Semplicità e umiltà: questi i tratti con i quali Benedetto XVI invitava a guardare avanti, mostrando il volto di una Chiesa che sa sperare, credere e amare. Questo volume raccoglie testimonianze e studi dedicati alla sua figura, alla sua spiritualità e alla sua dottrina. In particolare vengono trattati aspetti fondanti della sua teologia, del suo magistero e della sua catechesi, attraverso gli interventi di autorevoli studiosi, quali: mons. Franco Giulio Brambilla, il prof. don Achim Buckenmaier, il prof. Rocco Buttiglione, il card. Angelo Comastri, il prof. Paolo De Lucia, madre Cristiana Dobner, il dott. padre Joseph Fessio SJ, mons. Bruno Forte, il prof. Juan F. Franck, il dott. abate Maximilian Heim OCist, il dott. don Michael Hofmann, il prof. don Karl-Heinz Menke, il prof. Marco Moschini, il senatore Giorgio Napolitano, padre Vito Nardin IC, la dott.ssa suor Enrica Rosanna, il prof. Giacomo Samek Lodovici, il prof. don Manuel Schlögl, mons. Antonio Staglianò, il prof. Jean-Marc Trigeaud, il dott. don Martin Trimpe, il dott. padre Denis Vincent Twomey SVD e il prof. Stefano Zamagni.
Da una parte l'allora cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e futuro papa Benedetto XVI, dall'altra il filosofo e scrittore ateo Paolo Flores d'Arcais, direttore di "MicroMega". Al centro del dibattito "arbitrato" da Gad Lerner, svoltosi a Roma il 21 settembre 2000 al Teatro Quirino, gremito, con centinaia di persone che seguono dalla strada attraverso altoparlanti improvvisati, la più grande delle domande: "Dio esiste?". Questo libro riporta una controversia appassionata, che articola il tema in un dialogo che coinvolge non solo le ragioni della fede e dell'ateismo, ma anche le divergenze e convergenze su bioetica, laicità dello Stato, diritti umani. Con il contributo di Gad Lerner.
Il volume VIII dell'Opera omnia di Joseph Ratzinger presenta i numerosi lavori e scritti sparsi di papa Benedetto XVI sull'ecclesiologia e sull'ecumenismo. Il loro grande numero ha reso necessaria la suddivisione del volume VIII in due tomi. I contributi sono il frutto di mezzo secolo di ricerca scientifica e d'insegnamento. Sono espressione di una teologia viva, orientata al futuro che - in un fruttuoso dialogo tra fede e ragione - rende accessibile la rivelazione di Dio in Gesù Cristo nel suo significato per la Chiesa e per il mondo.
Quando il Cardinale Ratzinger divenne Papa Benedetto XVI dovette imparare a farsi amare, ad aprirsi al pubblico, a dialogare col mondo. La prova non fu deludente. La sua timidezza piacque. Durante il suo pontificato ha dato tesori di teologia, di spiritualità, di santità. Ci sono state anche scelte infelici: uomini e tempistiche non sempre indovinate. Come Mosè giungerà al fiume Giordano e non entrerà nella terra promessa, guardando dal monte Nebo la terra santa, così Benedetto XVI, illuminato dalla grazia di Dio, lascerà il pontificato che, non può definirsi un fallimento ma un'«Incompiuta».
Peter Seewald ha accompagnato Josef Ratzinger per oltre venticinque anni: come giornalista, scrittore, confidente ha stabilito una relazione speciale con il papa emerito. Oggi può così raccontare, avendo avuto accesso a materiali esclusivi, gli anni dell'infanzia e della formazione del futuro pontefice, dell'insegnamento universitario e del Concilio Vaticano, fino ai momenti decisivi del conclave che lo ha eletto alla cattedra di Pietro e alla scelta senza precedenti delle dimissioni. Grazie a nuove ricerche, testimonianze e interviste inedite, con questa biografia Peter Seewald offre il ritratto definitivo di Benedetto XVI, e mostra l'immagine vivida e autentica dell'uomo che con il suo pensiero e le sue azioni ha profondamente mutato il rapporto tra la Chiesa e i suoi fedeli.
Questo volume descrive il rapporto tra Papa Benedetto XVI e la Madonna. Il racconto parte dal santuario di Altötting, sito nel cuore della Baviera cattolica, a sua volta circondata dal mondo protestante tedesco e mette in una prospettiva inedita la devozione di papa Ratzinger nei confronti della Vergine. Gran parte della devozione mariana di papa Benedetto XVI ha le sue radici proprio in quello spazio e da lì va compresa, con un'attenzione che fa onore al pontefice e alla sua caratura di teologo: nessuna teologia cristiana, lo dirà egli stesso, può sussistere se non si nutre della concretezza dell'Incarnazione. La Madonna di Altötting, che tiene in braccio suo figlio e lo presenta al mondo, è il segno preciso di una devozione che nasce da un pensiero profondo. La riflessione cristiana, ci insegna Ratzinger, deve stimolare la devozione a essere non solo cristiana, ma anche profonda, mentre la devozione deve insegnare al pensiero teologico che l'astrazione e la dimenticanza del culto dei piccoli non è strada possibile di redenzione.
L'ultimo, accorato appello di Benedetto XVI affinché l'Europa riscopra e riaffermi la sua vera origine e identità che l'hanno resa grande e un modello di bellezza e di umanità. Non si tratta di imporre a fondamento dell'Europa le verità di fede, quanto, piuttosto, di fare una scelta ragionevole, che riconosca che è più naturale e giusto vivere "come se Dio ci fosse" piuttosto che "come se Dio non esistesse". Come in un tempo non troppo lontano papa Giovanni XXIII si appellò alle grandi nazioni dell'Europa e dell'Occidente per scongiurare una devastante guerra nucleare, così oggi il papa emerito Benedetto XVI si rivolge un'ultima volta all'Europa intera e all'Occidente perché, solo riscoprendo la propria anima, possano salvare se stessi e il mondo dall'autodistruzione. «Con la limpidezza, l'immediata accessibilità e insieme la profondità che gli sono proprie, il papa emerito delinea qui magnificamente quella "idea d'Europa" che ha indubbiamente ispirato i suoi Padri fondatori e che sta alla base della sua grandezza ed il cui definitivo offuscamento sancirebbe il suo complessivo e irreversibile declino». (Dall'Introduzione di papa Francesco)
Dal febbraio del 2013, quando ha rinunciato al pontificato, Benedetto XVI continua ad accompagnare con la preghiera il cammino del popolo di DIo. Nella certezza che é il Signore a condurre lungo la storia la barca della Chiesa e che non lascerà affondare.
La secolarizzazione, il paganesimo, il nazismo, la contestazione studentesca del'68, il relativismo, la riforma della Chiesa. Sono le difficili sfide che hanno coinvolto Joseph Ratzinger nella sua vita.
Le ha affrontate con una spiccata intelligenza, con la delicatezza del suo tratto, con l'immensa fiducia in Dio.
La Fede in Cristo, a cui ha dedicato pagine straordinarie e la Verità, che ha sempre cercato e annunciato, lo hanno sostenuto nel suo servizio al Vangelo prima come sacerdote, teologo, professore universitario. E poi come arcivescovo di Monaco e Frisinga, cardinale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Sommo Pontefice, Papa emerito.
L'orizzonte della sua azione pastorale si è ampliato nel corso del tempo, fino a diventare universale, costellato da momenti di luminosa gioia, ma anche da inevitabili difficoltà e incomprensioni.
Da una piccola cittadina della Baviera alla cattedra di san Pietro: così si snoda la vita di Joseph Ratzinger, teologo e accademico, arcivescovo di Monaco di Baviera e Frisinga, divenuto poi cardinale e prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, e dal 2015 romano pontefice, dopo i quasi trenta anni del polacco Giovanni Paolo ii. Custode della dottrina, Ratzinger assume la guida della barca di Pietro con il nome programmatico di Benedetto XVI, nel mare agitato di una Chiesa cattolica scossa da forze conservatrici e spinte progressiste, per poi lasciare il timone al papa venuto dal Sud del mondo, con la rinuncia al ministero petrino «ingravescente aetate». Dal 2013 la sua presenza inedita di "papa emerito", con la bianca veste, tra le mura della Città del Vaticano, apre le porte a nuovi interrogativi e prospettive: quale bilancio e quale futuro per la Chiesa del ventunesimo secolo? Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l'età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. [...] per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell'animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato. Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005. (Benedetto XVI)
Due personalità diverse e lontane fra loro, due strade in apparenza prive di particolari punti di contatto, che si scoprono vicine nella ricerca di risposte al quesito del tempo che scorre. Per Ratzinger, il frutto di tale ricerca è la meditazione, distillata negli scritti sulla Settimana Santa, raccolti in questo volume. Per William Congdon, artista statunitense segnato dall'esperienza bellica, si tratta di una lotta dell'uomo in cerca di un tempo significativo, di una storia trasfigurata. Per Ratzinger, il Sabato Santo è un «singolare intreccio di oscurità e di luce, di dolore e di speranza, di nascondimento e di presenza di Dio», «un grande silenzio, ma un silenzio nel quale si opera una grandiosa trasformazione». Sotto questo segno radicalmente trasformativo l'uomo può accettare il suo tempo affaticato come ricchezza operosa, perché nel buio «la luce sta in attesa». E Congdon: «Dipingo su nero perché il dipingere non è rappresentare una luce che c'è e basta ma piuttosto partecipare della luce che sta divenendo dal buio - e tu la segui fino al punto o qualità di luce che è quella che ti ha afferrato». Con la riproduzione di 42 opere di Congdon, accompagnate da sintetiche schede di approfondimento a cura di Rodolfo Balzarotti.
Primo scopo di questo libro è capire Benedetto XVI ed esporre le sue principali idee. C'è però anche un secondo scopo, che viene espresso dal sottotitolo: il pensiero di Benedetto XVI può essere considerato l'ultimo grande tentativo di fare incontrare tradizione e modernità, che si sono date in lui un ultimo appuntamento. Con la sua statua teologica, Benedetto XVI è andato al fondamento di tutti i principali problemi della Chiesa nel mondo moderno, recuperando quanto della tradizione deve sempre essere recuperato e cercando di aprirsi con intelligenza al nuovo, con l'intento di stabilire una continuità teologicamente e filosoficamente fondata. Il libro espone il pensiero di Benedetto XVI sui principali snodi e nodi di questo rapporto, cercando di mostrare alcune brillanti acquisizioni, in contrasto con le tendenze moderniste della teologia a lui contemporanea, e promettenti importanti sviluppi positivi. Contemporaneamente il libro evidenzia come su alcuni temi fondamentali Benedetto XVI non sia riuscito a raggiungere la quadratura del cerchio e a chiudere la partita. La sua vicenda teologica, come del resto quella del suo pontificato, sono come un film interrotto prima di concludersi. Una teologia e un pontificato incompiuti.
Le parole del papa emerito Benedetto XVI contenute nel libro accompagnano il lettore nel percorso Quaresimale, conducono ad una conoscenza profonda del significato autentico del particolare giorno liturgico e, nell'insieme, dell'intero percorso quaresimale. Il libro contiene tutte le parole (Omelie, Udienze Generali e Discorsi) pronunciate dal Papa emerito Benedetto XVI nel tempo della Quaresima e nel giorno della Pasqua suddivise in ordine cronologico per ogni singolo anno del suo pontificato. Prefazione di Angelo Comastri.