I saggi che seguono intendono ricollegare educazione e religione, mettendo in evidenza alcuni aspetti ed alcuni nodi problematici, con riferimento in specie ai saperi teologici e giuridici.
Nella nostra epoca l'educazione sembra assumere e consolidare sempre di più un ruolo strategico, non soltanto per affrontare le difficili sfide poste dalle società della complessità, ma anche per gestirne e indirizzarne azioni, obiettivi e fini. L'attuale idea di lifelong e lifewide learning e education pone le sue basi su un concetto di educazione volto alla crescita globale e integrale della persona, coinvolta in un processo continuo di costruzione della propria identità e personalità, in quanto pienamente inserita nell'ambiente familiare, comunitario, nonché planetario.
Nel XXI secolo, qualsiasi organizzazione, grande o piccola che sia, non può fare a meno di riconoscere l'importanza strategica dello Sviluppo delle Risorse Umane e dell'implementazione, quindi, di una vera e propria strategia HRD (Human Resource Development). Questo libro si propone di essere una vera e propria guida, in tal senso, a partire dalla definizione e descrizione del processo di organizational learning (apprendimento organizzativo) e della nozione di learning organization (organizzazione che apprende). Vengono quindi esaminati i principali fattori che influenzano l'efficacia dell'apprendimento individuale, i diversi modi in cui le persone apprendono e la fondamentale verifica dei bisogni di formazione e apprendimento. In modo particolare, viene sottolineata l'importanza dell'allineamento fra gli obiettivi di HRD (a livello dipartimentale, di team e individuale) con quelli della strategia di business dell'azienda. Lo sviluppo delle risorse umane agisce attualmente in un contesto di continui cambiamenti e il ruolo degli stessi operatori di HR, da semplici responsabili della formazione a veri e propri "agenti del cambiamento", si è trasformato definitivamente. Nel testo, viene anche evidenziato il contributo del knowledge management nello sviluppo delle risorse umane ad un livello sia strategico che operativo. Un testo utile sia per giovani manager e responsabili HR, che per studenti dei corsi avanzati di Scienze della Formazione e Master in HR Management.
Nell'ambito della tutela minorile, tutti sono d'accordo sull'importanza del lavoro con i genitori, i parenti e le persone significative per il minore, ma per realizzarlo ci sono pochi strumenti di sperimentata efficacia. Questo libro mette a disposizione degli addetti ai lavori una proposta innovativa concreta, ampiamente diffusa a livello internazionale, ma pressoché sconosciuta in Italia: il modello delle Family group conference. L'autrice, dopo una significativa esperienza di lavoro come assistente sociale nei servizi di tutela minorile italiani, ha studiato le Family group conference sul campo, in Gran Bretagna. Ciò le consente di presentarci il modello "dal vivo", secondo un'ottica applicativa agganciata al contesto italiano. Il volume spiega nel dettaglio cosa sono le Family group conference e come funzionano, in quali ambiti possono venire impiegate, come promuoverne l'utilizzo, formare gli operatori e attivare un servizio che le organizzi. Nel testo si trovano anche utili materiali operativi (griglie, schede, checklist, ecc.) tradotti e adattati alla realtà del nostro Paese.
Fatica, rabbia, frustrazione sono i sentimenti del familiare che vive con una persona malata di Alzheimer. Dedica tanto tempo ed energia per stargli vicino, per prendersi cura di lui nel modo migliore eppure questi non migliora, anzi, peggiora di anno in anno. Ai problemi della malattia si aggiunge un senso di impotenza e di inadeguatezza. Il familiare si chiede: "Faccio bene a comportarmi così?", "È colpa mia se peggiora?" Queste considerazioni sono il punto di partenza per cercare delle soluzioni che permettano al familiare di ottenere un certo benessere e una felicità possibile, nonostante la malattia. Ma come si può fare? Il Gruppo ABC - di cui questo libro illustra il metodo si propone come un gruppo di autoaiuto in cui i familiari, guidati da un conduttore, imparano a diventare dei curanti esperti. Le riunioni si svolgono in cerchio con un conduttore e 8-15 familiari; non si discute: ciascuno è libero di raccontare la propria esperienza, di ascoltare quella degli altri e di portare a casa le idee e i suggerimenti che per lui sono più importanti. Al centro dell'attenzione ci sono le conversazioni della vita quotidiana, gli scambi di parole e di silenzi che costruiscono la relazione tra familiare e malato. Nel corso degli incontri, il conduttore accompagna i partecipanti in un cammino, i Dodici Passi, che serve loro per diventare più competenti nell'affrontare i problemi di tutti i giorni.
Una trattazione istituzionale del diritto della famiglia, cioè di quell'insieme di norme che regolano i rapporti tra i membri del nucleo sociale 'famiglia' e la protezione dei soggetti in condizione di debolezza la cui cura è per lunga tradizione una delle funzioni a suo carico, con un chiaro scopo didattico: stimolare lo sviluppo delle competenze utili per cogliere e risolvere i problemi giuridici che possono presentarsi nella programmazione e gestione dei servizi socio-assistenziali territoriali nel campo della famiglia, dei minori e dei soggetti deboli adulti.
Dopo un'introduzione riguardante i fondamenti del diritto privato, il testo entra nel merito delle questioni di diritto familiare, fra cui il matrimonio, la convivenza, gli strumenti di protezione contro la violenza in famiglia, la prole, i diversi tipi di affidamento dei minori, i diversi tipi di adozione, la protezione degli adulti in condizione di debolezza.
"Un senso d'insicurezza domina le nostre vite. Temiamo di venir aggrediti per strada o in casa. Paventiamo di perdere il lavoro, di non ottenere la pensione, di cadere malati senza poterci curare. È vero che le protezioni dalla violenza e dai rischi dell'esistenza sono ancor oggi più elevate di quanto non fossero un secolo fa. Accade però che ambedue i generi di protezione vengano oggi erosi da un'ideologia che attribuisce solo all'individuo la responsabilità dei suoi mali, e da un sistema produttivo che divide le persone - classificazione abbietta - in vincitori e vinti. Per accrescere la sicurezza materiale dei beni e delle persone, nota l'autore, bisogna difendere lo Stato di diritto. Per contrastare l'insicurezza dinanzi al futuro occorre salvare lo Stato sociale, dotandolo della capacità di far fronte alle contingenze generate dalla ipermobilità del lavoro e dall'anarchia dei mercati. A ricondurre entro limiti ragionevoli l'una e l'altra dovrebbe provvedere, potremmo aggiungere, lo Stato senza aggettivi." Luciano Gallino
Il volume fornisce una ricostruzione storica delle istituzioni politiche presenti nei vari stati della penisola tra la fine del Settecento e l'Unità d'Italia. L'attenzione al mutamento delle forme istituzionali (apparati statali, amministrazioni locali, rappresentanze di corpo o territoriali) offre la possibilità di indagare le peculiarità della transizione italiana dall'antico regime allo stato di diritto ottocentesco. Ne esce tratteggiata l'"infanzia" di quel forte policentrismo a timbro municipalista o generalmente localista che ha poi rappresentato uno dei tratti della storia italiana unitaria, fino ai giorni nostri. Ma si ricostruiscono anche le prime fasi di sperimentazione del modello liberale che costituì il punto d'approdo della vicenda risorgimentale.
Marco Meriggi insegna Storia delle istituzioni politiche nella Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Napoli "Federico II". Con il Mulino ha pubblicato anche "Amministrazione e classi sociali nel Lombardo-Veneto 1814-1848" (1983).