La psicologia del linguaggio, o psicolinguistica, si è ormai solidamente affermata come settore di punta della psicologia cognitiva. Questo volume illustra le teorie che negli ultimi decenni hanno spiegato il ruolo del linguaggio all'interno dei sistemi di comunicazione, il modo in cui esso viene compreso e utilizzato tanto nei discorsi quotidiani quanto nella lettura e nella scrittura, le principali patologie che possono alterarne l'elaborazione, il confine fra ciò che rende il linguaggio attributo specifico degli esseri umani e ciò che, invece, lo accomuna agli strumenti di comunicazione usati da altri sistemi o specie viventi.
I processi cognitivi, oltre ad essere alla base della psicologia generale, rappresentano l'ambito di studio privilegiato per comprendere l'interazione dell'individuo con il proprio ambiente. In questo volume gli autori descrivono i meccanismi e le operazioni che stanno alla base di tale interazione, e approfondiscono le modalità e i vincoli con cui l'essere umano acquisisce, elabora, immagazzina, recupera le informazioni per poter svolgere i molteplici compiti di valutazione, ragionamento, soluzione di problemi e decisione e per poter compiere le diverse attività in cui attenzione, memoria e abilità intellettive sono richieste.
Cosa si intende quando si parla di solidarietà? Il suo significato è davvero univoco e condiviso da tutti? Che senso ha per la psicologia, in particolare per la psicologia sociale, studiare ed esplorare un tema quale quello della solidarietà? Il volume risponde in modo chiaro ed esauriente a tali questioni, tenendo conto anche dei cambiamenti storico-sociali che hanno influito sull'evoluzione teorica di questo concetto, il quale da lungo tempo, e a ragione, occupa un posto di riguardo nelle scienze umane e nella società nel suo complesso.
La ricerca sul campo in educazione è oggetto di discussione metodologica ed epistemologica. Quali sono le possibilità e i limiti della ricerca empirico-sperimentale nell'affrontare la descrizione e la classificazione di eventi educativi nella scuola e in altre situazioni di vita quotidiana significative dal punto di vista psicopedagogico? Quali rapporti esistono tra l'analisi di tali situazioni e la definizione e il controllo dell'intervento educativo? Il volume dà conto del dibattito in corso e analizza i metodi qualitativi di indagine e di intervento: l'intervista, l'osservazione, le procedure di ricerca-azione. Un testo che si rivolge a docenti e studenti, unendo alla trattazione teorica dell'argomento un'ampia rassegna degli strumenti e dei metodi sperimentali di questo nuovo campo di ricerca della pedagogia.
La produzione giornalistica cresce perché aumentano le esigenze di visibilità di fonti e attori sociali. Il mercato dei media giornalistici s'articola con prodotti in grado di rispondere alle richieste specifiche di un pubblico sempre più differenziato. Si diversificano linguaggi, formati, generi, temi coperti. L'ampliamento del campo giornalistico obbliga ad una consistente revisione dei processi produttivi, delle logiche di posizionamento, dei criteri di notiziabilità. Il volume analizza tali cambiamenti esplorando varie zone del campo giornalistico: la stampa quotidiana, l'informazione televisiva, i periodici maschili, i blog, la free press, l'informazione locale e le forme di consumo veloce e apparentemente distratto dei giovani.
La ricerca qualitativa, un insieme di metodi particolarmente rilevanti per lo studio intensivo e approfondito dei processi di partecipazione e cambiamento soggettivo che avvengono nei contesti educativi, richiede una prolungata presenza del ricercatore nelle attività educative quotidiane, per riconoscere una pluralità di esperienze spesso discordanti e per ricostruire le dinamiche interazionali che caratterizzano i processi di negoziazione e stabilizzazione dei significati. La ricerca qualitativa ha anche una dimensione critica, perché offre la possibilità di progettare interventi educativi orientati a una maggiore efficacia. Nel volume è sviluppato uno studio delle basi razionali e delle strategie per condurre indagini etnografiche e interviste narrative.
Nel lavoro sociale il colloquio è uno strumento semplice e ad ampio raggio di azione. Rischia però di essere dato eccessivamente per scontato, ignorandone i vincoli e le potenzialità. Da qui la scelta per questo volume di un taglio essenzialmente operativo che, sebbene fondato sul rigore teorico-metodologico, cerca di non sfuggire alla questione chiave: "come si fa un colloquio?". Il testo si rivolge a chi è interessato ad approfondire il colloquio nelle sue differenti prospettive teoriche, metodologiche e applicative. Il diffuso collegamento con la casistica consente infatti di osservare lo strumento-colloquio al lavoro e di apprendere le coordinate teorico-metodologiche a partire dalle esperienze sul campo.
Nel corso del '900 la semiotica si è articolata in due direzioni. Da un lato si è consolidata la tradizione strutturale, che ha le sue origini nell' opera di Ferdinand de Saussure. Secondo la prospettiva strutturale la semiotica studia i sistemi e i processi della significazione, concentrandosi sui testi. Dall'altro si è sviluppata la tradizione interpretativa, che ha le sue origini nel pragmatismo di Charles Sanders Peirce e trova la sua formulazione più compiuta nella teoria semiotica di Umberto Eco. In questo volume, Traini evidenzia i fondamenti teorici e i nodi problematici di entrambe le tradizioni, per presentare poi i temi e le direzioni che caratterizzano la ricerca attuale: la sociosemiotica, il tema del corpo e dell'estesia.
Il volume raccoglie, accanto a contributi teorici d'inquadramento, soprattutto esperienze e riflessioni su casi d'interventi di comunità: esperienze di lavoro, progetti e valutazioni relative a ricerche-azioni sul territorio su tematiche quali la promozione della salute, l'educazione e i nuovi soggetti formativi, la qualità della vita urbana.