Due scritti autobiografici e una piccola antologia di poesie di un mito vivente della poesia mondiale. Dalle riflessioni su Solzenicyn ("condannato all'immortalità") ai ricordi personali del soggiorno a cuba, quando "la pace era appesa a un sottile capello... della calvizie di Nikita Chruscev". Con testi dedicati ai suoi amori, al suoi ideali, alla poesia "come spionaggio", ma anche a Fellini e ai Beatles, con una poesia inedita senza retorica e molta autoironia: "Arriverò nel ventunesimo secolo / e riconoscerò tutte le mie amate predilette / in sembianze di nonnine regalmente aggraziate". Un poeta che continua a stupire, parlando anche ai giovani.
L'esilio del poeta è il tema dominante di queste liriche in cui l'Autore già dal titolo imprime, con la sua voce spirituale, una spontanea ricerca dell'Assoluto, nel transito tribolato dei nostri giorni.
Un cantico d'amore a due voci che esprime echi di passione e liriche profonde. Con originale andamento amebeo l'innamorato e l'innamorata si alternano cantando il loro amore. Come da una fonte inesauribile le parole dell'amato germinano altre parole d'amore, che a loro volta sono lo spunto per altre immagini liriche, in una catena infinita come il desiderio d'amore mai sazio. La raffinata ricerca lessicale non impedisce una impressione di semplicità, che avvince il lettore all'incantamento senza tempo del conversare d'amore.
Poesie in un momento di dolore. Durante una dolorosa degenza in ospedale, soprattutto nelle lunghe notti insonni, il poeta a occhi chiusi ha sondato le profondità della sua anima e ha ascoltato la musica interiore. La sua mente ha rivissuto emozioni, immagini, incontri, pensieri e con infinita pazienza ha cercato e scelto le parole giuste per esprimerli. Così ha dato senso al suo tempo, ma ha anche cercato di penetrare nel mistero dell'esistenza.
Il pittore Mario Sironi, il mago Aleister Crowley, Erica la matricida, il Vampiro delle Torri Gemelle, Trotzkij e il suo assassino, l'armata dell'Ebro, il pugile Michele Bonaglia, Lutero sulla strada di Worms, i bambini della scuola di Beslan... Guidato dall'angelo, Ceronetti visita santi, satanassi e poveri diavoli cantandone le gesta a volte eroiche a volte miserabili con un dolore e una pietas inestinguibili.
Partecipe in eguale misura dell'estrema dolcezza orientale e di una certa crudezza di ritmi di tipo occidentale, in queste "Poesie d'amore" Hikmet mostra le due facce della sua natura, lirica ed epica, saldate in un risultato unico. Versi immortali, che riassumono nell'elemento erotico i diversi aspetti dell'attività e dell'esperienza dell'autore, poeta d'amore perché prima di tutto poeta di battaglie e di idee. L'Audiobook propone la versione integrale delle sue poesie.
In questa antologia, che prende le mosse dai veterani della lirica ebraica della seconda metà del Novecento, sono presenti autori di grandissimo valore: da quelli più affermati, come Yehuda Amichai (con versi sliricizzati, pervasi dal senso imminente della fine) e Nathan Zach (ironico e beffardo), ai più giovani come Shimon Adàf (le cui origini orientali gli permettono un'intima disanima del gioco delle identità culturali). In molti poeti è presente una vena erotica: Aharon Shabtai (che resta uno degli autori più politicizzati) rappresenta l'esperienza amorosa come fisicità assoluta; Dalia Rabikovitch propone un'immagine di donna fragile alla ricerca di autonomia, mentre nei testi di Aghi Mishòl l'uomo è oggetto non solo di desiderio ma anche di compatimento e di malcelata irrisione. Vi è poi la piena esperienza religiosa di Admiel Kosman e l'attualità politica dei versi civili di Ytzhak Laor.