Ildegarda fu colta da visioni fin dai primi anni dell'infanzia, ma visse a lungo senza renderle pubbliche e, tanto meno, fissarle per iscritto. Fu solo nel 1136, all'età di trentotto anni, che la religiosa benedettina - diventata badessa del convento di Disibodenberg, sulle rive del Reno - decise di offrirsi allo sguardo dei suoi contemporanei nei tratti di una profetessa in contatto con l'aldilà celeste. Allora, le sue pagine furono sottoposte al giudizio del pontefice Eugenio III e, ottenuto l'avallo papale, cominciarono ben presto a diffondersi nel mondo cristiano. Ildegarda divenne consigliera di uomini fra i più noti e potenti di quegli anni - al punto che Federico Barbarossa la invitò nel suo palazzo di Ingelheim per consultarla - e predicò in chiese e cattedrali di molte città, fra cui Treviri, Magonza e Colonia. Tuttavia, non è Ildegarda visionaria e profetessa quella rimasta a noi più vicina; bensì quell'altra Ildegarda i cui libri, all'epoca, furono sottratti dalla raccolta delle sue opere inviate a Roma per il processo di canonizzazione. Erano libri che - come nel caso illustre di Cause e cure delle infermità - racchiudevano testimonianza di un'attività più terrena: quella di erborista e medica, che, per la sua familiarità col corpo e con gli elementi della natura, aveva ben motivo di suscitare inquietudine, tanto sembrava avvicinarsi a un sapere sotterraneo, confinato fra le tenebre.
Alla luce della recente estensione alla Chiesa Universale del culto liturgico in onore di Santa Ildegarda di Bingen, già elevata a santità nel 1979 dal beato Giovanni Paolo II, il testo si interroga sul tardivo riconoscimento della monaca professoressa dell'Ordine di San Benedetto.
In questo libro troviamo Ildegarda, monaca autorevole e ammirata, nel monastero benedettino di Disibodenberg. Vi è stata condotta dalla sua inquieta giovinezza, durante la quale aveva abbandonato la nobile famiglia d'origine per seguire la propria missione. Neanche questa, tuttavia, potrà essere la sua dimora: una visione le appare, esortandola a partire e a fondare una nuova comunità religiosa, in un luogo remoto e isolato. "Se ti senti più sicura fra le mura del tuo monastero" aveva detto la voce "allora mi tradisci". È la chiamata divina, che la sprofonda nell'angoscia: con che animo separarsi dal suo fedele amico, il monaco Volmar, e dalla sua amata discepola Richardis, con i quali ha condiviso i pensieri più profondi e te emozioni più sublimi? Ma alla fine la voce interiore sarà più forte di tutte le troppo umane esitazioni. Ildegarda dovrà assumere il ruolo del costruttore, dello stratega, del capo per te sue sorelle, e dovrà affrontare prove durissime. Solo superando le difficoltà, realizzerà la propria missione di mistica, teologa anticonformista e, soprattutto, donna di Dio. Questa storia romanzata di Ildegarda - che ha ricevuto i più prestigiosi premi letterari della Scandinavia - riporta in vita una personalità leggendaria che ancora oggi seduce per la sensibilità artistica, le scoperte pionieristiche nel campo della medicina alternativa, la forza d'animo con cui seppe far coesistere dentro di sé la propria femminilità e la propria vocazione.
Ildegarda di Bingen (1098-1179), benedettina tedesca, deve la sua fama soprattutto all'opera mistica e filosofica, alle visioni che le valsero la santità e alle pregevoli composizioni musicali. Il suo eclettismo la spinse a esplorare altri campi del sapere sino a pervenire a quello medico e naturalistico: il "Libro delle creature" è uno dei frutti di quell'esperienza. Strutturato come un'enciclopedia, i libri che lo compongono passano in rassegna il mondo vegetale, quello animale e quello minerale, restituendo una sorprendente conoscenza della natura. In un creato costituito dai quattro elementi e percorso dagli umori, l'uomo e gli esseri animati e inerti hanno in comune l'essere creature. Se "Dio ha raffigurato tutte le sue opere nella forma dell'uomo" - come Ildegarda asserisce in una visione -, realizzando un microcosmo dotato di anima, l'uomo riflette anche nelle creature un po' di sé, delle sue caratteristiche fisiche e anche dei suoi sentimenti. Ma il Libro delle creature non è soltanto questo: le creature non sono soltanto oggetti da conoscere, classificare e studiare, ma veri e propri concentrati di principi e sostanze che servono all'uomo per curarsi e nutrirsi. Un immenso ricettario dove tutto, dalla pianta più sconosciuta all'animale più feroce, dal metallo più nascosto alle acque del fiume più impetuoso ha la sua utilità per il benessere dell'uomo. Dopo le sublimi visioni mistiche Ildegarda sembra qui ricordarci che anche il corpo, e non solo l'anima, vuole la sua parte.
La presentazione in lingua italiana dei molteplici scritti ildegardiani si sta ultimamente intensificando, sollecitata dal crescente interesse verso la figura della mistica renana che anche l’attuale Pontefice Benedetto XVI ha ritenuto opportuno citare in numerose sue catechesi.
Mancava finora l’opera che qui proponiamo, senza dubbio il culmine poetico della spiritualità di Ildegarda, nonché la sintesi del suo pensiero teologico e dottrinale.
21 luglio 1098. Bermersheim, Germania meridionale. In un'estate torrida e afosa nasce Ildegarda di Bingen. È gracile e malaticcia e tutti temono che non arriverà a compiere un anno. La piccola invece sopravviverà, e questo sarà solo il primo dei prodigiosi eventi della sua esistenza. Enigmatica e affascinante figura del medioevo, Ildegarda, monaca di nobili origini, fu mistica, profetessa, musicista e, scoprendo le virtù terapeutiche delle piante, inventò la medicina naturale, che cura insieme il corpo e l'anima. A capo del monastero di Bingen, attirò su di sé l'attenzione dei potenti del suo tempo, entrò in contrasto con la Chiesa cattolica e non ebbe timore di sfidare l'imperatore Barbarossa. In questa biografia romanzata, Anne Lise Marstrand-Jørgensen ne segue il percorso più intimo, dalla prima infanzia alle imprese nel mondo. Scopriamo che fin da bambina Ildegarda ha visioni profetiche, parla con gli animali, comunica con i fiori, le piante e la natura. Ma la sua estrema sensibilità e l'incrollabile fiducia di essere guidata dalla voce di Dio, la metteranno in conflitto con la famiglia e i suoi maestri. E moltiplicheranno le difficoltà che dovrà superare per affermare la propria personalità. Da mesi in testa alle classifiche dei libri più venduti in Danimarca, La guaritrice è un magistrale romanzo storico ambientato in un medioevo inedito, allo stesso tempo realistico e magico.
La scienza medica delle pietre preziose di Santa Ildegarda ci indica metodi sicuri di pratica terapeutica e contiene vere perle capaci di guarire da malattie ancora oggi considerate incurabili. Per ottenere un beneficio, però, è necessario seguire anche la medicina delle pietre preziose, come tutte quelle ildegardiane, ha le sue proprie leggi e regole, che qui vengono finalmente descritte in modo chiaro e analitico. Chi non avesse ancora trovato nessun rimedio per le proprie sofferenze legga dunque questo libro sulla medicina delle pietre preziose di santa Ildegarda: scoprirà la profonda relazione che lega l'uomo alla natura.
La biografia storica di Ildegarda di Bingen (1098-1179) donna e santa, modello di una femminilità forte e moderna.
Con quest'opera si vuole presentare la figura di questa santa, sempre ritenuta tale ma mai canonizzata ufficialmente, con l'uso di recenti scoperte sulle fonti biografiche e autobiografiche. In secondo luogo si vuole offrire una descrizione delle miniature dello Scivias, la prima opera di Hildegard von Bingen.
L’opera viene riproposta a colori.
Hildegard Spaziante, nata a Lucca, ha completato gli studi di scienze religiose presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano. Attualmente vive nella Comunità Mariana “Oasi della Pace”.
La medicina di Ildegarda di Bingen (1098-1179) è stata ignorata per ottocento anni. Solo dopo il ritrovamento di una copia di un suo trattato nella biblioteca imperiale di Copenhagen, si è risvegliato l'interesse per la prima medicina psicosomatica cristiana. Ildegarda ha rivoluzionato la visione del mondo del suo tempo e ha precorso la scienza moderna, definendo la guarigione un processo globale che avviene su più livelli e affermando che ciò che può farci guarire è già presente nel nostro corpo, mentre le energie curative sono presenti nella natura. Il dottor Strehlow ci offre una guida preziosa con utili indicazioni e consigli pratici.