La contemplazione è l'espressione più alta della vita intellettuale e spirituale dell'uomo. E' quella vita stessa, pienamente cosciente, pienamente attiva, pienamente consapevole di essere vita. E' prodigio spirituale. E' timore riverente, spontaneo, di fronte al carattere sacro della vita, dell'essere. E' chiaro intendimento che la vita e l'essere, in noi, derivano da una Fonte indivisibile, trascendente e infinitamente ricca. La contemplazione è soprattutto consapevolezza della realtà di questa Fonte. Essa conosce questa Fonte in modo oscuro, inesplicabile, ma con una certezza che trascende sia la ragione sia la semplice fede. La contemplazione infatti è un genere di visione spirituale alla quale aspirano, per la loro stessa natura, la ragione e la fede, poiché senza di esse sono destinate a restare sempre incomplete. Tuttavia la contemplazione non è visione, perché vede "senza vedere" e conosce "senza conoscere". E' fede che penetra più in profondità, conoscenza troppo profonda per poter essere afferrata in immagini, in parole, o anche in concetti chiari. Essa può venire suggerita da parole, da simboli; ma nel momento stesso in cui tenta di descrivere ciò che conosce, la mente contemplativa ritratta ciò che ha detto e nega ciò che ha affermato. Perché nella contemplazione noi conosciamo per mezzo della "non conoscenza", o meglio conosciamo al di là di ogni conoscenza o "non conoscenza".
Thomas Merton
Due giovani donne di origine ebraica, l’olandese Etty Hillesum e la francese Simone Weil, sono giunte entrambe alla fine della loro breve vita nel 1943: la prima nel campo di concentramento di Auschwitz, la seconda in Inghilterra, sfinita dalla malattia e dagli stenti, mentre era impegnata nella Resistenza.
I loro scritti, tanto nutriti della tradizione spirituale quanto assolutamente originali, si sono rivelati tra i contributi più alti del pensiero contemporaneo, soprattutto su quel problema del male che – da sempre – costituisce l’oggetto principale della riflessione umana.
Così diverse eppure così consonanti nell’essenziale, le voci ancora attuali di Etty Hillesum e Simone Weil offrono una nuova prospettiva, uno «sguardo nuovo» sul mondo, capace di spalancare, a chi le voglia ascoltare, orizzonti nuovi.
«Devi venire a capo dei fatti di questo mondo; in nessuna situazione puoi chiudere gli occhi, devi “confrontarti” con questi tempi orribili, e cercare una risposta alle numerose questioni di vita e di morte che essi ti pongono. E allora forse troverai una risposta ad alcune di esse, non solo per te ma anche per gli altri» (Etty Hillesum).
«Poiché l’universo è bello e noi possiamo amarlo, esso è una patria, la nostra unica patria in questo mondo... Amiamo la patria terrena... È lei che Dio ci ha dato da amare; e ha voluto che ciò fosse difficile, ma possibile» (Simone Weil).
destinatari
Un libro per chi, ancora oggi, ha la forza di interrogarsi su una delle questioni più importanti per l’uomo.
Gli autori Beatrice Iacopini (Pistoia, 1965). Laurea in Filosofia, magistero in Scienze Religiose, insegna Religione Cattolica al Liceo Sperimentale dell’ITCS «F. Pacini» di Pistoia. Collabora con la Scuola di Teologia della Diocesi di Pistoia. Oltre ai saggi pubblicati su riviste di teologia, ha tradotto e curato la raccolta di testi di J. Gerson, La via semplice all’amore di Dio (Piemme, 1997) e di J.H. Newman, Il sogno di Geronzio (Mondadori, 1998).
Sabina Moser (Firenze, 1961). Laurea in Filosofia, diploma in Scienze Religiose, insegna Religione Cattolica al Liceo-Ginnasio «Michelangiolo » di Firenze. Oltre a saggi su Hegel, Margherita Porete ed Edith Stein in riviste filosofiche e teologiche, ha pubblicato I proverbi della Bibbia (Newton Compton, 1995); Sigmund Freud. Il problema della felicità (Loffredo, 1996).
Lettere ai Bambini.
Il magico mondo di Narnia nella corrispondenza coi giovani lettori
di C.s. lewis
Le Cronache di Narnia di C.S. Lewis (1898-1963), furono – ben prima di Harry Potter e accanto a Il Signore degli Anelli dell’amico J.R.R. Tolkien – il fenomeno editoriale fantasy degli anni Cinquanta. La saga, infatti, affascinò milioni di persone e rimane tuttora uno dei libri più letti dal pubblico di lingua inglese.
Il fascino esercitato da queste opere spinse molti piccoli lettori ad inviare all’autore una serie di quesiti, cui questi volle rispondere, in molti casi, personalmente. Lettere da Narnia raccoglie le lettere che Lewis scrisse in risposta a quelle inviate ai suoi numerosi fans; a loro Lewis volle svelare il significato della “Grande Storia” narrata nei suoi romanzi, e comunicare le emozioni di una vita da studioso e scrittore.
La biografia e le appendici (inclusa una sezione sulla pressoché sconosciuta serie televisiva e sui nuovi film, con indicazione dei principali siti Internet), oltre a una serie di note al testo, fanno di questo libro anche uno strumento di consultazione per chi si trovasse “suo malgrado” a dover trattare il tema: giornalisti, insegnanti, studenti – ma anche... semplici curiosi. Si potrà ad esempio scoprire qual è il reale rapporto tra l’Italia e Narnia, da dove arriva Aslan, come scriveva e persino... come faceva il bagno C.S. Lewis.
destinatari
Un libro per un pubblico molto ampio che interesserà i moltissimi cultori di Lewis.
autore
C.S. Lewis (Belfast, 29 novembre 1898 – Oxford, 22 novembre 1963), è stato uno scrittore cristiano e filologo irlandese. Fu docente di lingua e letteratura inglese all’università di Oxford, dove divenne amico di J. R. R.Tolkien col quale insieme anche a Charles Williams ed altri fondò il circolo informale letterario degli Inklings. È noto al grande pubblico soprattutto come autore del ciclo di romanzi Le cronache di Narnia.
Ignazio di Loyola (1491-1556), fondatore della Compagnia di Gesù, ha voluto contribuire alla riforma della Chiesa a partire dal di dentro della coscienza di ognuno che deve prima riformare la propria vita liberandola dal peccato. Questo sarà l’intento degli esercizi spirituali ignaziani: riformare la propria vita. A che serve riformare le leggi e le istituzioni se non si riforma la coscienza che le deve applicare? Una verità sacrosanta per tutti i tempi.
Destinatari
Ragazzi e adulti.
Autore
Padre Vincenzo D’Ascenzi s.j. è laureato in filosofia, teologia e pedagogia. La provvidenza lo ha destinato a compiti assai diversi, ma che hanno arricchito il suo apostolato: insegnante di religione, assistente dei docenti universitari, assistente dell’Agesci, parroco e predicatore agli Esercizi Spirituali di diverse categorie di persone.
Fra i libri che scrisse, La saggezza del deserto è uno di quelli che Thomas Merton amò di più, probabilmente perché sperava di passare gli ultimi anni della sua vita da eremita (morì invece improvvisamente nel corso di un incontro tra monaci cristiani e orientali a Bangkok, nel 1968). Il tono personale della scrittura, così come la sua tipica combinazione di devozione e ironia, rivelano quanto profondamente si identificasse con i leggendari autori di questi detti e parabole, quei Padri cristiani del IV secolo che vissero in solitudine e contemplazione nei deserti dell’Egitto, della Palestina, della Persia e dell’Arabia.
Quei monaci abbandonarono le città perché erano convinti del carattere strettamente individuale della salvezza, in un mondo che ai loro occhi era come una nave sul punto di affondare. Andarono nel deserto per essere sé stessi e per dimenticare le seduzioni e gli inganni che li allontanavano da questo obiettivo. Condussero una vita di fatiche e di digiuno, di carità e di preghiera. Non cercavano il consenso dei loro contemporanei e neppure volevano sfidarne il dissenso, perché le opinioni degli altri avevano smesso di avere importanza per loro. Distillavano per sé una saggezza pratica e senza pretese, al tempo stesso primitiva e senza età, una saggezza di cui la nostra epoca ha un disperato bisogno.
L'AUTORE
Thomas Merton (1915-1968), scrittore e monaco trappista, è autore di più di settanta libri, tra cui La montagna dalle sette balze, Nuovi semi di contemplazione, Fede e violenza e Diario di un testimone colpevole, dedicati in particolare ai temi dell’ecumenismo, del dialogo interreligioso e dei diritti civili. Di Merton Lindau ha pubblicato nel 2008 il volume Scegliere di amare il mondo.
Accolto fin dalla sua prima uscita nel mondo anglosassone come uno dei contributi più belli e decisivi per la comprensione delle storie di C. S. Lewis, il libro di Thomas Howard è un saggio critico del tutto speciale. In esso infatti il lettore non studia C.S. Lewis, ma torna ancora una volta a viaggiare insieme a lui nei mondi fantastici da lui raccontati nelle sue fiabe e romanzi fantascientifici, assistendo con rinnovato stupore alla vastità della creazione, alla lotta del bene e del male, al valore unico del racconto mitico e fantastico.
Eccoci di nuovo camminare per Narnia ed oltre, con gli occhi e la mente rinnovati dalle indicazioni della guida in questione, la quale con Lewis ha passato "un'ora (di conversazione ad Oxford) e tutta una vita." I nodi tematici profondi, le più sottili e commoventi sfumature delle trame e dei personaggi, i rimandi tra le diverse opere di Lewis ed il loro rapporto con la grande letteratura occidentale risaltano con rinnovata forza sotto la penna di Thomas Howard, facendoci scoprire quello che forse da soli non avremmo mai saputo trovare o esprimere con tanta luminosa chiarezza, deliziati della stessa splendida prosa, saggezza, e sottile senso dell'umorismo che tanti hanno già avuto modo di ammirare anche nell'autore delle Cronache di Narnia o Le lettere di Berlicche. Davvero un libro per chi a sua volta ama Lewis da un'ora o da tutta una vita.
Cos'è successo all'Università "La Sapienza" di Roma all'inizio del 2008? Perché è stato impedito al Papa di parlare agli studenti? Attraverso un'analisi dettagliata degli articoli pubblicati dalla stampa in quei giorni, l'autore ripercorre giorno per giorno le tappe di una censura in piena regola: dall'invito formale al Santo Padre per l'inaugurazione dell'anno accademico alla lettera dei "67" professori con la quale è stato chiesto espressamente al Rettore Magnifico di vietare la partecipazione di Benedetto XVI; dalla decisione di quest'ultimo di rinunciare alla conseguente polemica. Ne emerge un quadro preoccupante, in cui risulta evidente quanto sia in gioco la libertà e, con essa, la stessa laicità.
In quest’opera, che è il risultato di molti anni di studio, di analisi storiche e d’insegnamento, Ruiz Jurado mette in rilievo la personalità del santo fondatore della Compagnia di Gesù, che è anche noto alla maggior parte dei fedeli come l’autore degli Esercizi spirituali. L’autore legge dentro il personaggio i dati storici della sua vita, trova l’unità di una figura umana con una vita spirituale straordinaria e che risulta coerente e illuminata dalle grazie dello Spirito. La figura del “pellegrino della volontà di Dio” è presentata in modo semplice e con un stile scorrevole, allo scopo di rendere facile e piacevole la lettura a quanti sono interessati alla spiritualità di questo santo, tanto importante nella storia della Chiesa e dell’umanità. In questa opera, il lettore potrà trovare una nuova visione della personalità di Sant’Ignazio, il quale, a 450 anni dalla morte, continua a essere estremamente attuale. Il libro si basa su una solida ricostruzione attraverso i documenti della Compagnia di Gesù.
Manuel Ruiz Jurado SJ è stato presidente dell’Istituto di Spiritualità e docente di spiritualità ignaziana presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma, nonché membro dell’Istituto Storico della Compagnia di Gesù. Inoltre è consultore della Congregazione delle Cause dei Santi e autore di varie opere di storia, teologia e spiritualità, quali: Il discernimento spirituale (San Paolo, 1997); Alla ricerca della volontà di Dio (Piemme, 1991). Guía de Ejercicios espirituales; Donde bajar es subir. Biografía espiritual de Sor Ángela de la Cruz, oltre ad aver curato l’ultima edizione delle Obras de San Ignacio de Loyola (Gli Scritti, Edizioni Adp Roma, 2007).
Il volume è un prezioso contributo di riflessione sui tema del dolore umano attraverso la persona e la vita di Antonio Bello. L'autore, che ha già studiato questo grande e amato figlio della Puglia sotto vari aspetti, ora ce lo fa conoscere come "maestro da una cattedra scomoda", interessandosi al rapporto tra don Tonino e la sofferenza da un punto di vista spirituale. Come uomo e come vescovo, don Tonino ha amato i malati ed è stato colpito egli stesso da una grave malattia che lo ha portato alla morte in giovane età. La ricerca tratteggia il cammino del vescovo alessanese nell'esperienza della sofferenza, dalla preparazione remota vissuta nell'amore preferenziale per "i piccoli e i poveri, per gli ammalati e gli esclusi", ai frutti del dolore, offrendo anche un breviario spirituale per il tempo dell'infermità.
La famiglia francescana continua a interrogarsi riguardo al tema del rinnovamento della vita consacrata, accogliendo le sollecitazioni del magistero. In tale direzione, il messaggio di Benedetto XVI all’assemblea plenaria della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica del 27.9.2005 è stato scelto come spunto di riflessione sull’esercizio dell’autorità in relazione all’obbedienza.
Il volume presenta i contributi offerti nella giornata di studio promossa dall’Istituto Francescano di Spiritualità della Pontificia Università Antonianum (aprile 2007), che ha avuto come tema il binomio «autorità / obbedienza», in relazione all’attuale dibattito nella vita consacrata e nella famiglia francescana.
Sommario
Saluto del vice gran cancelliere della Pontificia università Antonianum e vicario generale dell’Ordine dei frati minori (F. Bravi ofm). Saluto del vice rettore della Pontificia università Antonianum (M. Blanco ofm). Introduzione. La relazione tra autorità e obbedienza: il caso serio della libertà (P. Martinelli ofmcap). I. Studi su autorità e obbedienza. Autorità e obbedienza nella vita consacrata oggi. Riflessioni a partire dall’esperienza vissuta (mons. G.A. Gardin ofmconv). Autorità e obbedienza nella vita consacrata nella riflessione del magistero dal Vaticano II a oggi (V. Marini ssm). Obbedienza e autorità nella regola di san Francesco (F. Uribe ofm). II. Contributi su autorità e obbedienza nella dinamica formativa. «Se a te è necessario, perché tu ne abbia altra consolazione, che la tua anima ritorni a me, e tu lo vuoi, vieni» (LfL) (M. Fusarelli ofm). «Presso Dio non vi è preferenza di persone, e lo Spirito Santo, ministro generale dell’Ordine, si posa egualmente sul povero e sul semplice» (2Cel 193) (M. Melone sfa). «Chi sostiene la persecuzione piuttosto di volersi separare dai fratelli, permane veramente nella perfetta obbedienza, poiché pone la sua anima per i suoi fratelli» (Am 3) (G. Salonia ofm cap). Puntualizzazioni conclusive (L. Temperini tor). Bibliografia scelta su autorità e obbedienza (a cura di P. Martinelli ofm cap).
Note sul curatore
Paolo Martinelli è frate cappuccino. Ha studiato a Milano e a Roma. Si è laureato in teologia alla Pontificia Università Gregoriana, dove dal 1992 è professore invitato. Dal 1993 è docente di teologia degli stati di vita all’Istituto francescano di spiritualità, di cui è attualmente direttore, presso la Pontificia Università Antonianum. Dal giugno 2006 è consultore della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e società di vita apostolica. Collabora con le riviste Laurentianum, Religiosi in Italia, Italia Francescana, Communio. Presso le EDB ha pubblicato, con L. Lehmann e P. Messa, Eucaristia, vita spirituale e francescanesimo (2006) e ha curato Il rinnovamento della vita consacrata e la famiglia francescana (2007).
Un'opera densa e impegnativa, che affronta una vasta tematica, originale e attuale, di solito poco considerata dalla saggistica corrente.Come spiega il sottotitolo si tratta di un confronto, di livello intellettuale e speculativo piuttosto elevato, tra il pensiero tipico della filosofia-teologia francescana e alcuni qualificati pensatori contemporanei. Nella prima parte si mettono a fuoco i temi caratteristici della Scuola francescana (Bonaventura da Bagnoregio, Duns Scoto e Guglielmo d'Occam), in particolare il primato del bene rispetto al vero e della volontà rispetto all'intelletto. Nella seconda parte si illuminano le posizioni più originali della filosofia moderna rispetto al pensiero francescano, anche nel campo dell'etica. Infine nella terza parte vengono illustrate alcune vicinanze e riprese di temi francescani da parte di pensatori contemporanei: R. Girard, E. Lévinas e L. Wittgenstein.
Destinatari
Si tratta di un testo specialistico, per studiosi o studenti forniti di una buona cultura filosofico-teologica, che spazi dal medioevo al Novecento.
Autore
Orlando Todisco, francescano conventuale, è docente di Storia della filosofia medievale all'Università di Cassino e al Seraphicum di Roma. Fra le sue recenti pubblicazioni: G. Duns Scoto filosofo della contingenza (Padova 1996); Guglielmo d'Occam filosofo della libertà (Padova 1998); Averroè nel dibattito medievale (Milano 2000); Il De Magistro di sant'Agostino (Roma 2001).
La peculiarità della Fraternità francescana, soprattutto nella sequela del Cristo umile e povero, rimane ancora oggi una proposta stimolante nella chiesa. Una proposta che ritrova nelle categorie teologiche dell’Esodo un fecondo paradigma entro il quale può essere riletta e attualizzata, fornendo così l’occasione di un itinerario intellettuale e spirituale da compiere insieme al Poverello di Assisi.
Destinatari
L’opera è destinata a studenti e formatori. Indicato per i seminari, per gli istituti e le facoltà di teologia.
Autore
LORENZO MASSACESI, francescano conventuale e sacerdote, abruzzese, ha conseguito la licenza in spiritualità presso la Pontificia Università Gregoriana e poi il dottorato di ricerca in spiritualità francescana presso la Pontificia Università San Bonaventura (Seraphicum), frequentando anche la Pontificia Università «Antonianum». Ha pubblicato la sua tesi dal titolo: Il linguaggio esodale degli Scritti di San Francesco d’Assisi. Attualmente insegna teologia spirituale e spiritualità francescana presso la Pontificia facoltà San Bonaventura. Abbina all’insegnamento un’intensa attività di catechesi.