
La Congregazione delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore ebbe la sua origine a Città di Castello (Perugia) il 9 agosto 1915, per opera del beato Carlo Liviero, Vescovo della stessa Diocesi. Le prime giovani, desiderose di donare la propria vita a Dio prendendosi cura dei piccoli, furono affidate, per la loro formazione, a Madre Geltrude Billi, delle Oblate Salesiane. Donna energica e determinata, religiosa molto colta e pia che lavorò con zelo per l'incremento della Congregazione di cui divenne Cofondatrice.
Un libro che racconta la storia di Giovanni Paolo II, il papa Santo che ha guidato la Chiesa per tanti anni. Il suo cuore, il suo sorriso, le sue parole hanno abbracciato tutto il mondo. In queste pagine la sua vita si intreccia con il tempo in cui ha vissuto, con la bellezza e le sofferenze della società così come della gente; s'intreccia con il Vangelo per ripercorrere il cammino del protagonista sulle orme di Cristo. Età di lettura: da 7 anni.
Giovanni Bosco era un povero ragazzo delle campagne piemontesi con un grande sogno nel cuore, che con l'aiuto di Dio è divenuto un seme nel campo dell'educazione. Ora il seme è un albero dalle ampie radici e dai rami frondosi che raggiungono tutti i continenti offrendo frutti gustosi. Grazie alla perseveranza con cui è riuscito a realizzare i suoi sogni ha dato vita a un'ampia realtà che opera nel campo della formazione dei ragazzi e dei giovani.
Viaggio alla scoperta della vita, del pensiero e delle azioni di Paolo VI, un cristiano coraggioso e un instancabile apostolo della Chiesa, un Papa temporalmente lontano, ma fondamentale per la storia della Chiesa e per i cambiamenti importanti che sono avvenuti con l'avvento della modernità. Tra racconti, approfondimenti e le parole dello stesso Paolo VI, la scoperta risulterà ricca e profonda. In appendice alcune delle sue preghiere più note.
San Giuseppe è certamente il più amato e il più famoso fra i santi, a causa della missione che Dio stesso gli affidò: essere padre putativo di Gesù e sposo della Vergine Maria. Fu una missione a cui Giuseppe si dedicò con tutto il suo essere, custodendo, amando e proteggendo la sacra famiglia. Per questo suo privilegiato "stare" con Gesù e Maria e per il ruolo che ha ricoperto, con valore salvifico, è stato nominato da Pio IX protettore della Chiesa universale. Questa raccolta di preghiere e pie pratiche di devozione vuole essere un aiuto per pregare San Giuseppe con fiducia e amore, perché possa esercitare ancora la sua intercessione per la Chiesa e per il mondo, aiutando ogni credente a conformarsi a Gesù e a superare ogni ostacolo, o vincere ogni tentazione, che lo blocca nel cammino, confortandolo nel dolore e facendogli sentire la stessa tenerezza paterna con cui ha accompagnato il Figlio di Dio su questa terra.
"La laborem erecens" (1981) è l'enciclica che Giovanni Paolo II dedica al tema del lavoro. Scritto insuperato e oggi ancora attualissimo, si pone sulla scia delle grandi riflessioni in particolare di Smith, Hegel, Marx e Weber. L'autore sintetizza la teologia del lavoro di papa Wojtyla, così importante per la formazione e l'ascesa del movimento di Solidarnosc che guida la rivoluzione polacca e dà origine al crollo del blocco sovietico. Il lavoro, categoria fondamentale dell'umano, non è luogo di alienazione ma il modo con il quale l'uomo serve Dio proseguendo la Sua opera creatrice e contribuendo alla costruzione di un mondo migliore e più bello. Con un'intervista a Lech Walesa sulla vicenda polacca e l'esperienza di Solidarnosc.
Nasce nel 1789 in Liguria e, giovane sacerdote, contraddistingue la sua attività con una serie di innovazioni pastorali e con la creazione di varie istituzioni tra le quali spicca quella destinata all'educazione delle ragazze povere. Fonda la Congregazione delle 'Figlie di Maria Santissima dell'Orto' conosciute come 'Gianelline' Nel 1938 viene nominato vescovo di Bobbio.
Il documento presenta caratteri di immediatezza che lo rendono molto simile alla Populorum Progressio: non un testo teorico e moralizzante, ma risposta concreta a problemi concreti; non giudizi portati dall’esterno, ma partecipazione dal di dentro ai problemi dell’uomo.
Il messaggio è dedicato non solo ai problemi della Chiesa in Africa, ma a quelli di tutto il continente. Nell’inserirsi quale forza rinnovatrice in questi popoli, la Chiesa prende ancora maggior coscienza della sua universalità, del suo potere di adattamento, della sua capacità di modellare, sviluppandolo ed elevandolo, il germe vivo della multiforme civiltà umana.
Nel volumetto, padre Sapienza, ripropone alcuni tratti ed episodi inediti della vita di Papa Paolo VI. Ritroviamo un Giovanni Battista Montini visto sotto i vari aspetti di uomo, sacerdote e papa; una figura quanto mai immensa e, ancora oggi, tutta da comprendere. Secondo alcuni studiosi "Montini è il più grande intellettuale della Chiesa del Novecento, un Papa ingiustamente sottovalutato". Il testo, che viene qui presentato è una conferenza tenuta a Genzano il 12 settembre 2013, in occasione del 50° anniversario della visita pastorale di Paolo VI a quella comunità l'8 settembre 1963. Nelle pagine, tra i tanti riferimenti riportati, è possibile scoprire anche alcune lettere intercorse tra il papa e don Primo Mazzolari.
Giovedì 9 maggio 1974 Paolo VI inaugura la nuova sede della Conferenza Episcopale Italiana alla Circonvallazione Aurelia in Roma. Con questo dono di Montini alla Chiesa italiana, si dimostrava una volta di più il suo particolare legame con la CEI, quale Vescovo di Roma e Primate d'Italia. La sua ansia era che l'episcopato italiano fosse modello ad altri, e avesse a compiere una preziosa missione nella comunità internazionale. Per questo ha sempre incoraggiato i Pastori a far prendere alla Chiesa italiana coscienza della sua nuova esistenza storica, del suo patrimonio morale e religioso. Sorprendentemente, ricevendo la Conferenza Episcopale italiana nel maggio 2014, Papa Francesco ha voluto consegnare ai Vescovi il discorso - qui riportato - che Papa Montini aveva pronunciato il 14 aprile 1964. Le parole di Paolo VI si intrecciano con quelle di Papa Francesco, che stimola i Vescovi italiani a favorire l'apostolato dei laici, la formazione del clero, la vita pastorale, la scuola, la stampa cattolica, i migranti, i poveri, l'applicazione dell'eredità del Concilio, la famiglia, i disoccupati...
Dopo il Concilio Vaticano II, nella crisi generale che aveva colpito tutti gli Ordini e Congregazioni religiose, Paolo VI si preoccupò particolarmente che la Compagnia di Gesù, vera milizia sulla quale la Chiesa e i Pontefici avevano sempre contato più che su ogni altro Ordine religioso, camminasse sul solco tracciato da Sant'Ignazio di Loyola. C'era il pericolo di una drammatica spaccatura nella compattezza proverbiale dei suoi membri. Paolo VI e la Curia Romana seguivano attentamente i lavori di preparazione della 32a Congregazione Generale. Ci furono discorsi di Paolo VI che sembravano quasi diffide; ci furono dialoghi privati tra il Papa e Padre Arrupe, e incontri in Segreteria di Stato, in qualche caso un vero braccio di ferro per divergenze di vedute. Ad ogni modo, Paolo VI cercò con tutte le forze di salvaguardare la natura della Compagnia di Gesù come la sua coscienza e la cognizione storica lo ispiravano. Papa Francesco, che ha benevolmente offerto un Suo autografo che qui pubblichiamo, afferma con sicurezza che "Paolo VI ha salvato la Compagnia di Gesù!". I discorsi che qui vengono presentati testimoniano l'affetto, la fiducia e la cura tutta particolare con cui Paolo VI seguiva la vita della Compagnia.
23 marzo 1975, domenica delle Palme. Dopo aver "personalmente pregato in silenzio", Paolo VI invita i giovani del mondo a ritrovarsi in Piazza San Pietro per esprimere e testimoniare "fede e gioia", e per celebrare "Cristo amico della nostra vita". A ragione si può credere che quel primo incontro di giovani con il Papa, nell'Anno Santo del 1975, ha portato poi Giovanni Paolo II ad istituire la Giornata mondiale della gioventù che, da un altro Anno Santo, quello del 1985, si celebra nella domenica delle Palme. Paolo VI ha amato i giovani. E certamente è stato il primo Papa a parlare in numerosi interventi al loro cuore; ad incontrarli; ad invitarli ad uscire dalla mediocrità, per fare della vita qualcosa di grande. In vista del Sinodo dei Vescovi, che nell'autunno del 2018 Papa Francesco ha voluto dedicare ai giovani, abbiamo voluto estrarre dai numerosi discorsi di Paolo VI ai giovani, 137 pensieri più significativi, per aiutare la riflessione e la preparazione del Sinodo.