
Con le più recenti pronunce della Corte Costituzionale e i principali nuovi provvedimenti di cui si è tenuto conto: D.L. 18 ott. 2023, n. 145: Misure urgenti in materia economica e fiscale - L. Cost. 26 set. 2023, n. 1: Modifica all'art. 33 della Costituzione in materia di attività sportiva - L. 22 set. 2023, n. 141: Ratifica ed esecuzione dell'Atto di Ginevra dell'Accordo dell'Aja concernente la registrazione internazionale dei disegni e modelli industriali - L. 10 ago. 2023, n. 103: Conversione del D.L 13 giu. 2023, n. 69, recante disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti da atti UE - L. 26 lug. 2023, n. 95: Conversione del D.L 29 mag. 2023, n. 57, recante misure urgenti per l'attuazione del PNRR - L. 24 lug. 2023, n. 102: Modifiche al codice della proprietà industriale - L. 14 lug. 2023, n. 93: Repressione della diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d'autore.
La lingua è uno dei mezzi privilegiati di comunicazione a tutti i livelli; è una realtà dinamica, in continuo sviluppo, tale da esprimere i nuovi legami o rapporti che vengono a crearsi all’interno della stessa società e fra questa e il mondo che la circonda. Da qui la necessità di un metodo d’insegnamento adeguato e di un lessico aggiornato nel contenuto e nel modo di esprimere la realtà odierna. Il presente testo vuole essere un contributo in questo senso; esso intende portare lo studente, fin dal suo primo contatto con la lingua araba, ad acquisire una conoscenza della stessa, sia nella sua forma scritta e letteraria che nell’espressione orale, così come viene usata dalla radio e dalla televisione, nonché dalla stampa e dagli altri mezzi di comunicazione sociale.
Le tecnologie della comunicazione non creano un universo separato dal mondo offline, ma rappresentano per l’utente uno strumento in più per attivare i processi identitari e relazionali tipici della network society, dentro e fuori dagli ambienti tecnologicamente mediati.
Oggetto centrale di questo lavoro non sono dunque le tecnologie. Sono i processi di proiezione identitaria e le forme sociali che le persone attivano anche a ridosso delle tecnologie di rete.
Le tecnologie digitali sono state, nel corso degli anni, accusate di danneggiare i rapporti sociali, fino a condurre gli individui all'isolamento, o entusiasticamente esaltate come infallibile strumento di democrazia e di coesione sociale. "Networked" propone una lettura finalmente libera da accentuazioni utopiche e distopiche, attenta solo a "ciò che le persone fanno con le tecnologie". Gli autori illustrano la tripla rivoluzione (la diffusione dei network sociali, di internet e del mobile) attraverso un solido apparato teorico e un'ampia evidenza empirica, in larga parte basata sulle ricerche del Pew Internet and American Life Project.
In tempi recenti, i concetti di framing e di frame analysis sono diventati centrali negli studi sulle rappresentazioni mediali e giornalistiche, oltre che nell’analisi dei processi di costruzione delle news. Il riferimento al frame abbonda nelle indagini empiriche sui contenuti mediali, talvolta con non poche forzature teoriche e indeterminatezze concettuali; la stessa nozione di frame si presta a un utilizzo talora disinvolto, dovuto alla sua intrinseca interdisciplinarità e al sovrapporsi e stratificarsi di diverse accezioni.
Il volume esplora il dibattito intorno al frame come strumento teorico-empirico, analizzandone il ruolo nel definire le rappresentazioni del reale, in particolare per quel che riguarda il mondo dei media e del giornalismo.
“Incorniciare” i fatti e gli eventi, proporre una chiave di lettura e infine suggerirne un’interpretazione sono azioni che i media operano quotidianamente: compito dello studioso, dell’operatore dell’informazione come del pubblico è conoscere e decodificare queste dinamiche nonché le connessioni con le dimensioni politiche o culturali, particolarmente significative per l’analisi dei processi di costruzione sociale della realtà.
In occasione di terremoti, alluvioni e altri disastri ambientali, un numero crescente di cittadini si rivolge ai social media per ottenere e diffondere informazioni, oltre che per condividere emozioni, cercare supporto, offrire il proprio aiuto alle popolazioni colpite. Anche le istituzioni hanno iniziato a muoversi in tali ambiti, tra ritardi e casi d’eccellenza.
Che cosa fanno davvero i cittadini sui social media, durante le emergenze? Quali bisogni esprimono? Che contributo possono dare? Chi sono gli influencer, in questi contesti? Che ruolo giocano le istituzioni e i media tradizionali? È possibile costruire una grammatica per una più efficace comunicazione d’emergenza sui social media?
Il volume affronta simili questioni con un taglio multidisciplinare, offrendo una riflessione teorica attenta al dibattito internazionale – e fondata sulla letteratura dedicata alla comunicazione d’emergenza e agli internet studies – e una serie di casi di studio che si concentrano su terremoti e alluvioni che hanno di recente colpito il territorio italiano (dal terremoto in Emilia del maggio 2012 all’alluvione in Sardegna del novembre 2013).
È vero che il web è pericoloso per i bambini? Genitori e insegnanti, che si servono spesso della rete a casa propria e nella vita privata, pare che ne abbiano paura quando si tratta dei loro figli o dei loro allievi. Gli adulti amano la tecnologia, i bambini e gli adolescenti anche, ma, paradossalmente, non riescono mai a usarla insieme. Come uscire da questo "blocco comunicativo" intergenerazionale e riuscire a far sedere genitori e figli e insegnanti attorno allo stesso "desco tecnologico"? In primo luogo sfatando, con una rigorosa analisi scientifica, pregiudizi e timori che non hanno ragione di essere. Questo libro, a cura della prestigiosa Académie des Sciences, è l'equivalente di un insieme coordinato di linee guida ai problemi che può comportare la progettazione e la gestione di servizi rivolti ai bambini e ai preadolescenti che utilizzino tecnologie digitali. Integrando i dati scientifici più recenti della neurobiologia, della psicologia, delle scienze cognitive, della psichiatria e della medicina, allo stesso tempo propone agli insegnanti, agli educatori - ma anche ad esempio al personale sanitario o a quello delle istituzioni museali - raccomandazioni semplici e operative che possano essere di aiuto nei differenti contesti.