«È vero, stava per uccidere un uomo, ma avrebbe anche liberato una donna. La somma algebrica delle sue azioni sarebbe stata uguale a zero. E poi un'altra persona avrebbe liberato lei».
Partito come missionario per l'Impero cinese, l'orientalista Richard Wilhelm poté studiare approfonditamente la cultura del paese ospitante. Questo volume è il risultato di anni di ricerca condotta sulle leggende e i miti della tradizione cinese. Servi fedeli e saggi che intraprendono la via dell'ascesi, incantevoli fanciulle ed eroici guerrieri, maghi e taoisti, volpi, draghi e pantere: i mille personaggi che popolano queste fiabe rappresentano un'umanità lontana, ma al tempo stesso misteriosamente familiare, grazie alla semplicità e alla leggerezza della narrazione.
Scritto in esilio tra il 1832 e il 1834, quando fu pubblicato a Parigi, "Messer Taddeo" racconta la storia d'amore tra Taddeo Soplica e Sofia, sullo sfondo della rivolta della città lituana di Soplicowo contro la dominazione russa, nell'arco di sole sei giornate tra il 1811 e il 1812. Intrecciando le vicende familiari dei protagonisti con le rivendicazioni di un'ideale patria polacca, in un microcosmo sociale di straordinaria pregnanza, Mickiewicz dà vita a uno dei maggiori poemi epici della modernità, tradotto da Silvano De Fanti in versi fluidi e incisivi che ne rispettano ritmo e forza espressiva.
Nelle cucine di un ristorante di lusso a Zurigo lavora Maravan, un giovane tamil che viene dallo Sri Lanka. Come molti suoi connazionali è fuggito dalla guerra per giungere in Europa, sperando nell’asilo politico e con la responsabilità di aiutare la famiglia rimasta in patria. Nel ristorante gli vengono assegnati solo i compiti più umili e noiosi, ma lui non se la prende. Ha un carattere amabile e ottimista, possiede una fede devota, con i suoi riti e le sue divinità, e soprattutto è un cuoco dall’olfatto e dalle qualità straordinari.
La prima a scoprirlo è la disinibita Andrea, una cameriera dello stesso locale. Per lei Maravan cucina il vero curry, ispirato alla tradizione culinaria di famiglia con qualche personale innovazione. La ragazza, nel corso di una cena indimenticabile, avrà un’idea che cambierà il loro futuro: dovranno mettersi in proprio e aprire una ditta. Si chiamerà «Love Food» e proporrà un Love Menu, consegna a domicilio di raffinati manicaretti afrodisiaci capaci di stimolare il desiderio delle coppie annoiate. I primi clienti arrivano grazie a una terapista specializzata, ma la voce si sparge rapidamente. In un contesto che scopre con angosciato stupore la possibilità del fallimento, e che diviene sempre più instabile e ingiusto, i piaceri – del corpo, della mente, del palato – diventano merci preziose. Le sensuali ed efficaci ricette di Maravan sanno restituire gusto ed emozione alle serate di coppie abbienti, a personalità della politica, a uomini d’affari in cerca di sensazioni forti. Ma attraggono anche figure ambigue, che vivono ai margini del potere e della ricchezza…
Il talento del cuoco racconta con tono sagace, ironico e riflessivo l’aspra complessità di un ingranaggio sociale che rimescola il destino di persone lontane e diverse e le porta sullo stesso palcoscenico, in uno spazio in cui i gesti e le parole di ognuno riguardano e influenzano le vite degli altri. E allora tra noi e loro, tra gli abitanti di nazioni e città che si vogliono solide e antiche, e quei popoli che crediamo spuntare dal nulla per turbare il nostro ordine e il nostro benessere, nasce un legame profondo, che ha bisogno di una scoperta continua, di una curiosità che può svelare quei mondi quasi del tutto invisibili che convivono quotidianamente accanto a noi.
Un giorno, a una domanda sull'importanza che aveva avuto l'amore nella sua vita, Isaac Bashevis Singer rispose: «Grandissima, perché l'amore è amore della vita. Quando ami una donna ami la vita che è in lei». Ma che genere di amore è quello che lega Herman, il protagonista di Nemici, a Yadwiga, la contadina polacca che lo ha salvato dalla deportazione nascondendolo per tre anni in un fienile, nutrendolo e curandolo, e che lui ha portato con sé a New York e ha sposato? E che genere di amore lo lega a Masha, la donna, scampata ai lager, del cui corpo non riesce a fare a meno, ma che percepisce come una minaccia – perché quel desiderio, più che alla vita, si apparenta alla morte? Ed è ancora amore il sentimento che lo lega alla moglie Tamara, che credeva morta e che gli riappare davanti all'improvviso? Di fronte a simili domande Herman è paralizzato, incapace di trovare una via d'uscita. A rendere tutto molto, molto più complicato è la fatica quotidiana del vivere, in quella New York che è sembrata un miraggio di felicità, ma che si rivela ogni giorno più inospitale e più aspra. Il lettore segue Herman nei suoi affannosi, sconclusionati andirivieni dal Bronx a Coney Island e da Coney Island a Manhattan, chiedendosi se e come riuscirà a tirarsi fuori da quella specie di guerra che le sue tre donne gli hanno dichiarato, e soprattutto dal groviglio di un'esistenza fatta di continue menzogne, sotterfugi, goffaggini e fughe – o se, come il Bunem di Keyla la Rossa, finirà per cedere alla tentazione di disperare di Dio.
Amanda odia stare al centro dell'attenzione. A tredici anni, quello che la fa sentire davvero sicura è passare inosservata tra i suoi compagni di scuola e studiare. Quando però la professoressa di lettere la sceglie per affiancare Lars, il nuovo arrivato, Amanda capisce che niente sarà più come prima. Perché Lars non è come gli altri, soffre della sindrome di Down, e nessuno vuole essere amico di uno così. Se Amanda dovrà passare l'intero anno insieme a lui, già si immagina le scene imbarazzanti in cortile e le battute sgradevoli dei fighi della scuola. Di Adam, ad esempio. Per cui ha una cotta colossale. Eppure... la vicinanza con Lars si rivela diversa da ogni previsione. Con lui Amanda riesce per la prima volta a essere davvero se stessa, con lui scambia occhiate d'intesa, guarda il mondo a testa in giù e inventa formule magiche, senza paura di essere giudicata... Almeno fino al giorno in cui scopre che tutti a scuola ridono di Lars. Lei farebbe qualunque cosa per difenderlo. Ma se questo significasse uscire dall'anonimato, mostrarsi in prima linea e rischiare addirittura di perdere per sempre Adam? Per Amanda è arrivato il momento di scegliere, e trovare il coraggio di essere se stessa. Età di lettura: da 9 anni.
Un uomo che di fronte al proprio inesorabile declino constata l'amara dissipazione delle occasioni perdute, una banda di sgangherati crociati che non arriveranno mai in Terra Santa: due storie molto lontane fra loro nel tempo e nello spazio, ma che raccontano in fondo la stessa malinconia di vivere, la stessa disperata ricerca di un senso per se stessi e per il mondo. Con il suo sguardo lucido e profondo, Amos Oz conduce il lettore in una Tel Aviv e un Israele che non esistono più, in un'Europa arcaica e crudele: al cuore di tutto c'è un'umanità in cui, malgrado la distanza, non si può fare a meno di riconoscersi.
“Si vedono ora per la prima volta, due completi sconosciuti, incapaci di togliersi gli occhi di dosso. È questo l’istante in cui la vita di lui si biforca: da una parte chi era prima di conoscerla, dall’altra chi diventa dopo.”Laura è una creatura speciale, una giovane donna che vive separata dal resto del mondo, nella natura incontaminata del Gougane Barra, nel sudovest dell’Irlanda, lì dove le montagne incontrano fitti boschi che si aprono su laghi cristallini. In questo luogo eccezionale, nel totale isolamento, Laura è cresciuta imparando a imitare, con la sua voce perfetta e purissima, i suoni che la circondano.È un giorno come tanti quando la sua vita subisce uno scossone irreparabile, allorché Solomon, abile fonico, la vede. Un incontro che muterà fatalmente entrambi, segnando l’entrata di Laura in un universo a lei finora sconosciuto. Ma la cosiddetta società normale, con i suoi ritmi e il suo passo accelerato e convulso, sarà pronta ad accogliere questa donna e la sua unicità? Saprà, la città, riconoscere e proteggere la sua grazia? Intimista e commovente, con questa storia d’amore Cecelia Ahern ci accompagna alla scoperta della parte più vera e indomabile di ciascuno, in quel nucleo al contempo quieto e ribelle e, troppo spesso, soffocato dal rumore del mondo.
Un'antologia di versi, saggi e lettere che coprono l'intero arco temporale dell'opera di Vja?eslav Ivanov, il padre del simbolismo russo.
Allo scoppio della prima guerra mondiale il progetto sionista entrò in crisi. Moltissimi ebrei insediati in Palestina provenivano dalla Russia e all'entrata in guerra dell'Impero ottomano a fianco degli Imperi centrali erano diventati dei nemici. Di fronte alla prospettiva di essere internati o spediti ai lavori forzati e di fronte alla paura di violenze e rapine, molti decisero di lasciare gli insediamenti e trasferirsi in Egitto o in America. Il romanzo di Reuveni, pubblicato nel 1919, racconta il bivio politico-morale-esistenziale di quanti dovevano prendere una decisione in quei giorni. Con personaggi in parte presi dalla realtà (Ben Gurion, Ben Zvi, Reuveni stesso) in parte di invenzione, come il contabile Tziprovitch, una delle grandi figure di «inetto» della letteratura del Novecento. Prefazione di Elena Loewenthal.
Il ponte d'argilla è la storia appassionante di cinque fratelli costretti a vivere soli, e a definire da soli le regole della propria esistenza. E mentre i fratelli Dunbar amano, soffrono e lottano per imparare a fare i conti con il mondo degli adulti, scopriranno il segreto, tenero e straziante a un tempo, che si cela dietro la scomparsa del loro padre. Al centro della famiglia Dunbar, c'è Clay, l'unico dei fratelli che accetterà di riavvicinarsi al padre, per costruire con lui un ponte, concreto e metaforico nello stesso tempo: lo farà per la sua famiglia, per il loro passato, per il loro futuro, per espiare le colpe e dimenticare il dolore. Lo farà perché crede nel miracolo dell'animo umano. Ma fino a che punto Clay riuscirà a spingersi in questo percorso interiore? Quanti degli ostacoli che la vita gli ha posto davanti riuscirà a superare?
«Il momento esatto in cui da ragazzi si prende una decisione e ci si mette in cammino per realizzarla è senza dubbio uno dei più belli che la vita può regalare». È proprio questo che emerge dalle pagine vibranti e commoventi di Entusiamo. Un romanzo che si legge d'un fiato e che ci apre alla comprensione autentica dell'essere umano, ci invita alla speranza nel suo destino e ci commuove. «Perché scrivi romanzi?» Hanno chiesto a Pablo d'Ors. «I saggi nutrono la mente. I romanzi trasmettono immagini che nutrono l'anima», ha risposto. E non sono poche le immagini di questa trama ricca di personaggi indimenticabili, frasi fulminanti e situazioni comiche. Chi ama la vita, pur con tutte le sue contraddizioni, potrà seguire con entusiasmo la storia del protagonista, Pedro Pablo Ros (evidente anagramma del nome dell'autore): un uomo che, per rispondere alla pressante chiamata di Dio, intraprende fi duciosamente un cammino nel quale incontra amore, amicizia, e insieme dolori, fallimenti; insomma la vita stessa intesa come apertura all'altro. Dall'adolescenza negli Stati Uniti alla vita missionaria in Honduras, Pedro si confronta con tutto quanto gli accade, cercando se stesso e ritrovandosi con l'entusiasmo degli inizi. Un racconto sulle esperienze di iniziazione di un giovane, uno splendido romanzo sulla fede. Questo libro è per d'Ors come una bottiglia lanciata nel mare con la speranza che la raccolga qualcuno alla ricerca di un messaggio per l'anima. Un mondo letterario coinvolgente e intessuto di esperienze reali, nel quale cercare risposte ai nostri dubbi e confrontare le nostre esperienze, perché «la vita» - scrive l'autore - «è il vero spettacolo». Con squisito senso dell'umorismo e grande chiarezza narrativa, ecco un romanzo contagioso, vitale, che invita all'entusiasmo.