Mai come oggi è stato facile comunicare e dare voce ai nostri pensieri attraverso l'uso delle parole. Twitter, sms, e-mail, post si moltiplicano e rimbalzano, circolano a una velocità tale da diventare irrecuperabili già pochi minuti dopo averli pubblicati - quelli aggressivi e tossici, trasmessi con la stessa impulsiva facilità di quelli amichevoli. La semplicità e la rapidità con cui possiamo esprimerci, insieme all'idea che esistiamo solamente se comunichiamo, ci hanno fatto dimenticare le virtù del silenzio e il potere delle parole. Sopraffatti da questo vortice compulsivo e comunicativo, dobbiamo imparare di nuovo a stare zitti, per acquisire la consapevolezza di ciò che proviamo prima di esternarlo, e a scegliere parole che restituiscano valore alla nostra comunicazione, per non rimpiangere di aver parlato. Saper tacere è la forza nascosta della persona che agisce in piena coscienza, che sa ascoltare prima di dire e, poi, è in grado di esprimersi con saggezza, a ragion veduta, in modo pertinente. Che usa le parole giuste al momento giusto, ma sa anche non usarle affatto.
Un piccolo libro con una tesi molto grande: per risolvere i conflitti che dilaniano il mondo, e in particolare l'Europa, dobbiamo partire dal concetto di «identità culturale». Un concetto pernicioso che porta a pensare alla cultura come a qualcosa di statico, determinato, immobile. Un concetto che tende a produrre da un lato comunitarismi integralisti, dall'altro relativismi inerti e indifferenti. Oppure barricate per difendere orticelli culturali o indifferentismo dove tutto va bene purché omologo e uniforme. Invece proprio della cultura è il dinamismo, lo scambio, la permeabilità. Usando la rara peculiarità intellettuale di una doppia conoscenza, quella del mondo occidentale e del mondo cinese, Jullien riesce a stabilire l'unica piattaforma possibile per un'umanità pacificata. Quella in cui le idee e le culture sono qualcosa di dinamico, di fluido, senza steccati. Un antidoto prezioso a un mondo che costruisce barriere.
Roma città sacra di ieri e di oggi: è questa l'immagine che si vuole offrire al lettore attraverso una panoramica completa non solo di tutte le chiese cattoliche esistenti, con le basiliche e gli oratori - facendo riferimento agli annessi conventi, monasteri e catacombe - ma anche di quelle delle religioni cristiane non cattoliche, nonché degli edifici di culto ebraico e musulmano. Sono segnalati anche i templi pagani e gli ambienti profani antichi sulle cui strutture sono sorte le chiese, risalendo alle origini di un costante cambiamento nella destinazione d'uso di luoghi religiosi e civili nella millenaria trasformazione del territorio. Per tutte le chiese, disposte in rigoroso ordine alfabetico, sono riportate notizie storiche, religiose e artistiche, accompagnate da quelle di carattere liturgico e folclorico, con riferimento a feste e cerimonie religiose e profane, nonché a papi, prelati, sacerdoti, suore, santi e personaggi storici. In ultima analisi, si troveranno in queste pagine anche le chiese, le basiliche e gli oratori non più compresi nella diocesi di Roma, perché sconsacrati oppure demoliti per fare spazio a nuovi luoghi di culto, testimonianza di un fermento religioso che contribuisce a plasmare il volto della Città Eterna da migliaia di anni.
La nascita di uno statuto letterario germanico, durante l'Alto Medioevo, rappresentò una conquista culturale mediata dalla cristianizzazione e dalle relative necessità liturgiche, dottrinarie ed esegetiche. Poiché la conversione al Cristianesimo delle numerose etnie germaniche richiese quasi un millennio, non stupisce che il diverso grado di integrazione delle élite barbariche nell'universo dottrinario e culturale della Chiesa - erede di molti valori della cultura greco-romana - si tradusse in una altrettanto lenta percezione della dignità dei propri volgari in funzione di lingua scritta, la cui forma richiedeva l'acquisizione di una coscienza 'alfabetica' e di forme 'scrittorie' locali ancora inedite. La frammentazione culturale che ne conseguì e la prolungata assenza di un canone alfabetico univoco per le singole lingue - unitamente all'egemonia esercitata ancora per secoli dalla cultura latina - si tradusse in risultati letterari tra loro disomogenei in ciascuna area linguistica. Il monopolio degli studi e della cultura scritta, esercitato per secoli in Occidente dall'autorità ecclesiastica, ebbe conseguenze dirette sul piano del contenuto e della relativa trasmissione. All'interno dei codici manoscritti realizzati per lo più tra le mura di scriptoria monastici riuscì a filtrare soltanto una minima parte, opportunamente emendata, del patrimonio tradizionale delle culture volgari, patrimonio che continuò viceversa a essere tramandato attraverso i canali impalpabili dell'oralità. Le prime forme di una tradizione letteraria germanica restarono dunque confinate per lungo tempo ad ambiti istituzionali - giuridici, notarili e religiosi -, nei quali i volgari riuscirono inizialmente a far breccia sotto forma di strumenti interpretativi d'immediata utilità, come le glosse esplicative di concetti e di lessemi non immediatamente comprensibili. "Medioevo volgare germanico" cerca di raccogliere e introdurre i principali documenti e i relativi generi letterari delle singole tradizioni linguistiche del Medioevo germanico, a partire dalla più antica traduzione della Bibbia in gotico fino agli esempi più raffinati del patrimonio letterario poetico e prosastico.
A partire dalla crisi iniziata nel 2008, si è andato profilando uno scenario economico sempre più complesso, che ha fatto sorgere molti interrogativi e problemi per il mondo delle imprese. Se si riflette sulla concorrenza crescente di tipo planetario, sull’impellenza del progresso tecnologico (Industria 4.0), sulla stagnazione della domanda interna e sulla graduale compressione dei margini sul venduto, si ha chiara l’idea della difficoltà di una gestione da impostare e condurre in modo molto diverso rispetto a quella tipica di un passato di stabilità e di sviluppo.
In un quadro del genere emerge l’esigenza di una nuova visione dell’impresa collegata ad una maggiore qualificazione dell’imprenditore, chiamato ad affrontare sfide sempre più impegnative sul piano competitivo. Il nuovo modello d’impresa richiede una forte spinta innovativa, in grado di coniugare al meglio l’efficacia delle scelte strategiche con l’efficienza dell’operatività. Questo significa potere, oggi e in futuro, contare di meno su rendite di posizione e dovere invece sviluppare doti previsionali e di governo sempre più affinate in termini gestionali.
L’esito di una sfida del genere non può che poggiare sulla qualità del “capitale umano” a tutti i livelli e, in particolare, sull’abilità a sfruttare l’economia delle relazioni (vedi alleanze strategiche aziendali) puntando sulla reputazione e sul consenso da conquistare con comportamenti imprenditoriali avanzati e, specie, moralmente qualificati.
Il testo si propone come strumento didattico per i corsi di "alfabetizzazione informatica" di numerose facoltà universitarie, in particolare dell'area umanistica, e si caratterizza per le seguenti peculiarità: il taglio non specialistico ma rigoroso, la semplicità di linguaggio, la trattazione non solo dell'aspetto tecnico degli argomenti, ma anche di quello etico, sociale ed economico. La nuova edizione del testo è stata completamente rivista e aggiornata alla luce degli ultimi sviluppi avvenuti in questi ultimi anni nel campo dell'informatica. In questa edizione è stato inoltre riorganizzato l'indice degli argomenti, al fine di offrire un percorso di studio più consequenziale e lineare ed è stato dato ampio spazio, in particolare, al tema dell'open source, del cloud computing e della sicurezza informatica. Infine, è stato rivisto l'apparato iconografico, con l'inserimento di nuove immagini esplicative. Nel prezzo è incluso il codice d'accesso alla piattaforma Connect contenente 600 domande in formato digitale e la versione e-book del manuale.
Ci sono molti libri che spiegano come bisognerebbe scrivere in teoria. Questo, invece, punta tutto sulla pratica. Per riuscirci, bisogna innanzi tutto partire da un modello (come i diversi tipi di testo che troveremo in queste pagine: dall'articolo di cronaca a quello di divulgazione scientifica). Poi scomporre quel modello nelle sue componenti, analizzandolo movimento per movimento (come si fa qui nel commento linguistico che segue ogni testo). E poi esercitarsi: fare tanti esercizi pensati per sviluppare ognuna delle abilità necessarie a quel risultato. Esercizi per rafforzare il nostro vocabolario, imparando a scegliere la parola giusta per completare una frase (anche ricostruendola a partire dalla definizione di un dizionario). Esercizi per allenare la nostra capacità di collegare le frasi con i giusti nessi logici, andando a cercare l'intruso, l'elemento sbagliato che altera il senso del testo. Il tutto senza trascurare il divertimento: perché scrivere è una cosa seria, non seriosa.
Il volume, concepito per docenti e studenti universitari di lingua e traduzione tedesca, descrive una scelta di strutture lessicali e grammaticali del tedesco di particolare rilievo per la lettura e comprensione del testo. I vari capitoli presentano una serie di mezzi linguistici e ne illustrano la funzione testuale, introducendo tecniche pratiche di lettura utili al loro riconoscimento. Viene così a svilupparsi, sulla scorta di testi campione ed esercizi, un modello didattico per la formazione universitaria di specialisti e insegnanti di tedesco come lingua straniera.
La seconda edizione di Linguistica generale, si propone come strumento didattico che accompagni gli insegnamenti introduttivi alla linguistica e alla glottologia nei corsi delle ex Facoltà di Lettere e Filosofia, Lingue e letterature straniere, Scienze della Formazione e Psicologia, Scienze della comunicazione et al.
Il manuale, dal taglio chiaro e completo, offre una panoramica delle strutture della lingua, di morfemi, fonemi, elementi di sintassi. La seconda parte del manuale approfondisce invece le variazioni linguistiche, le classificazioni delle lingue e introduce un capitolo completamente nuovo sull'italiano e le sue varietà.
Il testo si completa con domande di riepilogo per l'autovalutazione degli studenti, box di approfondimento tematico, glosse e numerose tabelle e figure.
Nel libro si propone un modello analitico basato sul concetto di stile come fenomeno olistico, elaborato grazie all'apporto della ricerca linguistica, ma anche della retorica e della psicologia cognitiva. Esso attinge in particolare a prospettive teoriche provenienti dalla linguistica di area tedesca, accolte nell'ultimo decennio anche in ambito italiano. Ampio spazio è dedicato alla parte applicativa, che tramite testi autentici appartenenti a generi testuali diversi mira a stimolare sensibilità stilistica e consapevolezza linguistico-testuale in ottica interculturale. Il volume è rivolto in primo luogo a studenti italofoni di germanistica e propone per questo un confronto ravvicinato tra il tedesco e l'italiano. L'ampiezza della prospettiva di analisi lo rende comunque un utile strumento di studio e di lavoro anche per studenti, insegnanti e studiosi di altre lingue e culture.
Anche questo secondo volume intende sottolineare la dimensione europea di una letteratura che viene studiata, di solito, in termini strettamente nazionali. Col Settecento ha inizio la "modernità" di una produzione letteraria la cui lezione costituisce ancora oggi un esemplare punto di riferimento. L'Illuminismo francese si diffonde in Europa grazie alla clarté di una lingua di cui viene celebrata l'universalità, e tuttavia rappresenta il grande momento della fortuna del pensiero inglese (Hume, Locke) così come sul piano narrativo i romanzi di Prévost, Laclos, Crébillon, Rétif de La Bretonne, non mancano di ispirarsi alla coeva narrativa anglosassone. Se sulla scena trionfano Marivaux per la commedia e Voltaire per la tragedia (ma hanno anche larga diffusione popolare i canovacci della commedia dell'arte), sul piano della scrittura filosofica s'impone la grande triade Voltaire, Diderot, Rousseau, con aperture tuttavia che vanno al di là del sensismo, recuperando sensibilità e sentimento. Sul piano del gusto poetico, la corrente neoclassica così viva in Europa trova anche in Francia esponenti di prim'ordine (Chénier). All'influsso anglosassone succede, nella stagione romantica, quello germanico, da Madame de Staèl a Nerval. Si tornerà al primato francese con due grandi maestri: grazie a Flaubert e Baudelaire nascono, in Europa, il nuovo romanzo e la nuova poesia lirica. Con i simbolisti e i decadenti, Proust e Valéry, e poi Sartre e Camus si imporranno nuovi modelli provenienti dalla Francia.
Che cos'e e come si compone un testo in italiano? Il manuale risponde muovendosi entro l'orizzonte teorico della linguistica testuale, con uno stile agile indirizzato agli studenti e ai docenti di Linguistica italiana e di Laboratori di scrittura, ma anche a quanti desiderino migliorare le proprie abilità scrittorie e comunicative. L'analisi, la discussione e la riformulazione di testi di ogni tipo e provenienza rivelano che l'universo della scrittura è molto più variegato di quanto la scuola e l'università comunemente riconoscano. Così, il concetto stesso di errore mostra la sua natura relativa, da verificare al vaglio di criteri compositivi come l'occasione comunicativa, gli scopi del testo, la relazione sociale tra gli interlocutori, le aspettative del ricevente. Il volume è completato da un glossario, da esercizi e dal sito scrivereinitaliano.it, nel quale sono disponibili le soluzioni degli esercizi e molti esercizi ulteriori, oltre a numerosi altri spunti di approfondimento e di discussione.