Questa via crucis usciva a Magonza nel 1940, in piena guerra e in piena crisi morale per i valori su cui poggiava la civiltà occidentale. Romano Guardini, in quel momento, seppe vedere in Gesù che sale al calvario per una ingiusta condanna a morte, l'umanità che deve confrontarsi con le ingiustizie del mondo, in Gesù che cade e si rialza, lo sforzo a superare le difficoltà presenti nella storia degli anni della guerra.
Una brillante sintesi teologica per introdurre nei III Millennio.
Una stessa ispirazione guida "tutta la mia opera: raggiungere uno sguardo d'insieme che abbracci l'esistenza cristiana nella sua complessità". Sono le parole che aprono questo libro, che potrebbe definirsi una fenomenologia dell'esistenza cristiana, interpretata in senso filosofico, psicologico e teologico. Che cos'è la libertà? La grazia? Il destino? Domande che Guardini dispiega con rigore e chiarezza, conducendo il lettore sui significati inaspettati, e più profondi, di una vita nella fede. Un'analisi che - proprio per il respiro della riflessione guardiniana - illumina sì la vita del credente, ma anche, e forse soprattutto, di ogni uomo che si interroghi sul senso della propria esistenza.
Un libro fulminante, di intensa bellezza e di straordinaria modernità. Giussani colloca la preghiera al centro della consapevolezza di sé, come il gesto che riconosce la presenza di Dio. Da questa coscienza, attesa, desiderio, nasce il senso che ogni mattina motiva il nostro esistere e la capacità di assorbire e bruciare ogni male del mondo. Così questo libro diventa un vero e proprio percorso. L'Autore presenta una lunga serie di inni e cantici della tradizione classica (gregoriani, trappisti, autori cristiani) e li commenta ad uno ad uno, conducendo per mano il lettore all'interiorizzazione e al gusto della ripetizione, quasi come le nenie coraniche o i mantra indiani. Un libro di grande valenza culturale e spirituale, in un momento storico in cui l'uomo alza la testa per cercare luce e speranza. Destinato non solo chi già conosce le parole e gli scritti di Giussani, ma anche tutti coloro che cercano, spesso nelle altre religioni o sette, un nuovo respiro interiore e una consapevolezza di sé.
Martin Buber (Vienna 1878 - Gerusalemme 1965) è uno dei padri dell'ebraismo contemporaneo. Molto attivo sulla scena intellettuale tedesca, in seguito alla persecuzione antisemita emigrò in Palestina nel 1938. Da lì continuò ad irradiare il suo intenso magistero spirituale, adoperandosi fra l'altro per l'opera di riconciliazione fra arabi ed ebrei.
Numerosi i suoi scritti, dedicati a temi molteplici, quali il chassidismo e la mistica giudaica, la filosofia dialogica, la Bibbia, di cui, insieme a Franz Rosenzweig, ha curato un'originale traduzione tedesca.
Presso Marietti sono state tradotte le seguenti opere: La fede dei profeti (1985), Sion. Storia di un'idea (1987), La regalità di Dio (1989).
Un libro per riscoprire il senso della gioia nella vita quotidiana.
"Che sensa ha il fatto che siamo un essere con un corpo, che siamo un corpo vivente e pensante? Che cosa ha da dire di nuovo la nostra epoca sul corpo, sulle sue vicende, sulle sue dinamiche? Che relazione ha il corpo con la vita dello 'spirito', con la vita dopo la morte? Molte le domande che lascio affiorare in me, non per trovare una risposta a tutte, bensì per fare riflessioni a voce alta..." (dalla Premessa di Carlo Maria Cardinale Martini)
Roma, 17 febbraio 1600: Giordano Bruno viene arso vivo su un rogo per disposizione dell'Inquisizione. L'autore ricostruisce le vicende di un uomo che divenne il simbolo della libertà spirituale. In queste pagine rivivono gli anni della sua formazione, l'ordinazione a frate domenicano, i dubbi e le passioni, le dispute filosofiche, l'esoterismo, l'arte della memoria, i viaggi attaverso l'Europa per sfuggire ai tentacoli della Santa Inquisizione, poi l'interminabile processo, il carcere, la tortura e infine la morte.