Nell’eucaristia Chiara contempla la vita di Gesù nella sua dinamica di abbassamento e glorificazione, imparando dal Vangelo vivente della liturgia a offrire se stessa sull’altare della fraternità.
Una testimonianza di santità che ancora oggi interroga la nostra esperienza spirituale. Come scrive san Giovanni Paolo II: «L’intera vita di Chiara era una eucaristia, perché ? al pari di Francesco ? ella elevava dalla sua clausura un continuo “ringraziamento” a Dio con la preghiera, la lode, la supplica, l’intercessione, il pianto, l’offerta e il sacrificio. Tutto era da lei accolto ed offerto al Padre in unione col “grazie” infinito del Figlio unigenito, bambino, crocifisso, risorto, vivo alla destra del Padre». (Lettera alle claustrali clarisse per l’VIII centenario della nascita di santa Chiara, 11 agosto 1993).
San Francesco e santa Chiara sono un binomio inscindibile. Questo volume della serie “Eterna è la sua Misericordia” - a cura di Giuliano Vigini - propone un percorso nella Misericordia divina attraverso le parole e le opere di san Francesco e santa Chiara. Le vie alla misericordia sono le “santissime virtù” di cui Francesco e Chiara hanno dato l’esempio: l’“altissima povertà”, con la semplicità e l’umiltà che le fanno da corona nell’esercizio dell’obbedienza e della carità. Virtù che non si conquistano se non attraverso una costante preghiera, e ben sappiamo quanto tutta l’esistenza di Francesco sia stata una preghiera vivente: non tanto un uomo che prega quanto piuttosto un uomo “fatto preghiera”. Ma ciò è ero anche per Chiara che – si legge nella Leggenda di santa Chiara vergine –,“crescendo in lei la misericordia”, mostrava compassione per i più poveri e sottraeva a se stessa dei cibi per poter sovvenire all’indigenza di molti.
I saggi riuniti in questo volume, nati in contesti e momenti differenti, anche come risposte a provocazioni provenienti dall'attualità, testimoniano la persistente attenzione dell'Autore all'esperienza spirituale di Francesco e di Chiara d'Assisi, oltre che il costante impegno di seria divulgazione dei risultati di quasi trent'anni di rigoroso studio scientifico. L'intenzione di questa raccolta è quella di alimentare la riflessione sulle domande che da sempre incalzano l'uomo, domande alle quali il Vangelo di Gesù Cristo può dare risposta. La lezione dei santi di Assisi rimanda infatti a quell'unica sorgente: il Vangelo di Cristo ha segnato la loro vita e quel medesimo Vangelo essi continuano a proporre.
Il Trecento e il Quattrocento vedono affermarsi, particolarmente in Italia, il movimento dell'Umanesimo che annuncia l'imminente Rinascimento. In questo periodo numerose figlie di santa Chiara, talvolta provenienti dal ceto nobiliare e finemente educate, fanno leva sulla loro intelligenza, la loro cultura e soprattutto la loro femminilità per esprimere l'amore ardente nei confronti di Cristo: Chiara della Croce, Colette di Corbie, Caterina da Bologna, Cecilia Coppoli... solo per fare alcuni nomi. Donne letterate, che consegnano la testimonianza del loro cammino spirituale in opere significative (biografie, trattati, opere poetiche). A partire dai dati storici raccolti, l'autrice indaga e mette in evidenza in particolare il profilo cristiano della loro esperienza. Un lavoro che rimanda a un mondo di donne, ma che può servire a tutti per approfondire la conoscenza della tradizione spirituale francescana e clariana.
Chiara d'Assisi fu la prima donna a scrivere una regola originale per le donne, rifiutandosi di declinare al femminile una preesistente regola maschile: una regola stupefacente, piena di dolcezza, tesa a comprendere più che a giudicare e punire. Di lei scrissero soprattutto uomini: il biografo, il papa e le gerarchie ecclesiastiche, scrissero tutti per farla dimenticare. Chiara consumò la vita dietro le mura del monastero di San Damiano. Contrariamente a quanto avrebbe desiderato, fu costretta alla clausura, ma la sua solitudine fu abitata da molti affetti e da una fortissima tensione spirituale. Nelle pagine di Chiara Frugoni, le voci fresche e vivaci delle consorelle e dei testimoni laici del processo di canonizzazione raccontano una santa assai diversa dal ritratto agiografico ufficiale. Accanto a loro, parla Chiara stessa, questa volta ascoltata con orecchio fine di storica dalla Frugoni, che intreccia fonti scritte e figurate: miniature, tavole, affreschi, alcuni dei quali restaurati con risultati sorprendenti. Documenti noti, tra le cui pieghe si nascondeva una biografia diversa.
Tutti i testi disponibili in lingua italiana utili per conoscere la figura di santa Chiara di Assisi in un unico volume. Le opere provengono da codici datati fine XII - XVI sec.: gli scritti di santa Chiara, i primi documenti ufficiali, le "Legende" minori (latine, in volgare, in tedesco e olandese), le testimonianze sulla santa, la corrispondenza con Chiara e alcuni documenti curiali, i testi liturgici latini e quelli poetici in italiano, sermoni per i fedeli. L'oggetto principale di queste fonti è dunque la persona di Chiara d'Assisi e al tempo stesso l'immagine che su di lei si è andata costruendo nei secoli, un'immagine di santità a cui si sono ispirate, e ancora oggi si ispirano, centinaia di donne inventando e riproponendo, di epoca in epoca, il loro modo di vivere. Le fonti rivelano la figura umana e religiosa di Chiara, una donna volitiva, dotata di intensa affettività e dal carattere deciso che impara a servire con affetto materno e ama le sorelle come fossero delle figlie. Un dono per i vicini e i lontani, non solo nel suo tempo, ma anche ai giorni nostri.
La leggenda di santa Chiara vergine è il racconto agiografico di Chiara di Assisi, un breve testo suddiviso in due parti: dalla nascita alla morte; i miracoli dopo la morte e la canonizzazione. Nei primi capitoli, vengono messi in luce alcuni elementi che, tipici del racconto agiografico, tuttavia sono autenticamente biografici, ad esempio, le grandi virtù evidenti fin dalla tenera infanzia e l'iniziale opposizione dei parenti alla radicalità della sua scelta. La narrazione di alcuni miracoli e prodigi rafforza la fama di santità, senza però far perdere di vista il fulcro della sua spiritualità: l'attaccamento alla croce di Cristo e la contemplazione orante della sua Passione. L'autore, infine, non dimentica di evidenziare, via via nel racconto, la rilevanza ecclesiale e sociale del suo operato, fino alla venerazione popolare di cui fu oggetto fin da subito dopo la morte; viene anche messo in luce il riconoscimento che ebbe da parte dei papi che la conobbero.
Chiara d'Assisi è una delle figure più luminose della nostra storia cristiana, colei che ha saputo accogliere e fare proprio l'esempio di Francesco. Scegliendo la periferia di San Damiano, la vita di Chiara diventa cuore e custodia dell'intuizione francescana, nuovo modello di vita religiosa all'interno della Chiesa, proposta concreta per tante donne che desiderano seguire Cristo. Un carisma che è rimasto vivo lungo i secoli e che anche oggi, all'inizio del terzo millennio, risponde alla provocazione d'incarnarsi dentro la cultura contemporanea, rimanendo aperto al dialogo con essa.
La ricostruzione del rapporto speciale che Chiara ebbe e volle mantenere con Francesco fino alla fine della sua esistenza. La storia di Chiara è comprensibile solo a partire da quella di Francesco. È soprattutto Chiara a raccontarci della loro relazione umana e cristiana. Dai suoi testi compare con molta evidenza che il sogno evangelico di Francesco di diventare un "frate minore" costituì lo stesso ideale di Chiara ad essere "sorella povera". Dallo stesso sogno però nasce in lei una forma propria, adeguata e necessaria al suo stato femminile, mediante la scelta della clausura a San Damiano. Dunque: due volti di uno stesso sogno evangelico.
Chiara d'Assisi, nella sua Forma di vita, riserva uno spazio importante al tema della povertà, come via privilegiata per crescere in uno stile umile, semplice, in cui Dio diventa l'unico protagonista. Tuttavia, limitare un tale amore - seppure eroico - alla sola dimensione materiale, non basterebbe a giustificarne la santità. Queste pagine si propongono di ampliare l'orizzonte per comprendere la povertà di Chiara come atteggiamento fondamentale di fronte a Dio, a se stessa, agli altri, alla vita. Leggendo gli eventi della sua storia, le fonti biografiche e gli scritti possiamo cogliere alcuni passaggi significativi, che di volta in volta hanno creato in lei qualcosa di nuovo e l'hanno trasformata, "di povertà in povertà", nell'immagine di Cristo. Un concreto itinerario di fede che oggi viene ad interrogare anche la nostra vita.
Il volume propone un percorso originale che si snoda fra due figure femminili: Chiara d'Assisi, la fondatrice del secondo ordine francescano, e suor Francesca, al secolo Isabella Farnese, protagonista nel secolo XVII della riforma che da lei prende il nome; attraversa poi il territorio della Sabina francescana rivisitata nei suoi documenti storici e cartografici; si concentra infine sul monastero delle Clarisse di Fara, con il suo ricco patrimonio artistico e cultuale, finora largamente sconosciuto. Il percorso si conclude con una presentazione del Museo del Silenzio, un innovativo esperimento che mira a comunicare al visitatore le suggestioni della vita claustrale.
È la storia di un incontro, questo libro intimo e provocatorio: tra una grande scrittrice che ha fatto della parola il proprio strumento per raccontare la realtà e una donna intelligente e volitiva a cui la parola è stata negata. Non potrebbero essere più diverse, Dacia Maraini e Chiara di Assisi, la santa che nella grande Storia scritta dagli uomini ha sempre vissuto all'ombra di Francesco. Eppure sono indissolubilmente legate dal bisogno di esprimere sempre la propria voce. Chiara ha dodici anni appena quando vede "il matto" di Assisi spogliarsi davanti al vescovo e alla città. È bella, nobile e destinata a un ottimo matrimonio, ma quel giorno la sua vita si accende del fuoco della chiamata: seguirà lo scandaloso trentenne dalle orecchie a sventola e si ritirerà dal mondo per abbracciare, nella solitudine di un'esistenza quasi carceraria, la povertà e la libertà di non possedere. Sta tutta qui la disobbedienza di Chiara, in questo strappo creativo alle convenzioni di un'epoca declinata al maschile. Perché, ieri come oggi, avere coraggio significa per una donna pensare e scegliere con la propria testa, anche attraverso un silenzio nutrito di idee. In questo racconto, che a volte si fa scontro appassionato, segnato da sogni e continue domande, Dacia Maraini traccia per noi il ritratto vivido di una Chiara che prima è donna, poi santa dal corpo tormentato ma felice: una creatura che ha saputo dare vita a un linguaggio rivoluzionario e superare le regole del suo tempo...