
Santi di ieri e di oggi: trentotto profili di uomini e donne che hanno vissuto eroicamente la fede, la speranza e la carità e si impongono alla nostra ammirazione, invitandoci a seguirli sulla via della santità. Il lettore troverà in queste pagine il resoconto della loro vita, il loro profilo spirituale e la proposta di ampliare l'orizzonte della propria esistenza e di incamminarci sulle loro orme.
Maria Gallo nasce a Napoli il 25 marzo 1715 in una semplice famiglia di artigiani. Sin da piccola inizia a frequentare la chiesa di Santa Lucia al Monte, tenuta dai Francescani Alcantarini. Ben presto manifesta l'intenzione di consacrarsi al Signore contro i progetti del padre violento. Pur subendo maltrattamenti e privazioni, non cede e alla fine riesce a coronare il suo sogno: l'8 settembre 1731, nella sua casa, veste l'abito del Terz'Ordine Francescano Alcantarino, prendendo il nome di Maria Francesca delle cinque piaghe di Nostro Signore Gesù Cristo. Nella sua vita si susseguono sofferenze fisiche e morali. Maria Francesca è ammessa ai voti religiosi nel Natale 1741. Insieme ad una compagna, Maria Felice della Passione, ella va ad abitare presso la casa di don Giovanni Pessiri, suo direttore spirituale. Maria Francesca beneficia di carismi soprannaturali, come la profezia, e sperimenta vari fenomeni mistici. Spira serenamente il 6 ottobre 1791.
This is the third volume of Hagiographica Coreana (HC 3), the first critical edition of the Acts of the Canonization Process of the Korean martyrs 1839-1846, based on manuscripts in French and Latin now preserved at the Archivio Segreto Vaticano and, from this volume on, the original Korean Version newly found and published by the “Suwon Research Institute of Catholic Church History”. Every testimony is a narrative of personal tragedies (arrests, tortures, executions, but also firmness of the judges against warders’ abuses) that opens a window onto social landscapes of the XIX century Corea. In this way the collection of the witnesses’ depositions creates an imposing fresco of the drama of conflicting cultures, religions and growing faith, and offers an intriguing page of history to readers of the twenty first century. The editor Ahn, Jaewon, after Classical Studies at the Göttingen University, is now Research Professor of HK Civilization Research Project at the Institute of Humanities in Seoul National University. He edited Alexandri de figuris sententiarum et verborum (2004) and, in 2006, a Korean translation of the Partitiones Oratoriae of Cicero with critical apparatus and scholarly commentary and Suetonius’ De Grammaticis Romanorum (2013). He has also published many articles, including some comparative studies between East and West cultures (such as «A Comparative Research on Cicero’s orator perfectus and Confucius’ rex perfectus », Papers on Rhetoric 11, Bologna, 2010). He edited Hagiographica Coreana 2 (2012) and wrote Rediscovery of Humanities (2014) in Korea.
Giuliana di Norwich fu una grande mistica inglese del XIV secolo, dichiarata beata dalla Chiesa Cattolica e spesso definita la mistica della felicità e dell’ottimismo.
Le sue “Rivelazioni dell’Amore Divino”, infatti, contengono un messaggio pieno di positività, fondato sulla certezza che siamo tutti amati da Dio e protetti dalla sua Provvidenza.
Giuliana di Norwich, però, comprese perfettamente anche un altro aspetto che non cessa di costituire una provocazione per tutti i credenti: se Dio è sommamente buono e sapiente, perché esistono il male e la sofferenza degli innocenti?
In questo libro viene spiegata l’inevitabilità del peccato.
Testimone e attore privilegiato di un periodo di profondi cambiamenti sia per la Chiesa del XII secolo sia per la società civile del suo tempo e per la vita politica del suo paese, Aelredo di Rievaulx (1110-1167) – che i suoi contemporanei non esitarono a paragonare a san Bernardo – si trovò ad affrontare le principali linee di frattura che contribuirono in Inghilterra a fare del XII secolo un periodo particolarmente travagliato e caotico.
Nato nel 1110 a Hexhamin Northumbria, nel nord dell’Inghilterra, da una famiglia in cui si era preti di padre in figlio da diverse generazioni, Aelredo fu introdotto, a partire dal 1124, alla corte reale di Scozia, dove molto rapidamente strinse una profonda amicizia con i figli del re (specialmente Valteno ed Enrico, il principe ereditario, di quattro anni più giovane di lui). Si guadagnò anche la stima del re Davide che gli ha affidò, probabilmente intorno al 1130, l’ufficio di intendente generale del regno. Che cosa spinse allora questo giovane, dotato e brillante, a rinunciare, quattro anni più tardi, a una carriera politica o ecclesiastica (che si annunciava peraltro molto promettente), per entrare nel 1134 a Rievaulx, quel monastero cistercense che era appena stato fondato (nel 1132) da san Bernardo nello Yorkshire? Allo stesso modo, una volta diventato abate del suo monastero d’origine, che cosa lo indusse, soprattutto a partire dal 1153, ad impegnarsi nella vita politica del suo paese e voler diventare lo storico? È a queste domande, ma anche a molte altre, che questa straordinaria biografia di Aelredo cerca di rispondere. Essa permette anche di rivalutare positivamente il senso e la portata della Vita Ailredi, racconto agiografico composto, poco tempo dopo la morte di Aelredo, da Walter Daniel che fu suo segretario e infermiere. Infine, getta una nuova luce sull’importanza dell’amicizia spirituale come chiave principale per l’interpretazione della vita e della dottrina di colui che è stato chiamato il «dottore dell’amicizia».
The entire work of St. Bonaventure (1217-1274) can be grasped as a Itinerarium that leads to a deeper and more open, richer and more responsible thought towards the work of God that man can grasp in the creation and in the redemption. This book presents the new edition of the now classic introduction to the thought of Bonaventura (1988), completely revised and updated.
Father Bougerol guides us with finesse to grasp the meaning and the development of the Bonaventurian itinerary, in a path that winds between the university chair of Paris, the commitment between the friars as Minister General and the service to the unity of the Church, with the appointment as cardinal by Gregory X, who instructs him to prepare the Second Council of Lyons, during which Bonaventure will die, universally regretting. A work appropriate for the eighth centenary of the birth of St. Bonaventure.
San Giovanni Eudes (1601-1680), sacerdote francese nato in Normandia, fondò la Congregazione di Gesù e Maria per la formazione dei sacerdoti e quella delle monache di Nostra Signora della Carità al servizio delle donne ai margini della società, accanto a una società di laici. Diede grande impulso alla devozione verso i Sacri Cuori di Gesù e di Maria, espressione della misericordia di Dio. Fu proclamato beato nel 1909 e santo nel 1925.
Il testo, tradotto dal francese, è divulgativo ed è composto da due parti.
Una parte biografica, che presenta il santo come ‘discepolo missionario’, spinto dal desiderio di trasmettere a tutti la ricchezza di una vita cristiana autentica.
Una parte spirituale, che evidenzia i temi del suo insegnamento pastorale, sorprendentemente vicino al Vaticano II: ad esempio la centralità del battesimo, l’appello alla santità, il ruolo dei laici nella Chiesa.
Testi scelti di san Pier Giuliano Eymard in cui propone una spiritualità eucaristica per quei fedeli laici che sentono forte l'esigenza di fare dell'Eucaristia il centro e la forza plasmatrice della loro vita. Una spiritualità adatta e alla portata di tutti, il cui fondamento è l'amore di Dio per noi, rivelato in Gesù Cristo, celebrato e accolto nella celebrazione eucaristica, contemplato e adorato nella preghiera di adorazione. Testi che, in un linguaggio accessibile, conservano tutta la loro carica ispirativa.
Non tutto è stato scritto della vita e delle rivelazioni di questa grande santa, voluta e cresciuta da Gesù e dalla Vergine Maria per donare alle generazioni presenti e future quella spiritualità e quella speranza di salvezza che oggi il mondo ha volutamente dimenticato.
Come Gesù le disse, gli ammonimenti sono anche per i governanti futuri, per i Papi e le generazioni future. Sono richiami, dove l’elenco delle cose negative risalta per chi governa la Chiesa e le nazioni, ma anche per i semplici fedeli. Per i primi le responsabilità sono enormi e Gesù chiede a chi ha il potere temporale, ecclesiastico e civile tutta una serie di provvedimenti atti i primi alla salvezza dell’anima per il popolo di Dio, i secondi per una giustizia sociale per non imporre pesi gravosi al popolo.
Vincenzo Speziale è nato nel 1950 a Serradifalco (CL). Dopo il diploma di ragioneria, è entrato all’Accademia Militare di Modena e, in seguito all’incontro illuminante con un sacerdote che gli ha fatto conoscere Fatima, ha iniziato una nuova vita spirituale, collaborando con Radio Maria sotto la direzione di don Mario Galbiati. Da allora ha cominciato anche a scrivere, pubblicando diverse opere su santi e beati. Di tanto in tanto tiene conferenze su Fatima.
Un grande teologo presenta la profonda esperienza spirituale di una giovane mistica Carmelitana, Elisabetta della Trinità (Digione, 1880-1906). Il saggio è stato concepito come una specie di raffronto con il messaggio di Teresa di Lisieux, morta pochi anni prima. L'autore «lascia parlare i pensieri stessi di Elisabetta, accostati l'uno all'altro in un mosaico di testi comparativi, per poi semplicemente - quasi stando al di fuori - allargare il respiro sul terreno teologico» (dalla Premessa).
Dopo i primi due volumi dedicati alla sua infanzia, alla giovinezza, ai primi ministeri sacerdotali e all'apostolato educativo e sociale di Leonardo Murialdo, pubblicati nel 2011 e 2015, questo testo conclude la trilogia, concentrandosi sulle attività legate alla nascita e allo sviluppo della Congregazione di San Giuseppe, da lui fondata. La vita terrena del Murialdo si è chiusa a Torino il 30 marzo 1900 e la Chiesa ne ha riconosciuto la santità con la beatificazione, il 3 novembre 1963, e con la canonizzazione, il 3 maggio 1970. La sua memoria liturgica si celebra il 18 maggio.
Queste pagine raccolgono brevi, ma significativi, interventi che hanno come protagonista «la santità» a cui tutti siamo chiamati. La Chiesa ha bisogno di santi poiché essi sono i veri riformatori dell’umanità e solo per mezzo loro ci potrà essere una «vera rivoluzione». La Chiesa ha anche bisogno di conoscere i santi perché sono testimoni autorevoli e credibili di una vita donata totalmente a Cristo. La vita di un santo è come un «cembalo» la cui musica si espande e raggiunge i cuori coinvolgendoli nell’ardente desiderio di imitare le vicende di queste semplici ma grandi creature, nell’aderire totalmente a Cristo. La storia del mondo, la storia di ogni creatura si rivela nel mistero di Dio che a sua volta si manifesta pienamente in Cristo Gesù; il mistero di Gesù raggiunge il suo vertice nel mistero della Croce. Ogni uomo trova il senso della sua vita in Gesù, nella sua morte e nella sua risurrezione. Tutti gli uomini sono interpellati a guardare a colui che ha dato la vita per l’intera umanità. Questa è stata l’aspirazione costante dei santi che hanno fatto della loro vita una lode a Dio: in cymbalis bene sonantibus laudate eum in cymbalis iubilationis (Sal 150,5).