
Questo racconto è stato scritto da un manager un po' atipico, che per la prima volta si cimenta in un campo che non è di sua specifica competenza. Come dichiara l'autore stesso, si tratta di un momento di riflessione di un "dilettante della letteratura" su argomenti aziendali per approfondire, umanizzare, in un certo senso, sdrammatizzare gli eventi che ogni giorno si succedono nelle aziende e che tanta importanza rivestono nel nostro tempo per la vita degli individui e lo sviluppo della società.
La presente indagine intende evidenziare le radici hegeliane del nichilismo novecentesco, ispezionando la concezione della morte nel suo riverbero sulla concezione dell'esistenza a muovere dalla celebre interpretazione della dialettica hegeliana di signoria-servitù da parte di A. Kojève, per inoltrarsi nella rispettiva configurazione di M. Heidegger e J.P. Sartre, cercando di mostrare parimenti come dalla differente concezione della vita (e della morte) dell'uomo si rifletta la possibilità di una temporalità (nietzscheana) di ripetizione o (kierkegaardiana) di ripresa, e come la speranza cristiana, alimentata dalla cifra della Risurrezione e dalla cultura di Pentecoste, rappresenti veramente la virtù epocale per un'età come la nostra di "passioni tristi" e di un diffuso ripiegamento narcisistico.
Al suono della sua lira si immobilizzano le Simplegadi, le isole mobili che rischiano di far naufragare la nave Argo. La sua voce impedisce a quella malefica delle Sirene di ammaliare gli Argonauti. Nell'Ade, ascoltando il suo canto, le anime dei defunti piangono, le Erinni conoscono per la prima volta la dolcezza delle lacrime, Tantalo dimentica la fame e la sete eterne che lo tormentano. La sua storia con Euridice è la celebrazione più alta del supremo potere di incantamento della musica. Orfeo è il poeta.
Un testo da molti indicato come il capolavoro di Simmel, in cui viene tracciata una mappa dei mutamenti sociali, culturali e psicologici che la forma di vita occidentale ha conosciuto con la nascita della metropoli moderna.
Il dolore, la delusione, le frustrazioni, le ingiustizie fanno parte della vita di ognuno. Nel corpo, nell’anima o nello spirito, chi per un verso, chi per un altro, chi in un tempo, chi in un altro, siamo in fondo tutti de "poveri Cristi".
La spiritualità del Cuore di Cristo ci insegna a vivere le nostre personali “passioni" vivendo fin da ora la potenza della Risurrezione del Signore, nel dono del suo Spirito. E così possiamo portare con Lui la nostra croce, senza rimanere soffocati dal rancore o prostrati dalle umane vicende. Un tempo si parlava di "anime vittime" del sacro Cuore: possiamo capire questa espressione come dimensione importante della vita cristiana, senza squilibri o false prospettive, senza equivoci e con sapienza, per imparare ad unire tutta la nostra vita a quella di Gesù.
Quella attuale è senza dubbio la società della comunicazione, ma gli odierni corsi universitari non aggiungono molto di nuovo a quanto ben conoscevano gli oratori antichi, che con lo studio dell'eloquenza avevano elevato la comunicazione a vera e propria arte. Principe degli oratori latini era Cicerone, che nelle sue opere ha lasciato veri trattati di comunicazione, ricchi e organici. Raccogliendo brani di diversi scritti, questo agile volume offre una serie di consigli molto pratici e delinea un ritratto del perfetto comunicatore valido ancora oggi, dopo oltre duemila anni e incommensurabili mutamenti sociali e culturali.
Il Virginian era un piroscafo. Negli anni tra le due guerre faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso. Dicono che nessuno sapesse il perché. Questo racconto, nato come monologo teatrale, è uscito per la prima volta nel 1994. Nel 1998 Giuseppe Tornatore ne ha tratto il film "La leggenda del pianista sull'oceano".