
Settantatré anni prima di Cristo, quando nessun dio e nessun uomo sembravano in grado di minacciare i destini della Città Eterna, uno schiavo decise di spezzare le catene in cui era avvolto e, accompagnato da un pugno di seguaci disposti a tutto, portò il suo attacco al cuore di Roma. Comincia così la storia di Spartaco, il gladiatore. Un'epopea di libertà che attraversò la penisola italica riuscendo a sconfiggere a più riprese le apparentemente invincibili legioni romane. Un'avventura straordinaria capace di vibrare nel tempo e di riportare in vita una figura leggendaria.
74 a.C. L'inverno è alle porte e pochi sono i viaggiatori che si arrischiano ad allontanarsi dalle proprie case. Solo un uomo cammina nella neve, cercando di percorrere le ultime miglia che lo separano dalla sua città natale, in Tracia, prima che scenda la notte. Quell'uomo si chiama Spartaco e ha passato gli ultimi anni combattendo per l'esercito romano come mercenario. Ha sognato quel ritorno per mesi, ma, appena giunto in città, si rende conto che la situazione è molto diversa da quella che si aspettava: il potere è nelle mani di Kotys, crudele usurpatore che ha conquistato il trono con la forza, uccidendo chiunque tentasse di ostacolarlo. Spartaco comprende immediatamente che anche la sua vita è in pericolo: suo padre, infatti, è stato assassinato dal nuovo re e la sua presenza non può che essere una minaccia per Kotys. Così, decide di ordire un complotto per salvarsi e, soprattutto, per restituire giustizia alla patria che ama. Ma anche coloro che sembravano essergli rimasti fedeli hanno ceduto al nuovo potere e lo tradiscono. Spartaco viene fatto prigioniero, venduto a un mercante di gladiatori che lo addestra all'arte della lotta. Approdato a Capua, Spartaco si distingue come valoroso combattente e lottatore di indicibile forza. Ma non sono la schiavitù e l'arena il suo destino. Ciò che lo attende è la sfida alla superbia di Roma, per riappropriarsi dell'unico valore per cui valga la pena lottare e morire: la libertà.
Settantatré anni prima di Cristo, quando nessun dio e nessun uomo sembravano in grado di minacciare i destini della Città Eterna, uno schiavo decise di spezzare le catene in cui era avvolto e, accompagnato da un pugno di seguaci disposti a tutto, portò il suo attacco al cuore di Roma. Comincia così la storia di Spartaco, il gladiatore. Un'epopea di libertà che attraversò la penisola italica riuscendo a sconfiggere a più riprese le apparentemente invincibili legioni romane. Un'avventura straordinaria capace di vibrare nel tempo e di riportare in vita una figura leggendaria.
C'è una linea che unisce la vita di una donna nei suoi trent'anni a quella di un Paese lontano, immenso e controverso: gli Stati Uniti d'America. Questa linea attraversa metropoli, deserti, oceani e angoli di provincia e disegna mappe, ritratti, situazioni, incontri: disegna storie personali e collettive di un territorio e di un tempo che rifiutano comode definizioni e si rivelano nella loro complessità, nella dolcezza che ha bisogno della crudeltà, nella bellezza che non può stare senza l'ingiustizia. Dai campi di grano di David Foster Wallace del Midwest al confine con il Messico, dal New Jersey alle paludi della Louisiana di True Detective, dai grattacieli di New York alle strade di Los Angeles di Joan Didion, dal Texas che, come suggerisce Cormac McCarthy, custodisce "il segreto del mondo" alle vette del Colorado, questo libro è un'immersione in quell'America così familiare e al tempo stesso sconosciuta, che nutre i nostri sogni e dà forma ai nostri incubi. È il racconto di luoghi e momenti della società e della storia contemporanea statunitense che, nonostante si rispecchino spesso nella letteratura, arrivano sulla pagina in tutta la loro realtà. Ma è anche la storia di come quella donna ha ritrovato il suo personalissimo "sogno americano" nell'incontro con persone sconosciute, nel confronto con risvolti dell'attualità, nell'esplorazione di luoghi remoti e nel dialogo con i personaggi dei libri. Con "Sparire qui" Marta Ciccolari Micaldi ci porta alla scoperta degli Stati Uniti in tutta la loro struggente complessità e ci invita a perderci con lei sulle strade della solitudine, dello stupore, dell'ignoto e della libertà.
Da sempre la presenza di David Grossman sulla scena internazionale va oltre i suoi romanzi: i suoi saggi e interventi su politica, società e letteratura sono ormai diventati un punto di riferimento ineludibile per tantissimi lettori ai quattro angoli del mondo. "La situazione è troppo disperata per lasciarla ai disperati" sostiene. La dimensione personale che è al centro della sua narrativa è indissolubilmente legata a quella politica. Ed è per questo motivo che, nei saggi e nei discorsi che compongono questo libro, Grossman non si limita ad analizzare la situazione di Israele cinquant'anni dopo la Guerra dei Sei Giorni, a descrivere le conseguenze dell'impasse politica in Medio Oriente o dell'abbandono della letteratura nell'era post-fattuale, o a parlare di Covid, ma finisce sempre per raccontarci qualcosa della sua esperienza personale. Questa appassionata e lucida difesa dei valori della libertà e dell'individualità, la strenua opposizione a disfattismo e disimpegno prendono corpo in questi testi, che faranno certamente breccia nelle menti e nei cuori dei suoi lettori.
Cinque racconti che sono innanzitutto una fenomenologia dell'amore. L'amore che si rivela inaspettato, quello che si fa giocando insieme, quello che si conquista nascondendosi dietro alle parole, quello che si consuma e si reinventa calandosi letteralmente nei panni altrui. Ma siccome ogni storia impone che ci si metta in gioco, e non c'è gioco che non sia pericoloso, ciascuno di noi dispone di un armamentario di difese per non lasciare che gli altri penetrino troppo facilmente nella nostra esistenza. Sono barriere linguistiche, reali o metaforiche, che frapponiamo come ostacoli ma spesso aprono nuove strade. Sono anche esercizi intorno a una mancanza, esorcismi per non dire il vuoto che ci spaventa portarci dentro. Miranda per esempio con gli occhi non ci vede, ma scorge con le mani colori e forme davvero imprevedibili: un giro per vetrine in sua compagnia può diventare un'avventura rischiosa ed eccitante. E quando Lele incontra Ulla, durante un'indolente vacanza a Stromboli, la trova fascinosa come una ninfa dei boschi, lievemente altera e irrimediabilmente tedesca: tra giochi erotici e giochi di parole, il non capirsi sarà soltanto un'altra forma del desiderio. Mentre Mara e Michele, una passione per i viaggi e per Polanski, niente figli e molti anni di vita in comune, credono di aver trovato la formula del matrimonio perfetto: fino a quando all'aeroporto non ritirano la valigia sbagliata...
Per cucinare gli spaghetti all'assassina, il piatto più famoso di Bari, ci vuole la padella in ferro nero che si trova solo nella città vecchia. Ed è proprio lì che sorge il ristorante di Colino Stramaglia, inventore della famosa ricetta. Una mattina di primavera, all'apertura del locale, il grande chef viene trovato morto ammazzato in maniera talmente efferata da far sospettare un torbido movente passionale. Quale grave sgarbo avrebbe commesso l'illustre personaggio per meritare una fine così orrenda? E quanti misteri si celano dietro al mondo sempre più competitivo dell'alta cucina? Fra le persone informate sui fatti, un affascinante cuoco algerino, una spogliarellista brasiliana e un capocameriere con un'aria da becchino uscito da un film western. A indagare è il commissario Lolita Lobosco, che stavolta trova imbrattate di sangue le sue due attività preferite: l'amore e la cucina. Sullo sfondo di una città sempre più pulp, una nuova intricata indagine, con fosche tinte da noir mediterraneo, metterà a dura prova l'abilità e l'istinto della caparbia investigatrice barese.
La realtà italiana è incerta. Si tradisce, è sospetta. La realtà italiana è un’operazione a somma zero. L’Italia è un paese a somma zero.
«Qui l’Italia si vede benissimo. Quello che hai scoperto è che l’Italia è la prosecuzione di Palermo con gli stessi mezzi. Hai scoperto, dice, che Palermo è l’Italia.» Tre giorni a Palermo, alla fine dell’estate, come occasione per prendere le misure del presente italiano. Perché se davvero la parte è in grado di descrivere il tutto, allora immergersi in fenomeni quotidiani apparentemente irrilevanti – andare in spiaggia al mattino e a spasso per la città durante il pomeriggio – può diventare un modo per confrontarsi con la tragicomica brutalità del nostro paese. Un paese ‘spaesato’ nel quale i paradossi si mescolano ai miraggi, le intenzioni concrete alle velleità, i bar del centro spariscono e i bagnanti in spiaggia fabbricano tutti insieme un idolo di sabbia. E Berlusconi, il fantasma di Berlusconi, pervade ogni cosa rivelandoci il processo in atto: la disponibilità nazionale a rassegnarsi, senza rabbia, con stucchevole fierezza, alla propria miseria.
Biondo, occhi azzurri, grande appassionato di kung fu, Mark Salzman arriva in Cina negli anni Ottanta e viene accolto come una specie di fenomeno: un occidentale che parla cinese, che ogni mattina alle cinque si allena in cortile, fa domande impertinenti e tiene lezioni di inglese assolutamente informali. Con la sua comunicativa e la sua diversità, Salzman diventa amico di tutti, soprattutto di Pan Qingfu, 'Pugno di ferro', famoso maestro di arti marziali e vero eroe culturale cinese, che lo prende come allievo. Protetto dal suo maestro Salzman riesce ad accedere a luoghi e persone irraggiungibili per un occidentale e a darci un ritratto unico della Cina attuale, sospesa tra smanie di modernizzazione e assoluto rispetto per la tradizione.
L'episodio conclusivo della ricerca del Sacro Graal ambientato al tempo della Guerra dei cent'anni, che sconvolse l'Europa tra il 1300 e il 1400. Le avventure di Thomas di Hookton si avviano alla conclusione. Un dettaglio nel libro che gli ha lasciato il padre gli indicherà la giusta via per il ritrovamento della coppa tanto contesa. Dopo aver fatto credere al suo signore che la reliquia causa di tante lotte è andata perduta, torna nel suo paese natale, in Inghilterra, perché è proprio lì dove tutto è cominciato che il cerchio si chiude...
L'omicidio del nobile Abdosir sconvolge Cartagine, amplificando la tensione per le imminenti elezioni governative. Sono passati dieci anni dalla prima guerra punica e a contendersi l'arena politica sono ancora la fazione del diabolico Annone e quella del grande stratega Amilcare Barca. Il reo confesso viene subito catturato, ma non convince Bomilcare, l'intraprendente capo delle guardie: che interesse ha un piccolo delinquente dei bassifondi a uccidere uno dei dignitari punici, assicurandosi un'atroce condanna a morte? E perché il delitto coincide con la misteriosa scomparsa di un'antica spada sacra, che secondo la leggenda è stata portata dalla Fenicia dalla stessa Elissa, la mitica fondatrice della città? Chi muove i fili di un vasto complotto per il potere che sembra coinvolgere i mercenari numidi? Gli indizi conducono Bomilcare fino ad Alessandria, quindi in Iberia e in una tenebrosa valle del deserto libico. Ad accompagnarlo in questo incerto viaggio, costellato di pericoli, tranelli e colpi di scena, la sensuale compagna Aspasia e il romano Letilio, l'audace amico-nemico di vecchia data.
Isole britanniche, 1600 a. C. Da giorni la tormenta non dava tregua, il gelo attanagliava le carni e la neve aveva trasformato il mondo in un deserto bianco. Presagi più infausti non potevano esserci nel giorno della nascita di Conan. Eppure quel bambino, appena nato e già orfano, è un predestinato. Lui, figlio di druidi, è l'uomo delle profezie celtiche, l'eroe che dovrà trovare la mitica stele di pietra, su cui sono incisi antichi segreti. Per il momento, però, Conan è ignaro di tutto e cresce come figlio adottivo di Erin la Bella, dissoluta moglie del capo di una delle tribù più sanguinarie d'Irlanda. Le sue origini sconosciute lo espongono a ogni umiliazione e gli valgono l'odioso soprannome di Straniero. Quel giogo non durerà a lungo.