Le parole del Papa sulla famiglia alla luce dei due Sinodi dei Vescovi del 2014 e del 2015. La presa di posizione del Pontefice sulle questioni più delicate che riguardano gli sposi, l’educazione dei figli, le situazioni di separazione e divorzio.
Un documento che determinerà la pastorale familiare della Chiesa per i prossimi anni. Un volume indispensabile per i gruppi di catechesi e di sostegno alle famiglie.
Da quando Jorge Mario Bergoglio è divenuto Papa e ha deciso di farsi chiamare Francesco, non ha mai smesso di far riferimento al Santo di cui porta il nome. Non solo a parole.
«Non dimenticarti dei poveri!», disse in Conclave il card. Hummes a Bergoglio a un passo dalla nomina. E il Papa, per spiegare come mai abbia scelto questo nome, ricordando quel momento aggiunge: «Quella parola è entrata qui: i poveri, i poveri. Poi, subito, in relazione ai poveri ho pensato a Francesco d’Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti. E Francesco è l’uomo della pace. E così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d’Assisi».
Questo libro raccoglie per la prima volta, spiegate e approfondite, le parole del Papa che raccontano del Poverello di Assisi, che viene così presentato come modello integrale e moderno di vita cristiana per ogni uomo. A patto però che san Francesco sia accolto nella sua totalità: «La pace francescana non è un sentimento sdolcinato. Per favore: questo san Francesco non esiste! La pace di san Francesco è quella di Cristo».
Con questo volume l'editore Cantagalli, per mano del Prof. Juan José Pérez Soba, desidera dare un contributo alla diffusione e alla promozione delle catechesi di Papa Francesco sulla Famiglia. Molte di esse sono quasi sconosciute, poiché non hanno avuto il giusto risalto sui mezzi d'informazione. Il Magistero di Papa Francesco sulla Famiglia è sorprendentemente ricco e fecondo, ricolmo di spunti che fanno riflettere e aprono ampi spazi di discussione. Un'attenta lettura delle catechesi evidenzia come il magistero del Sommo Pontefice continui a percorrere il cammino già tracciato dal Papa della Famiglia Giovanni Paolo II. Nel volume sono pubblicate le catechesi sulla famiglia del primo ciclo commentate da Pérez-Soba.
Il Vangelo di Giovanni, da molti considerato il più bello, da altri il più complesso e profondo, letto, spiegato e commentato passo dopo passo da Papa Francesco. Cos'è, cosa rappresenta per noi la Luce che viene nel mondo, che scende a rischiarare le tenebre? Come dobbiamo fare per riconoscere ogni giorno il Verbo negli altri uomini, negli ultimi, in tutta la creazione? Francesco riflette sul grande mistero che sta al cuore della fede e, con semplicità, ne attualizza il significato per le nostre vite, in un'epoca in cui è apparentemente difficile trovare le tracce del divino nel mondo. Il Papa esorta a mettere le Scritture, e in primo luogo la Parola di Gesù, al centro del cammino spirituale di ogni cristiano e le propone alla ricerca del senso di una società in crisi, esortando ognuno a non scoraggiarsi e a cercare, con gioia, lo Spirito di Dio in tutte le cose.
Mai nella storia della Chiesa si è avuta una così spaventosa concentrazione di profezie che prospettano un tempo catastrofico per la cristianità e per il mondo. E sono profezie cattoliche, cioè legate a santi, pontefici e mistici o messaggi di apparizioni mariane riconosciute dalla Chiesa. Dal Segreto di Fatima, per il quale Benedetto XVI ha evocato il 2017 come anno cruciale, alle profezie di don Bosco, da quelle della beata Anna Katharina Emmerich alle apparizioni di Kibeho, fino alle apparizioni in Rue du Bac e Lourdes ricondotte dal cardinale Ivan Dias a una lunga catena di fatti soprannaturali che ci allertano sull'imminenza di un tempo apocalittico. Antonio Socci nella sua lettera aperta a papa Francesco richiama l'attenzione di tutti sui segni del presente, ma soprattutto sul rischio dell'apostasia, sulla situazione di smarrimento e confusione che si è creata nella Chiesa con il pontificato di papa Bergoglio, di cui esamina gli atti e le parole più controverse. "Quelli che viviamo" scrive Socci "sono tempi dolorosi, ma anche gloriosi, in cui siamo chiamati a testimoniare Cristo. E forse, come per Ninive, ascoltare i profeti e convertirsi potrebbe ancora salvare la città dalla sua rovina."
"La misericordia è la parola chiave per indicare l'agire di Dio verso di noi. Ed è sulla stessa lunghezza d'onda che si deve orientare l'amore misericordioso dei cristiani. Come ama il Padre così amano i figli." Con queste parole Papa Francesco ha motivato la decisione di indire il giubileo straordinario della misericordia che si apre l'8 dicembre 2015. Non si tratta di una data casuale: l'8 dicembre, infatti, non solo si festeggia l'Immacolata Concezione di Maria, Mater Misericordiae, ma coincide con il 50° anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II. Scrive Francesco nella bolla d'indizione del giubileo: "La Chiesa sente il bisogno di mantenere vivo quell'evento. Per lei iniziava un nuovo percorso della sua storia. I Padri radunati nel Concilio avevano percepito forte, come un vero soffio dello Spirito, l'esigenza di parlare di Dio agli uomini del loro tempo in un modo più comprensibile. Abbattute le muraglie che per troppo tempo avevano rinchiuso la Chiesa in una cittadella privilegiata, era giunto il tempo di annunciare il Vangelo in modo nuovo. Una nuova tappa dell'evangelizzazione di sempre". "E questo, in fondo," scrive padre Antonio Spadaro nell'introduzione "è anche il significato ultimo del giubileo della misericordia: una nuova tappa dell'evangelizzazione di sempre".
Il libro, attraverso giochi, storie, attività, colori? e qualche consiglio di papa Francesco, accompagna i bambini, in modo leggero e coinvolgente, a confrontarsi su alcuni fondamentali valori, necessari per crescere e vivere bene, con gli altri, in modo positivo e costruttivo. Inoltre fornisce un gioco dell'oca per aiutare i bambini a far sintesi dei valori su cui, giocando, sono stati accompagnati a riflettere. Le tematiche rendono il testo consigliabile sia a livello catechistico, sia umano-formativo e quindi a scuole primarie e in famiglia. Età di lettura: da 8 anni.
Il secondo volume degli Insegnamenti di Francesco (II, 2 2014) riunisce gli interventi - Angelus, Discorsi, Lettere, Messaggi, Omelie, Telegrammi, Saluti, Udienze generali, Appelli, Preghiere - pronunciati dal Pontefice da luglio a dicembre 2014. Papa Francesco, nel corso del suo Magistero trae grandi spunti confronti dei Viaggi Apostolici e, all'interno della raccolta, rileviamo e ricordiamo in particolar modo i suoi Interventi, le Omelie e l'Angelus pronunciati durante la visita pastorale in Molise (5 luglio 2014) e durante la visita pastorale a Caserta (26 luglio 2014). I Telegrammi del 13 agosto 2014 inviati ai Capi di Stato nel corso del volo in occasione del Viaggio Apostolico nella Repubblica di Corea in occasione della 6° giornata della gioventù asiatica (13-18 agosto 2014) e i suoi interventi carichi di speranza che invocano una Corea unita. Il telegramma inviato al Presidente della Repubblica Italiana, On. Giorgio Napolitano, nel momento di lasciare il territorio italiano alla volta dell'Albania in occasione del Viaggio Apostolico a Tirana (21 settembre 2014), i messaggi rivolti alle Autorità e l'Angelus. I telegrammi ai Capi di Stato nel momento di lasciare il Territorio Italiano in occasione del Viaggio Apostolico in Turchia (28-30 novembre 2014) e i messaggi a loro inviati nel viaggio di ritorno da Istanbul verso Roma. Il secondo semestre di attività del Pontefice dell'anno 2014 vede anche la visita alla sede della FAO in Roma.
Una guida tascabile con: parola di Dio, messaggi del Papa, testimonianze e preghiere per aiutare te e il tuo gruppo a vivere ogni giorno nello spirito della GMG di Cracovia! "Dio ti sta invitando a sognare, vuole farti vedere che il mondo con te può essere diverso. È così: se tu non ci metti il meglio di te, il mondo non sarà diverso. È una sfida" (Papa Francesco)
Questo libro è simile a un collage: ogni frammento ha il suo colore e la sua storia particolare ed è stato scelto fra molti altri frammenti per formare una specie di poliedro. Si compone di tre parti: la prima, Le beatitudini come ambiti d'incontro, è stata scritta con suor Marta Irigoy e comprende riflessioni e proposte di contemplazione per un incontro di preghiera, secondo la spiritualità degli Esercizi di sant'Ignazio.La seconda parte, Le beatitudini di Papa Francesco, e la terza, Tre meditazioni su Matteo 25, si presentano come contemplazioni del Vangelo. Il volume vorrebbe essere una rispo­sta alla raccomandazione che Papa Francesco fece ai giovani di leggere il testo delle beatitudini e del capito­ lo 25 del Vangelo di Matteo, come «piano d'azione» per la vita (dalla Presentazione).«Guarda, leggi le Beatitudini che ti faranno bene. Se vuoi sapere che cosa devi fare concretamente leggi Matteo capitolo 25, che è il protocollo con il quale verremo giudicati. Con queste due cose avete il piano d'azione: le Bea­titudini e Matteo 25. Non avete bisogno di leggere altro. Ve lo chiedo con tutto il cuore» Papa Francesco.
L'umiltà evangelica porta a non puntare il dito contro gli altri per giudicarli, ma a tendere loro la mano per rialzarli, senza mai sentirsi superiori. Con queste parole papa Francesco apriva il Sinodo sulla famiglia, spalancando prospettive fino a quel momento impensate per le gerarchie ecclesiastiche e invitando a praticare il comandamento esplicito di Gesù: "Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato anche a voi". Sessualità, unioni omosessuali, contraccezione, coppie di fatto, nuove famiglie, ma anche libertà religiosa, ecologia, finanza, nuove povertà e nuove schiavitù. Sono argomenti spinosi, che mettono a confronto libertà di coscienza e dottrina cristiana. Papa Bergoglio offre la sua lettura inedita, improntata a una visione teologica profondamente riformatrice. È una apertura umana e religiosa, che interessa sempre di più anche i non credenti e che suscita accesi dibattiti dentro e fuori la Chiesa. L'indurimento del cuore giudicante - che il pontefice chiama "sclerocardia" - è conseguenza della chiusura dell'io su se stesso: un io isolato, egoista, ripiegato su tradizioni obsolete che calpestano la dignità delle persone. Occorre che il "cuore di pietra" diventi un "cuore di carne". E, per Francesco, solo le parole del Vangelo che lasceremo cadere, goccia a goccia, nel nostro spirito rigido sapranno renderlo palpitante e compassionevole.
"Io amo la scuola, l'ho amata da alunno, da studente e da insegnante. E poi da vescovo."
In diverse circostanza papa Francesco si è rivolto a insegnanti e studenti ricordando la prima maestra avuta a sei anni e gli incontri con la realtà scolastica a Buenos Aires, l'esperienza di don Lorenzo Milani, il prete di Barbiana e il proverbio africano secondo cui "per educare un figlio ci vuole un villaggio".
Occasione di apertura alla realtà, luogo di incontro e non parcheggio, tappa fondamentale nell'età della crescita come complemento alla famiglia, la scuola deve educare al vero, al bene e al bello. L'educazione, secondo il papa, non può essere neutra e non deve mai separare le tre lingue che vanno usate insieme: quella della mente, quella del cuore e quella delle mani. Perché a scuola si possono e si devono imparare contenuti e assumere valori.