Dieci piccoli racconti in cui la vita di Giuseppe, il falegname più famoso di tutti i tempi, è raccontata dall'insolita prospettiva del suo angelo custode. La voce narrante conduce i bambini a scoprire le vicende della famiglia di Nazaret, tra viaggi, sogni e ritorno alla quotidianità. Ogni episodio è arricchito da preghiere, attività e frasi di riflessione, per favorire il processo di attualizzazione. Età di lettura: da 7 anni.
La tradizione iconografica ci consegna la figura di un Giuseppe avanti negli anni, un anziano dal viso rugoso, un patriarca i cui occhi hanno già visto e vissuto tutto. Eppure la verità è un'altra: è un ragazzo nel fiore degli anni. Giuseppe ha sedici anni quando prende per fidanzata Maria, la ragazza che ama. Sedici saranno anche gli anni ancora a sua disposizione prima di essere pianto, pianto veramente, dal suo Dio, da suo figlio. E sarà lui, Gesù, a chiudere le sue palpebre per l'ultima volta, tremando con quel tremore che segna i passaggi. Queste pagine ci restituiscono in tutta la sua umanità la vera storia di Giuseppe, il falegname di Nazaret.
Il libro propone un breve itinerario spirituale sul ruolo del padre partendo da San Giuseppe. La gente cerca pastori ma spesso trova mercenari, cerca padri e trova impiegati che non hanno tempo per ascoltare. «Sul tuo, il volto del Padre» è anche la richiesta dei figli al loro papà quando lo vedono rientrare a casa dopo una giornata intensa di lavoro...
Chi è san Giuseppe? Cosa possiamo imparare dalla sua vita? Come possiamo pregarlo? Le pagine del libro accompagnano il giovane lettore alla scoperta di una delle figure più discrete del Vangelo, ma decisive nella vita di Gesù, nella storia della Chiesa e nella fede di molti. Giuseppe è il custode, colui che nello stesso modo e con la stessa premura con cui ha custodito il Figlio di Dio, continua a custodire l’umanità, la Chiesa, ogni realtà fragile. Nelle sue tre parti questo libro aiuta i ragazzi a comprendere cosa ha vissuto san Giuseppe, qual è il suo ruolo accanto a Maria, quale messaggio oggi ci rivolge e in che modo e con quali preghiere possiamo rivolgerci a lui. La terza parte del libro offre alcune preghiere che i bambini possono recitare a casa, al catechismo, in diverse occasioni.
Invocato per secoli come protettore e guida, san Giuseppe continua a essere “una buona notizia” per il nostro mondo impoverito e sofferente. Non sembra un caso che papa Francesco abbia voluto dedicare a lui questo anno, un tempo tra i più difficili e drammatici che l’umanità tutta abbia mai vissuto. Queste pagine desiderano offrire un po’ di luce a chi vuole rileggere la propria esperienza credente alla luce della vita e della fede di Giuseppe di Nazareth. La Scrittura, la tradizione cristiana e quello che il nostro pianeta sta vivendo si sono date appuntamento per invitarci ad affinare gli occhi del cuore, dell’interiorità, per scorgere le tracce di quella Presenza latente che avvolge e penetra tutta la realtà. La vita di Giuseppe, una vita senza indice, può dire molto alla nostra vita. La sua sembra una storia fatta di semplicità, ma quanto è essenziale la sua parte nell’arazzo multicolore della storia della salvezza. Cercatori di Dio, gruppi cristiani e comunità religiose troveranno in queste pagine prospettive suggestive che illumineranno il loro sguardo.
San Giuseppe, l’uomo del nascondimento e dell’obbedienza a volte cieca a Dio, risveglia in noi l’immagine della Sacra Famiglia. Meditando le sue virtù troviamo un tesoro di vita quotidiana. Lo dichiarano i santi, le cui testimonianze su San Giuseppe ricorrono nel libro, lo affermano i Papi che indicano in San Giuseppe l’esempio che la Chiesa dovrebbe perseguire. Lo sottolinea Papa Francesco nella lettera apostolica Pater Cordis, incentrata proprio sull’eccezionalità di una vita apparentemente normale, ma ispirata dai suggerimenti dello Spirito Santo che indirizzano un uomo comune, ma profondamente onesto, a compiere grandi imprese e a realizzare il destino dell’umanità.
San Giuseppe è soprattutto il padre che con tenerezza accompagna il Figlio al suo destino, ma è anche l’uomo che, in ogni circostanza della vita, anche in quella difficoltosa dell’esilio, lavora per il sostentamento della propria famiglia. È colui a cui ricorriamo per chiedere che il nostro lavoro non venga mai meno, che la nostra dignità di uomini sia rispettata nell’esercizio dell’operosità attiva, è colui a cui ispirarsi per risolvere e superare con ingegno e laboriosità le difficoltà quotidiane che attanagliano la vita di tutti i giorni.
San Giuseppe è colui che ama Maria Santissima senza alcuna riserva e che, una volta accettato il suo «Ecco l’Ancella del Signore, avvenga di me secondo la tua parola», ne affronta le conseguenze con coraggio.
Angelo Figurelli vive a Milano. Opera d molti anni nel campo pubblicitario. Da 33 anni è anche conduttore di Radio Maria. La militanza all’interno della Radio cattolica ha plasmato e rafforzato la sua fede e l’impegno a divulgare il messaggio evangelico attraverso trasmissioni incentrate sulle virtù eroiche di uomini e donne di Dio canonizzati dalla Chiesa. Svolge un’intensa attività di volontariato.
Attualmente l’impegno maggiore è proprio all’interno di Radio Maria, dove non solo cura i rapporti con il volontariato, ma rivolge il suo intervento anche ad altre aree operative collegate alla stessa emittente.
Questo libretto non pretende di aggiungere qualcosa al Magistero della “Patris corde” ma vorrebbe rappresentare in piccolo (molto in piccolo!) la risonanza e consonanza che lega sempre il Magistero al sentire del popolo di Dio, come quella volta che, ad Efeso, definì Maria “Madre di Dio” e la gente scese in piazza entusiasta con le fiaccole. Anche noi scendiamo in piazza, insieme a tanti altri, con questa piccola fiaccola, nell’anno a lui dedicato dalla Chiesa, per manifestare la gioia che l’umile Patriarca sia stato indicato ancora una volta, dopo venti secoli e con solenne insegnamento, per quello che è divenuto per sempre: l’uomo giusto e silenzioso che ha accolto il Figlio promesso a Davide, il Figlio di Dio e la sua dolcissima Madre, proprio come tutti noi vorremmo accoglierli…
Tarcisio ZANNI nato a Cremona nel 1945 vive a Bologna. È autore di numerosi saggi di “teologia divulgativa” di indole catechetica per adulti e bambini:
A Betlemme (2004); Assunti in cielo (2016); Che cosa c’è di diverso questa notte? (2010); Circondati da testimoni (2009); Città, Chiesa e missione (1999); La debolezza di Dio (2020); Giuseppe di Nàzaret (2021); Intervista a Francesco Cuppini (2016); Lettera a una bambina battezzata a sua insaputa (2017); Il libro del Matrimonio (2014); Non conformatevi (2009); Ogni genere di discernimento (2013); Pensieri sul morire e su quel che segue (2010); Il segreto di Karol (2008); La Veglia (2004); Venduto in Giuseppe (2008); Verso il Natale in famiglia (2014); Viaggio alla ricerca dell’Italia cattolica che non si trova più (2018).
È noto che, in occasione del 150mo anniversario della dichiarazione di san Giuseppe quale patrono della Chiesa universale, il Papa ha indetto uno speciale «Anno di San Giuseppe», durante il quale - come si legge nel Decreto della Penitenzieria Apostolica, col quale si concede il dono di speciali Indulgenze - «ogni fedele sul suo esempio possa rafforzare quotidianamente la propria vita di fede nel pieno compimento della volontà di Dio». Per guidare e accompagnare la nostra riflessione, Francesco ha pubblicato una lettera apostolica nella quale di san Giuseppe ha inteso illustrare un particolare aspetto: quello della paternità. La lettera ha, per questo, come titolo: Patris corde che, secondo una consolidata prassi, è l'espressione con la quale si apre il documento: «Con cuore di padre: così Giuseppe ha amato Gesù, chiamato in tutti e quattro i Vangeli "il figlio di Giuseppe"». Opportuna, dunque, l'iniziativa di ripubblicare un ampio testo del Servo di Dio Antonio Bello nel quale la figura di san Giuseppe è un po' il filo conduttore. Si tratta dell'intervento che egli fece ad Assisi in occasione del 42° Convegno Giovanile che si svolse dal 27 al 31 dicembre 1987 presso la Cittadella di Assisi sul tema: "Catturati dall'effimero?" Questo spiega il sottotitolo della conferenza ora di nuovo pubblicata: "Nella società dell'usa e getta", che fa da sfondo all'esposizione e, in qualche maniera, ne guida la stesura. (Dalla prefazione del Card. Marcello Semeraro) "La carezza di Dio" di don Tonino Bello in una nuova edizione, co-edita con Luce e vita, pubblicata in occasione dell'"Anno di San Giuseppe" indetto da Papa Francesco, con prefazione del Card. Marcello Semeraro e introduzione di Mons. Domenico Cornacchia.
La prima parte tratta del mistero della paternità di san Giuseppe: nei riguardi del Figlio di Dio, nei confronti di tutti i figli di Dio, come modello per i presbiteri. Si sviluppa anche la josefologia, a stretto contatto con la mariologia, nelle sue più alte vette raggiunte da alcuni teologi mistici. La seconda parte del volume, è un florilegio di 100 testimonianze di santi, beati, venerabili, servi di Dio e altri testimoni che, attraverso l’esempio della loro fede e la devozione a san Giuseppe, edificano il lettore. La Terza Parte è una presentazione essenziale degli ultimi dodici Pontefici (compreso papa Francesco) con una breve biografia, un elenco sintetico dei loro pronunciamenti riguardanti la devozione a san Giuseppe e, infine, alcuni documenti del loro Magistero.
Se Dio l’ha scelto come padre, deve essere un tipo in gamba. E se Maria lo ha scelto come sposo, allora si tratta davvero di un uomo straordinario.
Dunque chi è Giuseppe? Chi si nasconde sotto l’aspetto di un semplice falegname di Nazaret, un discendente di Davide che vive insieme a Gesù molto più a lungo degli apostoli, che parla con gli angeli e siede a tavola con Dio?
«Giampiero Pizzol ti commuove e ti fa sorridere, fino alle ultime pagine, fino alla nascita al Cielo di Giuseppe, che si ammala e non vuole che il Figlio lo guarisca. Niente favoritismi: “Così gli ho chiesto di non far miracoli, non voglio che nei secoli dei secoli si dica che ha favorito la famiglia!”».
Roberto Filippetti
Giampiero Pizzol si occupa di teatro come attore fin dagli anni ’70 ed è tra i fondatori dello storico Teatro dell’Arca e successivamente dell’ensamble Compagnia Bella. Come autore crea decine di opere originali per il teatro in prosa e in versi, monologhi e fiabe. Sul versante musicale ricordiamo l’opera A piedi scalzi, dedicata a Edith Stein e musicata da Alessandro Nidi, e diverse collaborazioni con Ravenna Festival insieme a Simone Zanchini, Daniela Piccari, Thomas Clausen e altri musicisti. Scrive inoltre canzoni con Cialdo Capelli, Carlo Pastori e la leggenda natalizia Quell’asino di un bue con Walter Muto (L’Ocallegra Edizioni).
Sul versante del cabaret, dopo aver vinto il premio Walter Chiari ’94, collabora con numerosi comici tra cui Paolo Cevoli e Maurizio Ferrini, partecipa alla trasmissione Zelig Off con il personaggio di Fra’ Godenzo da Montecucco, è ospite anche ad altri programmi Rai, mentre a teatro porta in scena la trilogia di commedie dedicate al personaggio del solitario Ottavio – Amamaz, Bagno di nozze, La fattoria dei vitelloni per la regia di Angelo Savelli del teatro Rifredi di Firenze –, seguite recentemente da Leardo e’ Re, una rivisitazione shakespeariana firmata da Giovanni Nadiani e Tinin Mantegazza.
Per il teatro ragazzi scrive oltre trenta fiabe teatrali per compagnie italiane e straniere. Ricordiamo Il lupo, cappuccetto e l’angelo per il Teatro dell’Arca, I tre porcellini per il Teatro d’Artificio, Puck storia di un folletto per la Filarmonica Clown, vincitore del Festival di Porto S. Elpidio, e I musicanti di Brema per Accademia Perduta/Romagna Teatri, vincitore del Premio ETI Stregatto 2004.
Cura il rapporto teatro-letteratura pubblicando libri come Occhiali da solo (Nuova Compagnia Editrice), La gazza ladra (Alta Marea), La leggenda di san Giorgio (D. U. Press) e quindi nella collana «Fiabe a teatro» dell’editore Giunti-Fatatrac: Il volo delle rondini, Un pizzico di sale, Il principe pittore, Ali di farfalle, La pecora arrabbiata. Per la casa editrice Itaca ha dato alle stampe: Turandot, Un uomo di nome Francesco, Antonio dei miracoli e, insieme a Laura Aguzzoni, il manuale di didattica Cinque+1. Il senso dei cinque sensi. Si occupa anche di educazione, tenendo corsi di formazione e collaborando con numerosi artisti tra cui il pittore Arcadio Lobato, illustratore delle storie di Maria Bambina («Piccole tracce»). La sua attività è legata al percorso artistico di Compagnia Bella.
Info: www.compagniabella.com
Il nome Iosèf, in ebraico, significa "colui che aggiunge". Giuseppe aggiunge il desiderio al discernimento. L'umiltà all'orgoglio ferito. L'amore alla crisi con Maria. Il coraggio alla paura di essere inadeguato a fare il padre. La libertà al possesso. La speranza alla morte. Questo libro sogna di entrare nel mondo interiore di Giuseppe e, attraverso di lui, di aggiungere sogni alle notti di ogni uomo e di ogni donna.
Proviamo ad entrare nel grande mistero dei 30 anni di vita nascosta di Gesù, Maria e Giuseppe. Lo scopo di questo libretto è invitare i cristiani a santificare il loro quotidiano umile, semplice, anonimo, unendosi alla vita santissima della famiglia di Nazareth, per riempire di bellezza divina questa vita per l’altra Vita.