Sorpresa e gioia: sono i sentimenti che ho provato scorrendo questo libro. Sorpresa, innanzi tutto, per il numero dei diaconi - oltre duecento - che la Chiesa ha già riconosciuto beati e santi; in secondo luogo, sorpresa perché non mi risulta che sinora sia stata compiuta una ricerca così approfondita. Infine gioia, perché queste biografie valorizzano una volta di più la particolare vocazione al diaconato e perché gli autori sono diaconi permanenti della nostra amata diocesi di Torino. La parola «diacono» vuol dire «servo» ed indica la scelta che Gesù stesso ha compiuto nella sua vita terrena: non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti (cfr. Mt 20,28). Non a caso, alcuni beati e santi qui citati hanno scelto di restare diaconi, perché si ritenevano indegni di essere sacerdoti. Nel ringraziare gli autori che hanno realizzato quest'opera, desidero affidare a san Lorenzo, loro patrono, tutti i diaconi oggi in servizio e le future vocazioni al primo grado del sacramento dell'Ordine, non avendo migliore augurio da rivolgere loro di quello che è stato messo a tema in questo libro: la santità.
David Maria Turoldo e Loris Francesco Capovilla, due uomini che hanno scommesso la loro vita sul vangelo al servizio della Chiesa, partecipi delle vicende della società e attenti ai bisogni
degli “ultimi”.
Due uomini che hanno attraversato il Novecento, accomunati nel loro credo, nell’aver capito la “svolta” del Concilio ecumenico vaticano II e l’indicazione giovannea dei “segni dei
tempi”, uniti nel loro amore per la Parola, ma anche per la poesia, la cultura. Due uomini chiaramente diversi, ma che hanno condiviso la passione per l’annuncio, una sensibilità autentica
nelle modalità per portarlo agli uomini del loro tempo e per testimoniare, di fatto, la loro quotidiana esperienza di cristianesimo, incarnandola nella storia del “secolo breve”.
Il presente epistolario “a due voci” è formato da cinquantasei testi in larga parte autografi: diciannove inviati da Turoldo a Capovilla, trentasette da Capovilla a Turoldo, risalenti al periodo
1963-1991.
Padre ADOLFO LIPPI è un religioso passionista molto noto, ottimo scrittore, conosciuto in Italia e all’estero.
Questo libretto su san Paolo della Croce si inserisce nella ricca e fruttuosa collana I SANTI OGGI, profili biografici emozionali sulla vita di santi noti spesso rivolti ai giovani di oggi.
Il piccolo vademecum del cardinale Amato è ormai giunto ad una seconda edizione ampliata che dona una prima luce sull’accurata procedura canonica, sancita dalla Chiesa per portare agli onori degli altari i martiri e i confessori presenti in tutto il mondo. L’edizione è arricchita da due «appendici: la prima, dedicata all’elencazione dei vari passaggi di una causa fino all’approvazione del decreto super virtutibus i super martyrio da parte del Santo Padre; la seconda, consacrata all’iter seguito per i presunti miracoli, necessari per il felice compimento delle cause di beatificazione e canonizzazione sia dei martiri sia dei confessori».
«Dobbiamo onorare Gesù Cristo servendolo corporalmente e spiritualmente nella persona dei poveri, sia malati, sia bambini, sia carcerati o altri, che per vergogna non osino far trasparire il loro bisogno». Così scriveva il sacerdote Vincenzo de Paoli. E a quattrocento anni di distanza dalla nascita del carisma delle sue fondazioni, che ebbe inizio il 25 gennaio 1617 a Folleville in occasione della "prima predica della Missione" e con la realizzazione - il medesimo anno - delle "Carità", si propone questa nuova e appassionata biografia del santo dei poveri, da parte di don Luigi Mezzadri, a sua volta sacerdote vincenziano. Non si tratta, qui, di una semplice agiografia ma di una riflessione che prende spunto dalle intuizioni e dalla vicenda di un gigante della spiritualità, per riflettere ancora oggi sulla carità e sui poveri, che egli definì essere i suoi veri maestri, insieme a Cristo. Un omaggio a una figura che continua a irradiare il proprio carisma nel mondo e di cui dovremmo tornare a conoscere le radici. La biografia è ampiamente corredata di citazioni che portano il lettore ad ascoltare la voce viva di san Vincenzo.
Con la forza della sua azione e con l'intensità del suo pensiero, il domenicano Jacopo da Varagine ha offerto un'immagine nuova di quel medioevo di "orizzonti aperti" che in lui ha assunto sfumature inedite, diventando parte di un'identità che andava oltre i confini della concreta quotidianità dei Genovesi per aprirsi a più alti ideali.
Alcuni pensieri riportati sono tratti dal suo Epistolario, che abbraccia un arco di tempo di oltre trent’anni (1864-1895), altri dalla sua predicazione e dalla sua direzione spirituale e sono giunti a noi attraverso le sue annotazioni e le trascrizioni di due sue penitenti. Scoprirai tra queste pagine l’esempio e la testimonianza di un santo più che mai attuale.
Un pensiero al giorno per ogni giorno dell’anno per conoscere gli insegnamenti che san Giuseppe Marello ci ha lasciato attraverso gli scritti e le parole.
Il volume ricostruisce le vicende che portarono ad assegnare alla Congregazione salesiana la parrocchia di Littoria (oggi Latina), la «città nuova» fondata nell’Agro Pontino bonificato dal fascismo negli anni Trenta, seguendone lo sviluppo fino alla crisi del regime mussoliniano (1932 1942). Il suo valore sul piano storiografico appare, tuttavia, assai più ampio. Come intatti riconosce nella propria prefazione Antonio Pansella, il libro «è testimonianza precisa, puntuale e – in certa misura – autorevole, di come un’opera di storia ad oggetto locale non si qualifichi tanto per tale carattere del teatro dove necessariamente hanno operato i suoi protagonisti, quanto per l’apporto di ulteriore conoscenza che riesce a recare a quanto già si sapeva: nel nostro caso, sulla società italiana, sul regime fascista, sull’operazione Agro Pontino, sulla Congregazione salesiana, sulle istituzioni della Chiesa cattolica in Italia».
Chi è Giovanni d'Assisi, detto "il francesco"? Bella domanda. Ti direi un monaco. Un ricco che è diventato servo per non voler essere signore. Un mercante che ha voluto spogliarsi per non perdere la dignità, un uomo che ha cercato il Signore ed ha trovato se stesso. Francesco è una persona interessante, che vale la pena conoscere. Non voglio darti delle idee su di lui ma di far parte di quelle persone che vogliono avere il piacere di stargli a fianco. Te lo presento. La sua obbedienza è la sua storia. Sogna la sua vita in grande. Seduto al banco delle merci, vestito dei panni più nobili e sano di mente. Tra le stoffe c'è il panno chiamato francesco, la più costosa imitazione dei panni nobili: lui è così, una imitazione della nobiltà cavalleresca, comprata a caro prezzo. Poi, arriva il Signore Gesù Cristo, e cambia la storia. Francesco si alza, si sveste e diventa pazzo per questa novità. Non gioca più con la sua vita. Vuole a tutti i costi seguire Lui. Si fa monaco, si fa povero, si fa nudo per seguire Lui che è nudo. Non sa niente di cosa questo significhi, sbaglia continuamente ma non torna indietro. Gli pesa la rinuncia, vorrebbe la scelta più comoda, grida e si arrabbia, umilia, poi si pente, ama dolcemente, si inginocchia a messa, chiede di confessare i peccati, non riesce, ritenta, fa una fatica immane a diventare autentico e a lasciarsi condurre dallo Spirito santo. Come è stato possibile che quest'uomo sia diventato santo? Come ha fatto Cristo a riuscirci? Soprattutto: perché lui ha accettato? Cosa ha visto? La sua vita prende la piega inattesa. Nel suo cuore l'unica grande ribellione dell'uomo. L'ultima possibile.
Indiscusso protagonista dell’ultimo quarto di secolo del Novecento, primo pontefice proveniente dall’Est Europa quando ancora il mondo era diviso dalla cortina di ferro, Giovanni Paolo II è stato il papa dei record. Il suo magistero, i suoi viaggi, le sue udienze, le Giornate Mondiali della Gioventù, il numero di santi canonizzati, i rapporti con il mondo dello spettacolo e dello sport, l’attentato subito e la lunga sofferenza: tutto nella sua vita ha parlato al mondo e interrogato moltissime persone avvicinandole a Dio. Questo libro è il viaggio di due testimoni attraverso il suo pontificato: uno è un sacerdote della cosiddetta “generazione GP2”, l’altro il suo fotografo personale. Il primo scruta il suo pensiero e i suoi traguardi, l’altro esamina ogni dettaglio della vita del Grande Papa con il suo obiettivo di reporter. Percorsi diversi, che arrivano però a un’unica conclusione: Giovanni Paolo II passava in mezzo alla gente reggendo una croce come una persona convinta che la vita conduca al Cielo, esortando ciascuno a spalancare le porte a Cristo.
Nella seconda metà del Cinquecento, nel clima di tensione provocato dai più intransigenti seguaci di Calvino, quattro fratelli raggiungono la città di Aquisgrana per distruggere le immagini del convento di Santa Cecilia.Le monache hanno sentore dell'impresa iconoclasta e invano chiedono aiuto alle autorità imperiali. Il giorno del Corpus Domini, nella chiesa gremita di fedeli, i quattro giovani sono pronti a entrare in azione, ma durante l'esecuzione del Gloria, accade qualcosa di imprevedibile e inatteso.Santa Cecilia o la potenza della musica fu scritto da von Kleist nell'ottobre 1810 come dono per il battesimo di Cäcilie Müller, figlia di un letterato amico. Il racconto apparve in tre puntate, il mese successivo, sul quotidiano Berliner Abendblätter e infine fu rivisto, ampliato e inserito nel secondo volume dei Moralische Erzählungen nel 1811.
E’ L'ULTIMA OPERA DI FR. MARCIANO MORRA, CHE SI CALA NEL RUOLO DI GIORNALISTA PER INTERVISTARE IL SANTO E AVVIARE CON LUI"UN DIALOGO INTIMO E SINCERO" DI CUI POTRA' DIVENTARE PROTAGONISTA ANCHE CIASCUNO DEI LETTORI.