro comportamenti irrazionali e ai loro sprechi. Una delle più profonde interpretazioni filosofiche dell'individualismo moderno.
Le Idee per una fenomenologia pura e per una filosofia fenomenologica rappresentano un momento fondamentale della ricerca filosofica di Husserl. In nessun'altra opera la fenomenologia è dispiegata con la stessa ampiezza, in modo da fare emergere il progetto complessivo e le ambizioni di una teoria della ragione logica e pratica, radicata in un'nalisi delle strutture fondamentali della coscienza. Se in Idee I la teoria fenomenologica della ragione è delineata nelle sue coordinate generali, attraverso una presentazione dei concetti fondamentali della fenomenologia, in Idee II e III Husserl, proseguendo la descrizione delle caratteristiche strutturali delle principali regioni ontologiche del nostro mondo circostante, mette in luce le radici «sensibili» della costituzione fenomenologica e dei processi originari, associativi e precategoriali, che sono alla base del suo procedimento. Ogni riflessione sulla fenomenologia dovrà dunque sempre prendere avvio da quest'opera considerata nella sua pur stratificata unità; e ad essa dovrà tornare come essenziale punto di riferimento per confrontare e analizzare i successivi sviluppi del pensiero husserliano.La nuova traduzione di Idee I, che restituisce allettore italiano il testo definitivo dell'opera husserliana, ha reso necessaria anche una profonda revisione di alcune scelte terminologiche relative agli altri due libri, comportando, di conseguenza, una radicale revisione della precedente traduzione italiana. In questo modo si presenta, con Idee II e Idee III, un lavoro fondamentale della filosofia contemporanea che è non soltanto da rileggere, ma soprattutto da rimeditare e riscoprire.