Questo numero della rivista trimestrale "Nuova Civiltà delle Macchine" propone saggi di: Onorato Grassi, Pasquale Rotunno, Guido Gili, Adriano Fabris, Virginio Marzocchi, Valerio Meattini, Daniella Iannotta, Gian Piero Jacobelli, Renato Stella, Enrico Morresi, Dario E. Viganò, Giuliana Di Biase, Marica Spalletta.
Seguire le vestigia Christi (le impronte di Cristo): questo è il programma che Francesco indicò a tutti coloro che volevano con lui rinnovare la vita secondo il Vangelo. Questo programma è stato fatto proprio da migliaia di uomini e di donne che, sin dalle generazioni immediatamente successive, hanno percepito l'attrazione della sua proposta cristiana. Gli studi che seguono sono dedicati, più che a Francesco d'Assisi, a tutti coloro che hanno tentato di seguirne le orme, e in qualche modo sono essi stessi diventati impronte di Francesco, vestigia Francisci.
Marco Bartoli, docente di Storia medievale presso la LUMSA di Roma e di Storia del francescanesimo presso la Pontificia Università Antonianum, è membro del consiglio direttivo della Società Internazionale di Studi Francescani di Assisi e del Comitato per l'Edizione Nazionale delle Fonti Francescane. Tra i suoi lavori: La caduta di Gerusalemme. Il commento al Libro delle Lamentazioni di Pietro di Giovanni Olivi (Roma 1991); Bernardino da Siena: prediche della settimana santa 1425 (Milano 1995); Chiara, una donna tra silenzio e memoria (Cinisello Balsamo 2001); Petri Iohannis Olivi Quaestiones de Romano pontifice (Grottaferrata 2002); Caterina, la santa di Bologna (Bologna 2004).
Il messaggio della Cappella Sistina
Sino ad oggi la Cappella Sistina è stata soprattutto studiata sotto il profilo stilistico e, sulla scorta dei lavori di restauro, sotto quello eminentemente tecnico. Questo volume mostra una nuova Sistina attraverso uno sguardo del tutto innovativo all’iconografia delle pareti laterali dipinte fra gli altri da Botticelli, Perugino, Signorelli e del lavoro michelangiolesco nella volta, nelle lunette e nella parete del Giudizio Universale. L’aspetto rivoluzionario del lavoro non consiste nel sovvertire giudizi storico-artistici o attribuzioni oramai del tutto assodati dalla critica, ma nel mostrare immagine per immagine, colore per colore la soggiacente struttura simbolica che ordina coerentemente l’intera opera. Questa struttura simbolica, un vero e proprio programma filosofico-teologico, anticipa e determina l’intera storia degli affreschi della Sistina, dagli artisti quattrocenteschi sino al lavoro di Michelangelo. Si tratta di un programma iconografico unitario formulato dai teologi di Sisto IV, in pieno Quattrocento, e poi seguito dallo stesso Michelangelo molti anni dopo. La pubblicazione è anche l’occasione per mostrare la Sistina con un’eccezionale abbondanza di particolari in modo che questo scrigno d’arte risulti "squadernato" di fronte agli occhi del lettore, ma anche "decodificato" nei significati e persino nell’uso dei colori di ciascuna scena.
Perché si chiama Italia? Come si è formato lo stivale? Come si sono evoluti i paesaggi italiani? Si può dar vita e voce alle regioni italiane per conoscerle meglio? Le risposte fornite a questi e ad altri quesiti aprono interessanti piste di ricerca e di applicazione didattica, che i docenti possono sviluppare soprattutto con allievi degli ultimi anni di scuola primaria. Il volume ci aiuta ad "attrezzare" i nostri ragazzi con conoscenze e competenze adeguate, perché siano consapevoli di vivere in un paese con uno straordinario patrimonio naturale e culturale, da salvaguardare e valorizzare, e con una lunghissima storia, sedimentata e leggibile nel territorio.
Il libro vuole offrire agli insegnanti della scuola dell'infanzia momenti e strumenti di riflessione su importanti aspetti della loro professionalità. Il docente mette alla prova le sue capacità di ascolto intelligente mentre i bimbi si impegnano nel dare parole a quello che hanno fatto e capito. Nel volume vengono presentati dei micro-progetti realizzati in una scuola dell'infanzia, che nascono da un "fare" progressivo. Le situazioni si modellano su quanto i bambini pensano, organizzano e producono in risposta ai contesti spesso inusuali creati per loro. Stimolati dalla ricchezza e dalle potenzialità di un fare concreto, aspetti scientifici e matematici si intrecciano, sollecitando nei bambini iniziativa, creatività e capacità di pensare.
Questo libro è una guida che approfondisce il design grafico dal punto di vista della terminologia tecnica, gli sviluppi storici, i progetti che hanno fatto scuola e i maggiori professionisti del settore. Le oltre 400 voci, illustrate da più di 2000 esempi, offrono una panoramica completa dei molteplici elementi che caratterizzano il graphic design, trattati nei seguenti capitoli: Principles: parte dai fondamenti del graphic design, per definire il linguaggio, la terminologia e i concept che stanno alla base della prassi creativa, passando per il layout, i caratteri tipografici e i processi di stampa. Representatives è dedicato ai nomi di spicco che nel corso degli anni hanno aperto nuove strade al graphic design. Knowledge offre indicazioni utili relative al graphic design, dalle scuole da frequentare fino ai libri e alle riviste da leggere. Practice analizza alcuni de lavori più rappresentativi, scelti non solo per il loro valore intrinseco, ma anche per la capacità di lasciare un segno. Grafica: linguaggio appplicazioni e storia è una guida esaustiva al graphic design contemporaneo a partire dalla metà del XX secolo fino ai giorni nostri.
II volume fornisce linee guida pratiche e di facile applicazione per il trattamento dei pazienti borderline, per aiutarli a sviluppare una più solida capacità di mentalizzazione nel contesto di una relazione di attaccamento. II testo è corredato di riferimenti teorici essenziali, integrati da precise indicazioni sulle procedure di valutazione e sugli interventi di base per promuovere la mentalizzazione. E naturalmente anche sulle cose da non fare. In appendice sono allegati una check-list da utilizzare nella fase di valutazione e un esercizio di autovalutazione per il clinico, per misurare il grado di aderenza al modello e alla prassi clinica basata sulla mentalizzazione.
La subalternità in cui le donne sono costrette a vivere nei paesi islamici è purtroppo nota anche nel nostro mondo occidentale, in cui pure non manca di riverberare i suoi effetti nefasti e dai risvolti addirittura criminogeni (il caso di Hina è solo l'episodio più recente di una lunga e triste serie). Meno noto è il fatto che dalla fine del secolo scorso molte donne musulmane hanno cominciato a rivendicare, sia in Oriente sia in Occidente, libertà e diritti. Il fenomeno è stato definito "femminismo islamico". Questo libro racconta la nascita e l'affermazione di questo movimento che si batte contro i settori più integralisti del mondo musulmano, utilizzando come arma il Corano stesso riletto in una prospettiva di genere.
A cosa serve oggi la formazione e quale formazione serve? Mai come in questo tempo vengono poste alle persone delle sfide che impongono loro una profonda generatività, e la formazione non può più limitarsi solo ad accompagnare i manager e i professionisti nelle trasformazioni interne ed esterne al mercato e all'organizzazione. Occorre quindi una formazione generativa, capace da un lato di aprire possibilità innovative alle persone cui si rivolge, dall'altro di stimolare e rafforzare il loro desiderio di costruire. Le persone e le organizzazioni sono poste in situazioni estramamente stressanti, che provocano disorientamento accompagnato da un profondo disagio, un sentimento di impotenza e un'incapacità di rispondere. La formazione generativa, dunque, lavorando sulla capacità e il desiderio di rispondere, è portatrice di benessere oltre che di sviluppo. Si tratta di un benessere che, in letteratura, viene definito eudaimonico, legato alla realizzazione del potenziale umano e alla sua crescita armonica. È una formazione che, oltre a rafforzare le competenze delle persone, si rivolge alla loro domanda di significato, alle loro esigenze di motivazioni più profonde. Nel volume sono trattati tanto i fondamenti concettuali e teorici, quanto le caratteristiche metodologiche ed alcune componenti, sia in termini di contenuti, sia di strumenti, di questo approccio fino a presentare alcune esperienze esemplificative.
Quali sono i giochi preferiti dei bambini nati in Italia da genitori migranti?
E come è possibile promuovere percorsi educativi interculturali che, partendo da giochi e sport, riescano a coinvolgere ragazzi migranti e italiani insieme, a scuola e altrove?
Insegnanti ed educatori troveranno risposta a tali domande in questo libro, che esplora alcuni dei luoghi dove “si gioca” oggi l’integrazione in Italia.
Ne emerge un quadro in cui si incontrano esempi concreti di cortili, parchi e piazze dove ragazzi italiani e stranieri, giocando insieme, imparano a conoscersi e apprezzarsi.
L'autore
Davide Zoletto insegna Pedagogia all’Università di Udine. Nella collana Minima ha pubblicato Straniero in classe. Una pedagogia dell’ospitalità (2007)